Oltre le emergenze...
Viaggio attraverso le emozioni
per imparare a volare.

Classe II A
Docenti:
Christian Baldelli, Marta Gentile, Giovanni Grassini, Flavia Napolitano, Clotilde Partito, Antonello Tacconi.

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L’anno scolastico ormai concluso ci ha visti coinvolti nell’affrontare insieme una sfida davvero grande: una battaglia contro un nemico piccolo e invisibile che ha seminato intorno a noi tanta paura e tanta sofferenza.
Noi insegnanti abbiamo pensato fin da subito di lasciarci guidare da due storie: Moreno, il treno che aveva paura delle gallerie e La gabbianella e il gatto.

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Moreno era un treno speciale che adorava correre sulle rotaie, era il più veloce di tutti i suoi amici treni e attento a non fare correre alcun pericolo ai passeggeri. Adorava sentire il vento che gli massaggiava le fiancate e gli faceva solletico alle portiere. Appena il capotreno gli dava il via libera, Moreno accendeva i suoi fanali e via… non si distraeva fino alla meta. Moreno è forte, deciso, convinto, ma al tempo stesso ha paura…
Paura delle gallerie, paura del buio, paura dell’ignoto!

Moreno è stato il personaggio ideale per accompagnarci nell’avventura bellissima e impegnativa di questo anno scolastico, complesso e particolare, segnato dalla pandemia!
In compagnia di Moreno abbiamo affrontato avventure, scoperte, paure; insieme abbiamo attraversato il “buio delle gallerie”: mesi difficili a causa della risalita dei contagi da Corona Virus, in cui abbiamo dovuto stare a casa e a distanza. Abbiamo condiviso le paure e le varie emozioni attraverso i racconti, abbiamo cercato (noi docenti) di essere per i bambini un po’ come Ada (la lampadina), conducendoli per mano nelle gallerie buie del percorso.

Abbiamo chiesto ai bambini di pensare ad un modo per superare le proprie paure, ognuno ha scelto un amico-compagno al quale affidare le sue. Gli amici sono un valido aiuto per superare le proprie paure o semplicemente per condividerle e portarne insieme il peso. Insieme abbiamo realizzato un robot, con materiale di recupero, un “SUPEREROE AMICO” che ha avuto il compito di illuminare le nostre paure per vederle meglio e affrontarle, facendole venire alla luce.
 

 Leggendo la storia La gabbianella e il gatto di Luis Sepùlveda abbiamo riflettuto sui valori della solidarietà, dell’accoglienza, dell’integrazione. Abbiamo capito quanto sia importante “fare squadra” per affrontare delle sfide che in apparenza sembrano impossibili.

A Zorba viene affidato l’uovo dalla sua mamma Kengah e una volta nato il piccolo, che è una gabbianella, viene battezzata con il nome di Fortunata. Superando molti ostacoli, il gatto riesce a far crescere Fortunata, ma si rende conto che per insegnarle a volare c' è bisogno dell' aiuto di un umano, il che significa parlargli e quindi infrangere una legge che impone ai gatti di non parlare in lingua umana ovvero il "Tabù". 
Zorba scelse “l' umano con coscienza”. Decise di farsi aiutare da un poeta, che era il padrone della gatta più bella del paese. Il poeta disse loro che per volare,
Fortunata doveva saltare dal campanile di San Michele. La gabbianella così si gettò dal campanile e finalmente riuscì a volare.

Queste due storie ci hanno dato tanti spunti che sicuramente custodiremo nel cuore come tesoro prezioso dal quale attingere quando anche noi ci troveremo in un momento buio, nella paura, nella sofferenza.
Sperimenteremo che per imparare a volare occorre “spingersi oltre” e quello che apparentemente poteva essere la fine, diventerà la porta aperta verso l’infinito.