Noi la raccontiamo così!

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Modificare il testo della canzone " Musica leggerissima" per raccontare la nostra storia Martina L.G.

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Era inverno e una cicala, che durante l’estate non aveva fatto niente, mi chiese dei chicchi per mangiare. Io le risposi di no, perché la cicala non aveva fatto niente, a differenza mia, che avevo lavorato tanto per procurarmi del cibo. D'estate io mi ero privata di tutto il divertimento per prendere le provviste per l’inverno. Non lo trovavo giusto, così dissi alla cicala di cominciare a lavorare per procurarsi il cibo. La cicala se ne andò e non ritornò più. Giovanni P.

Durante una giornata d’estate, la cicala uscì fuori casa sua e dopo un po’ di tempo, si accorse che qualcuno la stava osservando. Inquietata, rientrò in casa. Qualcuno durante la notte bussò alla sua porta. La cicala si svegliò e prima di aprire la porta, notò una strana sagoma guardando la finestra. Quando aprì la porta, si trovò davanti una formica incappucciata che le chiese di entrare. Lei acconsentì e, non appena la cicala si girò, la formica la uccise infilzandola con un ramo e scappò. Il giorno dopo,&nbsp;si scoprì che la cicala era scomparsa, ma il suo corpo non venne mai trovato, perché la formica aveva gettato il suo corpo in un fiume. CHRISTIAN

FARE COME LA FORMICA: risparmiare e fare il proprio dovere AVERE IL CERVELLO DI FORMICA: avere un cervello piccolo, ma intelligente AVERE LE FORMICHE: avere un prurito, formicolio CAMMINARE A PASSI DI FORMICA: andare piano, fare piccoli passi MANGIARE COME UNA FORMICA: mangiare poco, non sprecare cibo FARE COMA LA CICALA: essere irresponsabili, non pensare al futuro GRATTAR LA PANCIA ALLA CICALA: provocare una persona a parlare

La 3^D presenta " Raccontiamo la favola antica...a modo nostro!"

Utilizzare il dialetto per raccontare la nostra storia. Gabriel, Giovanni P. , Veronica

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Formicaio,16/7/1968 Caro diario, oggi sono uscita per procurare del cibo sia per me che per il nostro regno. Per prepararci all'inverno, infatti, la nostra regina ha mandato delle formiche alla ricerca di cibo, come i chicchi di grano. Quando siamo tornati, abbiamo contato i chicci, ne abbiamo presi quattordici. La nostra regina è stata così contenta! Josh, il mio amico formichino, mi ha detto che quando sono uscita ha sentito il canto di una cicala che cantava e ballava. Beh, adesso tocca a me di nuovo uscire: la regina ci sta chiamando! Ci vediamo presto. Vincenzo

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avara, laboriosa, attiva, lenta, furba, risparmiatrice, responsabile, forzuta, intelligente, silenziosa, seria, egoista, dispettosa, scortese, prudente, previdente Antonio, Christian, Giovanni, Roberto, Vincenzo

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pigra, egoista, spensierata, allegra, menefreghista, festaiola, canterina, giocosa, imprudente, felice, scansafatiche, imprevidente, imprudente, distratta, irresponsabile, sfaticata Francesca, Martina, Sofia, Veronica

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Chiedo scusa all'avara formica se non mi piace l'avara formica. Io sto dalla parte della cicala.... (G. Rodari)

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Ieri, dopo essermi divertita e aver cantato, mi è venuta fame. Sono andata a casa della formica, per chiederle da mangiare. Appena giunta davanti alla porta, ho bussato. La formica mi ha sbattuto la porta in faccia; allora ho bussato un'altra volta e lei (finalmente!) mi ha fatto parlare. Le ho spiegato che mi serviva del cibo, perchè avevo passato tutta l'estate a cantare. La formica si è limitata a guardarmi e chiudermi nuovamente la porta in faccia. Di questo passo finirò sotto un ponte... Sofia

Un giorno d’estate, una formica decise di creare una tana per depositare lì il suo cibo. Il progetto andava bene, aveva quasi finito di costruirla, quando un giorno trovò vicino alla sua tana, una pozza con dell’acqua con dentro un’ala spezzata. La formica bevve quell’acqua, ma dopo un po’stette male e poi svenne. Quando si riprese, era ormai arrivato l’inverno e la formica aveva freddo: fortunatamente la tana era quasi completata, ma non aveva accumulato tanto cibo. Dopo qualche giorno, alla porta della sua tana bussò una cicala chiedendo un po’ di cibo e, nonostante la formica ne avesse pochissimo, decise di condividerlo con la cicala. A un certo punto, notò che la cicala aveva solo un’ala. Si ricordò quello che le era accaduto e chiuse immediatamente la porta. Evidentemente la cicala aveva cercato di avvelenarla. Qualche giorno dopo, fortunatamente la cicala non si fece più vedere, ma le cose non migliorarono per niente per la povera formica. Un uomo schiacciò la sua tana e per la formica non ci fu più nulla da fare. ROBERTO

LA CICALA Una cicala andò dalla formica e le chiese se potesse darle del cibo. ”Formica, per favore, potresti darmi delle provviste?”, disse. La formica rispose: “ Cosa hai fatto tutta l’estate?”. La cicala fiera di sé disse:” L’ho passata cantando!” . La formica, sorpresa dalla fierezza&nbsp;della cicala, disse: “ Se l’estate l’hai&nbsp;passata cantando, l’inverno lo puoi passare ballando! Non ci si può solo divertire!”. La cicala, delusa dalla risposta della formica, se ne andò pensando a quante volte aveva cantato per le formiche e tutti gli altri animali e capì che tutti pensavano che lei non facesse niente alla formica. Andò alla ricerca del cibo. Passarono giorni e giorni, ma non trovò nulla. Un giorno, incontrò un grillo che la aiutò a trovare cibo e così diventarono amici. Ogni giorno andavano in cerca di cibo, cantavano e ballavano. Nel frattempo, era passato l’inverno e le formiche, iniziato il faticoso lavoro, capirono che la cicala lavorava, perché quando cantava trasmetteva il piacere di lavorare agli insetti e a tutti gli altri animali. Allora mandarono la formica, che non voleva dargli un po’ di scorte, a scusarsi con la cicala. Dopo un mese di ricerche, la formica la trovò e si scusò. La formica, la cicala e il grillo tornarono nel parchetto e mentre le formiche lavoravano, la cicala cantava e il grillo ballava&nbsp;e le formiche poi, durante l’inverno, condivisero le provviste con loro e vissero tutti felici e contenti. Martina L.G.

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ESSERE UNA FORMICA in senso figurato persona parsimoniosa, che lavora sempre e non spreca mai

ESSERE UNA CICALA in senso figurato persona chiacchierona e fastidiosa

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Fumetto La cicala e la formica Gabriel

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QUANDO: In una limpida giornata d'inverno CHI: una formica VERBO: portò fuori CHE COSA: dei chicchi di grano PER QUALE MOTIVO: per farli asciugare

CHI: Una cicala affamata VERBO: la pregò COSA: di dargliene un po'

CHI: La formica VERBO: rispose COME: negativamente VERBO: chiese alla cicala COSA: cosa aveva fatto QUANDO: durante l'estate

CHI: La cicala VERBO: disse CHE COSA: l'estate l'ho passata COME: cantando. CHI: La formica VERBO: le disse COSA: danza QUANDO: d'inverno.

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PUZZLE DI RICERCA DI PAROLE La cicala

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La cicala e la formica &nbsp; In una limpida giornata d’inverno una formica portò fuori alcuni chicchi per farli asciugare al sole. Una cicala affamata, che passava, la pregò di dargliene un po’. “Perché vieni da me a chiedere cibo? – disse la formica – Cosa hai fatto durante l’estate?” “ Beh – disse la cicala- l’estate l’ho passata cantando”. “E allora – disse la formica – se l’estate l’hai passata cantando, l’inverno lo puoi passare ballando! Non ci si può solo divertire!” MESSAGGIO di ANTONIO

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Era il tramonto: la cicala e sua figlia erano disperse e affamate in una foresta. Arrivato il buio, bussarono ad una porta. A quel punto aprì la formica tutta sorridente e li invitò ad entrare per la notte. Accettarono: la formica sembrava ospitale, mise loro un piatto davanti. La figlia non mangiò niente, guardò suo padre mangiare. Solo dopo notò che alla fine del pasto sembrava dormire, ma in realtà non respirava più. La cicala figlia per il panico scappò dalla porta, ma la fermò la formica che chiuse bene la porta. Un urlo e poi silenzio. La porta non si aprì più finchè non arrivò a casa della formica, un'altra cicala che mangiò con gusto il pasto chiamato dalla formica "Zuppa di figlia e padre". Francesca

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Caro diario, oggi mi sono particolarmente divertita. Questa mattina mi sono alzata e sono andata al bar con un sacco di amici insetti e abbiamo cantato e ballato. Mi sono presa un caffè e un bicchiere di spremuta d'arancia. All'ora di pranzo, con gli stessi insetti, siamo andati a un ristorante, mi sono divertita molto. Anche qui ci siamo fatti una cantata e abbiamo giocato a pallone. Mentre giocavamo un insetto ha cominciato a sentirsi poco bene e si è accorto, solo dopo aver chiamato un'ambulanza, di non avere più un'ala, che è stata ritrovata e gliel'hanno rimpiantata subito. Insomma una tragedia! La sera sono andata a casa e mi sono riposata dopo essermi vista un film. Che bella vita! Ora ti devo lasciare, devo andare a dormire. Buonanotte La Cicala GIOVANNI C.

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La formica e la cicala Giallo comico

La cicala e la formica erano amiche. Un giorno fecero lite, dopo che finì l'estate. La cicala si allenò, picchiando molte formiche, perchè le davano fastidio. Durante l'inverno andò a bussare alla porta della formica. Iniziarono un combattimento. La formica spaccò una sedia in testa alla cicala, che si rialzò e uccise la formica con un pezzo di legno. La mosca indagò, perchè voleva sapere per quale motivo era stata uccisa una cicala innocente. Venne a sapere che le zanzare lo sapevano. Andò da loro, ma nessuna voleva dirlo. Allora la mosca torturò le zanzare, finchè una di loro confessò che la cicala aveva ucciso la formica, perchè le rubava sempre il pranzo. Samuele

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LABIRINTO Raggiungi il chicco

Samuele Accarino Gabriel Pio Agostinone Vincenzo Cardone Giovanni Centulio Antonio Cupo Davide De Cosimo Veronica Grieco Francesca La Gatta Martina La Grasta Roberto La Torre Giovanni Padalino Christian Pipoli Sofia Vincenti

CANTO LEGGERISSIMO

Se fosse una mosca a parlare per me sarebbe più facile cantarti un addio Diventare responsabili sarebbe un crescendo Di canti e balli I tamburi annunciano una partenza La cicala è andata via. &nbsp; &nbsp;RIT. Canto un po’ di musica leggera Perchè ho voglia di niente Anzi leggerissima Parole senza mistero Allegre ma non troppo &nbsp; Canto un po’ di musica leggera Nel silenzio assordante Di questo inverno così nero nero Che sta ad un passo da noi, da noi Più o meno &nbsp; Se bastasse un concerto a ricordare di noi Tra rametti e foglie di una foresta antica cara formica Che non esci fuori col temporale La cicala è andata via. &nbsp; RIT. Canto un po’ di musica leggera Perchè ho voglia di niente Anzi leggerissima Parole senza mistero Allegre ma non troppo &nbsp; Canto un po’ di musica leggera Nel silenzio assordante Di questo inverno così nero nero Che sta ad un passo da noi, da noi

Un giorno la cicala andò a casa della formica e le chiese un po' di cibo. La formica le disse: "Io non te lo do. Così impari a non fare nulla tutta l'estate e a pensare solo a cantare". La cicala a sua volta rispose: " Dai, per favore, lo so, però, siamo amiche, quindi me lo potresti dare del cibo". La formica disse: "Se non te ne vai, ti picchio forte." La cicala ribattè: "Fatti sotto!" e le sferrò un pugno in faccia. La formica alterata non ci vide più dalla rabbia e chiamò il fratello formicone. Venne il fratello della formica e la cicala si spaventò e se ne andò. La formica fu molto contenta e il fratello si mise a ridere a crepapelle. Gabriel, Giovanni P. , Veronica

Questo e-book è nato durante un progetto extracurricolare basato su un percorso di riscrittura e di arricchimento lessicale. Si è trattato di una sfida creativa, grazie alla quale gli alunni partendo da un unico testo sono andati alla ricerca di molteplici modi per raccontare una storia nuova senza cambiare gli elementi della trama, mettendo alla prova le proprie potenzialità e raccontando a “modo proprio” la stessa storia. Prof.ssa Annamaria Detullio

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La cicala litigò con una formica. Il giorno successivo al litigio, mentre faceva una passeggiata con la sua auto, vide la tana della formica e decise di andare a bussare. La formica aprì con il coltello tra le zampe, perché stava tagliando la frutta. La cicala non capendo, prese lo sparamosche e la uccise. Siccome la cicala era una tipa molto violenta, non le bastò, prese la macchina e passò 10 volte sulla formica e poi distrusse anche la tana della formica. Poi tornò dal lavoro il fratello della formica tutto incavolato nero, con la zappa in mano. La cicala non ci pensò due volte: investì anche il fratello della formica, passandoci sopra sei volte. Non contenta distrusse anche il campo del fratello della formica. E la cicala visse felice e contenta. DRRRRRIIIIINNNNNN!!!! “Dai, volevo dormire un altro po’ ” , disse la cicala, sentendo uno strano desiderio di andare a realizzare questo sogno…. Davide

Rimane in sottofondo Il canto dell’estate La cantan le cicale Le api addormentate formiche appena nate La senti nella testa Assordante Che rimbomba leggera &nbsp;&nbsp;&nbsp; Rimane nei pensieri Formica Tiene in piedi una festa Anche l’inverno Ripensi alla tua vita Alle cose che hai lasciato Cadere nello spazio Della tua indifferenza Animale &nbsp; Canto un po’ di musica leggera Canto un po’ di musica leggera &nbsp; RIT. Canto un po’ di musica leggera Perchè ho voglia di niente Anzi leggerissima Parole senza mistero Allegre ma non troppo &nbsp; Canto un po’ di musica leggera Nel silenzio assordante Di questo inverno così nero nero Che sta ad un passo da noi, da noi Più o meno &nbsp; &nbsp; MARTINA L.G.

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Raccontiamo la "favola antica".... a modo nostro!

Istituto Comprensivo "Foscolo - Gabelli" - Foggia a.s. 2021-2022 classe 3^D docente prof.ssa Annamaria Detullio

Un giorno d'inverno la formica andò dalla cicala e disse "Ehi ciao, sono rimasta senza cibo, potresti darmene un po'?" . La formica rispose: "Canti per tutta l'estate e poi vieni a chiedere cibo a me che ho sudato sette camicie per procurarmelo? Assolutamente no". La cicala tornò a casa piangendo, perché lei e la formica erano grandi amiche, ma la stava facendo morire di fame. Il giorno dopo, tutta la tristezza andò via e la rabbia prese il sopravvento; così pensò a una vendetta per fargliela pagare. Lo stesso pomeriggio andò dalla formica, che la fece entrare nella sua tana. La cicala aveva preparato due caffè, ma in quello della formica aveva messo dell'alcol, mortale per gli insetti, e glielo servì. Poi la cicala andò in bagno e la formica, essendo intelligente e sapendo che la cicala si sarebbe vendicata, scambiò i caffè. La cicala tornò dal bagno con un sorrisetto e bevve il suo caffè. Dopo neanche dieci minuti sbattè a terra. La formica la sotterrò in giardino e visse felice e contenta. Veronica

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In una limpida giornata d’inverno, una formica portò fuori alcuni chicchi di grano per farli asciugare al sole. Una cicala affamata, che passava, la pregò di dargliene un po’. “Perchè vieni da me a chiedere cibo?- disse la formica- Cosa hai fatto durante l’estate?”. “Beh- disse la cicala- l’estate l’ho passata cantando”. “E allora- disse la formica- se l’estate l’hai passata cantando, l’inverno lo puoi passare ballando. Non ci si può solo divertire”. Libero adattamento dall'originale di Esopo

Proviamo a raccontare la storia attraverso le tipologie testuali che abbiamo studiato in questi anni.

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In una limpida giornata d'inverno, la cicala andava tra monti e colline alla ricerca di cibo, canticchiando le sue dolci melodie. Si ritrovò in una cittadina e incontrò una formica molto violenta, alla quale aveva chiesto tempo prima del cibo. La cicala vide che la formica aveva un coltello dietro la schiena e che correva il più veloce possibile verso di lei con brutte intenzioni. La cicala, che viaggiava sempre armata, buttò la granata fumogena e svanì nel nulla. Si fermò nella via più vicina. Nel frattempo arrivò l'esercito delle formiche, che cominciò a inseguirla. La cicala cercò di volare, ma la presero e la misero per terra. La cicala pensò: " Ho finito di vivere!", ma, fortunatamente, passò una macchina che spazzò via l'esercito di formiche. Dopo essere stata maltrattata, la cicala vide il gelato di una bambina per terra e ne approfittò per nutrirsi (finalmente!) e se ne ritornò a casa sana e salva. Antonio

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PUZZLE RICERCA DI PAROLE La formica

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