25 aprile. w la libertà!

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Lidia è morta il 7 dicembre 2020, a Bolzano, piegata dal Covid -19. Non ha mai perso il suo sorriso e la fiducia nei giovani

Lidia mise subito in chiaro che non avrebbe toccato le armi, le avrebbe magari trasportate ma mai usate. Quando aveva dei messaggi da recapitare o li imparava a memoria o se erano scritti li avrebbe mangiati in caso di cattura. Una volta, stava portando un messaggio ed era quasi l’ora del coprifuoco ( come adesso) , stava rientrando e nel cestino della bicicletta teneva sempre i libri di latino e greco, per far capire che stava studiando. Una pattuglia la fermò e lei dimostrò di essere di ritorno da casa di un’amica e di avere anche molta fretta perché&nbsp;mamma l’aspettava. Il poliziotto che l’aveva fermata, probabilmente non aveva molta dimestichezza con il latino e la mandò via in malo modo. Si può dire che Cicerone quella volta le salvò la vita.

Salutati mamma e babbo, salutato il loro amore, i ragazzi e le ragazze di quella generazione se ne andarono sui monti e con le armi scalcagnate cominciarono a dar calci nel sedere al Duce e ai suoi. Sono questi i partigiani, dei ragazzi come voi, che han deciso di dir basta a chi voleva macellare mezzo mondo e poi marciare su montagne di macerie, che alla guerra han preferito cose più belle e più serie.

Quei bambini ch'eran molti quando il Duce comandava con il tempo che passava s'eran fatti quasi adulti. Ed il Duce scese in guerra, e mandò tanti col fucile&nbsp; via dal loro campanile per sparare all'altra gente. Nella guerra ci sta sempre chi non torna più dal fronte, e i ragazzi già stremati dalla vita prigioniera&nbsp; che quel grasso pelatone da vent'anni gli imponeva si decisero a cambiar quel brutto mondo alla sua fonte.

Un giorno del 1938 Lidia andò a scuola e non trovò le sue due amiche. Tornando a casa pensò di portare loro i compiti ma la loro domestica disse che i compiti non servivano più: le bambine erano state espulse da scuola perché ebree. Lidia non capiva queste parole e pensava fosse una malattia come il morbillo o la varicella (era l’unico motivo per cui si stava a casa da scuola per un tempo lungo), ma il giorno in cui portò a casa la pagella con cui scritto “di razza ariana”, la madre strappò il documento in segno di rifiuto di certe ideologie.

LIDIA MENAPACE STAFFETTA PARTIGIANA

ORA CHE ABBIAMO CONOSCIUTO I FATTI STORICI, VORREI RACCONTARVI LA STORIA DI UNA RAGAZZA CHE, DA BAMBINA HA VISSUTO QUESTI AVVENIMENTI E DA ADOLESCENTE DECISE DI PARTECIPARE ALLA LIBERAZIONE DEL NOSTRO PAESE, METTENDO BEN IN CHIARO CHE NON AVREBBE MAI SPARATO UN COLPO DI ARMA DA FUOCO.

Jovanotti-Viva la libertà (testo in italiano)

Qualche volta comandava d'ammazzare tutti i neri, rincorrendo sui sentieri i poveretti d'Eritrea.&nbsp; Si credeva un gran guerriero, ma era un bullo che pestava solamente chi era debole ed era senza una difesa. Coi più forti a capo chino sorrideva ed obbediva. Così fece anche con Hitler, l'amichetto di Berlino, che all'inizio era un suo allievo e poi divenne più potente, e marciò su tutta Europa macellando case e gente.

Durante il periodo in cui Lidia stava nascosta con le bande partigiane, lei dice che “ Il futuro ce lo siamo ragionati tanto. Discutevamo e ci chiedevamo cosa evremmo fatto dopo. Volevamo la libertà, ma non una libertà dove ognuno fa quello che vuole. Una libertà aperta, proiettata verso il futuro. Ora la democrazia che abbiamo costruito sembra fragile, ho paura che possa sgretolarsi. La democrazia va coltivata, praticata fatta crescere”. &nbsp;Anche ora desideriamo la libertà da questa situazione difficile, ricordiamoci che i partigiani pagarono un prezzo altissimo per averla.&nbsp;

Tanti mesi han resistito rifugiandosi tra i monti, tra i torrenti, sotto i ponti, tra gli agguati dei tedeschi. Combattendo con coraggio tra le cime e le vallate, da settembre all'altra estate, e ancora fino a primavera. Poi la sera calda e dolce di un bel giorno soleggiato nel paese liberato vengon giù dalle montagne. L'invasore se n'è andato, non gli serve più il fucile: Ora son liberi e in pace. Era il venticinque aprile.

Facciamo un parallelo con la situazione di oggi. Quanto siamo resistenti? Cosa siamo in grado di fare per la cura della nostra comunità? I nemici da combattere ora sono invisibili, odio, razzismo, atteggiamenti discriminatori, limitazione di libertà civili e sociali. Quanto siamo disposti ora ad impegnarci per ottenere un domani una maggiore libertà? Alla fine della pandemia cosa faremo? Saremo cambiati? Quali atteggiamenti dovremo modificare per vivere più serenamente?

"Sono questi i partigiani, dei ragazzi come voi": filastrocca dell'Anpi di Parma per il 25 Aprile

I vicini di casa sospettavano che Lidia fosse una partigiana ma nessuno mai la denunciò, c’era una rete di protezione e di senso civico che permise di arrivare al 25 Aprile con una popolazione unita. Dopo l’8 settembre, il papà di Lidia venne arrestato e portato in carcere in Polonia. Per 3 mesi non si seppe nulla poi arrivò una lettera&nbsp;in cui lui informava che sarebbe potuto ritornare in Italia a patto di rinnegare tutti i sui ideali, di ciò si sarebbe vergognato tutta la vita. Lidia si riunì con la famiglia e rispose“ Papà non vogliamo che ti vergogni, quindi scegli in coscienza. Noi saremo sempre d’accordo con quello che fai”. Lui decise di restare in campo di concentramento. Tornò a casa solo 2 anni dopo, liberato vicino a Berlino.

Ecco il testo della filastrocca: Voi bambini tutt'intorno date ascolto al cantastorie, vi racconto le memorie che dan vita a questo giorno. Cosa sono i partigiani? Perché son così importanti? Voi che siete belli e tanti, e col futuro tra le mani, immaginate che un'oscura nube scenda sulla vita e che ci sfugga tra le dita quella libertà più pura che viviamo nei bei giorni della calda primavera, e che presto sarà vera e sarà ancora nei dintorni.

Se non ci fossero state le donne, la Resistenza forse non sarebbe potuta esistere. Le donne diedero ricovero ai soldati in fuga, curarono i malati, li nutrirono e li vestirono. Le donne mandarono avanti le case, le stalle, i campi mentre gli uomini erano a combattere, sopportarono violenze e intimidazioni. Questo però non è stato riconosciuto e questo si capì anche alla fine della guerra, quando durante le sfilate era sconsigliato far sfilare le ragazze. Questo perché, in quell’epoca le ragazze che andavano con i partigiani, dormivano in tenda e avevano atteggiamenti poco consueti erano considerate delle poco di buono. Tant’è che dopo la Liberazione molte ragazze preferirono non dire di essere state partigiane.

Lidia nacque il 3 aprile 1924 a Novara da una famiglia modesta, sia dal punto di vista culturale che economico. Era cresciuta in una famiglia di idee antifasciste e la mamma, quando parlava di Mussolini lo chiamava in dialetto “quel là”. Lidia andava a scuola con la sorella e aveva 2 amiche, Ester e Ruth con cui faceva spesso i compiti e quindi le une frequentavano le case degli altri. Ciò non accadeva con tutti i compagni. Con i&nbsp;figli degli appartenenti al partito fascista ciò accadeva raramente.

Lidia frequentò l’Università Cattolica a Milano, perché una scuola dipendente dallo Stato della Chiesa era meno soggetta a controlli politici da parte del Governo. Lì incontrò padre David Maria Turoldo, grande sacerdote e antifascista. All’università, circa all’età di 20 anni, Lidia inizia ad impegnarsi attivamente con il Comitato di Liberazione Nazionale. Lei andava da Novara a Milano in bicicletta e questo la spinse ad impegnarsi come staffetta partigiana. Con il tempo divenne staffetta riconosciuta, faceva parte della divisione Rabellotti, intitolata ad un giovane medico torturato ed ucciso.

25 APRILE W LA LIBERTA'!

Dei bambini ancor più piccoli di voi che m'ascoltate&nbsp; sono nati in tempi bui, e ci son pure cresciuti. C'era un uomo grasso e calvo, si faceva chiamar Duce, comandava a tutti quanti di marciare tutto il giorno. Proprio tutti! Dai bambini che marciavano d'intorno alla sua scuola, fino ai grandi che marciavan col fucile. Qualche volta comandava ai giovanotti di partire per la guerra, e sono in tanti che non fecero ritorno “

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