Biancaneve, Narciso e Pirandello

Paper stack border

Questa è una storia strana.....

comincia con l'incontro di tre personaggi che si chiamano:

Biancaneve, Narciso e Pirandello

LO SPECCHIO RIFLETTENTE Gli alunni sono invitati a guardarsi allo specchio e a descrivere fisicamente la loro immagine riflessa, successivamente sono invitati a “riflettere” su se stessi e a tirar fuori ciò che lo specchio non può vedere: desideri, sogni, ma anche paure, incertezze, considerazioni sulle proprie capacità e suoi propri punti deboli.

Subsonica - Specchio

Fanno tutti lavori diversi: Biancaneve pulisce la casa dei nani, Narciso passa il tempo a cacciare animali e Pirandello fa lo scrittore. Hanno perso però tutti la stessa cosa: uno specchio che condiziona la loro vita.....

Come possiamo aiutarli? Forse Biancaneve dovrebbe cercare al castello! Forse Narciso dovrebbe cercare nel lago! Forse Pirandello dovrebbe essere più ordinato.... nel suo studio le cartacce si accumulano l'una sull'altra e finisce che perde sempre tutto!

SCUOLA PRIMARIA - classe 1 sez. B, insegnanti: Coiro, Marino - classe 1 sez. C, insegnanti: Pepe, Morville, Napolitano - classe 1 sez. D, insegnanti: De Lucia, Schiesaro, Franco - classe 5 sez. B, insegnanti: Giusto, Calabrò, Onori - classe 5 sez. C, insegnanti: Palomba L., Siciliano, Garofalo, Visca - classe 5 sez. D, insegnanti: Ciotti, Insogna - classe 5 sez. F, insegnanti: Masia, Di Paola, Collacchi SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO - classe 1 sez. A, insegnanti: D'Agostino - classe 1 sez. B, insegnanti: Truffi - classe 1 sez. C, insegnanti: Bertarelli

Metti te stesso davanti allo specchio, come la luna si specchia nel secchio. Guardati bene, guardati attento, l’autoritratto si fa in un momento. È lungo il tuo viso? È largo? Rotondo? Allora disegna il cerchio del mondo. E gli occhi? Il naso? Hai capelli all’insù? Dì alla matita di farne di più. Guardati ancora, più giù, fino al mento: è l’autoritratto di un viso contento.

Il nostro compito sarà quello di aiutarli a ritrovare gli oggetti perduti ma soprattutto a fargli capire che si può essere felici anche senza specchiarsi!

LO SPECCHIO RIFLETTENTE Gli alunni sono invitati a guardarsi allo specchio e a descrivere fisicamente la loro immagine riflessa, successivamente sono invitati a “riflettere” su se stessi e a tirar fuori ciò che lo specchio non può vedere: desideri, sogni, ma anche paure, incertezze, considerazioni sulle proprie capacità e suoi propri punti deboli. LO SPECCHIO PARLANTE Gli alunni sono invitati a lavorare in coppia. A turno gli alunni diventano specchio l’uno dell’altro. L’attività potrà essere condotta in forma ludica ad esempio enunciando la frase “Specchio, specchio parlante, dimmi chi vedi innanzi a te?” Lo specchio parlante sarà quindi invitato a descrivere il compagno che ha difronte inizialmente dal punto di vista fisico e successivamente farà un’analisi del suo carattere, delle sue capacità e dei suoi punti di debolezza. In questo modo, per ogni alunno, potranno venire fuori aspetti non considerati prima, o sui quali non si era data la dovuta importanza, ma che possono far capire quale idea diamo di noi nell’altro e che potranno essere, pertanto, spunto per una riflessione introspettiva su se stessi

Eco e Narciso

NARCISO ed ECO - Il mito raccontato

Le Favole Disney: Biancaneve e i Sette Nani

Biancaneve - Fratelli Grimm

Specchio Specchio trasparente Son qualcuno o sono niente? Specchio specchio luminoso Son qualcuno o sono un coso? Specchio Specchio Cristallino Son qualcuno o son pulcino? Specchio Specchio dei miei giochi Quattro anni non son pochi?&nbsp;

Red geometrical pattern

BIANCANEVE NARCISO E PIRANDELLO

Classi prime Primaria sez. B-C-D Classi quinte Primaria sez. B-C-D-F Classi prime Secondaria di I grado sez. A-B-C

E alla fine..... Eccoci qui. Cosa dite, siamo riusciti a capire un po' meglio cosa si fa veramente davanti allo specchio? Serve per controllare i capelli spettinati, fare smorfie o a riflettere qualcosa di più? In fondo Biancaneve, Narciso e Pirandello forse l'avevano capito: non serve guardarsi davanti allo specchio per vedersi veramente, non serve ritrovare gli oggetti perduti. Tutti noi siamo belli o brutti. Tutti noi siamo giusti e sbagliati. Ma soprattutto tutti, ma davvero TUTTI NOI siamo unici ed originali, inconfondibili e meravigliosi e non serve un riflesso per ricordarcelo!

Motivazione del progetto Il presente lavoro è nato pensando a tutti quegli alunni che, in un anno così particolare, stanno percorrendo un nuovo cammino di crescita. L'intento è quello di accompagnarli nel cambiamento e renderli consapevoli dell'importanza di condividere emozioni e paure. Riconoscersi e guardarsi allo specchio vuol dire raccontarsi, esprimere limiti e qualità di sé stessi, descrivere esperienze piacevoli e non. Gli alunni presi in considerazione nel progetto sono i piccoli che si apprestano a frequentare la scuola dell'obbligo, i bambini di quinta che stanno per spiccare il volo e quelli che invece si ritrovano a frequentare in classi con compagni e insegnanti a volte mai visti. Tutti hanno in comune una cosa: vedersi in un modo diverso, farsi riconoscere e sentirsi unici ed originali.

RITRATTI A PAROLE DAVANTI ALLO SPECCHIO I bambini vengono invitati a portare ognuno lo specchietto “della mamma”. Si specchiano e fanno espressioni diverse, comprese le boccacce. Osservano se stessi in prospettive diverse: visione dall'alto, dal basso, da dietro (con l’aiuto di un doppio specchio). In una fase successiva i bambini scoprono risorse narrative per parlare di sé davanti allo specchio. Ognuno si fissa e si osserva e riflette su se stesso. L’insegnante incalza con una serie di domande: Chi vedi? Conosci la persona dello specchio? Che cosa sai di lui? Che cos ama fare, che passioni ha? Che cosa detesta? Che cosa ti piace di lui, che cosa non ti piace? Conosci la sua storia?

Name

Safari may block some audio or video from playing automatically and ‘read to me’ will skip these. You can configure this in Safari’s preferences.