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I racconti dell'orrore

by Federica Baldelli

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Classe V - A.S. 2020/2021
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I RACCONTI DELL'ORRORE
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Scuola primaria di Userna
31 Ottobre
Il trentuno ottobre dell'anno scorso proprio il giorno del compleanno della mia mamma, io e un mio amico si era andati a suonare i campanelli delle persone, perché era HALLOWEEN. A forza di suonare in giro per la città, ci addentrammo in un vicolo pieno di nebbia e di portoni; noi pensavamo che ci fossero tanti campanelli invece ce n'era soltanto uno in cui c'era scritto "Avvocato Sinney".
Suonammo e si presentò un uomo alto con gli occhi piantati su di noi; ci diede delle caramelle e ci chiuse la porta in faccia.
Poi girando e guardando la cartina delle caramelle vidi un simbolo familiare: mi sforzai per cercare di capire cos'era quell'immagine, poi ricordai: era il segno del veleno!
Allora dissi al mio amico di sputarla subito e scappammo da quel vicolo pauroso
e ci riaddentrammo in una parte di città un po' più popolata.
Io proposi al mio amico di tornare a casa e rincontrarci il giorno dopo.
Infatti ci rivedemmo in centro e riandammo in quel vicolo per prendere più informazioni riguardo a quell'uomo perché eravamo insospettiti e avevamo intenzione di spiarlo ma non avevamo capito chi stavamo cercando di spiare.
Infatti lui si accorse della nostra presenza e ci inseguì fino al centro città; poi ci voltammo ma non c'era più! Però lui non si accorse che avevamo piazzato una telecamera in casa sua collegata ai nostri telefoni.
Quindi ci collegammo alla telecamera e vedemmo che si spogliava e capimmo che era uno zombie: aveva la pelle verde, gli si vedevano le ossa in molte parti del corpo e aveva un verme infilato nella spalla come se fosse una mela bacata, ma poi... si accorse della telecamera e la5 ruppe.
Insospettito ci venne a cercare ma noi gli sparammo in testa con un'arma da fuoco e morì.
Dario
Il libro stregato e la rosa nera
Qualche anno fa, mi ricordo che salii in soffitta, nella vecchia casa dei miei nonni e, curiosando, trovai un vecchio libro.
Aveva pezzi di vetro e ferro incastrati nella copertina tutta impolverata e alcune pagine strappate macchiate di sangue.
Come segnalibro aveva una rosa nera, ormai appassita.
Capii subito che non era un libro qualsiasi ma un libro stregato perché quando lo presi in mano sentii un rumore strano provenire da dentro, come un branco di elefanti che stava scappando.
La casa tremava tutta.
Lo appoggiai e il rumore sparì.
La rosa cadde e, quando la raccolsi, di nuovo un rumore terrificante: terremoto e tuoni insieme.
Lo misi nello zaino e cominciai a correre fino a casa mia.
Lo portai in camera e mi misi a dormire, ma non ero affatto tranquilla.
Infatti, durante la notte sentii il libro aprirsi e i petali della rosa staccarsi e volare in aria formando il viso di un mostro.
Aveva capelli neri, lisci e spettinati, gli occhi bianchi senza pupille , un naso lungo ed aguzzo.
Era terribilmente spaventoso ed io tremavo dalla paura.
Sbatteva continuamente contro la mia finestra come un insetto che volesse scappare.
Allora mi feci coraggio ed aprii la finestra per farlo uscire.
Se ne andò ma subito dopo tornò indietro a riprendersi la rosa che nel frattempo era di nuovo sbocciata ed ora era una bellissima rosa rossa.
La mise nelle mie mani e volò via.
Pensai che lo avevo liberato da quel libro che era diventato la sua prigione.
Carolina
I due mostri
Era una sera piovosa e io mi trovavo sul divano a guardare la tele.
Abbassai il volume perché avevo sentito dei rumori e mi ero spaventato: pensavo che fosse la pioggia ma poi avevo sentito un altro rumore e avevo capito che non era la pioggia ma era qualcos'altro. Non riuscivo a capire cosa fosse.
Mi alzai e andai in bagno a lavare i denti e poi andai a letto ma sentivo ancora quel rumore! Sembravano dei passi.
Così andai a vedere fuori dalla finestra e vidi nell’oscurità un uomo con la motosega. Non era molto alto, aveva una maschera che gli copriva tutta la faccia ed era di corporatura normale, vestito di scuro.
Il mio cuore batteva fortissimo! Dopo un po' controllai di nuovo ma non lo vidi più.
Poi, per fortuna, mi addormentai e la mattina mi svegliai con la sensazione di essere ferito; ma no, non ero affatto ferito!
Il pomeriggio, verso le 19:30, andai al cimitero per visitare
la tomba di mia nonna che era morta da tempo.
Sentii dei rumori anche lì ma davanti ai me non c'era nessuno.
Girai l’angolo e fu così che vidi un altro mostro che aveva capelli neri tutti sul volto,
una pelle bianca e indossava una camicia da notte.
E io scappai impaurito e, cercando di vedere se mi seguiva, mi girai e vidi che faceva segno con la mano che mi avrebbe cercato più tardi.
Io dalla paura, non cenai, andai subito a letto ma sentii di nuovo questi rumori durante la notte.
Mi uccisero dandomi un colpo alla testa, al cuore e al ventre facendomi uscire fuori le budella. 
JADER
L'orso misterioso
Era una tarda nottata quando Jack stava andando in macchina.
L’auto andò in panne. Egli si fermò e decise di passare l’intera notte lì.
La mattina attraversò il bosco per andare a cercare aiuto.
In quel posto tutti conoscevano una cosa che lui non sapeva.
Da quelle parti c’era un orso pericolosissimo.
Molti erano andati nel bosco ma non erano più tornati.
Nel mentre si era fatto di nuovo buio.
Jack vide l’orso; provò a scappare ma non ci riuscì.
L'orso lo raggiunse e lo ammazzò.
Il corpo del ragazzo fu ritrovato dieci giorni dopo: aveva coltellate
in tutto il petto. Questo era un po’ strano per un orso.
Le indagini si riaprirono e mesi dopo scoprirono che non era
un semplice orso, anzi era una persona “travestita da orso”. 
Per fortuna, alla fine, la polizia prese il serial killer che aveva
ammazzato molte persone.
SEBASTIANO
Mostri nella nostra casa
Era una notte cupa e iniziò a piovere verso le tre.
Io mi svegliai improvvisamente e mi ricordai che dovevo andare a ritirare il bucato in giardino, dato che pioveva. Mentre ritiravo i panni vidi nell’oscurità un uomo e una donna con una motosega elettrica e una corda: cercavano di prendermi per legarmi con una corda e volevano tagliarmi i piedi!
Allora io gridai:- Aiuto! Aiuto! 
Però la mia famiglia non sentiva nulla e nessuno veniva ad aiutarmi!
Il mio cane Pepe, però, era sceso giù in giardino e, senza farsi vedere, diede un morso alla gamba e ai piedi della donna e poi, con un balzo, diede un morso sulla testa e sul naso all’uomo.
La coppia scomparve, grazie al mio cane. Dopo risalii in casa con Pepe e mi riaddormentai.
Dopo due ore, cioè alle 5:00, bussó un uomo alla porta della mia cameretta e io dissi:
-Chi é?
E lui rispose:- Aaaaaaah sono il mostro cattivo!
La porta, però, non era chiusa a chiave così il mostro aprí la porta e… io svenni per la paura.
 Per fortuna arrivò Pepe, mi diede una leccata sulla guancia e mi svegliai. Il mostro era ancora lì, vestito con una mantella nera e davanti nudo; aveva un cappello, occhi neri luminosi che accecavano, bocca, naso, orecchie grandi e lunghe...
Presi una pistola… e lo uccisi.
STELLA
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