Dantedì alla Scuola Primaria

Segni particolari Soprannome: Dante Segno zodiacale: Gemelli Sposato con: Gemma Donati Figli: Pietro, Jacopo, Antonia Il suo grande amore: Beatrice I suoi migliori amici: i letterati Guido Cavalcanti e Lapo Gianni Lingue conosciute: latino e dialetto fiorentino Pregi: integerrimo, intelligente e appassionato Difetti: troppo orgoglioso Malattie: pare soffrisse di improvvisi attacchi di sonno Causa di morte: malaria

CARTA IDENTITÀ Nome: Durante Alighieri Nato a: Firenze nel 1265 (tra il 21 maggio e il 21 giugno) Professione: Poeta, Soldato, Politico Morto a: Ravenna nel 1321

Cari amici, nella mia ultima avventura ho avuto la fortuna di incontrare Dante Alighieri, il più grande poeta di tutti i tempi e ho pensato di intervistarlo per voi.

Certo! Nei tuoi libri hai scritto tutto quello che pensavi e questo non ti ha reso la vita facile... Infatti hai avuto tanti amici, ma anche tanti nemici, che ti hanno cacciato dalla tua città! Un’ultima domanda: è vero che sei stato un grande viaggiatore?

Sicuro, Geronimiccolo, ho viaggiato tanto, soprattutto quando dovevo stare alla larga dalla mia amata Firenze! Sono stato a Roma, Bologna, Verona e Ravenna... Ora però s’è fatto tardi, devo proprio andare: Virgilio mi aspetta per il tour dell’Inferno...

DANTEDÌ Per molti esperti della Commedia, il 25 marzo è la giornata che l'Italia dedica a Dante Alighieri perché è proprio il giorno in cui inizia il viaggio attraverso gli Inferi fino ad arrivare al Paradiso, il giorno in cui si perde nella selva oscura.

EREDITÀ DANTESCHE “Stai fresco” (qualcosa che non accadrà mai), “Il bel Paese” (sinonimo di Italia), “Senza infamia e senza lode” (non presenta particolari qualità), “Non mi tange” (non mi tocca, non mi interessa), “Galeotto fu” (la responsabilità di un evento è dipesa da qualcosa estranea a noi), sono espressioni scritte nella Divina Commedia che noi, ancora oggi, utilizziamo nella nostra lingua.

• All'inizio l'opera di Dante si chiamava Comedia. L'aggettivo Divina fu aggiunto nel 1500, circa 200 anni dopo, nelle edizioni successive, riprendendo lo scrittore Giovanni Boccaccio, che la definiva appunto Divina. Il manoscritto originale della Divina Commedia è andato perduto.

Altro che influencer, l’influenza di Dante Alighieri sulla lingua italiana e la nostra cultura è dunque fortissima ancora oggi, e nonostante il periodo davvero difficile per via del covid che impedirà ogni manifestazione pubblica, a 700 anni dalla sua morte, viene celebrato in maniera così imponente. Sicuramente talvolta studiare le opere di Dante a scuola può risultare un po’ difficile e pesante, ma non si può negare quanto sia interessante e importante il suo personaggio e soprattutto sempre modernissimo.

GERONIMO STILTON, FAMOSO GIORNALISTA DI TOPAZIA, INTERVISTA DANTE ALIGHIERI

Dante, proprio come i cantanti rapper, ce l’ha con i corrotti, i ladri, i politici.

• È uno dei più grandi poeti italiani e, per tutti, il Padre della nostra lingua. Fu infatti, il primo a proporre ai dotti di non scrivere più le loro opere in latino, visto che pochi le capivano. Avrebbero dovuto usare, invece, il “volgare”, la lingua parlata dal popolo (il volgo), da cui poi è nato l'italiano. • Ha iniziato a scrivere la Divina Commedia il 25 marzo. Secondo alcuni studiosi correvano gli anni 1300 – 1301, secondo altri, il 1307. • Al momento della sua morte l'ultima cantica della Divina Commedia, non era ancora stata pubblicata. Lo fece tempo dopo il figlio Jacopo, che si occupò anche di diffondere l'opera completa.

Sommo Poeta, quali sono state le passioni più grandi della tua vita?

Beh, caro Gerustico, io ho avuto tre, anzi quattro grandi amori: Firenze, la mia città; Beatrice, una roditrice speciale che ha ispirato le mie opere; la poesia e infine la filosofia, a cui ho dedicato tutta la mia vita.

Grazie, Dante! Mai avrei pensato di intervistarti nella mia vita! Ma a volte basta solo sognare un po’...

Oltre al tuo grande capolavoro, la Divina Commedia, tu hai scritto di politica, di filosofia e di astronomia, hai composto lettere e rime per tutti i gusti. Hai scritto non solo in latino, ma anche in volgare...

Certo, Ieronimo, che ho scritto anche in volgare, la lingua del popolo! Volevo essere sicuro che proprio tutti mi capissero! Non parlano mica tutti latino, oh grullo!

Forse non tutti sanno che... • Il suo vero nome era Durante, fu il poeta Giovanni Boccaccio a tramandarlo come Dante Alighieri. • Il suo segno zodiacale era dei Gemelli. Perché specificarlo? Il primo che ci teneva era Dante stesso, che molte volte insistette sulle virtù speciali delle stelle che avevano presieduto alla sua nascita. • Si sposò con Gemma Donati: il loro matrimonio fu programmato quando i due avevano solo 12 anni, con un contratto tra i genitori. Si sposarono a 20 anni. Sembra che il poeta non scrisse mai un verso dedicato a sua moglie.

• Fu anche soldato e dai suoi scritti si può presumere che combattesse con armatura leggera a cavallo. Nel 1302 fu condannato alla pena capitale quando, nello scontro tra guelfi bianchi e neri, due gruppi in lotta per il potere sulla città di Firenze, furono quest’ultimi a vincere. L'autore, però, era già andato via dalla sua città per rifugiarsi a Ravenna, e non scontò la pena.

Ehm... allora è vero che sei schietto e impulsivo?

Eh, sì, Gerolamo! E devi anche sapere che non sopporto le ingiustizie! Se qualcuno si comporta male, glielo dico. Hai letto le mie opere, vero?

• Dante morì a Ravenna nel 1321, le sue spoglie furono nascoste per paura che i fiorentini le trafugassero (le volevano riportare a Firenze, città natale del poeta). Nel 1865 furono ritrovate per caso da un muratore.

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