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Gli ESULI

by Nadia Cristofaro

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Va’ pensiero
L' esilio
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3^A, 3^B e 3^C
della scuola sec. I grado Rapizzi
IC Viale Legnano - Parabiago
Sono un esule ...
Chi o cosa mi ha costretto a
lasciare la mia casa, la mia terra?

- Una Nazione confinante, aveva deciso di appropriarsi degli stati confinanti per delle risorse e sono stato costretto a lasciare la nostra terra.

- Mi ha costretto una società dove non si potevano esprimere i propri pensieri.

- Sono stato costretto a lasciare la mia casa per la guerra o per la
scarsità di lavoro nella mia terra, oppure perché volevo cambiare
vita per cercare di migliorare la mia situazione economica oppure
perché mi sentivo perseguitato per ragioni culturali, religiose o
politiche e volevo ritrovare la mia libertà in un paese diverso.
- Mi ha costretto un innalzamento della marea causato dal cambiamento climatico che mi portò a cambiare casa ed abbandonare la mia terra.

- Sfortunatamente una imminente guerra mi ha costretto a lasciare la mia casa con tutti i miei averi, portando con me solo il necessario per sopravvivere.

- Sono stata costretta a lasciare la mia casa, la mia terra, perché faccio parte del partito politico opposto a quello del Governo. I politici sono estremamente crudeli, corrotti, hanno ordinato di imprigionare tutti coloro che causano rivolte e disordini nelle città, che organizzano società segrete, proprio come quella della quale io faccio parte. In cambio di soldi, un mio compagno ci ha traditi e rivelato tutto alla polizia. Abbiamo cercato di scappare, ma tre dei miei amici sono già stati presi e, chissà, che fine hanno fatto… 
Ero in estremo pericolo, le spie giravano dappertutto; l’unico modo per salvarsi era l’esilio.
- Mi ha costretto un innalzamento della marea causato dal cambiamento climatico che mi portò a cambiare casa ed abbandonare la mia terra.

- Sfortunatamente una imminente guerra mi ha costretto a lasciare la mia casa con tutti i miei averi, portando con me solo il necessario per sopravvivere.

- Sono stata costretta a lasciare la mia casa, la mia terra, perché faccio parte del partito politico opposto a quello del Governo. I politici sono estremamente crudeli, corrotti, hanno ordinato di imprigionare tutti coloro che causano rivolte e disordini nelle città, che organizzano società segrete, proprio come quella della quale io faccio parte. In cambio di soldi, un mio compagno ci ha traditi e rivelato tutto alla polizia. Abbiamo cercato di scappare, ma tre dei miei amici sono già stati presi e, chissà, che fine hanno fatto… 
Ero in estremo pericolo, le spie giravano dappertutto; l’unico modo per salvarsi era l’esilio.
- Una guerra. Dopo che la Russia ha invaso l'Ucraina, tutta l'Europa è entrata in guerra, quindi anche l'Italia, dove io vivo. Io e tutti i miei compagni di classe non possiamo andare a scuola, né seguire i nostri hobbies: canto, musica, recitazione, equitazione, nuoto...

- Vivevo tranquilla a casa mia, quando improvvisamente, sono precipitata in un incubo. Le bombe hanno cominciato ad esplodere intorno a noi e siamo stati costretti a rifugiarci in cantina. Fa freddo, abbiamo fame, i bambini piangono spaventati. L’unica possibilità di salvarsi è andarsene dal paese.

- La speranza di fare fortuna altrove.

- Non avere abbastanza denaro per poter pagare l’abitazione e le terre che possedevo.

- La guerra, l’odio, l’invidia, le persone che ragionano male mi hanno fatto allontanare da quella che era la mia “casa”, per andare in un un luogo sconosciuto, straniero dal futuro incerto.
Come mi sento? Cosa provo?

- Mi sento escluso e provo tristezza, angoscia e ansia per il mio futuro.

- Ho paura, ho fame, però devo farmi coraggio, me ne devo andare. Non è facile, ma devo affrontare tutto, non si può scappare dalla realtà. 

- mi sento spaesato e impaurito.

- Ho paura e nostalgia della mia casa.

- Mi sento delusa dalle persone di cui mi fidavo ciecamente. Provo odio e, soprattutto, rimpianto per essermi fidata.

- Mi sento come se tutto quello che faceva parte della mia vita se ne fosse andato e io sono un’altra persona; tutte le mie abitudini quotidiane andate perse. Mi sento triste, abbandonata, costretta a fare una cosa che non voglio fare.
Come mi sento? Cosa provo?

- Mi sento escluso e provo tristezza, angoscia e ansia per il mio futuro.

- Ho paura, ho fame, però devo farmi coraggio, me ne devo andare. Non è facile, ma devo affrontare tutto, non si può scappare dalla realtà. 

- mi sento spaesato e impaurito.

- Ho paura e nostalgia della mia casa.

- Mi sento delusa dalle persone di cui mi fidavo ciecamente. Provo odio e, soprattutto, rimpianto per essermi fidata.

- Mi sento come se tutto quello che faceva parte della mia vita se ne fosse andato e io sono un’altra persona; tutte le mie abitudini quotidiane andate perse. Mi sento triste, abbandonata, costretta a fare una cosa che non voglio fare.
- Mi sento condannato, a lasciare il mio paese contro la mia volontà.

- Ho il cuore pesante.

- Non riesco a provare altre emozioni se non tristezza, delusione e rabbia.

- Mi sento molto triste e insicuro: sto abbandonando tutte le mie
certezze e i miei cari. Sono molto stanco e preoccupato perché
non so cosa troverò una volta arrivato e a volte non so neppure
quando e dove arriverò. La fuga verso l’ignoto mi riempie di
angoscia: da un giorno all’altro ho dovuto abbandonare tutte le
mie abitudini, la mia casa, i miei ricordi, tutto il mio “mondo”.
- Sono profondamente infelice, mi manca la mia casa, i miei parenti ed i miei amici: la mia libertà.

- Provo rabbia, tristezza, dolore, perché mi allontanano da quella che era la mia casa, dalla mia famiglia e non so quale sarà il mio futuro.

- Un'infinità di emozioni attraversano il mio cuore, miliardi di pensieri vagano nella mia mente. Sono spaventata, confusa. La nuova terra in cui vivo è totalmente diversa rispetto a quella da cui sono arrivata. Tutto è molto più tranquillo, le persone sono civili, non urlano e protestano come accadeva nella mia terra. Sembrano brava gente. Tuttavia, vi è un’atmosfera strana, mi guardano con occhi cupi, come se riescano a leggere i miei pensieri, come se fossi l’incarnazione della vergogna. Scappare dal proprio Paese, non essere d’accordo col Governo lo è, secondo molti. Non mi sento a casa, ogni edificio, volto, persino albero, mi sembra un estraneo. O forse, sono io. 

- Non sono più io, e provo rabbia.
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