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IL PIANETA GUSTO
Ed ora… Se volete un altro passaggio per viaggiare con noi, nell’infinito spazio della fantasia, prestate attenzione: rimarrete sicuramente a “Bocca aperta” così come è accaduto ai personaggi della nostra storia una volta atterrati sul Pianeta Gusto, perché arrivati qui nessuno vorrebbe mai ripartire. Le strade, le piazze e le case sono ricche di ogni delizia per il palato; trovate la piazza del latte, quella della farina, dello zucchero, del sale ed infine dell’olio. Che dire poi delle vie: la via delle caramelle, del cioccolato, dei biscotti, delle torte e dei pasticcini...Ora potete immaginare il perché nessuno voglia andarsene da questo dolcissimo e buonissimo Pianeta! Infatti gli stessi eroi sono tentati di trasferirsi per un breve periodo di tempo e dimenticare la loro missione e la Terra, ma sanno che tutto ciò non potrà mai accadere, perché non portare il gusto sulla Terra sarebbe un grave danno per l’umanità. Il cibo è indispensabile per la vita di ogni essere vivente.
Il protettore e custode di questo Pianeta è il Re Gustaio, un omone paffuto, dal viso rotondo come una mela, che porta sul capo una corona a forma di pandoro e dal carattere buono come il pane. Questo re è molto goloso e pertanto esigente. Infatti per soddisfare il suo grande stomaco, aveva cercato lo chef migliore di tutto il pianeta, uno chef a 5 stelle!!!
Il cuoco di nome Buona Forchetta, a differenza del sovrano, è alto e magro come un grissino, i suoi capelli sono dritti e lunghi come spaghetti e possiede un copricapo un po’ ridicolo, molto simile a un casco di banane. Anche il carattere è all’opposto di quello di sua maestà! Infatti è antipatico, scorbutico e quando parla si dà un sacco di arie! Anche Dog, che di solito accoglie tutti scodinzolando e abbaiando con grande e simpatica energia,rimane immobile fissando i due bambini che pensano : Aiuto, questo è un brutto segnale!
Max però, a sorpresa, rivela ai suoi compagni d’avventura di essere anch’egli un ottimo e preparato cuoco e, una volta imbattuti nel re di questa galassia, dopo averlo più volte pregato di tornare con loro sulla Terra, ma senza successo, gli propongono una sfida : creare un cibo dal gusto indimenticabile e innovativo, tanto da battere lo chef stellato.
Quest’ultimo, presuntuoso e pertanto sicuro della sua vittoria, non si impegna nel creare un cibo per il suo re perché sa che nessuno sarebbe stato in grado di batterlo. Invece i tre eroi, cercano insieme una possibile soluzione e alla fine hanno un’idea: quella di unire la pizza, un cibo tanto apprezzato dagli umani, con il lecca-lecca, il dolce preferito dai più piccoli. Da qui il nome del nuovo cibo ideato: il “Lecca-pizza”. Con una ricetta che solo l’unione può creare,trasformano la loro amicizia in una polverina magica che decidono di inserire nel loro piatto speciale. Subito i tre cospargono il dolce con la polverina dell’amicizia, pronto per essere assaggiato dal re, il quale, leccandosi i baffi, esclama: “Tra tutti i cibi cucinati dal mio chef, questo è stato l’unico a farmi venire l’acquolina in bocca, per cui vi ringrazio, manterrò la promessa e vi dichiaro i vincitori della sfida. Il gusto è vostro, a voi l’onore e il piacere di riportarlo sulla Terra.”
Lo chef, sconfitto, rimane in silenzio e prova vergogna per non essersi impegnato; dispiaciuto, si rende conto di non conoscere il valore dell’amicizia, ma dopo la bella lezione, apprezzerà questo ingrediente prezioso che prima non conosceva.
I tre eroi, contenti di aver compiuto anche questa missione, sono pronti per ripartire con un senso in più!
Max però, a sorpresa, rivela ai suoi compagni d’avventura di essere anch’egli un ottimo e preparato cuoco e, una volta imbattuti nel re di questa galassia, dopo averlo più volte pregato di tornare con loro sulla Terra, ma senza successo, gli propongono una sfida : creare un cibo dal gusto indimenticabile e innovativo, tanto da battere lo chef stellato.
Quest’ultimo, presuntuoso e pertanto sicuro della sua vittoria, non si impegna nel creare un cibo per il suo re perché sa che nessuno sarebbe stato in grado di batterlo. Invece i tre eroi, cercano insieme una possibile soluzione e alla fine hanno un’idea: quella di unire la pizza, un cibo tanto apprezzato dagli umani, con il lecca-lecca, il dolce preferito dai più piccoli. Da qui il nome del nuovo cibo ideato: il “Lecca-pizza”. Con una ricetta che solo l’unione può creare,trasformano la loro amicizia in una polverina magica che decidono di inserire nel loro piatto speciale. Subito i tre cospargono il dolce con la polverina dell’amicizia, pronto per essere assaggiato dal re, il quale, leccandosi i baffi, esclama: “Tra tutti i cibi cucinati dal mio chef, questo è stato l’unico a farmi venire l’acquolina in bocca, per cui vi ringrazio, manterrò la promessa e vi dichiaro i vincitori della sfida. Il gusto è vostro, a voi l’onore e il piacere di riportarlo sulla Terra.”
Lo chef, sconfitto, rimane in silenzio e prova vergogna per non essersi impegnato; dispiaciuto, si rende conto di non conoscere il valore dell’amicizia, ma dopo la bella lezione, apprezzerà questo ingrediente prezioso che prima non conosceva.
I tre eroi, contenti di aver compiuto anche questa missione, sono pronti per ripartire con un senso in più!
IL PIANETA TATTO
Max, Mia e il cane Dog arrivano al PIANETA TATTO e al casello autospaziale il casellante chiede, con un sorriso beffardo: “Siete bambini ‘sensibili’?” I due si guardano un po’ perplessi e ripartono. Mentre parcheggiano la navicella notano un cartello con la scritta: NEL PIANETA TATTO E’ VIETATO USARE SCARPE, CIABATTE, PANTOFOLE…
I due, incuriositi e sempre più perplessi, si tolgono le scarpe e scendono dalla navicella.
Neanche il tempo di capire il perché e, appoggiando il piede a terra, sentono sotto di loro qualcosa di molle, umido e viscido: “Ma è slime!!!” Subito dopo si avvicina uno strano omino che dice loro: “Se volete proseguire il vostro viaggio verso gli altri pianeti, dovete superare una challenge: supererete i livelli se indovinerete il materiale su cui avrete appoggiato i vostri piedini – sperando non siano puzzolenti! – dicendoci quali sensazioni provate.”
Max e Mia felici accettano la sfida e l’omino aggiunge: “Dimenticavo una cosa importante: sarete bendati e dovrete quindi affidarvi al vostro senso tattile, senza usare le mani! Siete sempre convinti?”
“Siii!”. Così i nostri eroi iniziano l’avventura.
Il percorso è suddiviso in cinque livelli.
I bambini entrano nel primo quadro e sentono sotto i loro piedini una strana sensazione di fresco e umido, oltre a qualcosa che li solletica. Si guardano e insieme dicono “Erba!”. A quella parolina si apre l’accesso al quadro successivo. Questa volta la prima sensazione è di caldo, quasi bruciore insieme a un certo fastidio, un po’ come quando... “Sabbia!” I bambini si sono ricordati della sensazione della sabbia sotto i piedi quando vanno al mare.
I due, incuriositi e sempre più perplessi, si tolgono le scarpe e scendono dalla navicella.
Neanche il tempo di capire il perché e, appoggiando il piede a terra, sentono sotto di loro qualcosa di molle, umido e viscido: “Ma è slime!!!” Subito dopo si avvicina uno strano omino che dice loro: “Se volete proseguire il vostro viaggio verso gli altri pianeti, dovete superare una challenge: supererete i livelli se indovinerete il materiale su cui avrete appoggiato i vostri piedini – sperando non siano puzzolenti! – dicendoci quali sensazioni provate.”
Max e Mia felici accettano la sfida e l’omino aggiunge: “Dimenticavo una cosa importante: sarete bendati e dovrete quindi affidarvi al vostro senso tattile, senza usare le mani! Siete sempre convinti?”
“Siii!”. Così i nostri eroi iniziano l’avventura.
Il percorso è suddiviso in cinque livelli.
I bambini entrano nel primo quadro e sentono sotto i loro piedini una strana sensazione di fresco e umido, oltre a qualcosa che li solletica. Si guardano e insieme dicono “Erba!”. A quella parolina si apre l’accesso al quadro successivo. Questa volta la prima sensazione è di caldo, quasi bruciore insieme a un certo fastidio, un po’ come quando... “Sabbia!” I bambini si sono ricordati della sensazione della sabbia sotto i piedi quando vanno al mare.