I virus e il sistema immunitario

La&nbsp;replicazione&nbsp;virale

Nel 1619 il medico francese Charles de L’Orme approntò un costume concepito per proteggersi dal contagio mentre visitava i pazienti colpiti dalla peste. Costituito da una lunga veste e da pantaloni di pelle, entrambi coperti di cera, il costume era addirittura spaventoso dal collo in su. Una cappa di pelle scura e una maschera assicurate con lacci di cuoio coprivano il capo e il viso. La maschera di cuoio era caratterizzata da un lungo becco ricurvo, imbottito con cotone idrofilo e erbe aromatiche, che fungeva da filtro. Per la protezione degli occhi la maschera era dotata di lenti in vetro. Completava la dotazione un bastone di legno, utilizzato per sollevare le lenzuola e l’abbigliamento dei pazienti infetti, evitando così ogni contatto diretto. Il costume ideato da de L’Orme ebbe immediato successo e venne adottato dai medici della peste in tutta Europa.

VAIOLO Il vaiolo è una malattia infettiva causata da due varianti del virus Variola, la Variola maior e la Variola minor, E' stata tra le&nbsp;malattie infettive&nbsp;che hanno ucciso intere popolazioni nel mondo. Basti pensare, ad esempio, all'epidemia che si sviluppò nel periodo della&nbsp;conquista spagnola&nbsp;in America, durante la quale morirono di vaiolo quasi tre milioni di indigeni. Anche in&nbsp;Europa, lungo i secoli, il vaiolo ha causato sempre numerosissime vittime. E chi riusciva a scampare, ne portava i segni per tutta la vita: le&nbsp;cicatrici erano il ricordo di questa malattia terribile. La malattia è stata debellata ufficialmente nel 1977, dopo un programma di vaccinazioni promosso dall'OMS.

Hanno lavorato alle realizzazione di questo e-book tutti gli alunni della II B e della II E.

Le voci, nell'ordine, sono: Andrea M., Giorgia C., Gioia, Cristian, Ginevra, Alessandro M., Antonino, Valerio, Claudio C., Laura, Andrea Z., Alessia, Claudio G., Tommaso, Gabriele, Francesca F., Roberta, Aurora, Giulio, Francesca S., Alessandro M., Marco, Basilio, Alessandro B., Gioele, Federica G., Francesco, Simone, Oscar, Giorgia G., Paolo, Safwa, Francesca C.

I batteri Al contrario dei virus,&nbsp;i batteri sono veri e propri esseri viventi, ossia organismi in grado di vivere e riprodursi in modo autonomo. Non sono né piante né animali, ma sono considerati un regno a sé stante, quello delle Monere.&nbsp; Sono microscopici organismi unicellulari procarioti, ovvero privi di un nucleo. Le loro dimensioni vanno fino a 2 micron di diametro e 100 micron di lunghezza: sono quindi più grandi dei virus, ma molto più piccoli delle cellule eucariote.

Jenner e il vaccino contro il vaiolo. Il&nbsp;vaccino del&nbsp;vaiolo, il primo vaccino efficace mai sviluppato, è stato introdotto da&nbsp;Edward Jenner&nbsp;nel 1798. Jenner aveva notato che le mungitrici che si erano infettate con il vaiolo bovino, in seguito non sviluppavano più il vaiolo, il che mostrava come l'inoculazione di vaiolo bovino proteggesse contro il vaiolo. &nbsp;Il termine vaccino deriva dalla parola variolae vaccinae (cioè vaiolo della mucca). Inizialmente, il termine vaccino/vaccinazione fu riservato al solo vaiolo, ma nel 1881 Louis Pasteur propose di onorare la scoperta di Jenner utilizzando il termine anche per le nuove e future vaccinazioni.

IMMUNITA' DI GREGGE Con l’espressione&nbsp;immunità di gregge, o immunità di gruppo, si intende quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un certo livello di&nbsp;copertura vaccinale&nbsp;(per la singola infezione) considerato sufficiente all'interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche gli individui non vaccinati (perché troppo piccoli, o immunodepressi, o deboli in quanto malati). Il motivo è chiaro: essere circondati da individui vaccinati e dunque non in grado di trasmettere la malattia è determinante per arrestare la diffusione di una&nbsp;patologia infettiva.

Colera Il colera è una malattia infettiva acuta causata da batteri del genere&nbsp;Vibrio Cholerae. Tra i sintomi del colera ci sono il vomito, la diarrea e, senza idoneo trattamento, vi è la morte anche in poche ore. Questa malattia è diffusa soprattutto in quei paesi in cui le condizioni igieniche sono precarie. Si stima che i casi all'anno oscillino tra i 3 e i 5 milioni.

Morbillo è una&nbsp;malattia infettiva&nbsp;esantematica&nbsp;altamente&nbsp;contagiosa&nbsp;causata da un&nbsp;virus. Il contagio di questa malattia avviene soprattutto attraverso i colpi di tosse e gli starnuti delle persone infette. Il&nbsp;vaccino contro il morbillo&nbsp;è efficace nel prevenire la malattia: molti sono vaccinati, ma la malattia continua&nbsp;a essere altamente diffusa in paesi dell'Africa e dell'Asia provocando ogni ora 22 morti.

SARS La SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave) è una malattia infettiva acuta causata da un virus e interessa prevalentemente l'apparato respiratorio. La prima epidemia si verificò tra il 2002 e il 2003, in Cina. La scoperta della SARS si deve a un medico italiano, Carlo Urbani, che fu una delle 775 vittime dell'infezione epidemica.

Pasteur e il vaccino contro la rabbia. Il primo vaccino antirabbico fu preparato da&nbsp;Louis Pasteur&nbsp;nel 1885. Il vaccino fu utilizzato per la prima volta il 6 luglio 1885 su un essere umano, J. Meister, un ragazzino di nove anni che era stato azzannato da un cane rabbioso. Il vaccino consisteva in un campione di virus raccolto da conigli morti a seguito dell'infezione, il quale veniva indebolito attraverso un processo di essiccazione di 5-10 giorni.

EBOLA L’Ebola è un virus letale scoperto per la prima volta nel 1976 nella Repubblica Domenicana del Congo e nel Sudan e deve il suo nome al fiume Ebola. Causa febbre emorragica e si trasmette attraverso fluidi corporei. La&nbsp;mortalità&nbsp;è molto&nbsp;elevata&nbsp;nel caso in cui la patologia non venga curata immediatamente. Nel 1992 ne fu scoperto un ceppo anche in&nbsp;Italia, a Siena, in una scimmia importata dalle Filippine, ma nessun essere umano fu contagiato. Grazie alla scoperta del vaccino contro il virus dell’ebola, si pensava che la malattia fosse ormai sotto controllo, ma, recentemente, nella Repubblica Democratica del Congo, sono stati segnalati nuovi casi. La mancanza di un&nbsp;vaccino efficace&nbsp;e la velocità&nbsp;con cui il virus provoca la morte degli infettati sono due degli elementi che hanno messo in allarme numerosi governi. Più della metà delle morti di ebola si sono verificate al di fuori dei centri di trattamento, aumentando la possibilità di contagio. Questo è l’allarme lanciato da "Save the Children",&nbsp;l’Organizzazione internazionale che lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Pag. 3&nbsp;<a href="bookcreator://page/p-FC38_RSS266qeBpgQ4jQ">I virus</a> Pag. 4 <a href="bookcreator://page/-R-w3uAZQy63WnfUnlvrJQ">Replicazione di un virus</a> Pag. 5 <a href="bookcreator://page/1gh9WgG1R8mCUyRmUkKYIw">I batteri</a> Pag. 6 <a href="bookcreator://page/r5jw5lc7QiC_q6WFEgrFqw">I batteri</a> Pag. 7 <a href="bookcreator://page/hJEVSaapT7KTBBrTt7nv7w">I batteri</a> Pag. 8 <a href="bookcreator://page/JGQQCUXtR5iTj0Do2poXUg">Che cos’è una malattia infettiva</a> Pag. 9 <a href="bookcreator://page/Jau20X7QSV2uXLVTeiMoyg">Trasmissione dei germi patogeni</a> Pag. 10 <a href="bookcreator://page/wiVQy0skScuHfKTjviI_lg">Malattie virali</a> Pag. 11 <a href="bookcreator://page/cwcGYfL8RpeZkLQBTf602A">Immunità: difese non specifiche</a> Pag. 12 <a href="bookcreator://page/sDa8hCdfTyOf_z-XoUivMw">Immunità: difese non specifiche</a> Pag. 13 <a href="bookcreator://page/I4LgmdDJRrCYvK2upo8xGA">Immunità: difese specifiche</a> Pag. 14 <a href="bookcreator://page/xPrJtSsJR_60j6PIi1v50g">Le malattie infettive nella storia </a> Pag. 15 <a href="bookcreator://page/iCODmdcnRsSBWwIHza-VWA">Le malattie infettive nella storia</a> Pag. 16 <a href="bookcreator://page/09_dU0wdQ6-1AsFA2mIjTA">Costume di Charles de L’Orme</a>

Pag. 17 <a href="bookcreator://page/oK9v5bEBQ5m-hBG8Q3ZTDg">La peste</a> Pag. 18 <a href="bookcreator://page/uCmxRnuGSYCV0BxEFFtSFQ">La Spagnola. L’AIDS</a> Pag. 19 <a href="bookcreator://page/zk1lXOuGT2uosPin0HwfMw">Zika. Malaria</a> Pag. 20 <a href="bookcreator://page/AG5jmiSeRrOsL09U9QbZ3Q">Ebola </a> Pag. 21 <a href="bookcreator://page/6cGi29dbRrqsY8PT9ccE8A">Colera. Morbillo. SARS</a> Pag. 22 <a href="bookcreator://page/0N91NkM4RN6-ssCxGtHX5g">Vaiolo</a> Pag. 23 <a href="bookcreator://page/O88ZZKz6RSuUZ39ddFYohg">Come funzionano i vaccini</a> Pag. 24 <a href="bookcreator://page/4N_XZ3j1RBuJJ15mYy05Gg">Jenner e il vaccino contro il vaiolo</a> Pag. 25 <a href="bookcreator://page/P5jPsi-JQeu886e9bhvv_A">La rabbia</a> Pag. 26 <a href="bookcreator://page/9QauPU-vQluN724oio8K3A">Pasteur e il vaccino contro la rabbia</a> Pag. 27 <a href="bookcreator://page/yRJUhPxiRpyOCMj7-5onlQ">Sabin</a> Pag. 28 <a href="bookcreator://page/dAbXrn_oQySXVlPoA47DgA">Papilloma virus</a> Pag. 29 <a href="bookcreator://page/61arhGCDSneqRuRdVNkMNA">Immunità di gregge</a>

LE DIFESE SPECIFICHE Le difese specifiche sono difese “mirate”, cioè dirette verso determinati antigeni, cioè sostanze che il nostro corpo non riconosce. Le difese specifiche sono la terza linea di difesa del nostro organismo.&nbsp;&nbsp; TERZA LINEA DI DIFESA Questa linea interviene quando la prima e la seconda linea non sono state capaci di fermare l’aggressione. Ci sono delle sostanze che il nostro corpo conosce, queste sostanze si chiamano self. Le sostanze che non conosce si chiamano not self o antigeni. Quando il nostro corpo si accorge che ci sono delle sostanze not self si verifica una risposta immunitaria. L’organismo può attaccare l’antigene in due modi: 1. Risposta umorale, con la produzione di anticorpi da parte dei linfociti B; 2. Risposta cellulare, attraverso l’intervento diretto di un tipo di globuli bianchi chiamati linfociti T.&nbsp;

Che cosa è una malattia infettiva Microrganismi quali batteri e virus vengono abitualmente a contatto con l’organismo umano (chiamato&nbsp;ospite). Da questa interazione può derivare una&nbsp;contaminazione, ossia una loro presenza transitoria sulle nostre mucose e sulla pelle, o si può originare un’infezione, caratterizzata dalla moltiplicazione attiva del microrganismo all'interno dell’ospite.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Si parla di malattia infettiva quando un microrganismo, penetrato nell'organismo, si moltiplica causando alterazioni nella funzione o nella struttura dell’ospite. In questi casi il microrganismo è detto&nbsp;patogeno. Sono definite contagiose quelle malattie infettive trasmesse a un nuovo ospite da altri malati o da portatori sani, cioè da persone che ospitano il microrganismo pur non essendo malate.

Non tutte le malattie infettive sono contagiose

La trasmissione del germe patogeno può avvenire: per via diretta: il microrganismo passa direttamente dalla sorgente dell’infezione al nuovo organismo, per via indiretta: il microrganismo può raggiungere il suo ospite in tanti modi – trasportato dall'aria, dagli alimenti, dall'acqua e dal contatto fisico – e può penetrare per via respiratoria, per via congiuntivale (attraverso la congiuntiva), per via orale (attraverso la bocca), per via cutanea (tramite la pelle), per via sessuale, per via placentare (da madre a figlio durante la gravidanza) o mediante insetti vettori (trasportatori).

Come funzionano i vaccini Una volta somministrati, i vaccini generano una risposta immunologica simile a quella causata dall'infezione naturale, senza però causare la malattia. Il principio alla base di questo meccanismo è la memoria immunologica: la capacità del sistema immunitario di ricordare quali microrganismi estranei hanno attaccato il nostro organismo in passato e di rispondere velocemente. L’assenza di una memoria immunologica è il motivo per cui i bambini piccoli vanno incontro alle malattie infettive più frequentemente dell’adulto. Senza le vaccinazioni, il nostro corpo può impiegare anche due settimane di tempo per produrre una quantità di anticorpi sufficiente a contrastare l’invasore. Un intervallo di tempo durante il quale il microrganismo può causare danni al nostro organismo.

La rabbia è una malattia infettiva acuta causata da un virus che colpisce il sistema nervoso e, se non tempestivamente trattata, ha esito letale. E' una zoonosi, cioè una malattia che dall'animale infetto (mammiferi selvatici o domestici) può essere trasmessa anche all'uomo. Il virus è presente nella saliva dell’animale malato e può essere trasmesso attraverso un morso, un graffio, o il semplice contatto della saliva con le mucose o la cute non integra. Sia per l’uomo che per gli animali non esiste una cura per la rabbia. L’unica regola per evitare di contrarre la malattia è la prevenzione. Per l’uomo la prevenzione si basa sulla vaccinazione pre-esposizione e sul trattamento antirabbico post-esposizione da iniziarsi al più presto dopo il presunto contagio, per esempio in caso di morso da parte di un animale sospetto.

I virus e il sistema immunitario

Istituto Comprensivo San Francesco di Paola Scuola secondaria I grado Classi II E e II B

L’IMMUNITÀ L’immunità è la capacità dell’organismo umano di difendersi dalle aggressioni. L’organismo ha 2 tipi di difese immunitarie: difese non specifiche e difese specifiche. DIFESE NON SPECIFICHE sono difese di tipo generico, cioè difese che operano appena il corpo viene aggredito. Comprendono due prime linee di difesa:&nbsp;&nbsp; PRIMA LINEA DI DIFESA Le prime difese che proteggono il nostro corpo dalle aggressioni esterne sono: - La pelle che costituisce la difesa più esterna del corpo.&nbsp; - Le membrane mucose che ricoprono le parti del corpo a contatto con l’ambiente esterno (bocca, naso, orecchie...). - Le secrezioni: il sudore, per esempio, è un liquido così acido, che può uccidere alcuni batteri.

HPV Il papilloma virus umano è uno dei tanti virus che attaccano l’uomo. La sua pericolosità sta nel fatto che una sua eventuale infezione può portare ad un aumento delle probabilità di sviluppare un tumore nella sede dove il virus è entrato nel nostro corpo. Ad oggi si calcola che esistano più di cento tipi di papilloma virus e l’utero non è il solo bersaglio del virus. Anche se la maggior parte dei virus di questa famiglia causa malattie non gravi, alcune tipologie possono portare allo sviluppo di condilomi genitali, tumori del cavo orale, dell'ano, dell'esofago e della laringe. Fortunatamente, da diversi anni è stato sviluppato un vaccino che ha cambiato la storia delle malattie associate alle infezioni da papilloma virus. Attenzione però a non pensare che virus e vaccino siano argomento esclusivamente femminile. I maschi infatti fungono da veicolo di trasmissione del virus. Ecco perché il Ministero della Salute, nel nuovo calendario vaccinale, ha introdotto il vaccino HPV anche nei maschi: vaccinando i maschi, da un lato, si evita loro la possibile comparsa di tumori associati al virus, dall'altro, si argina l’infezione evitando che venga passata alla donna.&nbsp;

Oltre ad essere interpretate come castigo divino le pestilenze vennero interpretate facendo ricorso all'astrologia (congiunzioni ed opposizioni di pianeti) o alla teoria dell’avvelenamento: ad ebrei e lebbrosi venne attribuita la responsabilità della peste nera del 1300, agli “untori” – come scrive Manzoni nei Promessi Sposi – quella del 1630. Tutte queste interpretazioni esprimevano chiaramente una radicata sensazione di impotenza e ineluttabilità. La spaventosa mortalità delle epidemie era ben nota e tristemente e fatalmente attesa.

Le peggiori epidemie della storia Le epidemie nella storia dell'uomo sono state davvero tantissime. Alcune di queste, però, sono state nettamente peggiori di altre, tanto da aver portato alla morte&nbsp;decine di milioni&nbsp;di&nbsp;uomini.

La peste nera La peste bubbonica è tra le epidemie con la più grande espansione territoriale: si diffuse in tutta Europa e in parte dell'Asia mietendo un terzo della popolazione dell'epoca. E' causata dal batterio Yersinia pestis la cui trasmissione nell'uomo può avvenire attraverso la puntura delle pulci dei&nbsp;ratti&nbsp;o tramite il morso di&nbsp;roditori&nbsp;infetti.&nbsp; La scarsa igiene, le guerre ed i roditori favorirono la diffusione del batterio. Durò all'incirca cinque anni: dal 1348 al 1353. Fu soprannominata "nera" a causa della sua virulenza. Un'altra grave pestilenza si verificò in Europa tra il 1629 e il 1630 ed è nota anche come&nbsp;peste manzoniana&nbsp;perché venne ampiamente descritta da Alessandro Manzoni&nbsp;nel romanzo I Promessi Sposi.

I virus sono&nbsp;entità biologiche elementari che, per le loro ridotte dimensioni, (che variano dai 17 ai 3000 nanometri), possono essere osservati soltanto al microscopio elettronico. Sono costituiti da materiale genetico (DNA&nbsp;o RNA) racchiuso in un involucro di&nbsp;proteine (capside). I virus non sono vere cellule: non eseguono funzioni metaboliche e non sono in grado di riprodursi autonomamente. I virus sono in grado di riprodursi (replicarsi) esclusivamente all'interno di una cellula ospite da loro infettata. Per riprodursi, i virus utilizzano gli apparati della cellula ospite e, al termine del processo, la cellula libera le particelle virali figlie, che andranno a infettare nuove cellule ospiti. Un&nbsp;virus&nbsp;viene definito tale solamente quando parassita una cellula per moltiplicarsi. Quando si trova libero nell'ambiente prende il nome di&nbsp;virione.

Per la loro grande varietà di adattamenti, i batteri sono gli esseri viventi più numerosi sulla Terra, diffusi in tutti gli ambienti, compresi quelli caratterizzati da condizioni estreme, come l'assenza di ossigeno, le alte temperature o l'elevata salinità. La riproduzione è asessuata, per divisione semplice (o scissione binaria): ogni batterio (cellula madre) si scinde in due unità, dando origine a due cellule figlie identiche alla cellula madre. A seconda della forma si dividono in bacilli (forma di bastoncino), cocchi (a sfera), vibrioni (a virgola) e spirilli (forma di spirale).

SECONDA LINEA DI DIFESA La seconda linea interviene quando la prima linea di difesa viene superata da virus e batteri: - L’infiammazione: arrossamento, aumento di calore, dolore... sono tutti sintomi che vediamo durante l’infiammazione di pelle e mucose; l’infiammazione è dovuta alla produzione di sostanze da parte dei tessuti colpiti per riparare alle lesioni subite. - I granulociti: sono dei globuli bianchi che 'mangiano' le cellule morte e i microrganismi pericolosi per il corpo. Il lavoro che svolgono i granulociti si chiama fagocitosi - La febbre:&nbsp;&nbsp; è un aumento della temperatura del corpo che uccide i batteri e i virus. Se la febbre non supera i 38°- 39° non è grave, anzi è un fatto positivo, perché vuol dire che il nostro corpo sta lavorando per distruggere l’infezione. L’aumento della temperatura, infatti, facilita l’attività dei globuli bianchi.&nbsp;

L'influenza spagnola Una delle più devastanti epidemie della storia, è quella della febbre spagnola, causata dal virus dell'influenza H1N1. Si diffuse in Europa nel 1918-1920 a seguito dello sbarco delle truppe americane. Fu denominata spagnola perché inizialmente furono solo i giornali spagnoli a parlarne. Il numero delle vittime è ancora incerto, a causa della sovrapposizione dell'epidemia con la Prima Guerra Mondiale, ma si stimano almeno venti milioni di morti. Viene considerata la più grave forma di&nbsp;pandemia&nbsp;della&nbsp;storia dell'umanità: ha infatti causato più vittime della terribile&nbsp;peste nera&nbsp;del&nbsp;XIV secolo.

L' A.I.D.S. È l'epidemia più diffusa ai giorni nostri. Il virus (HIV) interferisce con il sistema immunitario della persona abbattendone le difese: in tal modo si è molto più suscettibili alle infezioni. La malattia ha provocato fino ad ora ben 39.000.000 di morti ed è, per lo più, diffusa nelle nazioni in via di sviluppo e tra gli indigenti di tutto il pianeta. L'Africa sub-sahariana, il Sud Africa, la Nigeria e l'India sono, infatti, i paesi più colpiti al mondo.

Malattie virali Queste sono alcune delle tante malattie causate da virus:

Dengue AIDS Herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio) Febbre gialla Virus influenzale Mononucleosi infettiva Morbillo Parotite Poliomielite Quinta malattia Rabbia Rosolia Varicella

LE MALATTIE INFETTIVE NELLA STORIA DELL’UMANITÀ Le epidemie hanno sempre accompagnato il cammino dell’uomo. Alcune di esse come la peste, il vaiolo, la sifilide, il colera, la tubercolosi e la pandemia influenzale del 1918-19 hanno cambiato la storia dell’umanità per i loro effetti demografici, economici e sociali. Riferimenti alle epidemie si ritrovano nella letteratura, nell'arte e nella storia di ogni città o villaggio. Le epidemie creano angoscia e terrore perché seminano morti a migliaia nello stesso momento. Con il termine “peste”, oggi riferito ad una specifica malattia, si indicavano tutte le malattie a grande diffusione ed elevata mortalità. Le parole peste e contagio incutevano terrore perché collegabili immediatamente alla morte.

Sabin, vero benefattore dell'umanità. Il professor Sabin realizzò il vaccino contro la poliomielite senza voler mai guadagnare un dollaro. Infatti si rifiutò di brevettare il vaccino anti-polio, per contenerne così il prezzo e consentire la diffusione anche tra i poveri: senza speculazioni economiche! Poi si dedicò a vari importanti studi immunologici seguendo la linea maestra che gli aveva dato la vittoria sulla polio: non tanto colpire il male, quanto attivare le difese organiche naturali. Oggi, grazie a Sabin,&nbsp;la poliomielite può considerarsi debellata.

Zika. L’infezione umana da virus Zika (Zikv) è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette di alcune specie appartenenti al genere&nbsp;Aedes. Il virus Zika è stato scoperto nel 1947 nella foresta Zika in Uganda. Le persone colpite da questa malattia possono presentare febbre, eruzioni cutanee, dolori muscolari e articolari. Attualmente non è disponibile un vaccino per questo virus.&nbsp;

Malaria La Malaria è una malattia provocata da parassiti&nbsp;protozoi&nbsp;del&nbsp;genere&nbsp;Plasmodium e viene trasmessa dalle zanzare. Senza trattamento, può essere fatale. Ogni anno si stima che i morti si aggirino intorno al milione e pare che il 90% di questi si trovi nell'Africa sub-sahariana.

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