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fantasy IC

by anna pina paladini

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Comic Panel 1
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Alla ricerca della cura perduta
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LA CLASSE 1 C
della scuola secondaria di I grado
"Elisa Springer" di Surbo

PRESENTA
UN RACCONTO FANTASY A STAFFETTA















a cura della Prof.ssa Anna Pina Paladini
Comic Panel 1
Tutto cambiò nel giro di poche settimane. All’improvviso il mondo sembrò rallentare, il tempo pareva avere una scansione insolita, le giornate tornarono ad essere lunghe e tediose. La natura ricominciò a incutere paura e a riprendersi lo spazio che le era stato sottratto dallo sviluppo e dalla “civiltà”; la fiducia nel progresso e nella scienza vacillò.
In men che non si dica, proprio grazie al progresso e alla globalizzazione, un nuovo virus, la cui origine era tutta da chiarire, prese il sopravvento sull’uomo iniziando a mietere vittime come in una guerra. Prima in un’area della Cina, poi si spostò in Europa e nel resto dell’Occidente, quindi si estese a macchia d’olio su tutto il pianeta.
Il contagio avveniva attraverso il contatto umano ravvicinato e poteva essere mortale. I governi di tutto il mondo si trovarono ad affrontare un nemico invisibile in una battaglia a cui non erano abituati. Tutte le misure per far fronte alla pandemia sembravano non sortire che effetti blandi, illusori e passeggeri.
Gli esseri umani furono costretti a rinunciare alle loro abitudini, al lavoro, ai viaggi, agli svaghi all’aperto. Si ritrovarono rinchiusi nelle pareti domestiche per un tempo che sembrò loro interminabile. La tecnologia, che già aveva invaso le loro vite, ebbe il sopravvento e sembrò essere l’unico tramite per il contatto con il mondo esterno.
Quando tutto sembrava perduto, inaspettatamente l’aiuto arrivò da lontano. La notizia del contagio aveva raggiunto anche altre aree dell’universo? L’SOS dell’uomo si era propagato nelle viscere della terra? Fatto sta che alcune creature del tutto sconosciute giunsero in soccorso degli abitanti del pianeta Terra.

Inizio a cura della prof. Paladini
Negli ultimi decenni del quarto millennio vi erano state importanti ricerche scientifiche che avevano preso in seria considerazione il viaggio nello spazio: ovviamente, per carenza di fondi economici e per l’urgenza di altre ricerche scientifiche, nessuno scienziato aveva potuto attuare una vera e propria spedizione interstellare.
 Daxon, un giovane studioso di astrofisica, non si era fatto fermare dalle rigide regole dei politici e aveva avviato degli studi personali e delle osservazioni del tutto inusuali per i canoni di ogni laboratorio, giungendo a nuove ed entusiasmanti consapevolezze.
Egli aveva scoperto l’esistenza di Bugzol, un satellite sconosciuto che orbita attorno alla Terra, rimasto celato e nascosto agli esseri umani perché ben protetto da uno spesso strato di vapori e nebulosa.
Bugzol fu una scoperta entusiasmante per Daxon, perché ospitava diverse forme di vita al suo interno: creature mitiche abitavano paesaggi fantastici e colorati .
Con molta pazienza, il giovane astrofisico riuscì a decifrare il codice criptico che i bugzoliti usavano per comunicare tra loro: questo lo aveva aiutato a studiarne la storia, le abitudini e tutto ciò che riguardava queste creature magiche.
Anche il loro aspetto era interessante: come in ogni specie terrestre, anche per i bugzoliti vi era la distinzione tra genere femminile e maschile. Le femmine avevano lunghe trecce sul capo per tenere in ordine i folti capelli argento. Le orecchie, lunghe e a punta, ricordavano i disegni sugli elfi che spesso Daxon aveva visto sui libri di letteratura .
Comic Panel 1
Comic Panel 2
I bugzoliti erano degli abili alchimisti e conoscevano molto bene gli arcani misteri della natura, per questo avevano, nelle varie ere, perfezionato pozioni e intrugli che servivano alla rigenerazione di piante e alla guarigione di animali e creature mitiche.
Daxon aveva imparato a conoscere pian piano questi esseri e adesso per lui era giunto il momento di mettersi in contatto con loro perché, a suo avviso, in quelle pozioni poteva esserci la svolta per combattere il pericoloso virus che stava affliggendo l’umanità .
Ma come? Non era certo semplice mettersi in contatto con alcuni extraterrestri!
La tecnologia, che da sempre lo aveva accompagnato, avrebbe dovuto trovare una risposta anche a questo problema!
Daxon ci pensò per diverse notti e giunse a una conclusione: usare delle onde radio per parlare con i bugzoliti! Lavorò a questo progetto per un’intera settimana e perfezionò un apparecchio radiofonico che poteva permettergli di raggiungere, almeno vocalmente, il satellite Bugzol.
L’idea fu eccezionale: dopo vari tentativi, Daxon riuscì a sentire prima un suono indistinto e poi qualche parola del linguaggio criptico dei Bugzoliti . Essi furono spaventati da questa novità che sembrò quasi un’invasione nella loro vita, nel loro satellite, però riuscirono a vedere in Daxon un valoroso guerriero e provarono compassione per i poveri umani afflitti da una battaglia con un nemico invisibile.
Il re dei bugzoliti cercò nei sotterranei del suo enorme castello incantato la pozione che potesse fare al caso degli umani….

Sviluppo della prima parte a cura di
Monaco Ludovica , Carlino Francesco , Chiara Elia , Sofia De Lorenzis, Martina Bianco
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