IV A

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Stars pattern

La pandemia, tra le altre cose, ci ha fatto sperimentare la didattica a distanza. In classe ne abbiamo condiviso gli aspetti negativi, ma ci siamo resi conto che questa situazione ci ha permesso di apprezzare di più il ritrovarci insieme a scuola….e alla scuola abbiamo dedicato una poesia corale, scritta con la tecnica dell’anafora.

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Watercolor texture 3

MELISSA Le mie riflessioni sulla pandemia Io il mio lookdown l'ho passato facendo sei tamponi: uno per via di mia cugina Elisabetta, due per via di mia zia e tre a causa di mio zio. E' stato davvero brutto stare a casa e non poter uscire nemmeno per un secondo e pensa che ci siamo stati per ben sei mesi. Quando non andavamo a scuola ed eravamo in D.A.D. (lezione on line) era molto brutto. Io non potevo andare dai nonni e neanche dai miei zii, praticamente da nessuno. Io il mio lookdown l'ho passato da schifo.

Abbiamo creato anche un libro cartaceo contenente i nostri pensieri, i disegni e le emozioni di questo periodo...

Quest’anno siamo tornati a scuola a settembre come gli altri anni ma le&nbsp;cose erano e sono un po’ diverse: dobbiamo indossare la mascherina, tenere una “distanza di sicurezza” dalle persone, igienizzare spesso le mani… Inoltre anche le discipline che ci piacevano maggiormente, come la motoria e la musica, le abbiamo trovate un po’ cambiate… Non ci sono più gli esperti esterni e a musica non possiamo cantare e nemmeno suonare il flauto! Tutto ciò per colpa del COVID, questo “nemico invisibile” che sta modificando il nostro modo di vivere e ci fa sentire fragili, indifesi, spaventati e anche un po’ tristi. Tante emozioni, tutte forti, che non siamo abituati a gestire.

&nbsp;&nbsp;La scuola è come…… La scuola è come una caramella &nbsp;è dolce ed è buona.&nbsp; La scuola è come la famiglia &nbsp;è mamma, è papà e sorella.&nbsp; La scuola è come arcobaleno è colorata ed è stupenda&nbsp; La scuola è come mascherina è dentro ed è fuori.&nbsp; La scuola è come mamma&nbsp; &nbsp;è anche papà ed è importante per me.&nbsp; La scuola è come un quaderno è&nbsp;da scrivere e da ricordare.&nbsp; La scuola è come felicità &nbsp;è gioia ed è stare insieme.&nbsp; La scuola è come fiore &nbsp;è polline ed è vita.&nbsp; La scuola è come un regalo è stupenda ed è magnifica.&nbsp; La scuola è come scintilla è accesa ed è illuminante.&nbsp; La scuola è come calcio&nbsp;&nbsp; è&nbsp;pallone ed è goal.&nbsp; La scuola è come lichene&nbsp; è vivente ed è immortale.&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;CLASSE 4 A ANTONIO CICCHI&nbsp;PIANELLO

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Noi docenti, a volte inermi di fronte ad alcune situazioni dolorose, abbiamo semplicemente cercato di "dar voce" alle emozioni e di "fare comunità", cercando di rendere più leggero il fardello di ciascuno distribuendolo e condividendolo con tutti. Oggi siamo tutti più forti, i bambini e l'intera comunità scolastica sono più corazzati per continuare a combattere la battaglia che porterà alla fine dell'emergenza sanitaria. Sicuramente avremo imparato ad apprezzare tutto ciò che davamo per scontato: le relazioni, le strette di mano, le espressioni d'affetto.

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Warp purple

Perché questo tempo diventi scrigno di valori ritrovati, di bellezza recuperata, di serenità ritrovata.

La musica è la mia passione: mi rilassa e mi trasmette gioia! (Laura) La musica per me è una passione, mi trasmette emozioni&nbsp; e mi fa provare tanti sentimenti. (Asia) Quando ascolto la musica mi sento rilassato e per questo mi piace molto. (Gabriele). La musica è bella: mi rilassa e mi aiuta a migliorare il mio umore quando mi sento giù. (Matteo) La musica mi rende felice e per me è fantastica. (Francesca) La musica per me è come la mia “CONFORT ZONE”. E’ adrenalinica e mi trasmette sensazioni di vario genere, non sempre positive ma comunque emozionanti. (Giovanni) La musica è come una voce che mi parla per trasmettermi varie sensazioni;&nbsp; è come un’amica che mi accompagna nella vita. (Malak)

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GABRIELE Le mie riflessioni sulla pandemia Appena il telegiornale ha detto che c'era in giro una malattia chiamata Corona virus io e i miei genitori ci siamo spaventati; con il passare dei giorni abbiamo capito quali sintomi dava e il giorno dopo, il mio papà ha avuto il Corona virus. Dopo qualche giorno andai agli allenamenti e un mio amico di nome Davide aveva la febbre, quindi è andato a fare il tampone ed era positivo. Io l'avevo anche abbracciato, ho fatto il tampone ed ero negativo. Due mesi dopo chiusero tutto e ci misero in lookdown, Io in questo lookdown ho preso la febbre e il mal di testa, sono andato a rifare il tampone ed ero negativo. Dopo circa tre mesi, mia zia fece il vaccino; dopo la prima dose è stata malissimo e il bello è che la puntura le aveva preso il muscolo, allora le si è gonfiato il braccio. Mia zia per qualche strana cosa al sangue pensava di avere la trombosi, così è andata dal dottore e lui le ha detto che non l'aveva.

Watercolor texture 2

GIOVANNI Le mie riflessioni sulla pandemia. I miei primi giorni di Covid 19 erano spensierati, ma dopo una settimana la noia più letale! C'era una cosa bella: la scuola era chiusa e io potevo dormire fino alle dieci del mattino. Dopo sei mesi ero libero di poter uscire di casa, ma per poco, perché dopo cominciò un altro lookdown e io dissi: " Cheeeeeeenoiaaaaaaaaaaaaaaaa"! Questa volta io invece di annoiarmi presi il telefono di mamma e giocai.

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EVA Le mie riflessioni sulla pandemia Durante il lookdown io mi annoiavo sempre, però qualcosa mi inventavo, per esempio giocavo con mia sorella a nascondino, al lupo mangia frutta, etc.. Stavo con la mia vicina e facevamo i dispetti ai nostri genitori. Con la mia vicina mi divertivo anche se aveva solo 5 anni! Durante le videolezioni qualche volta mi annoiavo e qualche volta mi piaceva molto ascoltare le lezioni. Io però non ci capivo niente, è difficile fare la D.A.D.! Nel tempo della D.A.D. è morto mio zio Alvaro a 65 anni perché aveva dei problemi al cuore e aveva anche il Covid, però mia zia per fortuna ce l'ha fatta e ora è a casa e sta bene senza Covid. Si perché anche lei lo aveva. Quando i miei zii avevano ancora il covid, anche mia cugina e la sua mamma erano positive, quindi io per molto non sono potuta stare con loro. Poi è venuta la notizia che non lo avevano più. Successivamente mia cugina più piccola si è rotta un braccio e quindi ancora aspetto di poter stare con loro.

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Allora, dato che parlando è emerso che ascoltare la musica aiuta tutti noi a gestire i nostri stati d’animo, abbiamo iniziato ad ascoltarla tutti insieme: di vario genere… Ogni brano ci ha fatto provare sensazioni diverse, ci ha trasmesso tante emozioni tutte molto forti e ha anche richiamato alla nostra memoria persone ed episodi della nostra vita.

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Quando ascolto la musica provo emozioni forti che mi ricordano momenti della mia vita presente e passata, sia belli che tristi e inizio a immaginare il mio futuro. (Viola) La musica per me è felicità, è libertà e mi aiuta a concentrarmi. (Daniele) La musica è un “sogno” per vivere felici e mi appassiona molto. (Melissa) La musica è felicità, mi rallegra e mi trasmette un senso di libertà. (Eva) La musica è la mia passione: è gioia, mi rilassa, mi rende felice e sa stupirmi. (Edoardo)

ASIA Le mie riflessioni sulla pandemia. Il primo lookdown è stato difficile per me, come per tutti: il distanziamento, i casi e i morti a causa del Covid.. Non ho potuto vedere i miei cugini di Fossato di Vico e per fortuna non è morto nessuno dei miei familiari. Nella fase due siamo tornati a scuola e abbiamo sempre rispettato le regole: mascherine, niente baci, né abbracci. Un disastro!!! Andare al bagno uno alla volta e doversi sempre igienizzare la mani.... Che dire, un vero macello!!!! Se stiamo a casa ce la faremo!

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MATTEO Le mie riflessioni sulla pandemia. Quando è iniziato il primo lookdown ero più felice perché avevo più tempo da dedicare alla famiglia ed agli amici. Dopo un po' di tempo ho dovuto fare un tampone e non ero molto felice di farlo perché mi faceva vomitare. Successivamente, ne ho fatti altri tre al naso e per me era meglio perché mi faceva il solletico. Ora sono felice di essere tornato a scuola

EDOARDO Appena è iniziato il Covid 19 dovevo restare a casa ed era molto difficile fare la D.a.D., cioè la didattica a distanza. Per questo Covid 19 ho fatto 5 tamponi: 1 perché un compagno di calcio era risultato positivo, uno perché mio fratello aveva la febbre con il raffreddore, il terzo per il rientro a scuola in sicurezza; poi c'è stata di nuovo la D.a.D. e poi ho fatto due tamponi per andare a scuola in sicurezza. Adesso che si possono frequentre le lezioni a suola sono molto felice perché si impara meglio e perché si può stare con i miei compagni di classe e con le maestre anche se dobbiamo stare con le mascherine a distanza.

Oltre le emergenze... La nostra vita ai tempi della pandemia.

Cittadini competenti, autonomi e responsabili.

Classe IV A a.s. 2020-21 Docenti Patassini C., Lollini F., Gentile M., Baldelli C., Grassini G.

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MALAK Le mie riflessioni sulla pandemia Il corona virus è una pandemia che è passata con quarantene e tamponi, ma il virus è ancora in vita. Adesso stanno facendo i vaccini e i miei nonni lo hanno già fatto. Io ho fatto otto tamponi: il primo tampone a causa di un mal di pancia, il secondo per colpa di mia sorella, il terzo per mia scelta, ma questa volta è stato doloroso. Il quarto tampone è stato fatto a causa di un caso a scuola e poi ne ho fatti altri. Io ho un cagnolino che però è in Marocco; è bello, ma il problema è che non lo vedo da tanto tempo per colpa del virus. Quando c'era il lookdown non siamo usciti per tre mesi, un mese c'è stato il Ramadan e io ho aiutato la mia mamma. In verità io ho imparato molto su questo virus, su mascherine e stare a distanza, però non significa che tutti cadremo a terra. Siamo forti!

LAURA Le mie riflessioni sulla pandemia. La pandemia per me è stata la fine perché io adoravo e adoro tutt'ora andare nei negozi e a casa di mia zia Luisa perché sta male. Mia zia ha una malattia rara che non mi ricordo come si chiama, non le permette di utilizzare la gamba e il braccio sinistro, ma sta migliorando e riesce a camminare. La D.a.D. è stata la rovina perché ha complicato tutto fra mamma che mi chiamava durante le videolezioni, le distrazioni... insomma, le complicazioni erano tante ma tutto sommato qualcosa ho imparato. Finalmente, all'inizio della quarta si torna a scuola in presenza, che bello! Un mese a scuola e tre mesi in D.A.D. oh, no!!! E' tornata!!! Tre mesi in D.A.D.... La D.a.D. mi ha veramente rovinata! Adesso sono gli ultimi giorni di scuola, che bello!

VIOLA Le mie riflessioni sulla pandemia Durante la pandemia ci sono stati tanti avvenimenti. Il primo avvenimento è il lookdown in Italia, durato da marzo 2020 a maggio 2020. C'è stata la D.A.D. (didattica a distanza); io all'inizio ero con il computer, ma per Natale mi è arriavato il tablet che ho usato per la seconda D.A.D. Siamo ritornati a scuola il 14 settembre 2020: un giorno emozionante! Ho rivisto i miei amici e le insegnanti, poi è tornata la D.A.D. e per un po' siamo stati a fare le videolezioni. Molti per non aver rispettato le regole si sono presi il virus e sono morti, qualcuno lo ha anche attaccato ai parenti e sono morti anche loro. Insomma, sono e stanno morendo un sacco di persone. Ma torniamo indietro di un po' e vi spiego che cosa è successo con il Covid 19, cioè con questo nuovo virus nel mondo. Le D.A.D. ci sono servite perché il governo Conte non voleva farci prendere il virus. Ci sono sempre persone positive al virus e anche moltissime persone in terapia intensiva. Molte stanno impazzendo e manifestano disperate perchè è da un anno che non lavorano e hanno una famiglia da mantenere. Ma le cose si stanno risolvendo e adesso al posto di Conte c'è Draghi che penso sappia gestire le cose come Conte.

EMOZIONI, COLORI E MUSICA “Con il denaro sapientemente risparmiato, &nbsp;fra i tredici e o quattordici anni&nbsp; mi comprai una cassetta da pittore con colori ad olio.&nbsp; Ricordo ancora la sensazione, o meglio l’esperienza vitale&nbsp; del colore che esce dal tubetto. Una pressione del pollice, e uno dopo l’altro&nbsp; quegli esseri straordinari che vengono chiamati colori&nbsp; venivano fuori esultanti, festosi, riflessivi, fantastici,&nbsp; immersi in sé…vivi in sé e per sé, singolarmente dotati di tutte le &nbsp;qualità necessarie a condurre una vita autonoma e pronti&nbsp; in ogni momento a piegarsi spontaneamente&nbsp; a nuove combinazioni, a mescolarsi fra loro e a creare&nbsp; serie infinite di mondi nuovi.” Così scrive Kandinskij in una delle pagine più toccanti della sua autobiografia “Sguardo al passato”. Per questo artista i colori sono degli esseri fantastici che capaci di comunicare direttamente con noi uomini. Ciascun colore richiama a Kandinskij una sensazione vitale, un’emozione, un moto dell’anima…addirittura un suono o meglio uno strumento musicale!

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FRANCESCA Le mie riflessioni sulla pandemia. Il lookdown non è piacevole perché non puoi stare con gli amici e non puoi uscire... devi stare a casa! Io mi annoiavo. Mia sorella ha avuto il coronavirus e io ogni giorno la chiamavo. In chiamata piangevo. Dopo un po' di tempo è risultata negativa ed io ero felice perché così la potevo abbracciare. Ero felicissima. Al compleanno di mia sorella le hanno regalato un trampolino e mio nonno lo ha montato. Durante il secondo lookdown una maestra e una bambina dell'asilo di mia cugina erano positive. Mia zia è andata a fare il tampone a mia cugina e per fortuna era negativa.

Abbiamo poi scoperto che un “signore” molto famoso di nome Kandinskij, aveva impostato le sue opere proprio su queste emozioni evocate dalla musica insieme a quelle espresse dai colori e allora… abbiamo iniziato a studiare le sue opere, ad ascoltare la “sua” musica e poi abbiamo provato a diventare noi stessi dei piccoli Kandinskij…

Il presente libro nasce dalla volontà di lasciare traccia di un tempo particolare: il tempo della pandemia da Sars-Cov2. I bambini hanno visto le loro giornate stravolte dalle nuove regole; hanno dovuto imparare ad utilizzare le mascherine per proteggersi e proteggere, ad igienizzare le mani, a tenere la distanza dagli altri. Con la chiusura delle scuole, la didattica a distanza, il diradarsi delle relazioni sociali e delle occasioni di socialità, ci siamo trovati a fronteggiare una vera e propria emergenza. Abbiamo deciso di raccogliere i disegni, le riflessioni e le emozioni dei bambini; abbiamo parlato e condiviso tanti vissuti.

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DANIELE Le mie riflessioni sulla pandemia. Io nel lookdown sono rimasto a casa perché non si poteva uscire. Siamo stati a casa un anno per via di questa pandemia chiamata Covid 19 oppure Corona virus. Nella terza ondata io sono stato a casa a fare le videolezioni, poi quando c'era zona arancione sono andato da mio cugino oppure uscivo.

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