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Mi racconto: classi seconde

by Francesca Valente

Cover

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Classi seconde
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Io mi racconto
Poesie della quarantena
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Il disegno in copertina è di Kamel Abdel Kawy Aly Ahmed, alunno della 3RIM.
"Scripta volant", un progetto ormai consolidato della nostra scuola, propone ogni anno agli studenti un tema a cui ispirarsi per costruire esperimenti di scrittura creativa a partire da modelli testuali analizzati nel corso di un percorso di lettura.
Quest'anno la nostra progettualità ha dovuto adattarsi alle straordinarie condizioni che abbiamo vissuto: il lockdown, infatti, ha profondamente cambiato il nostro modo di fare scuola e la nostra quotidianità e ci ha costretto a fare i conti con una dimensione totalmente nuova, spesso difficile da affrontare. Per questo abbiamo voluto offrire ai ragazzi uno spazio in cui potessero esprimere se stessi, senza alcun vincolo, semplicemente raccontando le proprie emozioni nel corso di questi mesi tanto difficili. E la loro risposta è quella che trovate nelle pagine seguenti.
Noi insegnanti siamo orgogliosi di presentare i loro lavori, con la certezza che rappresentino non solo l'eco dei loro pensieri e delle loro emozioni ma anche un "documento" unico della Storia che ha attraversato le nostre vite.

Gli insegnanti di Lettere del Peano
Tutti nel piccolo aiutano 
che dalle finestre le strade vuote guardano
che per colpa dei dati piangono 
e i loro cari salutano 

Ripenso a chi la prendeva alla leggera   
ma non è distante dalla peste e il colera
i numeri sono alti posso capire 
dobbiamo solo stare in casa e non uscire 

La noia mi assale ogni giorno di più
non vedere i miei amici,
non scendere in quel campo verde a lottare con loro
questo mi butta giù

Ogni guarito è vinta una battaglia 
la mia routine è cambiata, ma la speranza si alza
è il momento di dire basta 
l’Italia si riprenderà a testa alta
Tutti nel piccolo aiutano 
che dalle finestre le strade vuote guardano
che per colpa dei dati piangono 
e i loro cari salutano 

Ripenso a chi la prendeva alla leggera   
ma non è distante dalla peste e il colera
i numeri sono alti posso capire 
dobbiamo solo stare in casa e non uscire 

La noia mi assale ogni giorno di più
non vedere i miei amici,
non scendere in quel campo verde a lottare con loro
questo mi butta giù

Ogni guarito è vinta una battaglia 
la mia routine è cambiata, ma la speranza si alza
è il momento di dire basta 
l’Italia si riprenderà a testa alta
Abbiamo perso il conto dei giorni,
un’eternità dall’ultima volta che siamo stati in compagnia.
Non ricordiamo com’è fuori,
le stagioni sono cambiate,
ma sembra essere tutto rimasto uguale,
Non siamo più abituati al vento che porta con sé gli odori,
a vedere le piazze e gli stadi pieni di gente,
a toccarsi l’uno con l’altro,
a scontrarsi senza avere paura.
Non sentiamo più i brividi provocati dal freddo,
il calore del sole baciarci la pelle.
Ci sentiamo in trappola.
Stiamo in casa,
le giornate sono tutte uguali,
pensiamo a tutte le esperienze che il virus si è portato via,
senza sapere se mai ce le restituirà.
Aspettiamo con ansia la fine, 
potersi vedere, abbracciare, baciare,
ma sappiamo che aspettare è la chiave, 
sperare che il mondo torni come prima,
portandosi con sé tutto ciò che ha imparato. 
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