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Dispersi sull'isola

by Massimiliano Adami

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Dispersi sull'isola
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di Massimiliano Adami
I


"Max, muoviti a prepararti dobbiamo partire".
"Un attimo devo finire di fare la valigia".
Appena ebbi finito di fare la valigia, uscii di casa per attendere l'arrivo dei miei amici. Non vedevo l'ora di partire, ma in quel momento non avrei mai immaginato che cosa sarebbe successo dopo solo un giorno. Erano ormai le 9:00 e l'aereo per Hollywood sarebbe partito dopo un'ora. I miei amici Jack, Sam e Mike arrivarono dopo pochi minuti di attesa. Alle 10:00 ci imbarcammo sull'aereo e alle 10:05 eravamo già in volo. Pensai: "Non ci posso credere siamo in volo verso Hollywood!"
I


"Max, muoviti a prepararti dobbiamo partire".
"Un attimo devo finire di fare la valigia".
Appena ebbi finito di fare la valigia, uscii di casa per attendere l'arrivo dei miei amici. Non vedevo l'ora di partire, ma in quel momento non avrei mai immaginato che cosa sarebbe successo dopo solo un giorno. Erano ormai le 9:00 e l'aereo per Hollywood sarebbe partito dopo un'ora. I miei amici Jack, Sam e Mike arrivarono dopo pochi minuti di attesa. Alle 10:00 ci imbarcammo sull'aereo e alle 10:05 eravamo già in volo. Pensai: "Non ci posso credere siamo in volo verso Hollywood!"
II


Il giorno dopo saremmo dovuti atterrare a Hollywood ma non fu per niente così. Erano le 17:35 quando il pilota ci avvertì di una turbolenza; una volta passata, guardai fuori dal finestrino e vidi che uno dei motori faceva uscire del fumo nero. Preso dal panico, avvisai i miei amici che erano seduti vicino a me, ma mentre parlavo altre persone sentirono le mie parole e poco dopo erano tutti che gridavano. Dopo un minuto iniziammo a perdere quota, ma per fortuna atterrammo sull'acqua. I piloti ci ordinarono di uscire dall'aereo, ci tuffammo in acqua e raggiungemmo un'isoletta vicina. Eravamo tutti vivi e i piloti ci dissero che avrebbero recuperato la radio dall'aereo e l'avrebbero portata lì. Una volta recuperata la radio, iniziammo a costruire delle semplici capanne con quello che avevamo e decidemmo che l'indomani saremmo andati nel cuore dell'isola per prendere un po' di legna e recuperare un po' di cibo.
II


Il giorno dopo saremmo dovuti atterrare a Hollywood ma non fu per niente così. Erano le 17:35 quando il pilota ci avvertì di una turbolenza; una volta passata, guardai fuori dal finestrino e vidi che uno dei motori faceva uscire del fumo nero. Preso dal panico, avvisai i miei amici che erano seduti vicino a me, ma mentre parlavo altre persone sentirono le mie parole e poco dopo erano tutti che gridavano. Dopo un minuto iniziammo a perdere quota, ma per fortuna atterrammo sull'acqua. I piloti ci ordinarono di uscire dall'aereo, ci tuffammo in acqua e raggiungemmo un'isoletta vicina. Eravamo tutti vivi e i piloti ci dissero che avrebbero recuperato la radio dall'aereo e l'avrebbero portata lì. Una volta recuperata la radio, iniziammo a costruire delle semplici capanne con quello che avevamo e decidemmo che l'indomani saremmo andati nel cuore dell'isola per prendere un po' di legna e recuperare un po' di cibo.
Passai una notte in bianco, ma l'indomani non ero per niente stanco perché ero già impegnato a non abbassare la guardia per non essere morso da qualche strano animale. Con il legno che trovai riuscii a costruirmi un arco molto rudimentale, poi i piloti accesero la radio e riuscimmo a mandare un messaggio di aiuto.
Intanto però mi accorsi che Mike non c'era e assieme ai miei amici andammo a cercarlo.
A un certo punto trovammo Mike, ma era caduto in un piccolo burrone. Assieme ai miei amici riuscimmo a raggiungerlo, ma mentre lo riportavamo all'accampamento ci imbattemmo in un lupo e dissi:
"Ragazzi, siamo spacciati!"
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