Poesie

Classe IIIA / D
Scuola statale italiana di Madrid
A. S. 2021/2022

Questo e-book raccoglie il percorso sul linguaggio poetico fatto dai bambini delle classi IIIA e IIID della Scuola Statale Italiana di Madrid. Si tratta di un lavoro che solo occasionalmente è diventato anche la nostra proposta per il concorso "Letteralmonte".
Infatti, quando all'inizio dell'anno abbiamo cominciato la nostra attività sulla poesia, non sapevamo dell'esistenza di questo bando e, anche quando ne siamo venuti a conoscenza, non abbiamo perso di vista il nostro obiettivo principale: far giocare i bambini con le parole, con i sensi, con l’immaginazione.
Abbiamo cominciato in autunno, andando alla scoperta di onomatopee divertenti per descrivere la stagione. Poi, abbiamo giocato con i sensi, attraverso i quali abbiamo cercato di percepire globalmente l’autunno, secondo il noto approccio sinestetico alla realtà. L’esperienza sensoriale ha quindi permesso ai bambini di costruire immagini e similitudini che sono state utilizzate nelle narrazioni e nei racconti fantastici.
Arrivato l’inverno, abbiamo ripreso il lavoro sulle similitudini e abbiamo tentato il grande salto: il passaggio dalla similitudine alla metafora, figura retorica potente, capace di generare nel pensiero un’immediata identità tra oggetto e rappresentazione, tra simbolo e immagine. Non è un salto semplice, eppure i bambini sono stati al gioco e in gruppo sono riusciti a costruire le prime poesie attraverso l’associazione libera di immagini e la successiva trasformazione delle similitudini in metafore. Il contatto con la realtà è stato nuovamente mediato da un uso consapevole e globale della percezione sensoriale.

Anche per riflettere sull’amicizia, dopo un percorso di lettura ad alta voce, abbiamo utilizzato la stessa tecnica per l’elaborazione di poesie collettive.
Giunta la primavera, il gioco si è fatto serio, molto serio e tutti insieme abbiamo continuato a elaborare la realtà utilizzando la poesia: anche per riflettere sulla guerra, terribile evento che ha scosso i nostri animi, ci ha aiutato il linguaggio metaforico.
Abbiamo dedicato molto tempo al tema della guerra, che abbiamo affrontato da diversi punti di vista. Poi, una volta pronti, i bambini di nuovo hanno scritto in gruppo le loro poesie utilizzando le immagini suggerite dai sensi. Questa volta, però, alcuni di loro in modo del tutto volontario e autonomo hanno tentato anche di elaborare le loro personali poesie.
Con la ricorrenza della Pasqua, abbiamo concluso il nostro lavoro immaginando un mondo di pace e scrivendo delle poesie. Sono stati sempre di più i bambini che hanno sperimentato la scrittura autonoma; e devo dire che alcuni di loro sono stati addirittura capaci di riconoscere che dovevano ritentare per poterci regalare la loro poesia.
Insomma, stiamo ancora viaggiando, e siamo contenti di condividere un pezzo del nostro cammino con voi.

Madrid, 29/04/20222

Le maestre
Miriam Iacomini
Federica Felli.

Inverno

Fiocchi di neve

Notte invernale

L’albero in inverno.

Si sciolgono
in bocca
i piccoli fiocchi
di neve.
Sono stelle.
Fiori congelati.
Cristalli di ghiaccio.
Assaporo
il freddo inverno.

Nel tempo
buio e freddo
della lunga
notte invernale,
i fiocchi di neve
scendono lentamente.
Sono scintillanti
stelle cadenti.

Nel bosco in inverno
si sente
il ticchettio violento
dei chicchi di grandine.
Sono mille sassolini
che cadono sui rami.
Ma l’albero nudo,
mostro dalle mille
braccia fragili,
resiste
alla violenta tempesta.

Il vento in inverno

L'inverno

Dalle potenti onde
del mare ghiacciato
esce il gelido vento dell’inverno.
Soffia forte.
Un bambino
triste e sconsolato
sulla riva solitaria
galoppa su un cavallo imbizzarrito.
Sente il vento aggressivo.
Ha paura.
Si aggrappa alle redini e
danza con il vento.

Annuso l’inverno.
Il limpido odore della neve
brucia l’aria che respiro.
Ascolto l’inverno.
Il melodioso silenzio della neve
raggiunge la mia anima.
Tocco l’inverno.
Il gelo soffice della neve
ghiaccia il corpo che vivo.
Assaporo l’inverno.
Il gusto freddo della neve
congela le mie labbra rosse.
Guardo l’inverno.
Il bagliore della neve
acceca i miei occhi stupiti.