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Brancaleone Vetus sulle orme degli Armeni
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Brancaleone Vetus è un meraviglioso borgo, le cui origini risalgono intorno al sesto, settimo secolo d.C. grazie all’arrivo dei monaci di origine bizantina che hanno trovato in Calabria e nello specifico a Brancaleone il luogo ideale dove rifugiarsi per professare la loro fede. Trovarono nelle grotte un rifugio ideale fino al periodo medievale. Ecco che l’origine del nome Brancaleone deriva dal greco Spèlugx che significa spelonca, grotta una piccola città scavata nella pietra.Le Grotte
Le grotte sono di origine arenitica e sono soggette ad erosione, sono state riutilizzate dai monaci bizantini. Appartengono all’età protostorica in epoca recente vennero riutilizzate come magazzini o stalle per gli animali domestici. Almeno altre 11 grotte erano presenti a Brancaleone Vetus,la grotta più importante e unica nel suo genere in Europa è comunque la grotta-chiesa chiamata dell’Albero della vita, e rappresenta il cuore pulsante del culto Bizantino nell’area Brancaleonese.
Chiesa rupestre
"L'albero della vita"
"L'albero della vita"
La grotta è un’autentica testimonianza armena, infatti all’interno della grotta è avvenuto il genocidio degli armeni e si possono ammirare i preziosi graffiti che sono visibili dove un tempo c’era l’altare. L’altare è orientato a est secondo il rito bizantino (un pavone stilizzato ed una croce astile).
Ogni 25 aprile si commemora il genocidio degli armeni, una manifestazione patrocinata dall’ambasciata della repubblica Armena di Roma e dal comune di Brancaleone che ogni anno attira un gran numero di pubblico nel borgo. In questa giornata si benedice il pane armeno(lavash)Al termine del cerimoniale di benedizione del pane Armeno, il corteo in costume muove verso la chiesa Maria SS Annunziata del vecchio borgo si è diretta in corteo verso l’antica chiesa Protopapale del borgo con una solenne fiaccolata. Si accende la fiamma della memoria in onore dei martiri armeni che sono stati uccisi dai Turchi nel 1915.
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