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Raul e l'incantesimo del Roseo Spinosus

by Cecilia P.

Pages 2 and 3 of 20

Raul e l'incantesimo del Roseo Spinosus
Lavoro realizzato all'interno del progetto "Digital Friends"
Esperto: Immacolata Esposito
Tutor: Simona Santioli
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Capitolo 1 - Quando la famiglia Guelfo prepara, di nuovo, le valigie
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Non ci posso credere, devo rifare ancora una volta le valigie!
Come sempre partiamo per un nuovo viaggio, questa volta in Egitto, alla ricerca di nuove e noiose piante con la mia famiglia. Io non ho mai voglia di andare in viaggio perché è noioso e perché ho paura dell'aereo.
Dovete sapere che sono cresciuto in mezzo alle piante e, precisamente, nel laboratorio dei miei genitori. Da quante volte ci sono stato me lo ricordo a memoria. E' immenso e ci si entra attraverso una porta con un grande fiore inciso, è pieno di fiori e piante di tutti i tipi provenienti da tutto il mondo. Poi ci sono due tavoli con sopra due computer - l'archivio super segreto al quale non mi posso avvicinare.
Comunque, prima di partire, conosciamoci.
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Mi chiamo Raul Guelfo, ho nove anni e frequento la 4° elementare (anche se la frequento poco per via dei continui viaggi) ho i capelli biondi e lucenti come il sole, sono molto goloso e ho una voglia nel piede a forma di mucca - a quanto pare il fatto di aver calpestato una gigantesca cacca di mucca quando era incinta di me, fu un evento davvero traumatico per mia madre.
- Tesorooooo! Muoviti a fare la valigia! E' TARDI!
Ecco, questa è mia madre Dafne, o la signora Picàr, come ci tiene ad essere chiamata, che urla da sotto le scale, con la sua voce stridula.
Quando è calma ha un meraviglioso sorriso stampato sulla faccia, ma se si arrabbia, diventa peggio di Satana.
E' anche una donna estremamente elegante ed è una botanica.
Ad un certo punto sento dei passi avvicinarsi alla mia camera e...è mio padre che mi dice gentilmente: - Su, su stai tranquillo Raul, so che tua madre è un po' esagerata quando si tratta di partire e che tu vorresti proprio rimanere qui, ma devi venire con noi, lo sai. Sono sicurissimo che stavolta ti divertirai!
Mio padre, Eriberto Guelfo, è un uomo con un cuore dolce e, come avrete notato, prova sempre a sostenermi nonostante il suo aspetto così gracilino perché è magro come uno stecco. E' divertente e positivo e, ovviamente, è un botanico.
- MUOVITI RAUL!
- Uff..Arrivo mammaaa!
Divertirmi, seh...già me lo immagino: dovrò rimanere una settimana chiuso in una tenda dell'accampamento senza dire né toccare niente perché a detta dei miei genitori è sempre tutto così "pericoloso".
Porto giù di sotto la valigia e mentre scendo le scale ho un brutto presentimento, è come se mi sentissi più preoccupato del solito.
Carichiamo i bagagli su quel povero catorcio di auto del mio papà e partiamo in direzione dell'aeroporto. Mia mamma questa volta è davvero iperansiosa.
- Hai preso il microscopio?
- Sì.
- Hai preso le cesoie?
- Mmm...sì.
- E i campioni di reagente?
- Sì tesoro.
- Oh no! Mi sono dimenticata il nebulizzatore!
- L'ho preso io Dafne, stai tranquilla per favore. Andrà tutto benissimo!
Passa così un'interminabile ora di viaggio.

Finalmente arriviamo e ad aspettarci c'è il nostro aereo privato.
Capitolo 2 - Quando qualcosa va storto
Saliamo sull'aereo e troviamo il pilota Horus Gamen. Il pilota è con giacca, cravatta, pantaloni e cappello blu come la notte, i suoi occhi sono verdi come un prato e i capelli sono marroni come una castagna. Lui è un uomo gentile, generoso e altruista. Horus ci dice: - Benvenuta a bordo famiglia Guelfo.
La mamma risponde: - Grazie Horus.
Ci mettiamo seduti e Horus esclama: - Signori allacciatevi le cinture che si parte!
L'aereo fuori è tutto nero con una stella gigante color oro e delle stelline più piccole color argento, all'interno le poltrone sono di pelle nera, il contorno dei finestrini è fatto di diamante e il bagno è tutto dorato. Mi accomodo sul mio sedile e aspetto il momento del decollo. Odio quel momento quando il cuore mi sale in gola!!
Finalmente il peggio è passato, l'aereo ha preso quota, chiudo gli occhi e mi addormento..
Ad un certo punto vengo svegliato da un tonfo sordo e inizia tutto a tremare.
Ancora mezzo addormentato penso "Sarà il terremoto" solo che mi dimentico di un piccolo particolare.. SIAMO SOPRA AD UN AEREO!!!!
Anche i miei genitori si svegliano di soprassalto. Mia mamma nel panico si mette ad urlare tenendosi il viso tra le mani e mio papà.. sviene sul colpo.
Per fortuna risuona all'altoparlante la pacata e rassicurante voce di Horus dalla cabina di pilotaggio: - Signori, mantenete la calma, il nostro aereo ha subìto un piccolo guasto al motore, dovrò provvedere ad un atterraggio di emergenza, tornate alle vostre poltrone e allacciatevi stretti.
A quel punto sento l'aereo che scende in picchiata ed ho talmente paura che sono come paralizzato. Ecco cos'era quel brutto presentimento che sentivo da stamattina!
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