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Il mio libro di storia

by Maria Giuseppa Giuliana Marchese

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La Preistoria
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La Preistoria
Scuola primaria
classe terza
Preistoria vuol dire “prima della
storia”.
Chiamiamo Preistoria il periodo che va da quando
l’uomo è comparso sulla Terra fino all’invenzione
della scrittura.
In questo periodo l’uomo è molto cambiato. Il cambiamento dell’uomo, che chiamiamo evoluzione, è
stato molto lento. È cominciato con i primi esseri simili alle scimmie, gli ominidi.
L’OMINIDE
4 milioni di anni fa
L’ominide assomigliava nell’aspetto alla scimmia.
Lentamente imparò a stare in piedi sulle due gambe, in
posizione eretta. In questa posizione le mani erano
libere e potevano essere usate per prendere gli oggetti.
Il suo cervello diventava sempre più grande e sviluppato. L’ominide viveva in gruppi nomadi, si riparava
sugli alberi e si nutriva di radici e frutti selvatici.
L’HOMO HABILIS
più di 2 milioni di anni fa
L’Homo habilis (“uomo abile”) aveva imparato a usare
bastoni e pietre per procurarsi il cibo con maggior facilità. Aveva imparato a scheggiare le pietre, cioè a romperle, in modo che fossero taglienti. Con le pietre
scheggiate rompeva le noci, tagliava le radici e i pezzi
di carne.
L’HOMO ERECTUS
da 1 milione di anni fa a 500mila anni fa
L’Homo erectus (“uomo in piedi”) viveva in grotte o capanne. Sapeva costruire strumenti per la caccia e per la vita quotidiana.
Circa 800 mila anni fa scoprì il fuoco, che usava per cuocere il cibo, difendersi, riscaldarsi e illuminare.
Nomade: persona o gruppo di persone che non vive in un posto fisso,
ma si sposta spesso. Il suo contrario è sedentario o stanziale.
L’HOMO SAPIENS da 500mila anni fa
L’Homo sapiens (“uomo sapiente”) era molto intelligente e per questo imparò ad adattarsi all’ambiente. Si spostava nei luoghi dove era più facile cacciare o pescare. Inventò moltissimi oggetti per migliorare la sua vita:
costruiva strumenti di pietra e di osso e lance, utili per cacciare anche animali molto grossi.
L’HOMO SAPIENS SAPIENS
da 100mila anni fa
L’Homo sapiens sapiens (“uomo molto sapiente”) assomigliava sempre più a noi nell’aspetto fisico. Sapeva costruire oggetti complicati. Praticava riti religiosi e inventò l’arte: dipingeva immagini e faceva incisioni sulle pareti delle grotte. Continuò a vivere da nomade.
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