Avventura I c

Fred è un tipo alto e filiforme, all’apparenza più giovane della sua vera età. Indossa un paio di occhiali che sembrano un tutt’uno con il suo viso, come se li avesse sempre avuti, come un neo o, che ne so, un qualsiasi difetto della pelle senza il quale non sapremmo immaginare il volto di una persona cara.
Ha l’aria di un uomo sempre assorto in pensieri sui massimi sistemi che governano il mondo; in genere è taciturno, tranne quando viene solleticato sulle questioni che riguardano il suo lavoro: allora diventa all’improvviso loquace e appassionato, talvolta si adira anche.
Fred è uno scienziato di origine egiziana, ma vive negli Stati Uniti, a New York, praticamente da sempre; la sua famiglia vi si è trasferita quando lui aveva solo 5 mesi. Nel paese delle grandi contraddizioni, Fred è cresciuto e ha studiato, ha frequentato l’università, ha conosciuto i primi amori e ha sposato la donna della sua vita. Lì è cresciuta anche la sua più grande passione: quella per la motocicletta, in sella alla quale passa la maggior parte del suo tempo libero.
Nel pieno della pandemia che sta mettendo a soqquadro il mondo, Fred riceve un incarico importante dal governo americano: deve recarsi in gran segreto in Cina, a Wuhan, dove tutto è incominciato. Sì, perché lui è uno dei migliori virologi al mondo ed è arrivato il momento in cui il suo aiuto è indispensabile. Il suo compito è intrufolarsi nei laboratori di ricerca in cui si sta studiando il Coronavirus. Sceglie di farsi supportare dalle straordinarie abilità informatiche della figlia Kim.

Incipit scritto dalla docente

Così il dieci marzo i due, impauriti ma altrettanto curiosi, partono con l’adorata moto grigiastra di Fred armati di protezioni e tanta sete di conoscenza.
Dopo circa dieci ore di viaggio arrivano in Canada, uno stato prevalentemente pianeggiante, con qualche montagna e catene montuose per lo più verso ovest.
Dovendo andare a nord, seguono il tragitto stradale che conduce a Vancouver, per l’appunto sulla costa occidentale del Canada. Ad un tratto perdono le coordinate stradali, il clima si fa sempre più rigido, sono circondati dalla neve e il paesaggio non permette di riconoscere alcun segnale umano, inoltre la loro moto si blocca.
“Oh no, questa proprio non ci voleva!” esclama Kim “questa moto ci ha sempre dato problemi in montagna, quando ti deciderai a cambiarla? Continua. Ma Fred, per non farla agitare le risponde con tono pacifico: ”Lo so tesoro, ma ora non possiamo farci niente, proseguiremo a piedi, la città non è lontana” . Kim non è molto entusiasta...ma lo segue sbuffando.
All’improvviso si ritrovano in una valle ai piedi del monte Columbia e lì vengono travolti da una valanga di neve; la figlia allora, arrabbiata e impaurita inizia a urlare contro il padre: ”è tutta colpa tua e della tua dannatissima moto, se noi fossimo venuti in macchina questo non sarebbe successo!”

Il padre la tranquillizza dicendole: “kim non è il momento di allarmarsi, troveremo una soluzione a tutto, la valle mi sembra piuttosto tranquilla, sarà il nostro rifugio per la notte".
Questa però non è l’unica disavventura dei due. Infatti, lì si imbattono e si scontrano con l’ animale più dannato e famoso di quei posti, il famoso orso Grizzy, una tra le più note sottospecie di orso bruno; fortunatamente sono loro ad avere la meglio grazie alle straordinarie doti di Fred che, conoscendo il punto debole dell’orso ovvero il cibo, lo fa abbuffare delle scorte con cui avevano riempito gli zaini, e una volta svenuto per la sazietà lo ammazzano.
La sera l’animale è il loro unico pasto, non consapevoli, però, delle conseguenze. kim non ha il coraggio di mangiare l’ animale cotto al fuoco e per il troppo disgusto si tira indietro, lasciandolo al padre, ma egli non appena ha finito di mangiare avverte forti dolori allo stomaco. Poi i due si addormentano riscaldati dalle pelli dell’orso.
La mattina seguente le condizioni di Fred non sono migliorate, così la figlia, in preda al panico cerca di capire cosa abbia il padre...

Prima tappa a cura di
Carrafa Marta, Longo Samuel, Monaco Sofia, Rapanà Martina

“Può essere il troppo freddo?” Ripete a se stessa “Oppure la valanga di neve o forse…l’orso di ieri sera!!”
Tocca la fronte di Fred e, mamma mia, scotta davvero tanto! A quel punto pensa che l’orso lo abbia davvero contagiato di qualche malattia o che abbia contratto il COVID-19!
Spera che sia solo un brutto sogno ma è tutto vero perché un fiocco di neve le cade sopra e le ricorda dove si trovano e il perché. Dopo qualche momento di sconforto, Kim cerca di riflettere sul da farsi per salvare il padre; così prova ad avventurarsi per strada per chiedere aiuto a qualcuno. È circondata solo da neve e neve e c’è tanto silenzio. Dopo un po’ di tempo non riesce più a camminare dalla fatica, è infreddolita e debole, pensa di non farcela e si scoraggia…
Ad un tratto sente il rumore di un veicolo che si avvicina, si gira e vede una Jeep della polizia che sta perlustrando la zona per fare dei controlli; vedendo la ragazza i due uomini che sono a bordo si fermano e a questo punto Kim pensa che possono salvarsi.
Soccorrono anche Fred che deve essere subito ricoverato ma devono recarsi in Alaska perché non ci sono altri ospedali più vicini disponibili e così partono proseguendo verso Ovest del Canada. Ovviamente il viaggio non è dei più semplici visto il freddo polare e la difficoltà di camminare sulle strade ghiacciate e sono costretti a procedere molto lentamente.