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Siamo tutti nipoti_Nous sommes tous des petits-enfants_ We are all grandchildren_1^E

by 1^E

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Siamo tutti nipoti durante il Coronavirus
1^E
Mia nonna si chiamava Maria e aveva 78 anni.
Era di statura media e in carne perché le piaceva moltissimo cucinare le sue specialità regionali (Puglia), ma soprattutto le piaceva assaporarle coinvolgendo tutti quelli della famiglia.
Aveva gli occhi castano scuro e grandi come quelli di un cerbiatto; un naso a patata, infatti mio fratello ed io lo abbiamo ereditato da lei, e capelli molto corti di colore biondo scuro.
Aveva sempre il sorriso sulle labbra, amava scherzare e ridere con tutte le persone, infatti le piaceva molto parlare con tanta gente.
Mi ricordo che, in estate, dato che abitavamo vicine, andavo sempre da lei e ci mangiavamo insieme fette di anguria o di melone, parlando di qualsiasi cosa.
Il pomeriggio, tornata da scuola, passavo da lei e, in quel momento della giornata, lei si vedeva le telenovelas e mi raccontava tutto ciò che accadeva e io, nel frattempo, mi divertivo a farle delle foto buffe oppure a cantare qualche canzone facendo finta di essere in un concerto; lei era il mio pubblico, tanto che mi diceva di fare silenzio perché era concentrata su quello che stava guardando.
Ancora oggi ho un vestito che mi aveva cucito lei, perché, sin da bambina, le piaceva cucire vestiti; tengo quest’abito nel mio armadio, con una borsa e una canottiera che mi aveva regalato prima di partire per le vacanze di due 2 anni fa, e lo conservo tengo gelosamente.
Spesso le facevo i capelli per passare un po’ le giornate; mi ricordo che lei odiava il balsamo perché le rendeva i capelli lisci e molli e a lei così non piacevano.
Quando stavo con lei mi sentivo felice e al sicuro, coccolata e amata. Io e lei avevamo un rapporto fantastico, anche se litigavamo spesso, però facevamo subito pace, infatti la mia famiglia ci chiamava Mimì e Cocò perché andavamo d'accordo su tutto, amavamo fare merenda insieme e chiacchierare fino a che qualcuno ci interrompesse.
Oggi sento sempre la sua mancanza, è come se mi mancasse qualche pezzo di me stessa, ma so che lei, o qui o lassù, è sempre con me. Sara C.
La persona anziana che descriverò è mia nonna materna. Si chiama Luigina, che è un nome un po’ strano, ma mi piace. Di solito gli anziani hanno i capelli grigi, ma mia nonna ce li ha biondi e corti e mi ha sempre raccontato che, quando era giovane, li portava lunghi. Lei, comunque, è molto giovanile e le piacciono molto i gioielli, infatti si mette sempre le collane e gli orecchini. Le piace scrivere sui social, ma soprattutto su Facebook, dove commenta dappertutto, inoltre è molto tecnologica. Mi diverto tanto con lei, è molto simpatica. Dicono che gli anziani non seguano la moda di oggi, ma mia nonna si mette le Vans di mio cugino! Mi ha anche insegnato tantissimo, come fare la frittata, giocare a carte e cucinare le crepes e la crostata, che ormai è diventato il nostro dolce. Mia nonna, inoltre, sa cucinare delle lasagne al pesto e al sugo buonissime, sono le migliori che io abbia mai assaggiato.
Da bambina e appena nata, i miei nonni erano sempre disponibili e presenti. Quando ero piccola, mia nonna e io guardavamo sempre Cenerentola, che era, ed è tuttora, la nostra principessa preferita; non abbiamo mai visto, però, tutto il film in un giorno perché mi addormentavo sempre.
Mia nonna mi ha aiutata a crescere e a saper rispettare gli altri, un solo “grazie” non basterebbe per ringraziarla. È sposata con mio nonno da cinquant’anni. Sono molto fortunata perché, oltre a lei, ho altri quattro nonni, i miei nonni paterni, i miei nonni materni e la mia bisnonna , ovvero la mamma di mio nonno materno. Senza di loro non saprei come fare, mi vogliono un mondo di bene e anche io gliene voglio. Mi mancano davvero tanto tanto, in questo periodo, perché non li vedo da più di due mesi: non vedo l’ora di riabbracciarli. 💖💕 Francesca E.
Mio nonno è nato il 3 novembre 1942, in Puglia, da una famiglia composta da mamma, papà, un fratello e una sorella. Ha occhi grigio/ azzurri, è abbastanza alto e ha capelli grigi tendenti al bianco. Si è trasferito a Genova all’età di quindici anni e, in questa città, ha conosciuto una ragazza che sarebbe poi diventata mia nonna. Ha fatto il ferroviere fino a 47 anni, dopodiché è andato in pensione.
Dopo la scuola vado tuttora a casa dei nonni loro per mangiare. Mio nonno mi ha insegnato a giocare a carte, gioco che prima ritenevo noioso, perché perdevo sempre, ma ora ho imparato meglio a giocare e a volte riesco anche a vincere. In casa lui guarda il tennis, legge il giornale e aiuta mia nonna a cucinare. La sua specialità è la pasta con la carbonara, ne mangerei cinque piatti interi! Non mi ha mai fatto complimenti, per esempio non mi ha mai detto che sono brava a scuola, è il suo modo per dirmi che si può fare sempre meglio. A volte mi fa arrabbiare per questo, perché mi aspetto che dica qualcosa per lodarmi, ma non succede mai. Devo dire, però, che, assumendo questo atteggiamento, mi sta spronando a fare sempre meglio.
Viene sempre a vedere le mie partite di pallavolo e, alla fine, mi dice se abbiamo giocato bene o male e, anche se non ha mai fatto l’allenatore, si comporta come tale, facendomi sempre ridere perché non si è mai visto un allenatore di settantasette anni. A volte ride anche lui, perché si rende conto di essere un po’ buffo utilizzando certi termini professionali.
A volte è un po’ cocciuto, ma, in questi due mesi, mi manca anche il suo carattere: buono, ma un po’ severo; dolce, ma senza farlo notare; serio, ma quando vuole divertentissimo. Non vedo l’ora di rivedere sia lui che mia nonna e abbracciarli forte, alla fine di questa quarantena. Viola G.
Mia nonna è magra, abbastanza bassa, ha i capelli bianchi e corti e gli occhi
castani, ha la carnagione scura e sta per compiere 65 anni.
Lei si veste con jeans stretti e maglioni pesanti perché ha sempre freddo e i suoi vestiti odorano di fumo perché fuma in continuazione. Sembra più giovane della sua età sia per il suo fisico minuto, sia per il modo di vestire.
La nonna dimostra l’affetto in modo diverso dalle altre persone; invece di abbracciarmi spesso, è sempre presente e mi aiuta quando ho bisogno.
I ricordi più belli con lei risalgono a quando ci portava al mare da piccoli e, nonostante il freddo, restava in acqua con me e mia sorella tutto il tempo.
Si mantiene giovane facendo ginnastica due volte a settimana e, ora che non può frequentare la palestra, fa le lezioni online sul computer perché, nonostante l’età, è molto brava ad usare il computer.
Visto che ha un carattere molto forte, in casa comanda sempre lei. Francesco M.
I miei nonni non me li ricordo molto perché vivono lontano, in Sicilia. Quando vivevano qui, non li vedevamo spesso. Quello che mi posso ricordare, o che mi hanno raccontato, è che mio nonno faceva il parrucchiere. Per me, la cosa più importante è la mia famiglia, formata dalla mamma, dal papà e da mio fratello.
Federico F.
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