Giochi della tradizione "veneta"

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INTERVISTA AI NONNI&nbsp; Il mio nonno Vittorio è nato nel 1943, la nonna Feliciana è nata nel 1950, quando li ho intervistati è stato un momento emozionante perché si sono entrambi commossi nel raccontarmi come si divertivano ai loro tempi, ripensando ai ricordi di anni ormai lontani.&nbsp; Per prima cosa mi hanno spiegato che per giocare utilizzavano qualsiasi cosa potesse diventare oggetto di gioco e che noi ragazzi siamo fortunati perché non ci manca nulla. Nello stesso tempo si sono rattristati per noi perché spesso non sappiamo accontentarci; non sappiamo vivere in modo profondo e con il cuore il divertimento e lo stare assieme. I giochi di ieri chi li ha giocati lo sa ... erano belli fin dai nomi. Erano giochi ricchi di tanto divertimento!

La nonna si ricorda benissimo la conta che facevano per sorteggiare chi stava in centro e faceva così:&nbsp; DOMANI E' FESTA&nbsp; SI MANGIA LA MINESTRA&nbsp; LA MINESTRA NON MI PIACE&nbsp; SI MANGERÀ LA BRACE&nbsp; LA BRACE È TROPPO NERA&nbsp; SI MANGERÀ LA PERA&nbsp; LA PERA È TROPPO BIANCA&nbsp; SI MANGERÀ LA PANCA&nbsp; LA PANCA È TROPPO DURA&nbsp; SI VA A LETTO ADDIRITTURA.

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LA CARRIOLA&nbsp; Questo gioco lo praticava il mio nonno con i suoi coetanei ed era divertente soprattutto per i maschi. Si giocava a coppie, uno faceva il pilota restando sempre in piedi, l'altro, il più robusto e muscoloso, faceva la "carriola" mettendosi a terra a pancia in giù. Il pilota prendeva per le caviglie il compagno e la carriola avanzava sulle mani il più velocemente possibile. Al via le carriole partivano e vinceva la coppia che tagliava per prima il traguardo. Grande responsabilità l’aveva il pilota che sosteneva le gambe del compagno e gli dava la spinta giusta per non sbilanciare la carriola. (ancora oggi si gioca così, ma in palestra!)

Scusateci cari lettori se abbiamo commesso qualche errore ortografico, l'entusiasmo ha preso il sopravvento, buon divertimento!

SONO STATO FELICISSIMO DI AVER AVUTO LA POSSIBILITÀ' DI POTER AVERE DEI MOMENTI CON I MIEI GENITORI E I MIEI NONNI E POTERLI INTERVISTARE SU COME PASSAVANO IL TEMPO ALL' ARIA APERTA E COME GIOCAVANO ALLA MIA ETÀ'.&nbsp; MI HA MOLTO COLPITO SENTIRE I LORO RACCONTI E COME I GIOCHI E I VARI MATERIALI UTILIZZATI FOSSERO COSÌ DIVERSI DAI MIEI; HO RISCONTRATO MOLTE DIFFERENZE TRA I GIOCHI FATTI DAI MIEI NONNI E QUELLI DEI MIEI GENITORI. HO RACCOLTO IN QUESTA PRESENTAZIONE QUATTRO TIPOLOGIE DI GIOCO:

UNO DUE TRE STELLA&nbsp; Si giocava all'aperto e non serviva&nbsp;alcun materiale, i giocatori potevano essere quanti si voleva ma la mamma mi ha detto che dai quattro giocatori in su ci si divertiva di più.&nbsp; Con una conta veniva individuato un capogioco che tracciava per terra una linea di partenza dietro alla quale si disponevano tutti i giocatori, intanto il capogioco si posizionava a 15 -20 passi dalla linea di partenza. Al via il capogioco si voltava e dava le spalle ai giocatori e diceva a voce alta "UN, DUE, TRE... STELLA !".&nbsp;&nbsp;&nbsp; Nello stesso momento i giocatori dovevano avanzare verso di lui fermandosi prima che lui si voltasse. Se il capogioco, girandosi, riusciva a sorprendere in movimento uno o più giocatori, quest'ultimo/i dovevano tornare indietro alla linea di partenza.&nbsp; Se, al contrario, i giocatori più svelti riuscivano a fermarsi e a rimanere immobili prima che lui si girasse, il capo doveva girarsi e pronunciare di nuovo:"uno,due,tre stella!".&nbsp; E così via .Chi veniva pescato a muoversi per 2 volte veniva eliminato. Vinceva chi raggiungeva per primo il capogioco e diceva ad alta voce :STELLONE!

ICS GALLIERA VENETA AS 20-21 Classi prima A e prima C prof.ssa Giovanna Amoruso

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Questa è l'ultima raccolta dell'anno scolastico 2020 - 21. Qui si vuole mettere in risalto che la pandemia è stata vissuta come una risorsa: ho invitato gli allievi a intervistare i familiari; a trovare del tempo da dedicare ai racconti del passato legati all'infanzia dei nonni e dei genitori. Nel sistemare tali racconti ognuno è stato a suo modo originale, particolare, colorato oppure classico. In molti si sono distinti per la scelta della grafica, del carattere, dello sfondo, per la linea pulita e molto di più. Auguro a tutti noi un'estate ricca di riposo ma anche di esperienze. Facciamo lunghe passeggiate, andiamo in bicicletta, tuffiamoci in piscina e soprattutto stiamo all'aria aperta! Con i miei più sinceri ringraziamenti, Giovanna.

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