Ruga Copiilor Romi

La schiavitù, alla quale furono soggetti dal XIV alla metà del XIX secolo, collocò i Rom in un ruolo di inferiorità sociale e discriminazione da parte del popolo rumeno. La posizione sociale ricoperta in questi secoli ha determinato la mancata conservazione delle loro specificità culturali. Ciò accadde soprattutto a seguito della Prima guerra mondiale, quando la Romania divenne un grande stato con un vasto territorio e diverse popolazioni da governare. Iniziarono così le politiche di omogeneizzazione, di tutte le minoranze presenti nel territorio. I Rom vennero lentamente costretti ad adeguarsi a uno stile di vita del tutto estraneo alla loro specificità culturali: ciò comportò un sacrificio maggiore per le popolazioni nomadi, per le quali si attuarono le prime politiche di sedentarizzazione forzata..

Nell'Ottocento moltissimi Rom erano proprietà del principe, e lui poteva permettere loro l’esercizio di mestieri itineranti (acrobati, addestratori di orsi, giocolieri), lingurari (costruttori di utensili di legno), calderai e ramai, a patto che gli pagassero i tributi. Spesso i Rom erano schiavi di feudatari e monasteri che li utilizzavano nei campi.

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Rarissime immagini, da noi scattate non molti anni fa, di un popolo libero e orgoglioso.

In passato, Măguri era un insediamento puramente rumeno. A ciò si aggiunse la frazione Tigano, una frazione che nel periodo tra le due guerre contava 30-40 famiglie zingare. In pochi decenni, l'intero villaggio divenne a maggioranza zingara. Il cambiamento nell'equilibrio etnico è stato registrato nel censimento del 1992, quando, a causa del basso tasso di natalità dei rumeni e dell'alto tasso di natalità degli zingari, i rumeni sono diventati una minoranza.&nbsp; Attualmente, questa comunità, di circa 1000 anime, è composta principalmente da famiglie di violinisti, artigiani intellettuali, uomini d'affari.

La nostra esperienza è nata nel 2014 per mera curiosità (sono rari i paesi con così alta concentrazione di rom stanziali). A prima vista ci ha colpito la straordinaria fattezza di alcune case, con originali architetture o con variopinte mura arabescate

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Non possiamo dimenticare l'olocausto degli zingari nei campi di concentramento tedeschi, durante la II Guerra mondiale

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I Rom sono uno dei più grandi gruppi etnici della Romania. Secondo il censimento del 2002, contavano 535.140 persone pari al 2,5% della popolazione totale, essendo il secondo gruppo etnico minoritario in Romania dopo quello ungherese. I Rom sono concentrati principalmente in Transilvania, Crişana, Muntenia e Oltenia. In Maramureş, Bucovina, Banat, Dobrogea e Moldova, la concentrazione di rom è inferiore alla media nazionale.

Questa vuole essere la testimonianza di una grande festa popolare Rom, svoltasi a Maguri nel 2015, a cui siamo stati calorosamente invitati come grandi amici. Una festa autentica e molto sentita, che vede la partecipazione di Rom provenienti da tutta la Romania.

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L'approccio è stato quello di conoscere il "capo villaggio" e con lui andare alla scuola. Viste le condizioni trovate si è deciso di organizzare, nel dicembre 2014, una spedizione di aiuti per portare supporti didattici e soprattutto, come nostra specializzazione, tanti giochi. La distribuzione è avvenuta con sufficiente ordine ma con la dovuta prudenza, conoscendo l'orgoglio dei maschi e l'entusiasmo delle donne.

L'effetto, oltre che una buona azione, è stato quello di meritarci la stima dell'intero paese e l'invito formale al festival "preghiera dei bambini", nel maggio 2015, cui si è partecipato con una delegazione di parmigiani, con tanto di stand rappresentativo dell'Italia (prima volta nella loro storia!).

Essendo diventati "amici" siamo stati liberi di fotografare scene e costumi dei quali altrimenti i Rom sono estremamente gelosi. La lunga festa si è poi conclusa con una amichevole cena, al tavolo delle autorità.

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I Rom erano commercianti porta a porta. Tornavano negli stessi luoghi a vendere oggetti per la casa e l’agricoltura . Se non vendevano, chiedevano da mangiare o qualche spicciolo. Il manghel, che significa sia vendere sia elemosinare, era accettato un tempo nelle campagne.

Con il potenziamento della distribuzione commerciale, i Rom hanno perso questo ruolo e rimane l’abitudine all’elemosina. Migliaia di Rom che lavoravano con le giostre e i circhi, a causa della crisi di questo settore, sono rimasti disoccupati senza gli aiuti sociali che spettano ai gagè.

I 7 milioni di Rom che vivono in Europa discendono da una popolazione che parlava una forma volgare di sanscrito, il praclito. Nel 1000 d. C. circa, lasciò il delta dell’Indo, fra l’India e il Pakistan. Vi erano esperti nella lavorazione dei metalli, chiamati athinganoi, da qui “zingari”. In 4 secoli i Rom si insediarono in molti Paesi europei, a partire dai Balcani. 

I Rom generalmente seguono la religione più seguita dalla maggioranza della popolazione. Pertanto, la maggior parte dei Rom rumeni sono cristiani ortodossi. Negli ultimi due decenni, molti Rom ortodossi si sono convertiti a varie denominazioni neoprotestanti. Nelle località con una popolazione prevalentemente ungherese (nella Transilvania orientale e settentrionale), i Rom sono cattolici romani o riformati. Ci sono anche piccole comunità Rom luterane in alcuni villaggi sassoni. Gran parte dei Rom di Dobrogea sono musulmani.

Preferiscono essere chiamati Rom, che nella loro lingua, il romanes, significa “uomo”. E definiscono&nbsp;gagè, “gli altri”, il resto del mondo, cioè i non Rom. Il&nbsp;gagio&nbsp;(singolare di&nbsp;gagè) è per loro troppo attaccato alle cose.

La lingua rom (chiamata anche rromanì, romanes o zingaro) è la lingua parlata dai rom. La lingua fa parte del ramo indo-ariano delle lingue indoeuropee, essendo simile a lingue come il punjab e l'hindi. Nel mondo ci sono circa 4,8 milioni di parlanti romanì, con il paese con il maggior numero di parlanti che è la Romania (273.500 persone), seguita dalla Slovacchia (253.943). Altri paesi con più di 100.000 parlanti sono la Repubblica Ceca, la Bulgaria e l'Ungheria. In termini di percentuale della popolazione del paese, la Slovacchia è al primo posto con il 4,8% della popolazione di lingua rom; la Romania è al 6° posto, con l'1,2%

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