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Avventura e Magia - Le tre pietre magiche

by Altomari Viviana

Pages 2 and 3 of 36

AVVENTURA E MAGIA
Le tre pietre magiche
Vito Castrignanò
Gaetano Di Palma
Nicolò Guarini
Mariaelena Mastrochirico
Aldo Matricoti
Samuel Pagliai
Alessandro Ranieri
Cosimo Secundo
Maria Michela Tartarello
Progetto "Biblio 2.0"
Polo Liceale "G. Galilei - M. Curie" - Monopoli
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AVVENTURA E MAGIA
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Le tre pietre magiche
IL FURTO
“Un telefono che squilla di notte non è mai un buon segno”: fu questo il pensiero di Luca ancor prima di aprire gli occhi.
La voce preoccupata di suo padre Filippo confermò quanto temuto.
Filippo, direttore della Raimbow Bank da ormai vent’anni, guardò il suo giovane figlio negli occhi e disse: “Hanno rapinato la banca! Andiamo! Franco ci aspetta!”.
In macchina, poi, Filippo precisò quanto era accaduto: “Dei malfattori hanno fatto esplodere il caveau della banca rubando tutto il denaro che era contenuto al suo interno”.
Giunti alla Raimbow Bank, Filippo e Luca videro Franco intento a parlare con la polizia.
Franco era un uomo di mezza età onesto e serio, una guardia giurata esemplare, una delle poche persone di cui Filippo si fidava veramente.
Franco accompagnò sia gli agenti, sia Filippo e Luca, nella sala della videosorveglianza, per mostrare loro le registrazioni della rapina: i malviventi erano due; indossavano abiti scuri e avevano il volto coperto. Luca notò subito il bizzarro accostamento tra quello che sembrava essere il capo, piuttosto alto e muscoloso, e il suo complice, un tipo un po’ bassino e tarchiatello.
Mentre la polizia esaminava i filmati, Luca si diresse verso il caveau e tra le macerie trovò la tessera di una palestra di pugilato.
KOMBAT BOXE
L'INDAGINE
Luca, con coraggio e anche un po’ d’incoscienza, senza dir nulla a nessuno, decise di andare in quella palestra: il suo istinto gli diceva che quella tessera era un indizio importante.
Da una finestra vide due ragazzi dalle fattezze piuttosto curiose allenarsi sul ring: il più alto indossava una canotta con la scritta “Germano il Boss” ed evitava agilmente i colpi di quello più piccolino e rotondetto. A un certo punto Germano disse: “Michele, per oggi può bastare così!” e i due scesero dal ring.
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