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TU NON SAI DI ME

by Cristina Calandrini

Pages 4 and 5 of 33

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LA SCELTA GIUSTA

Si lasciò andare e pensò che questa era la scelta giusta.
Zoe era una ragazza di quindici anni che abitava in una villetta con suo fratello maggiore Luca e i suoi genitori.
Lei era sempre considerata da tutti, una ragazza svogliata e con troppa fantasia, mentre suo fratello era il figlio perfetto, quello che andava bene a scuola e anche quello che non avrebbe mai deluso i genitori, lo chiamavano tutti “il figlio perfetto“.
I genitori ripetevano sempre a Zoe che non sarebbe mai stata la prima della classe o la migliore, le dicevano sempre “ tu sei stato un errore per noi “ non sei come Luca.
Zoe ogni notte pensava se quello fosse il posto giusto per lei in quella famiglia.
Ogni giorno a scuola lei si sentiva dire “come sta tuo fratello” o anche “cosa fa ora?” nessuno pensava se lei stesse bene.
Però quel giorno per lei avrebbe dovuto essere un giorno felice, sarebbero dovute arrivare le pagelle ma anche quelle di suo fratello; lei sapeva già come sarebbe andata.
Arrivata a casa era pronta a mostrare a tutti la sua bellissima pagella, ma come sempre prima Luca.
Lui disse “che la sua media era del 9” i genitori erano felicissimi per lui, poi arrivò il turno di Zoe lei disse” che la sua media era di 7” i genitori non dissero niente a Zoe.
Durante la notte Zoe si sentiva strana diversa e meno importante di suo fratello, si sentiva “sbagliata”.
Quella notte decise di farlo: uscì di casa e andò al lago più vicino a casa sua, si buttò in acqua e decise che se avesse continuato a stare in quella famiglia la sua vita sarebbe stata peggiore.
Lo fece, sì lascio avvolgere dall’acqua fino a quando non arrivò sul fondo del lago lì capì che aveva fatto la scelta giusta..
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Mia sorella Sofia

Ero pronto ad entrare in camera di mia sorella con una busta di plastica, pronto a…

Tornai da scuola e dovevo dire ai miei che ero stato espulso. Non sapevo come dirglielo, ero molto preoccupato. Andai in camera facendo finta di niente e stranamente trovai mia sorella. Lei di solito tornava 15m. dopo di me. Andavamo alla stessa scuola. La classe di Sofia, mia sorella, era vicino alla mia, quindi se mi sgridavano lei faceva la spia ai miei. Le feci delle domande, tipo, come era andata la giornata, che materie aveva fatto. Ad un certo punto lei mi chiese, :“secondo te perché sono corsa subito a casa e non sono rimasta a parlare con la mie amiche?” ed io le risposi in modo tranquillo, “non lo so”, e andai in bagno come scusa, stavo pensando cosa fare. Avevo paura che lei facesse la spia pensai pensai e niente, aspettai che Mamma dicesse di andare a tavola. Ci chiamò e poi Papà fece le sue solite domande “fatto verifiche?, come è andata la giornata?”, Io risposi in modo tranquillo, ma dentro stavo morendo. Finimmo di mangiare e andai a giocare alla ps4, Sofia si mise sul letto col cellulare a guardare tik tok e io invece giocavo a Cod con mio cugino. Gli confidai quello che era successo e che avevo uno1 o due2 g per confessarlo, prima che arrivasse la lettera. Mio cugino mi consigliò di parlare prima che mia sorella potesse fare la spia, altrimenti sarebbe stato peggio. Il mio piano però era diverso, volevo uccidere mia sorella. I miei sarebbero stati distratti dalla sua morte ed io avrei potuto buttare la lettera per poi fingere di proseguire la scuola per altre due settimane poi … boh! avrei aspettato gli eventi. Allora quando mia madre si addormentò sul letto e mio padre sul divano e soprattutto mia sorella, andai in cucina e presi una busta di plastica ed uno strofinaccio per non far sentire le urla. Mi avvicinai alla porta ed ero pronto…. ma, mia sorella era sveglia e mi disse senza che io potessi parlare, che mi avrebbe aiutato a dire a mamma e a papà che ero stato espulso; allora io lì rimasi a bocca aperta immobile, e lei mi chiese perché avevo quelle cose in mano….. le dissi che volevo pulire la scrivania.