Catalogo della mostra fotografica delle opere di Sabina Schkolnik Saad, giornata della memoria 2023.

Catalogo giornata della memoria

Puntaspilli , 2011

Pannolenci e spilli; 5x13x15 cm Agli &nbsp;inizi della Seconda Guerra Mondiale, la Stella Gialla, appuntata sul petto degli ebrei, attirava gli sguardi pieni d'odio che ferivano come spilli appuntiti.&nbsp; Poi gli sguardi furono sostituiti da fatti ben più gravi….&nbsp;

Il podcast su Sabina e Anni è stato realizzato da: De Cristofaro Nicole, Duran Ginevra, Eterno Francesca I video sulle opere di Sabina sono stati realizzati da: Calderoni Arianna, Tafuri Margherita, Occhinegro Asya Il monologo biografico è stato scritto da Wissal Msatfi e Chiara Mai e interpretato da Sofia Vitobello e dall’attrice Angelica De Rosa. E’ stato presentato all’inaugurazione della mostra di Sabina al Museo della Permanente nel 2022 e replicato nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di San Giuliano Milanese per la Giornata della Memoria 2023, in collaborazione con il liceo.

FRAMMENTI DI MEMORIA: L’ARTE ALTROVE

Olocausto-Processo a Eichmann, 2011

Acrilico su tela; due tele 70x70 cm Nel quadro Olocausto, i sei milioni di ebrei trucidati sono rappresentanti da sei Stelle Gialle strette e soffocate da innumerevoli svastiche rosse, i nazisti. Nel quadro Il processo Eichmann,&nbsp; le parti sono invertite: al centro una grande croce uncinata rossa rappresenta Eichmann, che fu uno degli artefici della soluzione finale che prevedeva lo sterminio di tutti gli ebrei nel mondo.(Eichmann , alla fine della guerra era fuggito in Argentina e lì viveva con la famiglia sotto falso nome. Gli Israeliani&nbsp;&nbsp; l'hanno sequestrato e portato in Israele per essere processato). La croce uncinata è rinchiusa in un quadrato&nbsp;&nbsp; simile alla gabbia in vetro in cui era rinchiuso il nazista durante il processo. Sullo sfondo nero ci sono sei Stelle tratteggiate che simbolizzano i sei milioni di ebrei che i nazisti hanno ucciso. Tutto intorno innumerevoli Stelle in toni&nbsp;d'azzurro (colore della bandiera israeliana) rappresentano gli ebrei che lo giudicano per i suoi crimini. Nei due quadri le parti&nbsp;&nbsp; sono invertite.

Resurrezione, 2009

Inchiostro su carta; 20x18 cm I nazisti cercarono di annientare il popolo ebraico, ma non ci riuscirono. Dal ceppo dell'albero che rappresenta il popolo ebraico, ed il cui taglio è &nbsp; a forma di Stella di Davide, spunta un nuovo germoglio in segno di Rinascita.

Perché? , 2008

Inchiostro e matite colorate su carta; 16x8 cm La Stella Gialla come un punto sotto ad un punto interrogativo.

L'abito di Anna Frank, 2008

Gruccia vintage, cordoncino, acrilico su tela; 43x53 cm Anna Frank, giovane vittima dell' Olocausto, ci ha lasciato una testimonianza immortale attraverso il suo diario. Di lei non è restato nulla di fisico, solo il ricordo della sua testimonianza durante l'Olocausto, rappresentata dalla Stella Gialla con scritta la parola JOOD (la parola ebreo in olandese).

Fumetto, 2008

Inchiostro e matita colorata su carta; 18x22 cm L'artista ha vissuto molti anni in Italia prima di trasferirsi in Israele. In italiano la “nuvoletta” delle vignette si chiama FUMETTO, che significa piccolo fumo, ma gli ebrei nell'Olocausto andarono in cielo in un Grande Fumo. Non ci sono parole in questi "fumetti" poiché le voci delle vittime ebree non furono ascoltate in quel momento.

Nascondere, 2011

Tecnica mista; 20x20 cm Molti dei superstiti dell'Olocausto, e soprattutto coloro che sopravvissero ai campi di concentramento, scelsero di non rivelare a nessuno e soprattutto alle famiglie e alle nuove generazioni, i fatti terribili che vissero durante quel periodo, per risparmiare ai propri familiari le proprie sofferenze e per non riviverle, raccontandole. Molti sono morti portando con sé i propri, terribili e disumani, ricordi. Altri, al contrario, hanno scelto di far partecipi le nuove generazioni affinché fatti del genere non si ripetano.

Graphic novel di Martina Manzoni

E tutto il mondo era cieco (e lo è ancora), 2009

Tecnica mista, acrilico su tela; 40x40 cm Quando iniziò lo sterminio degli ebrei in Europa, sia i Governi europei che quelli americani scelsero di ignorare il massacro che stava avvenendo, anche se ne avevano avuto notizia da fonti credibili.&nbsp; La Stella Gialla è rappresentata da punti in rilievo che ricordano il “Braille”, la scrittura dei ciechi. Oggi, nonostante le prove, le fotografie, le testimonianze, c'è ancora qualcuno (come ad esempio l’Iran) che rifiuta di riconoscere l'Olocausto e chi non fa niente per debellare l'antisemitismo.&nbsp;

La comparsa della&nbsp;&nbsp;trottola nella tradizione ebraica&nbsp;risale al XVI secolo ed è legata alla festa delle luci:&nbsp;Hanukkah, che di solito si celebra nel mese di dicembre. Il gioco della trottola è nato probabilmente da giochi simili presenti in diversi paesi d'Europa. La trottola ebraica ha quattro lati&nbsp;&nbsp;e su di ognuno di essi appare la lettera iniziale ebraica di ogni parola della frase:&nbsp;Grande&nbsp;Miracolo&nbsp;Fu&nbsp;li. Il miracolo che si celebra durante la festa di Hanukkah è il ripristino del Grande Tempio di Gerusalemme, profanato dai greci&nbsp;che avevano occupato il paese e che furono sconfitti nel 164&nbsp;a.C. Attraverso questa serie di trottole l'artista, che vive in Israele, ci ricorda che: NON CI FU UN GRANDE MIRACOLO LA'.&nbsp;Per LA’ si intende l'Europa del ventesimo secolo, dove, per razzismo e antisemitismo vennero uccisi sei milioni di persone, uomini, donne, bambini&nbsp;&nbsp;e vecchi dai nazisti e dai loro collaboratori&nbsp;durante l'Olocausto. La serie di trottole a forma di Stella di Davide è tinta di giallo come la Stella Gialla in tessuto che gli ebrei erano obbligati sui propri vestiti nei territori occupati dalla Germania nazista, affinché&nbsp;&nbsp;potessero essere umiliati e isolati dal resto della popolazione europea. &nbsp; Scritto da Rachel L. Barlev, collezionista israeliana di trottole di tutto il mondo.

Il lavoro rende liberi , 2009

Inchiostro e matite colorate su carta; 41x29,5 cm Ai bambini era consuetudine dire che i morti andassero in cielo. I tedeschi hanno cercato di ingannare gli ebrei dicendo loro che "il lavoro rende liberi" (in tedesco: Arbeit Macht Frei) ma alla fine non è stato il lavoro a renderli liberi, bensì la morte. Nel disegno gli ebrei morti sono rappresentati da stelle gialle a sei punte in un cielo nero. "Arbeit macht frei" era scritto sul cancello d’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz.

Come seconda generazione di sopravvissuti all'Olocausto, credo e spero che le mie opere riescano a sensibilizzare le giovani generazioni per la lotta contro l'antisemitismo, insieme alla speranza che il popolo ebraico non debba mai più essere vittima di un altro nuovo Olocausto.

Lo specchio , 2021

Specchio, acrilico su tela; 44x180 cm Lo spettatore guarda la propria immagine riflessa nello specchio…guarda la propria faccia…arrangia la propria pettinatura un po' fuori posto…lo sguardo scende verso il basso per il vestito… è fuori posto forse stropicciato…. e “&nbsp;che cos’è quella cosa sul mio petto?” Una Stella Gialla! Quella Stella che lo spettatore non ha chiesto gli si è appiccicata di forza, senza che l’abbia voluta, sul petto, così come fu per gli ebrei…e si trova proiettato in un altro tempo per lui remoto, il tempo dell’Olocausto.

La farfalla, 2008

Acrilico su tela; 20x25 cm L'artista ha partecipato a un progetto per la raccolta di un milione e mezzo di opere d’arte raffiguranti farfalle, in memoria del milione e mezzo di bambini ebrei morti durante l'Olocausto. Questo è stato un progetto del museo dell'Olocausto di Houston. La mostra delle opere a soggetto farfalle ha avuto luogo nel 2011. Di seguito ciò che l'artista ha scritto sulla sua opera: "La mia farfalla è grigia e non colorata come tutte le farfalle, perché è triste come i bambini che hanno vissuto l'Olocausto e non sono sopravvissuti. L'unico oggetto colorato è la stella gialla. La vita della farfalla è breve, come la vita dei bambini che sono morti nell'Olocausto. La mia farfalla non vola e assomiglia alle farfalle che vengono catturate e messe in cornice per esporle”.&nbsp;

Guardare l'orrore , 2008

Inchiostro e matite colorate su carta; 12x21,7 cm Gli occhi degli ebrei nei campi di concentramento vengono raffigurati come Stelle Gialle, per rappresentare le atrocità che hanno visto e subito.

Le misure dell'orrore , 2008

Acrilico su tela; 40x40cm La Stella Gialla è formata dai segmenti di un metro pieghevole giallo. I nazisti misuravano le diverse parti corporali degli ebrei, come la lunghezza del naso, per definire "le caratteristiche" della "razza" ebraica per provare la differenza con la loro "razza" ariana e pura.

Ferita aperta , 2008

Acrilico su tela e tagli in tela; 50x50 cm Nella tela dipinta di azzurro, colore della bandiera israeliana, l'artista ha praticato tagli trasversali, che sottolineano la forma della Stella di Davide. Attraverso i tagli si scorge il giallo della Stella Gialla. La ferita dell'Olocausto non si può rimarginare. I sei milioni di vittime sono sempre parte del popolo d'Israele e sono una ferita che resterà sempre aperta. L'idea dei tagli (ferite) nella tela è stata ispirata dai quadri di Lucio Fontana che Sabina aveva visto da bambina e da cui era stata molto impressionata non avendo visto prima altro che arte figurativa e realistica. Con essi si è aperto per lei il mondo dell'arte moderna.

Là non ci fu un grande miracolo , 2009

Acrilico su legno; 8 trottole di 6cm, 7.5 cm, 11.5 cm, 13 cm L'artista ha tratto ispirazione dalla visione di brevi video che mostravano i soldati nazisti che chiedevano agli ebrei di ballare al loro comando e, talvolta, sparavano loro alle gambe, per farli muovere più velocemente e saltare, proprio come delle trottole. C'è un chiaro parallelismo tra l'ebreo indifeso nell'Olocausto e la trottola di Hanukkah: entrambi vengono manovrati e non hanno libero arbitrio. Nell’opera la scritta &nbsp; in ebraico&nbsp; dice: “un miracolo non è avvenuto là”, a differenza di quanto appare sui quattro lati della trottola della festa di Hanukkah, su cui sono incise le seguenti parole: “un grande miracolo è avvenuto qui / là” (qui sta per Israele e là sta per l'Europa). L’artista si riferisce alla maggioranza della popolazione ebraica europea (6 milioni su 7) che morì durante l'Olocausto e per la quale, purtroppo, non avvenne alcun miracolo.

L'Olocausto non può essere cancellato, 2008

Grafite su carta; 19.5x17 cm, grafite su carta Nel corso degli anni, dopo l' Olocausto, ci sono sempre state e ci sono persone&nbsp; enti,&nbsp; partiti o organizzazioni terroristiche e no, che cercano di negare il fatto che ci sia stato l' Olocausto e &nbsp; che cercano di cancellarne la memoria.

Il prezzo , 2008

Acrilico su tela; 30x30 cm La Stella Gialla è stata disegnata come se fosse un codice a barre, per enfatizzare il prezzo altissimo che gli ebrei hanno dovuto pagare, in quanto ebrei, durante la Seconda Guerra Mondiale.

In ricordo di don Giuseppe Casarin, 2012

Scatola in legno a forma di croce, Stelle Gialle e acrilico; 5x21.5x31.5 cm In ricordo di Don Giuseppe Casarin , Parrocco del Santuario della Madonna del Caravaggio a Fanzolo, che aiutò la famiglia Alexander a nascondersi e così a sopravvivere durante l'occupazione nazista in Italia, a rischio della propria vita.

Podcast:&nbsp;<a href="https://www.mixcloud.com/giovani-sangiulianomilanese/27gennaio-testimone-di-un-testimone/">https://www.mixcloud.com/giovani-sangiulianomilanese/27gennaio-testimone-di-un-testimone/</a>

<a href="https://drive.google.com/file/d/1nTWUctE15KGTmBhguE674BQ12dZEO_ce/view">OPERA 1 Eravamo come marionette - Google Drive</a>

<a href="https://drive.google.com/file/d/1-PFciLUYUu1-soDaqYSjoY-vLQW_vndf/view">OPERA 2/3 Olocausto e Processo a Eichmann.mp4 - Google Drive</a>

<a href="https://drive.google.com/file/d/1xz0Q85GswngS1C_3HFHKxZ0khdyxuEJ8/view">OPERA 4 Lo specchio - Google Drive</a>

Monologo sulla biografia dell'artista:&nbsp;

<a href="https://drive.google.com/file/d/1J8ZSrlut9XzflZz8Yq0kt4U75NUAOAa5/view?usp=sharing">https://drive.google.com/file/d/1J8ZSrlut9XzflZz8Yq0kt4U75NUAOAa5/view?usp=sharing</a>

Famiglia Alexander, 2008

Acrilico e matita su tela; 50x35 cm Sulla tela è dipinta una sezione della casa nel cui attico, nero e buio, si nascosero la madre dell'artista, i nonni e lo zio. Essi sono rappresentati da quattro Stelle di Davide appena tratteggiate. Sullo sfondo l'artista ha scritto la storia di come la famiglia sopravvisse : “Nel 1934, la famiglia Alexander, formata da mio nonno Paul Leopold, mia nonna Margareta, mio zio Hans, mia madre Anni, fuggì da Lipsia, in Germania. Fuggirono a Milano, in Italia e vi rimasero fino al 1939, quando mio nonno fu arrestato. Dopo un mese nel carcere di San Vittore, fu trasferito al campo di concentramento di Ferramonti, in Calabria, nel sud Italia. Dopo tre anni venne nuovamente spostato a Fanzolo, nella zona di Treviso. Gli altri membri della famiglia si unirono a lui nel 1943, pensando che la guerra fosse finita quando gli italiani si consegnarono agli Alleati.&nbsp; Tuttavia, i tedeschi invasero l'Italia e la famiglia fu costretta a trovare un rifugio. In primo luogo, si nascosero nella soffitta della famiglia Tessaro, e poi nella soffitta della cognata Olivia. Dopo che i tedeschi localizzarono il loro quartier generale nelle vicinanze, la piccola famiglia (con l'aiuto del reverendo Don Giuseppe Casarin) trovò rifugio nel Tempio della Madonna Del Caravaggio, dove rimasero fino alla fine della guerra, e così furono salvati. Io, Sabina Saad, figlia di Anni Alexander, ho quattro figli: Kuki, Itai, Noa ed Eliel e sei nipoti (oggi 10). Vivo in Israele. Mio cugino Roberto, figlio di Hans, vive in Svizzera e ha due figli: Giona ed Eliana&nbsp; (Eliana purtroppo è venuta a mancare qualche anno fa”). Paul Leopold Alexander 1893-1967; Margareta Alexander 1896-1952; Hans Alexander 1922-2015.

Non era uno scudo , 2008

Acrilico su tela; 20x50 cm L'idea dell’opera è nata dalla parola ebraica usata per definire la Stella ebraica, Scudo di Davide. Il motivo per cui, durante l'Olocausto è stata chiamata Stella Gialla è perché non ha protetto le vittime durante la Shoah. Per questo, l'artista ha &nbsp; rappresentato la Stella&nbsp; Gialla come una Stella di Davide smantellata, in cui i triangoli&nbsp; che la formano sono stati lacerati e strappati, lasciando&nbsp; i segni dei fili sul tessuto su cui la Stella era applicata.&nbsp; &nbsp;I &nbsp; vari pezzi formano la cifra 6.000.000.&nbsp; I triangoli sono al posto degli &nbsp; 0 e l'esagono centrale, ulteriormente strappato, diventa il 6. La rappresentazione grafica dei sei milioni ricorda&nbsp; un treno , in ricordo dei treni che trasportarono gli ebrei ai campi&nbsp; di sterminio.

Il Quadro&nbsp; è ispirato dalla poesia La farfalla, scritta da Pavel Friedman il 4 giugno 1942. Pavel, nato a Praga il 7 gennaio 1921, fu deportato nel campo di concentramento di Terezin il 26 aprile 1942 e morì ad Auschwitz il 29 settembre 1944.

L'ultima, proprio l'ultima, di un giallo così intenso, così assolutamente giallo, come una lacrima di sole quando cade sopra una roccia bianca&nbsp; così gialla, così gialla, l'ultima, volava in alto leggera,&nbsp; aleggiava sicura&nbsp; per baciare il suo ultimo mondo. Tra qualche giorno sarà già la mia settima settimana di ghetto:&nbsp; i miei mi hanno ritrovato qui e qui mi chiamano i 'fiori di ruta&nbsp; e il bianco candeliere del castagno nel cortile. Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell'altra volta fu l'ultima: le farfalle non vivono nel ghetto.

Macchie gialle, 2022

Acrilico su tela; 3 tele 20x20 cm Questa opera è&nbsp;&nbsp; nata a conclusione del progetto Sinonimi di Memoria. Arte per la consapevolezza, realizzato nel 2022 presso il Museo della Permanente di Milano.&nbsp; L’iniziativa prevedeva la collaborazione con il Liceo Primo Levi per l'allestimento della mostra di Sabina sulla Stella Gialla e per la traduzione delle didascalie dall'inglese all'italiano. Un'allieva ha tradotto&nbsp;Yellow Star e Yellow patch&nbsp;in&nbsp;macchia gialla.&nbsp; L’errore di traduzione in un primo momento ha irritato l'artista che, in seguito, ha riflettuto sul significato non del tutto sbagliato dato dalla traduzione....infatti queste stelle "imbrattavano" le persone che le portavano non essendo, secondo i nazisti, di razza pura. La Stella Gialla è&nbsp; una macchia indelebile per la nazione tedesca e per la sua coscienza.&nbsp; Da uno errore di traduzione è&nbsp;&nbsp; nata una nuova opera.

Vittime 6.000.000 , 2008

Acrilico su tela; 70x80 cm Sei distintivi gialli che individuano 6.000.000 di vittime, su sfondo a strisce verticali che richiamano le uniformi usate nei campi di concentramento. Il lavoro si riferisce al significato letterale della parola ebraica che ha due significati che sono correlativi: vuoto e vittima, poiché chi muore lascia un vuoto, per questo l’artista ha creato dei fori, dei vuoti&nbsp; a forma di Stella nella tela.

Ricordate i campi di sterminio, 2010

Matite colorate su carta nera; 63x50 cm Una Stella Gialla è formata dall'intreccio delle rotaie su cui viaggiavano i treni che trasportarono gli ebrei verso i campi di sterminio e di concentramento i cui nomi sono scritti intorno al disegno.

In memoria delle vittime dell'Olocausto nei diversi paesi, 2008

25 tele di 20x20 cm con Stella intagliata su sfondo nero. Bandiere dei paesi europei in cui l’artista ha ritagliato dei buchi a forma di Stella Gialla; le Stelle rappresentano gli ebrei morti in quelle nazioni. Due bandiere sono diverse, una, quella della Bulgaria (seconda fila dall'alto, seconda da destra) non è&nbsp; completamente strappata per merito del re di Bulgaria e del primo ministro Dimitar Pesev che non permisero la deportazione dei sudditi bulgari. I morti furono soprattutto quelli dei paesi annessi alla Bulgaria (Macedonia e Tracia). La&nbsp; bandiera bianca (terza fila dall'alto, prima a destra) rappresenta coloro che vogliono arrendersi. Secondo il regolamento internazionale bisogna risparmiare chi si arrende. Gli ebrei, salvo qualche rara eccezione, si arresero senza combattere, ma i nazisti li uccisero lo stesso.

Imprigionato, 2011

Legno; 43x32x27,5 cm Due Stelle Gialle, intagliate nel legno, e delle bacchette lignee sono unite a formare una gabbia senza porta, in cui è rinchiuso l'Ebreo (Jude, parola spregiativa per indicare un ebreo e che era scritta, nei paesi di lingua tedesca, al centro della Stella Gialla) senza possibilità di fuga.

La Stella Gialla: dialogo con un simbolo San Giuliano Milanese, Spazio Cultura, dal 4 al 15 febbraio 2023 Opere di Sabina Schkolnik Saad Con il patrocinio di Comune di San Giuliano Milanese Assessorati all'Educazione e alla Cultura Curatela del catalogo Vincenza Spatola Testi e fotografie di Sabina Schkolnik Saad Progetto grafico e impaginazione del catalogo Ureche Elena Teodora La mostra è stata promossa da Liceo Statale "Primo Levi"

La stella gialla dialogo con un simbolo

Catalogo della mostra fotografica delle opere di Sabina Schkolnik Saad

I sei milioni (il primo schizzo), 1996

Foglio A4 Schizzo preparatorio per il primo lavoro sulla Stella Gialla che fu disegnato 12 anni prima dell'inizio della serie di lavori sulla Stella Gialla. Un'immagine di sei triangoli gialli che rappresentano gli zeri nel numero sei milioni, ossia il numero di ebrei che morirono a causa dell'Olocausto. Schizzo con inchiostro su estratto bancario personale (leggermente in rosso). I piccoli problemi dell'artista oggigiorno rispetto agli enormi problemi degli ebrei durante l'Olocausto.

Ad ognuno il proprio fardello (questo è il nostro fardello), 2009

Tecnica mista, carta e spaghi su polistirolo; 33x29x4 cm Ogni persona attraversa momenti difficili durante la propria vita. Gli ebrei, in quanto tali, siamo stati perseguitati durante i secoli. Il culmine di questa sofferenza fu ovviamente durante l'Olocausto. Il pacco ( il fardello ) è fatto e legato come una Stella Gialla.

Ricorda, 2010

Ready made e acrilico; 40x50x35 cm Con le Stelle ritagliate dal precedente lavoro è stata realizzata quest’opera. Sono state inserite in questo oggetto che normalmente si usa per mettere fogliettini come pro memoria. Un ready made che riutilizza in modo diverso l’oggetto dandogli&nbsp; un nuovo significato.

Strappare , 2008

Acrilico su tela; 60x43 cm L'artista ha intagliato un foro nella tela che&nbsp; ha la forma della Stella Gialla. Il vuoto&nbsp; esprime il dolore per la perdita di 6 milioni di ebrei . Nelle regole religiose ebraiche, quando un parente stretto muore, uno degli&nbsp; indumenti ( di solito la camicia) dei membri di più stretta parentela (padre, madre, fratello, sorella, figlio, figlia e coniuge&nbsp; del defunto), viene strappato. Dopo la sepoltura, si osservano sette giorni di lutto ( “lashevet scivà”)&nbsp; . In questo caso, lo strappo è d'obbligo. Oltre alle persone che hanno perso un membro della loro famiglia, anche ogni persona che era presente al momento del decesso, deve strapparsi la veste. L'artista&nbsp; in segno di lutto ha "strappato" la tela su cui dipinge. In ebraico la parola che descrive la&nbsp; vittima è la stessa che si usa per descrivere il vuoto. Infatti chi muore lascia un vuoto sia fisico sia affettivo. Molti lavori dell'artista sul tema della Stella Gialla sono imperniati sul significato della parola nella lingua ebraica.

Ed eravamo come marionette , 2009

Legno e colori acrilici; 22x30x55 cm Durante l'Olocausto, gli ebrei furono alla mercé dei nazisti. A parte alcune eccezioni, come la rivolta del ghetto di Varsavia, gli ebrei non si ribellarono ai loro oppressori. Ciò che ha fortemente impressionato l'artista è stata la vista di fotografie in cui i soldati nazisti mettevano in fila gli ebrei e sparavano contro di loro, senza che questi ultimi opponessero alcuna resistenza, o di filmati in cui a comando i nazisti facevano ballare gli ebrei, talvolta ferendoli alle gambe.

Il labirinto , 2008

Acrilico su tela; 30x30 cm Questo labirinto senza uscita vuole rappresentare l'angoscia e l'impossibilità di fuga che provarono gli ebrei che furono costretti a portare la Stella Gialla.

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