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D'Ovidio News

by IC D'Ovidio CB

Pages 4 and 5 of 16

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Anno XX, numero unico
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Giovedì 25 marzo 2021
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D'Ovidio News
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Manfredi: Intervista con la storia
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di Angelica Di Niro e Sara Sabella
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Sto studiando la Divina Commedia e nella mia mente scorrono le immagini di alcuni personaggi che Dante ha inserito nei diversi gironi: Paolo e Francesca, Pier delle Vigne, il Conte Ugolino...Manfredi! Faccio una breve ricerca sulla sua storia.
Manfredi, figlio illegittimo dell’imperatore Federico II e appartenente alla fazione dei ghibellini, nel 1250, alla morte del padre, si proclamò re di Sicilia, in sostituzione del fratellastro Corrado IV, che si trovava in Germania. Morto quest’ultimo, tentò di avere il riconoscimento del piccolo Corradino, figlio del fratellastro, e della propria posizione da parte del papa. Questi gli si mostrò ostile e lo scomunicò. Manfredi s’impadronì del tesoro degli Svevi, in pochi anni riconquistò il Regno di Sicilia contro l’esercito pontificio e, dopo aver diffuso la falsa notizia della morte di Corradino, si fece incoronare re di Palermo. La Chiesa gli si mostrò ancora ostile. Manfredi raggiunse il massimo della sua potenza nella vittoria a Montaperti. Ma il papa Urbano IV offrì il regno a Carlo d’Angiò. Manfredi, nonostante fosse stato abbandonato dai suoi alleati, affrontò Carlo nella battaglia di Benevento, dove fu sconfitto e morì. Il suo cadavere fu disseppellito e, per volontà del papa Clemente IV, i resti furono gettati all’esterno dei confini del Regno di Napoli.
La mia curiosità mi spinge a verificare quanto di vero ho letto. Sempre con la mente, vengo trasportata nell’Antipurgatorio, poco dopo il passaggio di Dante pone, e decido d’intervistarlo. Porto con me Sara. Lo vediamo avanzare tra le anime e lo riconosciamo dalla descrizione fatta dal poeta: bello, biondo, di nobile aspetto e con un ciglio diviso da una ferita. Ci avviciniamo, anche se un po' intimorite, e, dalla sua espressione, capiamo che desidera parlare con noi. La prima domanda la fa lui.
Chi siete?
Siamo due studentesse di II media. Stiamo studiando la Divina Commedia, scritta da Dante, nella quale si parla anche di lei. Possiamo farle qualche domanda?
Accetto volentieri, così avrò modo di far conoscere a tutti la mia vera storia. Ma datemi del tu, fanciulle.
Bene. Prima di cominciare l’intervista ci farebbe piacere se ti presentassi ai nostri lettori.
Molto volentieri. Che dire? Il mio nome è Manfredi e sono il figlio del famoso Federico II di Svevia e di Bianca Lancia. Sono il nipote di Costanza d’Altavilla e dunque, oltre ad appartenere alla famiglia degli Svevi, ho origini normanne. Proprio per questo in me scorre del sangue nobile ed infatti durante la mia vita ho combattuto valorosamente e ho governato grandi territori come la Sicilia o il principato di Taranto. 
A proposito di territori, come ci si sente a governare una terra come la Sicilia? Hai trovato difficoltà?
Quando salii al trono ero molto giovane e mi trovai in una situazione assai difficile per le molte ribellioni scoppiate nel Regno e per l’ostilità di papa Innocenzo IV. A questa situazione reagii con energia per ristabilire il dominio svevo e riuscii a ricondurre all'obbedienza varie città ribelli. Mi feci aiutare da mio zio, Galvano Lancia. Inoltre tentai di giungere a un accordo con Innocenzo, ma non era semplice trovare un punto di incontro con lui...
Quindi com’è stato il tuo rapporto con la Chiesa e con il papa?                                     
Beh, dopo la morte del mio fratellastro, il papa, come sapete, continuava a non vedermi di buon occhio. Dopo la storia con Bertoldo di Hohemburg, a cui Corrado aveva lasciato il suo regno, mi scomunicò. Bel guaio perché questo mi portò vari problemi…
Per quale motivo hai diffuso false notizie sulla morte di Corradino?
Purtroppo la smania di potere spesso ha il sopravvento sulla ragione e sui sentimenti e ti spinge a fare cose che, fino ad allora, credevi in te insospettabili.
Certo la tua posizione da ghibellino ha influito negativamente sulla tua condotta, visto che neanche la scomunica ti ha fermato.
In tal senso non rinnego le mie idee politiche perché sono sempre più convinto che il potere temporale spetta all’imperatore e che il papa deve occuparsi del potere spirituale.

............................................................ continua
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Incoronazione di Manfredi
Immagine, fonte: internet
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Anno XX, numero unico
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Giovedì 25 marzo 2021
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D'Ovidio News
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.... continua...

Quando sei stato abbandonato dai tuoi alleati non hai temuto di affrontare da solo lo scontro con Carlo d’Angiò?
Ho confidato molto nelle mie capacità in campo militare. Mi sentivo invincibile e talmente potente da poter affrontare il mio nemico con estrema sicurezza.
Cosa ti ha spinto a chiedere il perdono divino per le tue malvagità?
Sul punto di morte mi sono tornate in mente tutte le mie azioni crudeli ed ho chiesto perdono all’infinita bontà di Dio, unico vero giudice dei comportamenti umani. Ne ho avuto conferma, visto che sono stato collocato nell’Antipurgatorio. Le mie idee sul papato erano giuste: la Chiesa non può condannare gli uomini per motivi politici, ma solo per motivi di carattere spirituale. Infatti la Chiesa mi ha scomunicato, ma l’amore infinito di Dio mi ha perdonato.
 C’è stato qualche evento o azione che ti hanno particolarmente offeso?
Provo ancora dolore perché non vi è stato rispetto per la mia salma che è stata profanata. Sono stato disseppellito e gettato fuori dai confini di Napoli. Questo mi ha molto rattristato.
Cambiamo argomento e parliamo di amore. Raccontaci qualcosa se vuoi.
Mi sono sposato due volte. La prima volta con Beatrice di Savoia, figlia del conte Amedeo IV di Savoia e di Margherita di Borgogna, da cui ho avuto Costanza, figlia diletta che ho chiamato come la mia amata nonna. La seconda, dopo la morte di Beatrice, con Elena Ducas, figlia del despota d'Epiro Michele II, da cui ho avuto cinque figli. In tutto, quindi, ho avuto sei figli.
Hai pensato alla tua amata figlia Costanza e al dolore che le avresti dato con le tue azioni?
Questo è il mio dispiacere più grande, ma ho chiesto a Dante, quel poeta che è passato prima di voi, di riferire a mia figlia che ora mi trovo nell’Antipurgatorio perché in punto di morte ho chiesto perdono per le mie azioni e pertanto le chiedo di perdonarmi a sua volta.
Cosa speri in futuro per la tua anima?
Il mio più grande desiderio è la speranza che, scontata la mia pena, io possa un giorno, vedere le anime danzanti nella beatitudine del Paradiso e gioire della visione di Dio.
Te lo auguriamo con tutto il cuore! Buona fortuna!
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Francesca da Rimini: una donna e le sue passioni
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di Giulia Castagnoli
Comic Panel 1
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Ciao Francesca, sono Giulia. Mi trovo nel mio studio pronta a intervistarti. Ho appena avviato la diretta. Appena sarai pronta possiamo cominciare. Mi senti bene?
Sono pronta, quando vuoi possiamo cominciare. Ti voglio solo comunicare che il segnale dell’inferno non è ottimo, perché va e viene.
Non preoccuparti, sono sicura che ce la faremo. Cominciamo con le domande che molti tuoi fan vorrebbero farti. La domanda più comune: se tornassi indietro ti innamoreresti ancora di Paolo? Rifaresti quello che hai fatto? 
Sì. Rifarei ogni singolo gesto altre migliaia di volte, perché sono stata travolta da una passione mai conosciuta prima. 
Sono felice che adesso tu sia serena, però hai dovuto subire delle conseguenze, tipo quelle di non vedere più tua figlia. Ti è dispiaciuto?
Molto! Non poter vedere Concordia è la cosa che più mi addolora, però mi rasserena il fatto di stare vicino a Paolo.
Quindi presumo che tu adesso sia felice nonostante il tuo destino, giusto?
Diciamo che sono parzialmente felice.
Sappiamo che a far scoccare la scintilla fu la lettura del racconto di Lancillotto e di Ginevra. Cosa rivedi in Ginevra? Perché ti sei immedesimata in lei?
Ho sempre amato molto la lettura. Credo che sia un vero toccasana per la mente e per il cuore. Ginevra in particolare, nonostante fosse regina e moglie di re Artù, si innamorò di un semplice cavaliere. Io ero sposato con Gianciotto, ma il nostro non era vero amore. Anche Paolo era già sposato, ma quando i nostri sguardi si incrociarono capii immediatamente la sua bontà d’animo e mi sentii subito attratta da lui. Quel nostro amore era peccaminoso e quindi siamo stati puniti con la morte.
Quindi già immaginavi quale potesse essere la tua sorte?
Si, perché il nostro era un amore clandestino e peccaminoso, nato per una reciproca attrazione fisica perché Paolo era un bellissimo giovane.
Perché non amavi tuo marito?
Ho amato mio marito, come una donna deve amare l’uomo scelto per lei ma non ho mai provato per lui quell’attrazione che invece ho subito sentito nei confronti di Paolo. È con Paolo che volevo stare per l’eternità. 
Durante il suo viaggio Dante vi collocò nell’inferno, e scrisse di voi nella Divina Commedia. Sei felice di trovarti in un libro tanto famoso oppure triste perché ora tutti sanno di te?
Non mi piace affatto che tutti ficchino il naso nella mia storia, ma sicuramente non mi pento di ciò che ho fatto. 
Purtroppo ogni causa ha un effetto. Grazie mille Francesca di questa intervista. Hai dimostrato di essere una donna piena di passioni. Un vero esempio di modernità. Spero di poterti intervistare di nuovo!