Il falco pellegrino

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Ha una vista formidabile che gli permette di individuare un piccolo oggetto anche a centinaia di metri di distanza ed è l'uccello più veloce del mondo: in picchiata, infatti, raggiunge i 322 km/h!

Può raggiungere i 13 anni di vita. Si nutre di altri uccelli,
piccoli mammiferi, rettili e anfibi (rane, rospi, salamandre).

L'ibis sacro

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Un alieno nel Delta del Po: è una minaccia per la biodiversità, essendo un predatore onnivoro che si nutre di anfibi, piccoli roditori e uova di uccelli.

Questi uccelli cacciano in formazione (a falange), avanzano compatti fianco a fianco e mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino, compresi i pulcini.

I canidi

Il lupo

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La diffusione del lupo dalla montagna fino alla Pianura è avvenuta per le numerose prede che hanno abbandonato l’habitat originario (come caprioli e cinghiali) dove erano in soprannumero, fino a colonizzare le sponde del Po. Qui, ora, il lupo trova altre prede facili come nutrie, lepri, minilepri, fagiani e pernici.

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La volpe

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Lungo le rive del Po sono in aumento
anche le volpi. I cunicoli che scavano lungo gli argini possono determinare pericolose fessure o addirittura frane nei periodi di piena del fiume.

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La sua coda, folta e dalla punta bianca, ha una triplice funzionalità: riconoscere le altre specie, allontanare gli insetti venendo agitata, essere usata come un cuscino per dormire.

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Lo sciacallo dorato

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È arrivato sulle rive del Po Emiliano-Lombardo lo sciacallo dorato, predatore nomade partito dal Gange, il grande
fiume del subcontinente indiano che nasce nell’Himalaya.
Una sorta di lupo mai esistito nel nostro Paese.
È un gran cacciatore di topi.

I pesci

L'anguilla

L'anguilla è un pesce molto particolare sia per il suo aspetto fisico, sia per le sue abitudini riproduttive.

Ha un aspetto serpentiforme (dal quale deriva il nome, dal latino anguis, ovvero serpente) con pinne corte e tondeggianti e piccoli denti. È priva di squame.

La carpa

Di lunghezza variabile tra i 30 e i 70 cm e peso compreso tra i 3 e i 40 kg. Eccezionalmente può superare i 40 kg di peso e i 130 cm di lunghezza. Si tratta di un pesce estremamente longevo e si stima possa arrivare a 40 anni di età.

Questa specie è presente nelle nostre acque da tempi storici ed è chiamata anche "regina" dei fiumi. L’alimentazione degli adulti è a base di organismi acquatici dalle ridotte dimensioni e capacità motorie: vermi, larve, gasteropodi, e invertebrati in genere, scovati filtrando e rovistando fra i sedimenti.

Il luccio

Storicamente il luccio italico era il predatore che regnava incontrastato nelle acque ferraresi, almeno fino ad alcuni decenni fa.

Leggendari sono i racconti dei vecchi pescatori di fiume che narrano di come, da giovani, negli inverni più rigidi, catturassero a mani nude grossi esemplari di lucci nelle pozze d’acqua ghiacciate.

"Giunti al mare, i fiumi raccontano i sogni delle sorgenti".
Fabrizio Caramagna