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Storie di una tazza senza manico

by Alunni classi V- I.C. "G.Marconi"

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Gli alunni delle classi quinte dell'I.C. "G.Marconi" raccontano...
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STORIE DI UNA TAZZA SENZA MANICO
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nate dal
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Laboratorio di
scrittura creativa
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a cura di
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Paolo Di Paolo
I.C. "G. MARCONI" di Martina Franca (TA)
A scuola di...scrittura creativa
A.S. 2020/2021
Un incipit è un inizio. L’inizio. Di una storia, di un viaggio. L’incipit è una partenza per un luogo, l’origine di un itinerario prestabilito o sconosciuto. Il posto, o il momento, in cui si intraprende qualcosa di nuovo. Un incipit è la formula iniziale con cui si comincia a raccontare, come la nascita è l'attimo in cui si comincia a vivere. E se anche quel momento è lo stesso per tutti, i racconti, come le vite di ognuno, non sono mai uguali!
Ecco perché, con la fantasia dei bambini, anche una tazza senza manico può avere tante storie!
Gli alunni di quinta ci hanno provato a scriverle grazie agli spunti offerti dallo scrittore Paolo Di Paolo.
Buona lettura!
5^A-B
Incipit
Sono fuori, in questo momento, sul davanzale della finestra e mi riempio lentamente di neve: la cannuccia di paglia si è gelata nell’acqua e sapone, dei passeri saltellano attorno a me, rozzi uccelli che si azzuffano per una briciola di pane sparsa per loro: e io tremo per la mia vita, per cui ho già tanto spesso tremato. Se uno di questi grassi passeri mi urta, cado giù dal davanzale, sulla striscia di cemento – acqua e sapone resteranno come un qualcosa di ovale, gelato e la cannuccia si piegherà – e i miei cocci li getteranno nella spazzatura. Attraverso i vetri appannati vedo splendere pallide le luci dell’albero di Natale, sento piano la canzone che si canta dentro, le zuffe dei passeri coprono tutto. Nessuno, là dentro, sa naturalmente che io sono nata esattamente venticinque anni fa…
Sono stata sottratta alla mia famiglia per poi arrivare qui, in una casa con degli esseri umani che mi hanno lasciata fuori, su questo davanzale, al freddo, dimenticandosi completamente di me! Sono qui tutta infreddolita e ogni volta che cade la neve sento dentro di me un tonfo: è il mio cuore di porcellana pieno di sofferenza. Soffro perché penso che non avrò mai una vita felice, sarò sempre e solo una tazza senza manico.                                   
Ma cosa succede? Sto scivolando, oh noooooooo! Cado! Aiutooooooooo!!!
- Ti salvo io, tazza mia! Ma io sono intatta, non ci credo, chi mi ha salvata? Chi sei? Non ho mai visto una bambina così dolce e dove mi porti? Ti ringrazio tanto, mi stringi tra le tue mani, mi fai il solletico e ora mi porti all'interno della tua casa, nella tua cameretta. Sono al sicuro, al caldo!!!
 La mia nuova padroncina, la mia salvatrice sento che mi offrirà la possibilità di vivere una nuova vita con lei, una vita piena di affetto e io sono pronta a ricambiare con tutto il mio cuore di porcellana che, adesso, è colmo di amore e riconoscenza.
 Annamaria Ruffino, 5^A
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