"...NON TI BUTTO...TI SUONO"
Strumenti musicali realizzati dagli alunni della Scuola Secondaria di primo grado di SILEA
PRESENTAZIONE
È da tempo che mi prefiggo di allestire nell’atrio e nei corridoi della scuola, una mostra di strumenti musicali costruiti dai ragazzi. Qualcosa del genere, ma di proporzioni limitate era stato allestito una ventina d'anni fa, quando si poteva disporre della disponibilità di un collaboratore scolastico, di docenti di Educazione Tecnica e di un laboratorio fornito dell’attrezzatura adeguata. Ora è assolutamente impensabile usare a scuola attrezzature che sono ritenute non idonee agli studenti se non addirittura pericolose. Da qualche anno propongo di svolgere l'attività sopra descritta a casa, con l'autorizzazione o addirittura l'aiuto di papà, mamma, fratelli, zii, nonni... È questo, immagino, un modo di perseguire insieme un obbiettivo e di rafforzare quella trama di relazioni che è così importante per la crescita e la maturazione equilibrata e serena dei ragazzi.
Mi è parso che il periodo difficile vissuto nel corso di quest'ultimo anno scolastico fosse particolarmente adatto per realizzare un progetto accessibile a tutti e particolarmente stimolante per quegli alunni che prediligono concentrare la propria attenzione su attività di tipo progettuale e manuale.
Il risultato complessivo mi sembra incoraggiante. Numerosi alunni si sono cimentati nella costruzione di strumenti musicali utilizzando abilità personali e fantasia, sostenuti anche da un manuale di riferimento che hanno potuto reperire in internet. Questo è solo l’inizio di un percorso che potrebbe rivelarsi in futuro fecondo di promettenti risultati, con l’augurio di poter veramente allestire in presenza una mostra di strumenti musicali costruiti dai ragazzi e ragazze della scuola.
Non ci resta che osservare con attenzione e interesse le immagini del loro appassionato lavoro.
Silea, 30 giugno 2021
L’insegnante di Musica
Michele Pozzobon
È da tempo che mi prefiggo di allestire nell’atrio e nei corridoi della scuola, una mostra di strumenti musicali costruiti dai ragazzi. Qualcosa del genere, ma di proporzioni limitate era stato allestito una ventina d'anni fa, quando si poteva disporre della disponibilità di un collaboratore scolastico, di docenti di Educazione Tecnica e di un laboratorio fornito dell’attrezzatura adeguata. Ora è assolutamente impensabile usare a scuola attrezzature che sono ritenute non idonee agli studenti se non addirittura pericolose. Da qualche anno propongo di svolgere l'attività sopra descritta a casa, con l'autorizzazione o addirittura l'aiuto di papà, mamma, fratelli, zii, nonni... È questo, immagino, un modo di perseguire insieme un obbiettivo e di rafforzare quella trama di relazioni che è così importante per la crescita e la maturazione equilibrata e serena dei ragazzi.
Mi è parso che il periodo difficile vissuto nel corso di quest'ultimo anno scolastico fosse particolarmente adatto per realizzare un progetto accessibile a tutti e particolarmente stimolante per quegli alunni che prediligono concentrare la propria attenzione su attività di tipo progettuale e manuale.
Il risultato complessivo mi sembra incoraggiante. Numerosi alunni si sono cimentati nella costruzione di strumenti musicali utilizzando abilità personali e fantasia, sostenuti anche da un manuale di riferimento che hanno potuto reperire in internet. Questo è solo l’inizio di un percorso che potrebbe rivelarsi in futuro fecondo di promettenti risultati, con l’augurio di poter veramente allestire in presenza una mostra di strumenti musicali costruiti dai ragazzi e ragazze della scuola.
Non ci resta che osservare con attenzione e interesse le immagini del loro appassionato lavoro.
Silea, 30 giugno 2021
L’insegnante di Musica
Michele Pozzobon
Il Bastone della pioggia è uno strumento musicale della categoria degli idiofoni a scuotimento.
È uno strumento tradizionale diffuso in America centro-meridionale, in Africa e in Oceania fin dall'antichità. Era costituito, nella versione originaria dell'area tra Cile e Argentina settentrionale, da un tronco di cactus Capado (del deserto Atacama) essiccato, che può avere anche dimensioni di rilievo, dentro al quale sono conficcate le spine del cactus stesso. Era originariamente legato, come suggerisce il suo nome, ai riti propiziatori della pioggia e la leggenda vuole sia stato questo strumento a indurre Dio a far scendere il diluvio universale sulla terra.
Le pietruzze o le conchiglie sminuzzate inserite nella cavità del cactus, successivamente sigillato alle estremità, col movimento urtano le spine e le fanno vibrare, producendo una cascata di suoni delicati e leggeri che ricordano il rumore dello scorrimento dell'acqua o lo scroscio della pioggia.
Numerose sono le varianti diffuse in molte parti del mondo che portano lo stesso nome, ma realizzate con materiali completamente diversi.
È uno strumento tradizionale diffuso in America centro-meridionale, in Africa e in Oceania fin dall'antichità. Era costituito, nella versione originaria dell'area tra Cile e Argentina settentrionale, da un tronco di cactus Capado (del deserto Atacama) essiccato, che può avere anche dimensioni di rilievo, dentro al quale sono conficcate le spine del cactus stesso. Era originariamente legato, come suggerisce il suo nome, ai riti propiziatori della pioggia e la leggenda vuole sia stato questo strumento a indurre Dio a far scendere il diluvio universale sulla terra.
Le pietruzze o le conchiglie sminuzzate inserite nella cavità del cactus, successivamente sigillato alle estremità, col movimento urtano le spine e le fanno vibrare, producendo una cascata di suoni delicati e leggeri che ricordano il rumore dello scorrimento dell'acqua o lo scroscio della pioggia.
Numerose sono le varianti diffuse in molte parti del mondo che portano lo stesso nome, ma realizzate con materiali completamente diversi.
Bastone della pioggia
Il flauto dolce è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni. Ha origini antichissime e ha quindi una storia molto lunga che non si è mai interrotta nel tempo. Godette grande popolarità nel corso del Medioevo e del Rinascimento ed è ancora oggi ampiamente usato soprattutto nelle formazioni da camera e orchestrali che si occupano di musica antica. È usato spesso nella scuola come strumento didattico.
Flauto dolce
Ci sono altri tipi di flauto. Quello rappresentato è fatto in creta e assomiglia molto a quei flauti molto antichi o etnici che si ricavavano o si ricavano praticando dei fori sulle ossa di animali.
Il flauto traverso è uno strumento musicale aerofono appartenente alla famiglia dei legni anche se attualmente è fatto di metallo. Lo strumento si suona di traverso, peculiarità che lo distingue da tutti gli altri legni e da cui deriva il nome. In età barocca il flauto traverso era chiamato traversiere ed era costruito in legno.
Flauto traverso
"[...] il vento, vibrando nelle canne, produsse un suono delicato, simile a un lamento e il dio era incantato dalla dolcezza tutta nuova di quella musica: «Così, così continuerò a parlarti», disse e, saldate fra loro con la cera alcune canne diseguali, diede allo strumento il nome della sua fanciulla»".
La storia del flauto di Pan, narrata da Ovidio secondo la mitologia greca, racconta che fu Pan in persona a realizzare lo strumento, utilizzando le canne in cui era stata trasformata la fanciulla che amava.
Il flauto di Pan, diffuso soprattutto nella cultura andina, nonostante l´origine antica, continua a incantare musicisti in tutto il mondo.
Si tratta di uno strumento aerofono (o "a fiato"), realizzato con delle canne di lunghezza differente incollate tra loro o legate; per suonarlo si soffia superiormente sulle aperture delle canne, che possono essere di numero variabile.
Le canne usate per la realizzazione di questo strumento solitamente sono di bambù, ma anticamente era costruito anche con delle canne palustri.
Vista l´economicità e la facile reperibilità dei materiali, in passato ebbe una grande diffusione tra le comunità pastorali. In Paesi quali la Bolivia, il Perù e il Cile il flauto di Pan è diventato nei secoli quasi un simbolo di queste terre.
La storia del flauto di Pan, narrata da Ovidio secondo la mitologia greca, racconta che fu Pan in persona a realizzare lo strumento, utilizzando le canne in cui era stata trasformata la fanciulla che amava.
Il flauto di Pan, diffuso soprattutto nella cultura andina, nonostante l´origine antica, continua a incantare musicisti in tutto il mondo.
Si tratta di uno strumento aerofono (o "a fiato"), realizzato con delle canne di lunghezza differente incollate tra loro o legate; per suonarlo si soffia superiormente sulle aperture delle canne, che possono essere di numero variabile.
Le canne usate per la realizzazione di questo strumento solitamente sono di bambù, ma anticamente era costruito anche con delle canne palustri.
Vista l´economicità e la facile reperibilità dei materiali, in passato ebbe una grande diffusione tra le comunità pastorali. In Paesi quali la Bolivia, il Perù e il Cile il flauto di Pan è diventato nei secoli quasi un simbolo di queste terre.
Flauto di Pan
