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il giornalino dell'I.C. "Viale Vega"Loading...
Vega News, anno VIII - n. 1 a.s. 2022-2023 - febbraio 2023Loading...
redazione composta da rappresentanti classi quinte primaria e classi prime secondaria di primo grado I.C. "Viale Vega" - Roma
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Violenza contro le donneLoading...
Cosa ne pensano gli adolescentiLoading...
Inizia ad essere un argomento sempre più frequente tra gli adolescenti il tema della violenza sulle donne, proprio perché se ne parla sempre di più e soprattutto si ha una maggiore consapevolezza rispetto a questa tematica. In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne è stata realizzata una ricerca Ipsos (su un campione di ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni) per indagare la percezione degli stereotipi di genere nelle opinioni e nei comportamenti degli adolescenti in Italia. Il 70% delle adolescenti dichiara di aver subito molestie in luoghi pubblici e al 64% di loro è capitato di sentirsi a disagio per commenti da parte di un adulto di riferimento. Anche nel mondo virtuale è sempre più in crescita l’esporsi online a contenuti che giustificano la violenza contro le donne perché anche una semplice foto può comportare, attraverso pregiudizi e umiliazioni, un’ offesa verso una donna. Nel sondaggio inoltre è stato riscontrato che secondo la percezione degli adolescenti l’aspetto fisico gioca un ruolo fondamentale. Il 57% dei ragazzi sostiene che la bellezza femminile possa essere uno strumento di provocazione. Nel quotidiano le ragazze si scontrano con la realtà che le vede spesso nella condizione di sentirsi svantaggiate rispetto ai coetanei maschi, solo per il semplice fatto di essere una femmina. Purtroppo ad oggi sono ancora poche quelle che denunciano le molestie, sia per paura della reazione che per la vergogna. Questa ricerca mi ha fatto capire quanto è inaccettabile che ogni ragazza possa subire ogni forma di molestia e soprattutto bisogna intervenire parlando di questa tematica il più possibile nelle scuole, nei social, in tv e in famiglia. Cambiamo l’opinione che si ha sulle donne e impariamo a proteggerci e sostenerci tutti. Loading...
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Viola C. - classe 1^GLoading...
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Lucas D.P. - classe I^GLoading...
In questo numeroLoading...
- Speciale: Violenza contro le donne pag. 1-3Loading...
- L'angolo dell'arte pag. 13Loading...
- I nostri racconti pag. 8Loading...
- L'angolo della poesia pag. 12Loading...
- Sos maltrattamento animali pag. 5Loading...
- Cronaca sportiva pag. 7Loading...
- Addio Piero Angela pag. 6Loading...
- Le VegaMegAttività pag. 4Loading...
- Ho letto, ho visto, ho sentito... Le nostre recensioni pag. 15Stop alla violenza sulle donne
La Scuola Primaria il 25 novembre in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne
Diciamolo in poesia...
Noi, pur avendo dieci anni e poco più, abbiamo già capito che la figura femminile è sottovalutata rispetto a quella maschile. In televisione, negli ultimi tempi, si sentono notizie di violenza sulle donne: femminicidi, matrimoni combinati, maltrattamenti fisici e morali. Fortunatamente si levano voci di protesta.
In Iran, dopo la morte di una ragazza, “colpevole” di non indossare il velo nel modo corretto, le donne sono scese in piazza. Si sono levate il velo dal capo e, come gesto simbolico, si sono tagliate ciocche di capelli. Tutto il mondo si è mobilitato in difesa delle donne iraniane.
Sicuramente una voce di protesta contro il maltrattamento delle donne si deve a Malala, una ragazzina pakistana che è stata ferita dai talebani perché aveva espresso il suo giudizio a favore della scuola.
In Iran, dopo la morte di una ragazza, “colpevole” di non indossare il velo nel modo corretto, le donne sono scese in piazza. Si sono levate il velo dal capo e, come gesto simbolico, si sono tagliate ciocche di capelli. Tutto il mondo si è mobilitato in difesa delle donne iraniane.
Sicuramente una voce di protesta contro il maltrattamento delle donne si deve a Malala, una ragazzina pakistana che è stata ferita dai talebani perché aveva espresso il suo giudizio a favore della scuola.
Cosa ne pensiamo noi.
Giulia: Io, pur essendo solo una ragazzina, mi sono sentita un po’ inferiore ai maschi, non è giusto!
Una volta ero al compleanno di un mio amico, c’erano solo maschi e io rimanevo seduta accanto alle mamme, mi annoiavo. Poi, quasi a metà della festa, hanno iniziato a giocare a calcio e volevo farlo anch’io. Mi sono subito fiondata a giocare con loro. Non mi passavano mai la palla. Finalmente avevo la possibilità di tirare, solo che ho fatto tutto tranne che calciare. Tutti hanno iniziato a urlarmi contro, sottolineando il fatto che non sapevo giocare “perché ero una femmina”. Ci sono rimasta davvero male e l’ho fatto notare, infatti penso che “se qualcuno non rispetta i tuoi diritti devi protestare, non di certo stare muta a soffrire”.
Isabella: Ritengo che questi atteggiamenti negativi nei confronti delle donne siano davvero insopportabili. Uomo e donna sono diversi fisicamente, ma devono godere degli stessi diritti: non può valere la legge del più forte come accadeva nella Preistoria. Oggi, vivere in una società civile significa tollerare le differenze e, anzi, considerarle come fonte di crescita e arricchimento. Le donne, che sono dotate di una sensibilità sicuramente diversa da quella maschile, non possono che abbellire e ingentilire il mondo a vantaggio di tutti. Mi riprometto di far sentire la mia voce se dovessi mai venire a conoscenza di episodi di violenza, sempre promuovendo il dialogo e utilizzando le parole come unica arma a mia disposizione.
Isabella N. e Giulia D.P. - classe 5^C
Giulia: Io, pur essendo solo una ragazzina, mi sono sentita un po’ inferiore ai maschi, non è giusto!
Una volta ero al compleanno di un mio amico, c’erano solo maschi e io rimanevo seduta accanto alle mamme, mi annoiavo. Poi, quasi a metà della festa, hanno iniziato a giocare a calcio e volevo farlo anch’io. Mi sono subito fiondata a giocare con loro. Non mi passavano mai la palla. Finalmente avevo la possibilità di tirare, solo che ho fatto tutto tranne che calciare. Tutti hanno iniziato a urlarmi contro, sottolineando il fatto che non sapevo giocare “perché ero una femmina”. Ci sono rimasta davvero male e l’ho fatto notare, infatti penso che “se qualcuno non rispetta i tuoi diritti devi protestare, non di certo stare muta a soffrire”.
Isabella: Ritengo che questi atteggiamenti negativi nei confronti delle donne siano davvero insopportabili. Uomo e donna sono diversi fisicamente, ma devono godere degli stessi diritti: non può valere la legge del più forte come accadeva nella Preistoria. Oggi, vivere in una società civile significa tollerare le differenze e, anzi, considerarle come fonte di crescita e arricchimento. Le donne, che sono dotate di una sensibilità sicuramente diversa da quella maschile, non possono che abbellire e ingentilire il mondo a vantaggio di tutti. Mi riprometto di far sentire la mia voce se dovessi mai venire a conoscenza di episodi di violenza, sempre promuovendo il dialogo e utilizzando le parole come unica arma a mia disposizione.
Isabella N. e Giulia D.P. - classe 5^C
L’amore non è
C’era una volta una ragazza
che si innamorò come una pazza
di un uomo molto geloso
che faceva finta di essere amoroso
il tempo passava
e la gelosia aumentava
fino ad arrivare a quel giorno
che le diede un pugno e le fece
girare il mondo intorno.
Lei corse subito alla polizia
Ma le dissero di andare via,
avrebbero controllato l’appartamento
per mandare via il fidanzato violento.
Non fecero in tempo ad arrivare
perché l’uomo che non sapeva amare
dietro la porta la stava ad aspettare.
Dalla pistola un colpo partì
e la ragazza innamorata… morì.
Da questa storia così triste
abbiamo imparato che quando
la violenza è presente
la persona non ti ama,
mente.
C’era una volta una ragazza
che si innamorò come una pazza
di un uomo molto geloso
che faceva finta di essere amoroso
il tempo passava
e la gelosia aumentava
fino ad arrivare a quel giorno
che le diede un pugno e le fece
girare il mondo intorno.
Lei corse subito alla polizia
Ma le dissero di andare via,
avrebbero controllato l’appartamento
per mandare via il fidanzato violento.
Non fecero in tempo ad arrivare
perché l’uomo che non sapeva amare
dietro la porta la stava ad aspettare.
Dalla pistola un colpo partì
e la ragazza innamorata… morì.
Da questa storia così triste
abbiamo imparato che quando
la violenza è presente
la persona non ti ama,
mente.
Giù le mani dalle donne
Giù le mani dalle donne!
Le donne non le devi toccare,
con affetto le devi abbracciare.
Giù le mani dalle donne!
dobbiamo imparare ad accettare
e finirla di insultare.
Giù le mani dalle donne!
Le donne le devi aiutare,
rispettare.
Giù le mani dalle donne!
Perché l’amore è più forte
E non meritano quella sorte.
Giù le mani dalle donne!
Le donne sono madri, figlie e sorelle
e sono preziose come stelle.
Giù le mani dalle donne!
Le donne non le devi toccare,
con affetto le devi abbracciare.
Giù le mani dalle donne!
dobbiamo imparare ad accettare
e finirla di insultare.
Giù le mani dalle donne!
Le donne le devi aiutare,
rispettare.
Giù le mani dalle donne!
Perché l’amore è più forte
E non meritano quella sorte.
Giù le mani dalle donne!
Le donne sono madri, figlie e sorelle
e sono preziose come stelle.
La classe 5^E
La classe 5^E
Vega News, n. 1 a.s. 2022-2023
...e in cronaca
L’unione fa…
C’erano una volta due fidanzati che si volevano tanto bene. Decisero di sposarsi, ma dopo un po’ di tempo iniziarono a litigare. Il marito diventava sempre più violento e la picchiava continuamente.
Ormai non si volevano più bene. La donna scappò di corsa trovando accoglienza sulla casa delle donne per non continuare a subire violenza. Dopo qualche giorno, si rivolse al centro antiviolenza, dove trovò uno spazio d’ascolto e di sostegno concreto.
C’erano una volta due fidanzati che si volevano tanto bene. Decisero di sposarsi, ma dopo un po’ di tempo iniziarono a litigare. Il marito diventava sempre più violento e la picchiava continuamente.
Ormai non si volevano più bene. La donna scappò di corsa trovando accoglienza sulla casa delle donne per non continuare a subire violenza. Dopo qualche giorno, si rivolse al centro antiviolenza, dove trovò uno spazio d’ascolto e di sostegno concreto.
Gli operatori la convinsero ad andare alla Centrale di Polizia per denunciare la violenza subìta da parte del marito. I poliziotti, dopo aver visto i lividi sul corpo della donna e ascoltati anche gli amici e i parenti della donna, intervennero arrestando il marito. La donna non si risposò più.
…la forza!!
…la forza!!
La classe 5^E
STOP! ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
PURTROPPO ancora oggi in tutto il mondo, ed anche in Italia molte donne vivono nel terrore dei maltrattamenti fisici, psicologici e verbali che impediscono ad esse il diritto alla libertà. Soltanto quest’anno in Italia le vittime sono state 104.
La data della giornata mondiale delle donne è stata istituita il 25 settembre, scelta per ricordare la storia di tre sorelle: Patria Mercedes, Maria Argentina e Antonia Maria Teresa Mirabal.
Queste tre donne furono delle coraggiose attiviste che alla fine degli anni cinquanta si erano opposte al regime del dittatore dell’odierna Repubblica Dominicana che governava il Paese con eccessiva autorità e intransigenza. Il 25 Novembre del 1960 le tre sorelle si stavano recando in carcere per fare visita ai loro mariti, prigionieri politici proprio perché in aperto contrasto con il regime, ma lungo la strada alcuni agenti del Governo le arrestarono e le trascinarono in una località segreta dove vennero torturate e uccise.
Dopo questo brutale episodio la polizia cercò di nascondere la verità, ma il popolo scoprì presto quanto accaduto.
A far conoscere al mondo intero la storia delle tre eroine fu la quarta sorella, Belgica Adele, l’unica riuscita a sopravvivere che dedicò la propria vita al ricordo e alla commemorazione di questo tragico evento che alla fine venne scelto dalle Nazioni Unite come simbolo della Giornata Internazionale per l’Eliminazione sulla Violenza Sulle Donne.
Le donne meritano il rispetto e l’amore di tutti ed è giusto fermarsi a riflettere, per essere tutti più attenti, sensibilizzando le stesse donne ad uscire dal silenzio per parlare e raccontare quanto subito. La società deve essere sensibilizzata ed eliminare le disuguaglianze tra donne e uomini in tutti gli ambiti della vita.
Emma G. classe 1^H
La data della giornata mondiale delle donne è stata istituita il 25 settembre, scelta per ricordare la storia di tre sorelle: Patria Mercedes, Maria Argentina e Antonia Maria Teresa Mirabal.
Queste tre donne furono delle coraggiose attiviste che alla fine degli anni cinquanta si erano opposte al regime del dittatore dell’odierna Repubblica Dominicana che governava il Paese con eccessiva autorità e intransigenza. Il 25 Novembre del 1960 le tre sorelle si stavano recando in carcere per fare visita ai loro mariti, prigionieri politici proprio perché in aperto contrasto con il regime, ma lungo la strada alcuni agenti del Governo le arrestarono e le trascinarono in una località segreta dove vennero torturate e uccise.
Dopo questo brutale episodio la polizia cercò di nascondere la verità, ma il popolo scoprì presto quanto accaduto.
A far conoscere al mondo intero la storia delle tre eroine fu la quarta sorella, Belgica Adele, l’unica riuscita a sopravvivere che dedicò la propria vita al ricordo e alla commemorazione di questo tragico evento che alla fine venne scelto dalle Nazioni Unite come simbolo della Giornata Internazionale per l’Eliminazione sulla Violenza Sulle Donne.
Le donne meritano il rispetto e l’amore di tutti ed è giusto fermarsi a riflettere, per essere tutti più attenti, sensibilizzando le stesse donne ad uscire dal silenzio per parlare e raccontare quanto subito. La società deve essere sensibilizzata ed eliminare le disuguaglianze tra donne e uomini in tutti gli ambiti della vita.
Emma G. classe 1^H
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Le VegaMegAttività
Un angolo per...
la lettura in 5^C
la lettura in 5^C
LA BIODIVERSITÀ UN PIANETA DA SALVARE
Stop alla deforestazione per salvare la biodiversità
Quest’anno nella classe 5^C c’è stata una bella novità: abbiamo realizzato un angolo lettura. Nelle ore di italiano sono stati inseriti dei momenti dedicati alla lettura; questo è diventato un momento molto atteso perché è davvero piacevole poter leggere, immergerci nella lettura e poter far parte di tante storie: è come se ognuno di noi vivesse in mondi diversi, le nostre menti volano altrove…
A noi l’idea della libreria è piaciuta un sacco! Ci è piaciuta un sacco perché con il fatto di poter leggere molto ci si sono aperte molte strade.
Appena finito un libro si consegna la recensione dando modo ai compagni di avere in anticipo un’impressione positiva o negativa di quel libro: tramite un breve racconto e degli smiles indichiamo il nostro gradimento.
Consegnata la recensione, si può prendere un altro libro.
Avendo molti libri a disposizione, la scelta è molto varia. Abbiamo fatto un sondaggio e la classe preferisce i libri di genere giallo con nove punti. Ovviamente il sondaggio non sarà stato accuratissimo come quello della televisione ma abbiamo fatto del nostro meglio.
Infine volevamo aggiungere un particolare, che la classe può liberamente portare una quantità di libri a scelta e così arricchire il nostro amatissimo angolo dedicato alla lettura di molta più sapienza e conoscenza.
Nicole e Carlotta - classe 5^C
A noi l’idea della libreria è piaciuta un sacco! Ci è piaciuta un sacco perché con il fatto di poter leggere molto ci si sono aperte molte strade.
Appena finito un libro si consegna la recensione dando modo ai compagni di avere in anticipo un’impressione positiva o negativa di quel libro: tramite un breve racconto e degli smiles indichiamo il nostro gradimento.
Consegnata la recensione, si può prendere un altro libro.
Avendo molti libri a disposizione, la scelta è molto varia. Abbiamo fatto un sondaggio e la classe preferisce i libri di genere giallo con nove punti. Ovviamente il sondaggio non sarà stato accuratissimo come quello della televisione ma abbiamo fatto del nostro meglio.
Infine volevamo aggiungere un particolare, che la classe può liberamente portare una quantità di libri a scelta e così arricchire il nostro amatissimo angolo dedicato alla lettura di molta più sapienza e conoscenza.
Nicole e Carlotta - classe 5^C
La biodiversità deriva da bio che significa vita e diversità con l'insieme delle differenze.
Andando dritti al punto, la biodiversità di un territorio, è la varietà di specie vegetali e animali che vivono in quel luogo e si può dividere in due modi: quando diciamo che la biodiversità è ricca significa che esistono numerose specie, al contrario se diciamo che c’è una perdita di biodiversità intendiamo che sono presenti meno specie.
Fino ad oggi la scienza ha trovato sulla superficie della terra e negli oceani circa due milioni di specie di piante e animali, ma secondo alcuni scienziati, al mondo ce ne sono molti di più, forse oltre una decina di milioni, quindi la maggior parte degli esseri viventi non è ancora conosciuta dall'uomo. Ovviamente molte piante ed esemplari animali si sono estinti prima che venissero catalogati o descritti dagli scienziati. La cosa peggiore è che vengono abbattute le foreste equatoriali, e ogni anno si perde una superficie di foresta più grande di 1/3 dell'Italia.
Purtroppo, le azioni dell'uomo diminuiscono la biodiversità. A causa dell'uomo, infatti, le antiche foreste pian piano sono svanite e negli ultimi anni l'uomo ha fatto una cosa terribile; ha disboscato dei territori, per fare posto alle città, ai centri urbani, ai villaggi, alle strade e ai campi per ricavare il legname per costruire o da ardere. Questo problema si è intensificato nell'ultimo secolo.
Andando dritti al punto, la biodiversità di un territorio, è la varietà di specie vegetali e animali che vivono in quel luogo e si può dividere in due modi: quando diciamo che la biodiversità è ricca significa che esistono numerose specie, al contrario se diciamo che c’è una perdita di biodiversità intendiamo che sono presenti meno specie.
Fino ad oggi la scienza ha trovato sulla superficie della terra e negli oceani circa due milioni di specie di piante e animali, ma secondo alcuni scienziati, al mondo ce ne sono molti di più, forse oltre una decina di milioni, quindi la maggior parte degli esseri viventi non è ancora conosciuta dall'uomo. Ovviamente molte piante ed esemplari animali si sono estinti prima che venissero catalogati o descritti dagli scienziati. La cosa peggiore è che vengono abbattute le foreste equatoriali, e ogni anno si perde una superficie di foresta più grande di 1/3 dell'Italia.
Purtroppo, le azioni dell'uomo diminuiscono la biodiversità. A causa dell'uomo, infatti, le antiche foreste pian piano sono svanite e negli ultimi anni l'uomo ha fatto una cosa terribile; ha disboscato dei territori, per fare posto alle città, ai centri urbani, ai villaggi, alle strade e ai campi per ricavare il legname per costruire o da ardere. Questo problema si è intensificato nell'ultimo secolo.
Lo svantaggio è che gli alberi ricrescono con fatica ed il terreno non è più protetto dalle frane quando è colpito dalle piogge e dai raggi solari perdendo friabilità.
Bisogna anche sapere che questo problema è diventato così importante e se ne è occupato anche il WWF. Inoltre, la biodiversità permette la vita sulla terra perché le numerose specie in relazione tra di loro creano gli ecosistemi e ci permettono di mangiare oltre a fornirci: acqua, riparo, medicine che sono fondamentali per noi umani.
Abbiamo ad oggi circa un milione di specie animali e vegetali che rischiano di estinguersi. Le nostre azioni e attività hanno alterato l'equilibrio dei sistemi naturali sul oltre 1/3 della superficie terrestre e quasi il 75% delle risorse naturali sono usate per produzioni di culture oppure per l’allevamento del bestiame. I tre quarti dell’ambiente terrestre e circa il 66% degli oceani sono alterati in modo significativo. Oltre a questo, c'è pure il cambiamento climatico, dovuto alle attività umane, che provoca problemi che peggiorano l'impatto di numerosi fattori sulla natura e sul benessere.
Bisogna anche sapere che questo problema è diventato così importante e se ne è occupato anche il WWF. Inoltre, la biodiversità permette la vita sulla terra perché le numerose specie in relazione tra di loro creano gli ecosistemi e ci permettono di mangiare oltre a fornirci: acqua, riparo, medicine che sono fondamentali per noi umani.
Abbiamo ad oggi circa un milione di specie animali e vegetali che rischiano di estinguersi. Le nostre azioni e attività hanno alterato l'equilibrio dei sistemi naturali sul oltre 1/3 della superficie terrestre e quasi il 75% delle risorse naturali sono usate per produzioni di culture oppure per l’allevamento del bestiame. I tre quarti dell’ambiente terrestre e circa il 66% degli oceani sono alterati in modo significativo. Oltre a questo, c'è pure il cambiamento climatico, dovuto alle attività umane, che provoca problemi che peggiorano l'impatto di numerosi fattori sulla natura e sul benessere.
Gabriele C. - classe 1^B
Sos maltrattamento animali
Cronaca sportiva
Vega News, n. 1 a.s. 2022-2023
Stop alla caccia illegale!
Salve a tutti.
Io sono Emily, ho 10 anni, e nonostante la mia giovane età ho già capito l’importanza del nostro pianeta perché è la nostra casa e per colpa nostra sta morendo.
A me piace molto l’arte, perciò cerco sempre di collegarla a questo argomento.
Una frase che ho inventato è questa: “Oceano è Paradiso, e questo Paradiso va protetto!” abbinata ad un quadro che ho realizzato io.
Il mio slogan di oggi, però, è quello che trovate qui sopra nel titolo.
Davvero basta alla caccia illegale, perché altrimenti non avremo più vita sulla terra.
Per esempio, i rinoceronti bianchi, le tigri delle nevi, le giraffe bianche… si stanno estinguendo per colpa nostra.
IO vorrei dire: - “Le aree protette sono fatte proprio per far sì che questo non succeda, no ?!-“. Allora rispettiamole.
Perciò basta alla caccia illegale.
Unitevi a me per salvare le specie protette.
Emily L. - classe V^C
Io sono Emily, ho 10 anni, e nonostante la mia giovane età ho già capito l’importanza del nostro pianeta perché è la nostra casa e per colpa nostra sta morendo.
A me piace molto l’arte, perciò cerco sempre di collegarla a questo argomento.
Una frase che ho inventato è questa: “Oceano è Paradiso, e questo Paradiso va protetto!” abbinata ad un quadro che ho realizzato io.
Il mio slogan di oggi, però, è quello che trovate qui sopra nel titolo.
Davvero basta alla caccia illegale, perché altrimenti non avremo più vita sulla terra.
Per esempio, i rinoceronti bianchi, le tigri delle nevi, le giraffe bianche… si stanno estinguendo per colpa nostra.
IO vorrei dire: - “Le aree protette sono fatte proprio per far sì che questo non succeda, no ?!-“. Allora rispettiamole.
Perciò basta alla caccia illegale.
Unitevi a me per salvare le specie protette.
Emily L. - classe V^C
I mondiali di calcio
in Qatar
in Qatar
La sorpresa Marocco non ce l’ha fatta
I marocchini hanno vinto molte partite arrivando alla semifinale e sono stati la sorpresa dei mondiali di calcio.
Il Marocco arriva alla semifinale confermando che è una squadra temibile e molto forte e piena di campioni da scoprire.
Però le partite sono state tante e hanno creato tanti infortuni e la squadra non è arrivata al meglio delle condizioni.
La partita inizia e subito la Francia inizia a comandare la partita perché sono i campioni del mondo uscenti del 2018.
Il Marocco coraggiosamente tenta in tutti i modi di resistere e tentare di vincere la partita ma finisce 2-0 per la Francia con goal di Theo Hernandez e Kolo Muani.
Il Marocco comunque farà la finale del terzo posto e perderà contro la Croazia per 2-1 e si conferma come una nuova potenza del calcio africano.
I marocchini hanno vinto molte partite arrivando alla semifinale e sono stati la sorpresa dei mondiali di calcio.
Il Marocco arriva alla semifinale confermando che è una squadra temibile e molto forte e piena di campioni da scoprire.
Però le partite sono state tante e hanno creato tanti infortuni e la squadra non è arrivata al meglio delle condizioni.
La partita inizia e subito la Francia inizia a comandare la partita perché sono i campioni del mondo uscenti del 2018.
Il Marocco coraggiosamente tenta in tutti i modi di resistere e tentare di vincere la partita ma finisce 2-0 per la Francia con goal di Theo Hernandez e Kolo Muani.
Il Marocco comunque farà la finale del terzo posto e perderà contro la Croazia per 2-1 e si conferma come una nuova potenza del calcio africano.
La mia vacanza dei miei sogni
Davide P. - classe 1^A
Penso che ogni persona in fondo abbia voglia di vedere un paese nuovo o di tornare dove è già stato: un posto esotico, un posto tranquillo, un posto di città vicino al traffico, in campagna, al mare, in montagna. Io vorrei andare in Canada perché qualche anno fa ci è andata mia sorella poiché ci sono tanti cugini. Mi ha raccontato come si vive, cosa si fa e le cose da vedere. Le cose che mi affascinano del Canada sono in primis le Cascate del Niagara che sono grandissime, bellissime e mia sorella mi ha detto che è rilassantissimo sentire l’acqua scendere e mi piacerebbe fare rafting in qualche torrente.
Poi vorrei andare a visitare il CN Tower perché mi affascina la slanciatezza della torre ed è anche bella perché è quasi come un ago in mezzo a tanti grandi rami che sono i grattacieli. Però prima voglio visitare la città in cui si trova la torre ossia Toronto che è una città grandissima, moderna, e che dalle immagini sembra New York.
Vorrei anche visitare il Québec perché ci sono molti posti caratteristici. Poi vorrei visitare il Parco Nazionale Banff perché ci sono molte attività da fare in montagna e sarebbe stupefacente fare escursioni, passeggiate, vedere animali fantastici come alci e orsi che per me sono i migliori perché è difficilissimo essere grandi come orsi e arrivare a 40 o 45 km\h.
Poi vorrei visitare i laghi glaciali che dalle immagini sono meravigliose.
Poi vorrei andare a visitare il CN Tower perché mi affascina la slanciatezza della torre ed è anche bella perché è quasi come un ago in mezzo a tanti grandi rami che sono i grattacieli. Però prima voglio visitare la città in cui si trova la torre ossia Toronto che è una città grandissima, moderna, e che dalle immagini sembra New York.
Vorrei anche visitare il Québec perché ci sono molti posti caratteristici. Poi vorrei visitare il Parco Nazionale Banff perché ci sono molte attività da fare in montagna e sarebbe stupefacente fare escursioni, passeggiate, vedere animali fantastici come alci e orsi che per me sono i migliori perché è difficilissimo essere grandi come orsi e arrivare a 40 o 45 km\h.
Poi vorrei visitare i laghi glaciali che dalle immagini sono meravigliose.
Volete sapere tutto su questo sport? Ve lo spiega in italiano e in inglese il fumetto della V^D. Eccovi il link!
Alessandro C. - classe 1^A
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Addio Piero Angela!
Lo scorso agosto abbiamo tutti appreso dal telegiornale una triste notizia: la scomparsa di Piero Angela!
Noi bambini, i nostri genitori, persino i nostri nonni, sapevamo chi fosse: l’ideatore e presentatore di Super Quark, una trasmissione scientifica che andava in onda su Rai 1, accompagnata da una sigla che tutti conoscono, tratta da un’aria di Bach, il suo compositore preferito.
La perdita di questo straordinario personaggio, ci ha portati a scoprire di più su di lui.
Per prima cosa ci siamo chiesti: perché scegliere il termine “quark”? Esso identifica la più piccola particella della materia, esistente in natura. Angela lo scelse per indicare il suo preciso scopo di voler “entrare dentro le cose”. Con lo stesso intento, noi ci addentriamo alla scoperta di questo amato studioso.
Piero Angela è stato l’autore di circa 40 libri; ha ricevuto 12 lauree Honoris Causa, oltre a svariati riconoscimenti internazionali. A lui sono stati dedicati un asteroide, il 7197 Pieroangela, ed anche un mollusco del Mar Cinese, il Babylonia pieroangela.
Piero Angela è nato a Torino nel 1928 da un medico psichiatra antifascista che salvò la vita a molte famiglie ebree, e dal quale ha ripreso l’amore per la scienza e per la razionalità. La sua mamma, invece, gli ha trasmesso la passione per la musica. Infatti, già a 7 anni ha studiato il pianoforte ed in seguito si è accesa in lui “un’anima jazz” che lo ha portato, all’età di 20 anni, a formare un trio musicale di un discreto successo.
Svilupperà un perfetto autocontrollo, una composta cordialità e tolleranza che riflettono in parte la sua indole schiva, e in parte il codice genetico di stampo piemontese.
Egli racconta in un’intervista, che sin da piccolo non amava molto andare a scuola, si annoiava a morte, benché fosse estremamente curioso di conoscere tutto ciò che lo circondava. Dice anche che non aveva mai incontrato insegnanti capaci di appassionarlo e spiega quanto sia importante per apprendere, essere motivati e coinvolti, perché ogni argomento dovrebbe essere accompagnato da “un’emozione”. Infatti, si è diplomato al liceo classico, ma, iscrittosi all’Università del Politecnico di Torino, non si è mai laureato, preferendo rinunciare allo studio per dedicarsi alla carriera televisiva presso la Rai, dapprima come cronista, poi come conduttore del TG1 e TG2 e nel 1981 come autore e presentatore del celeberrimo programma televisivo scientifico “Quark”. Successivamente, grazie allo straordinario successo riscosso, nel 1995 Piero Angela ha dato seguito alle varie edizioni di “Superquark” che lo hanno accompagnato fino alla sua scomparsa.
Scopriamo cosi che egli è stato un musicista, un giornalista, un cronista e soprattutto un divulgatore scientifico. Sì, perché lui amava la scienza che, sosteneva, aprisse la mente più di ogni altra materia. Questa passione riesce a trasmetterla anche a suo figlio Alberto che segue le orme del padre, dopo essersi specializzato in antropologia. In realtà, riesce ad appassionare anche moltissimi giovani allo studio della fisica, grazie al suo principio “ludendo docere”, secondo il quale ogni insegnante dovrebbe insegnare divertendo. Il suo successo era dovuto proprio alla capacità di spiegare in modo semplice ed accattivante, anche i più complessi fenomeni scientifici, come ad esempio servendosi di cartoni animati, o inserendo battute divertenti, per creare contatto ed empatia con chiunque lo ascoltasse.
Noi bambini, i nostri genitori, persino i nostri nonni, sapevamo chi fosse: l’ideatore e presentatore di Super Quark, una trasmissione scientifica che andava in onda su Rai 1, accompagnata da una sigla che tutti conoscono, tratta da un’aria di Bach, il suo compositore preferito.
La perdita di questo straordinario personaggio, ci ha portati a scoprire di più su di lui.
Per prima cosa ci siamo chiesti: perché scegliere il termine “quark”? Esso identifica la più piccola particella della materia, esistente in natura. Angela lo scelse per indicare il suo preciso scopo di voler “entrare dentro le cose”. Con lo stesso intento, noi ci addentriamo alla scoperta di questo amato studioso.
Piero Angela è stato l’autore di circa 40 libri; ha ricevuto 12 lauree Honoris Causa, oltre a svariati riconoscimenti internazionali. A lui sono stati dedicati un asteroide, il 7197 Pieroangela, ed anche un mollusco del Mar Cinese, il Babylonia pieroangela.
Piero Angela è nato a Torino nel 1928 da un medico psichiatra antifascista che salvò la vita a molte famiglie ebree, e dal quale ha ripreso l’amore per la scienza e per la razionalità. La sua mamma, invece, gli ha trasmesso la passione per la musica. Infatti, già a 7 anni ha studiato il pianoforte ed in seguito si è accesa in lui “un’anima jazz” che lo ha portato, all’età di 20 anni, a formare un trio musicale di un discreto successo.
Svilupperà un perfetto autocontrollo, una composta cordialità e tolleranza che riflettono in parte la sua indole schiva, e in parte il codice genetico di stampo piemontese.
Egli racconta in un’intervista, che sin da piccolo non amava molto andare a scuola, si annoiava a morte, benché fosse estremamente curioso di conoscere tutto ciò che lo circondava. Dice anche che non aveva mai incontrato insegnanti capaci di appassionarlo e spiega quanto sia importante per apprendere, essere motivati e coinvolti, perché ogni argomento dovrebbe essere accompagnato da “un’emozione”. Infatti, si è diplomato al liceo classico, ma, iscrittosi all’Università del Politecnico di Torino, non si è mai laureato, preferendo rinunciare allo studio per dedicarsi alla carriera televisiva presso la Rai, dapprima come cronista, poi come conduttore del TG1 e TG2 e nel 1981 come autore e presentatore del celeberrimo programma televisivo scientifico “Quark”. Successivamente, grazie allo straordinario successo riscosso, nel 1995 Piero Angela ha dato seguito alle varie edizioni di “Superquark” che lo hanno accompagnato fino alla sua scomparsa.
Scopriamo cosi che egli è stato un musicista, un giornalista, un cronista e soprattutto un divulgatore scientifico. Sì, perché lui amava la scienza che, sosteneva, aprisse la mente più di ogni altra materia. Questa passione riesce a trasmetterla anche a suo figlio Alberto che segue le orme del padre, dopo essersi specializzato in antropologia. In realtà, riesce ad appassionare anche moltissimi giovani allo studio della fisica, grazie al suo principio “ludendo docere”, secondo il quale ogni insegnante dovrebbe insegnare divertendo. Il suo successo era dovuto proprio alla capacità di spiegare in modo semplice ed accattivante, anche i più complessi fenomeni scientifici, come ad esempio servendosi di cartoni animati, o inserendo battute divertenti, per creare contatto ed empatia con chiunque lo ascoltasse.
I suoi segni distintivi sono: garbo, competenza e semplicità.
Per concludere, vogliamo lasciare traccia su questo giornalino, di alcuni suoi insegnamenti su cui riflettere e di cui fare tesoro:
“Il nostro cervello è fatto in modo che l’attenzione sia tanto alta, quanto più un avvenimento suscita emozioni”. “Per un genitore è importante capire che suo figlio, più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un uomo”.
“L’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che suo figlio possiede: il cervello”.
Tutti coloro che si occupano di insegnamento, dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino – ludendo docere -, cioè insegnare divertendo.
“Nella vita ho imparato che ogni persona, anche la più apparentemente ignorante, è una miniera di cose da scoprire e un arricchimento per gli altri".
Dopo una lunga carriera e una lunga malattia, ci lascia con un’enorme eredità e con queste toccanti parole:
“Carissimi tutti, ho cercato di raccontare tutto quello che ho imparato. Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra, per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio…
Piero Angela
GRAZIE PROFESSOR ANGELA
Per concludere, vogliamo lasciare traccia su questo giornalino, di alcuni suoi insegnamenti su cui riflettere e di cui fare tesoro:
“Il nostro cervello è fatto in modo che l’attenzione sia tanto alta, quanto più un avvenimento suscita emozioni”. “Per un genitore è importante capire che suo figlio, più ancora che un ingegnere o un medico, deve saper diventare un uomo”.
“L’insegnante è la persona alla quale un genitore affida la cosa più preziosa che suo figlio possiede: il cervello”.
Tutti coloro che si occupano di insegnamento, dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino – ludendo docere -, cioè insegnare divertendo.
“Nella vita ho imparato che ogni persona, anche la più apparentemente ignorante, è una miniera di cose da scoprire e un arricchimento per gli altri".
Dopo una lunga carriera e una lunga malattia, ci lascia con un’enorme eredità e con queste toccanti parole:
“Carissimi tutti, ho cercato di raccontare tutto quello che ho imparato. Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra, per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio…
Piero Angela
GRAZIE PROFESSOR ANGELA
I bambini della classe V^D