CENERENTOLO

C'ERA UNA VOLTA, IN UN PICCOLO CASTELLO, UNA FAMIGLIA FORMATA DA UN RAGAZZO DI NOME LUIGI E I SUOI GENITORI.
LUIGI AVEVA DEI CAPELLI FOLTI, RICCI E GLI OCCHI GRIGI COSI' CHIARI CHE SEMBRAVANO COLOR CENERE, PER CUI TUTTI LO CHIAMARONO CENERENTOLO. CENERENTOLO TENEVA MOLTO AL SUO ABBIGLIAMENTO, ERA MOLTO BRAVO A BALLARE E ADORAVA I GATTI.
UN BRUTTO GIORNO DI DICEMBRE SUO PADRE MORI' E, QUALCHE TEMPO DOPO, LA MADRE SI RISPOSO' CON UN UOMO CATTIVO E SUPERBO CHE PENSAVA SOLO A SE' STESSO.
QUEST'UOMO AVEVA DUE FIGLI MASCHI: GEREMIA E ZACCHEO. IL PRIMO ERA UN RAGAZZO DI DODICI ANNI; AVEVA UN PICCOLO NASINO A PATATA E LE ORECCHIE A SVENTOLA. SEMBRAVA GENTILE CON TUTTI, MA ERA MOLTO DISPETTOSO SOPRATTUTTO CON CENERENTOLO E SI DIVERTIVA A PROVOCARLO.
ZACCHEO, INVECE, ERA ANTIPATICO E MANESCO CON TUTTI. ALTO E MAGRO, AVEVA IL VISO ROSEO E TRATTI REGOLARI.

CENERENTOLO, SENTENDOSI COMUNQUE IL PADRONE DI QUELLA CASA, DAVA CONTINUAMENTE ORDINI AI SUOI FRATELLASTRI CHE, OLTRE A SVOLGERE TUTTI I LAVORI DOMESTICI, NON MANCAVANO DI FARE DISPETTI AL BAMBINO.
ZACCHEO, PER ESEMPIO, AMAVA METTERE LA CENERE NELLE CIABATTE DEL FRATELLASTRO; OPPURE RINCORREVA CENERENTOLO SCHIZZANDOLO CON LO STROFINACCIO SPORCO.
GEREMIA, QUANDO GLI RIFACEVA IL LETTO, SPESSO METTEVA QUALCHE RAGNO SOTTO LE COPERTE; ALTRE VOLTE, INVECE, SERVIVA LA CENA AL FRATELLASTRO MOOOOOLTO PICCANTE OPPURE METTEVA IL SALE NELLA ZUCCHERIERA.

CENERENTOLO NON GRADIVA LA COMPAGNIA DEI FRATELLASTRI E SI ANNOIAVA, PER CUI SI ERA FATTO MOLTI AMICI ADOTTANDO TUTTI I GATTI RANDAGI DEL PAESE: GIGIO ERA PAFFUTO, CON IL PELO ROSSO, AVEVA BAFFI LUNGHISSIMI ED ERA BUONO; LILLO ERA DAVVERO BELLO, AVEVA IL PELO BIANCO E NERO, ERA UN DORMIGLIONE E PENSAVA SOLO A MANGIARE; LEA ERA TUTTA BIANCA, MAGRA CON UN FIOCCO AL COLLO MESSO DA CHISSÀ CHI, ERA MOLTO COCCOLONA; GAS AVEVA IL PELO FOLTO E LUNGO ED ERA MORBIDISSIMO, PRISCILLA DORMIVA SEMPRE E AVEVA IL PELO NERO E ROSSO; JESSY ERA UN GATTO GRIGIO E COCCOLONE; BIBO AVEVA GLI OCCHI DI COLORE DIVERSO ED ERA TIGRATO.

IL RE DEL PAESE, FERDINANDO, AVEVA UNA FIGLIA GIOVANE, DALLA CORPORATURA MAGRA, CON LABBRA CARNOSE E VISO ROSEO. ERA GENTILE E PREMUROSA, MA QUANDO VOLEVA, SAPEVA ESSERE ANCHE FURBA. IL RE VOLEVA CHE SUA FIGLIA SI SPOSASSE ANCHE SE ERA MOLTO BRUTTA, QUINDI ORGANIZZÒ UN BALLO A CUI FURONO INVITATI TUTTI I RAGAZZI IN ETÀ DA MATRIMONIO. IL RE MANDÒ UN MESSAGGERO IN TUTTE LE CASE PER PORTARE L’INVITO.
IL PATRIGNO DI CENERENTOLO, QUANDO SEPPE LA NOTIZIA, RICONOSCENDO CHE IL RAGAZZO ERA UN BELLISSIMO, GIOVANE UOMO, LO RINCHIUSE IN CANTINA INSIEME AI GATTI, COMPRÒ DEGLI ABITI MERAVIGLIOSI E DUE CAVALLI BIANCHI AI FIGLI PER ANDARE AL BALLO.