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Alla ricerca del senso perduto vol2 ITA

by Federica Scarrione

Pages 2 and 3 of 15

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IL PIANETA GUSTO
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Ed ora… Se volete un altro passaggio per viaggiare con noi, nell’infinito spazio della fantasia, prestate attenzione: rimarrete sicuramente a “Bocca aperta” così come è accaduto ai personaggi della nostra storia una volta atterrati sul Pianeta Gusto, perché arrivati qui nessuno vorrebbe mai ripartire. Le strade, le piazze e le case sono ricche di ogni delizia per il palato; trovate la piazza del latte, quella della farina, dello zucchero, del sale ed infine dell’olio. Che dire poi delle vie: la via delle caramelle, del cioccolato, dei biscotti, delle torte e dei pasticcini...Ora potete immaginare il perché nessuno voglia andarsene da questo dolcissimo e buonissimo Pianeta! Infatti gli stessi eroi sono tentati di trasferirsi per un breve periodo di tempo e dimenticare la loro missione e la Terra, ma sanno che tutto ciò non potrà mai accadere, perché non portare il gusto sulla Terra sarebbe un grave danno per l’umanità. Il cibo è indispensabile per la vita di ogni essere vivente.


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Il protettore e custode di questo Pianeta è il Re Gustaio, un omone paffuto, dal viso rotondo come una mela, che porta sul capo una corona a forma di pandoro e dal carattere buono come il pane. Questo re è molto goloso e pertanto esigente. Infatti per soddisfare il suo grande stomaco, aveva cercato lo chef migliore di tutto il pianeta, uno chef a 5 stelle!!!
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Il cuoco di nome Buona Forchetta, a differenza del sovrano, è alto e magro come un grissino, i suoi capelli sono dritti e lunghi come spaghetti e possiede un copricapo un po’ ridicolo, molto simile a un casco di banane. Anche il carattere è all’opposto di quello di sua maestà! Infatti è antipatico, scorbutico e quando parla si dà un sacco di arie! Anche Dog, che di solito accoglie tutti scodinzolando e abbaiando con grande e simpatica energia,rimane immobile fissando i due bambini che pensano : Aiuto, questo è un brutto segnale!
Max però, a sorpresa, rivela ai suoi compagni d’avventura di essere anch’egli un ottimo e preparato cuoco e, una volta imbattuti nel re di questa galassia, dopo averlo più volte pregato di tornare con loro sulla Terra, ma senza successo, gli propongono una sfida : creare un cibo dal gusto indimenticabile e innovativo, tanto da battere lo chef stellato. 
Quest’ultimo, presuntuoso e pertanto sicuro della sua vittoria, non si impegna nel creare un cibo per il suo re perché sa che nessuno sarebbe stato in grado di batterlo. Invece i tre eroi, cercano insieme una possibile soluzione e alla fine hanno un’idea: quella di unire la pizza, un cibo tanto apprezzato dagli umani, con il lecca-lecca, il dolce preferito dai più piccoli. Da qui il nome del nuovo cibo ideato: il “Lecca-pizza”. Con una ricetta che solo l’unione può creare,trasformano la loro amicizia  in una polverina magica che decidono di inserire nel loro piatto speciale. Subito i tre cospargono il dolce con la polverina dell’amicizia, pronto per essere assaggiato dal re, il quale, leccandosi i baffi, esclama: “Tra tutti i cibi cucinati dal mio chef, questo è stato l’unico a farmi venire l’acquolina in bocca, per cui vi ringrazio, manterrò la promessa e vi dichiaro i vincitori della sfida. Il gusto è vostro, a voi l’onore e il piacere di riportarlo sulla Terra.” 
Lo chef, sconfitto, rimane in silenzio e prova vergogna per non essersi impegnato; dispiaciuto, si rende conto di non conoscere il valore dell’amicizia, ma dopo la bella lezione, apprezzerà questo ingrediente prezioso che prima non conosceva.
I tre eroi, contenti di aver compiuto anche questa missione, sono pronti per ripartire con un senso in più!

IL PIANETA TATTO
 Max, Mia  e il cane Dog arrivano al PIANETA TATTO e al casello autospaziale il casellante chiede, con un sorriso beffardo: “Siete bambini ‘sensibili’?” I due si guardano un po’ perplessi e ripartono. Mentre parcheggiano la navicella notano un cartello con la scritta: NEL PIANETA TATTO E’ VIETATO USARE SCARPE, CIABATTE, PANTOFOLE…
I due, incuriositi e sempre più perplessi, si tolgono le scarpe e scendono dalla navicella.
Neanche il tempo di capire il perché e, appoggiando il piede a terra, sentono sotto di loro qualcosa di molle, umido e viscido: “Ma è slime!!!” Subito dopo si avvicina uno strano omino che dice loro: “Se volete proseguire il vostro viaggio verso gli altri pianeti, dovete superare una challenge: supererete i livelli se indovinerete il materiale su cui avrete appoggiato i vostri piedini – sperando non siano puzzolenti! – dicendoci quali sensazioni provate.”
Max e Mia felici accettano la sfida e l’omino aggiunge: “Dimenticavo una cosa importante: sarete bendati e dovrete quindi affidarvi al vostro senso tattile, senza usare le mani! Siete sempre convinti?”
“Siii!”. Così i nostri eroi iniziano l’avventura.
Il percorso è suddiviso in cinque livelli.
I bambini entrano nel primo quadro e sentono sotto i loro piedini una strana sensazione di fresco e umido, oltre a qualcosa che li solletica. Si guardano e insieme dicono “Erba!”. A quella parolina si apre l’accesso al quadro successivo. Questa volta la prima sensazione è di caldo, quasi bruciore insieme a un certo fastidio, un po’ come quando... “Sabbia!” I bambini si sono ricordati della sensazione della sabbia sotto i piedi quando vanno al mare.

Ed ecco subito aperto il terzo quadro. Sentono qualcosa di duro, quasi tagliente. Questa volta sono un po’ in difficoltà, sanno di non avere margine di errore: uno sbaglio e il loro viaggio nello spazio dei sensi finirebbe. La bimba si ricorda che l’omino aveva detto loro di non usare le mani… ma il resto della pelle sì! Così entrambi si sdraiano, utilizzando la pelle delle braccia e delle gambe. Alle sensazioni provate in precedenza si aggiunge un certo fastidio. Sentono inoltre forme e grandezze diverse: appuntite, arrotondate, piccole grandi. Si alzano, si guardano, annuiscono e dicono: “Pietre!”. Il quarto livello si apre e i bambini immergono i piedi in uno strano liquido freddo, molto freddo. Sembra quasi che i loro piedini siano punti da miliardi di spilli. Nel liquido sentono anche delle consistenze solide, dure, scivolose e ghiacciate. Sanno che è un azzardo ma decidono di dire: “Ghiaccio!”. A quel punto ricompare l’omino che con una faccia da sfinge terrorizza i bambini che credono di aver sbagliato. In realtà vuole dissuaderli dall’affrontare l’ultimo livello: “Ragazzi, fino ad ora siete stati fortunati ma non vi conviene sfidare ancora la sorte. Sappiate che, qualora sbagliaste, tutti i pianeti sensoriali potrebbero scomparire e nessun essere vivente del pianeta Terra potrebbe più provare sensazioni!”. A queste parole i bambini sentono il peso della responsabilità ma il loro fidato cagnolino si avvicina loro e li sprona a continuare.
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