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La Luna di Kiev - Classe 3G a.s. 2021-22

by Rosaria Di Ruvo

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LA LUNA DI KIEV
Pensieri e disegni della classe 3^G a.s. 2021-22
Scuola Media "P.N.Vaccina" - Andria BT
Le seguenti pagine intendono raccogliere tutte le riflessioni, le poesie, i disegni e le emozioni che gli alunni della 3^G a.s. 2021 -22 della scuola P.N. Vaccina di Andria hanno condiviso in occasione di una manifestazione di solidarietà, vissuta nella nostra scuola, verso il popolo ucraino, colpito e ferito profondamente da scelte politiche e militari nefaste. Il punto di partenza per la costruzione di queste riflessioni è stata l'analisi del video e del testo della canzone composta da Sting "Russians" decenni fa, ma che ancora oggi ha tanto da comunicare ad orecchie e cuori sensibili come lo sono quelli di ragazzi di 13 anni
Ins. Rosaria di Ruvo
La luna di Kiev 
Chissà se la luna 
di Kiev 
è bella 
come la luna di Roma, 
chissà se è la stessa 
o soltanto sua sorella… 

“Ma son sempre quella! 
– la luna protesta – 
non sono mica 
un berretto da notte 
sulla tua testa! 

Viaggiando quassù 
faccio lume a tutti quanti, 
dall’India al Perù, 
dal Tevere al Mar Morto, 
e i miei raggi viaggiano 
senza passaporto”.
G.Rodari
I ragazzi della generazione Z
Noi siamo i ragazzi della generazione Z, sempre connessi e che si disinteressano della politica, quelli superficiali e che alla classica domanda : “a cosa serve studiare storia?”, riceviamo SEMPRE la stessa risposta: “per non ricadere negli errori del passato”, dicevano… eppure eccoci qua, 24/02/2022 e ancora nel mondo si dichiara guerra.
Quello che stiamo per vedere e ascoltare, sono delle piccole riflessioni che, ogni uomo pensa al riguardo. Abbiamo preso ispirazione da una canzone intitolata “Russians”, scritta da Sting il primo novembre 1985 durante la guerra fredda. In questa canzone vengono evidenziati vari punti di vista che quest’oggi rappresenteremo.
Noemi Monterisi
La canzone “Russians” è molto significativa e ci fa riflettere sul significato della vita, delle cose utili e inutili, di ciò che bisogna necessariamente fare e di cosa si può evitare.  
Le diverse scene di questa canzone, le si possono interpretare in tanti modi e ognuna di queste mi ha toccato molto. 
Soffermandoci sulla prima scena della canzone, si può ben notare un orologio. Magari detta così, può sembrare una cosa banale, ma al contrario, ascoltando quel ticchettio di sottofondo, accompagnato dalle diverse scene, mi hanno fatta rabbrividire.
Questo suono, può essere associato a diversi aspetti: come un gioco di parole, questo può benissimo collegarsi al tempo: insieme si completano. 
Allora è da qui che possiamo trarre tante idee. 
Il tempo che però si intende da questa canzone è quello che scorre, troppo in fretta. A volte non ce ne rendiamo conto, ma i giorni, i mesi, gli anni, passano troppo velocemente, vivendo nel mentre belle e brutte emozioni. Per gli ucraini, purtroppo, il tempo passa troppo lentamente, è angosciante, vivono ogni giorno con la paura di non uscirne vivi, di non mettersi in salvo. Allora mi chiedo come sia possibile, nel 2022 una cosa del genere… dopo questi tre ultimi anni, vissuti nel bel mezzo di una pandemia, dove chi ad averne risentito di più siamo stati proprio noi bambini/ragazzi, era bene cercare di riprendere le nostre vite di sempre, ma mai avrei pensato che per qualcun altro non potesse essere così. Per via di questa guerra, tutti questi bambini, giocano in un modo diverso, scappando via e prendendola come una corsa e gara per vincere qualcosa: la loro stessa vita.  
Francesca Federico
Quella sera le stelle

Quella sera le stelle
fecero "Tic Tac"
mentre la nostalgia mi sottraeva là.
Quella sera le stelle
non c'erano più
private dal cielo
ormai non più blu.
Ma altre stelle c'erano ormai,
segnavano il viso
di chi sognava assai.
Quanti anni avremmo avuto?
forse cinque, forse quaranta,
ma ciò che contava
era la costanza.
La costanza dell'immaginazione
che ci portava a pensare
ad un mondo migliore.
Ed era lì
che la guerra continuava
ma il tempo
non si fermava.
Ed era lì che pretendeva, esigeva,
ordinava e comandava
di sottrarci il tempo
che però ci spettava

Nicole Matera
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