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Meme sul fascismo

by Cristian Villa

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FASCISMO
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Istituto Comprensivo di Silea
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attraverso i meme
Che cos'è un meme?
"I meme sono i geni della cultura, dalla moda alla progressione di accordi nella musica... fino alle espressioni politiche. E proprio come i normali geni, i meme si replicano. Crescono, infettando sempre più gente." Hideo Kojima
La prima attestazione della parola "meme" risale al 1976, quando Richard Dawkins, nel libro "Il gene egoista", tenta di spiegare la diffusione delle mode culturali. A suo dire, un meme sarebbe "un'unità auto-propagantesi", in altri termini una forma di espressione capillare che si riproduce quasi senza controllo, replicando sé stessa attraverso le forme della comunicazione mediatica. Nel 2021, crediamo sia possibile definire il meme come una "sorta di linguaggio generazionale", che impiega stilemi e codici precisi per trasmettere idee alla sua utenza. In particolare, è arcinoto come il meme sia un'espressione linguistica che spesso sfugge alla comprensione dei cosiddetti "boomer", i nati negli anni successivi al boom economico dopo le due guerre, che, risaputamente, spesso non godono di una grande familiarità con le nuove tecnologie. In altre parole: il meme è recentemente diventato una prerogativa del linguaggio giovanile, al punto da risultare una forma del discorso che è appannaggio dei nativi digitali.

Ma, a conti fatti, cos'è, davvero, un meme? Lo si potrebbe definire come una commistione di iconografia e testo scritto, in cui la giustapposizione o sovrapposizione di frasi a immagini produce un'apertura di senso in direzioni inedite. Un po' come con il linguaggio analogico in poesia, l'accostamento di un testo a un'immagine produce una scissione tra il significante rappresentato e il significato compreso, chiedendo all'utente uno sforzo che è, a tutti gli effetti, un atto interpretativo. In altri termini: le scritte poste sopra un meme ne forniscono la chiave di lettura, guidando un'interpretazione che muta i connotati dei soggetti rappresentati filtrandoli attraverso il mezzo scritto.

Come molti linguaggi giovanili, i meme spesso tendono all'autoreferenzialità, motivo per cui una certa cultura della "tradizione dei meme" permette di comprendere elementi che, in sua assenza, risulterebbero semplicemente privi di senso (è questo il caso dei genitori di molti studenti che, mostrando ai papà e alle mamme i meme incontrati sui social, non incontrano la risata che sperano.
Comic Panel 1
Meme sul fascismo?
"Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica... il fascismo è l'antitesi di tutte le fedi politiche, perché opprime le fedi altrui." Sandro Pertini
Nell'ambito del progetto di educazione civica previsto dagli attuali ordinamenti per la scuola, una classe di terza media del nostro istituto è stata coinvolta in un lavoro di produzione relativo ai meme. Obiettivo dell'iniziativa era quello di favorire nei discenti un'assunzione di coscienza nei confronti delle potenzialità di questo linguaggio ultragenerazionale che sono i meme. La domanda di partenza è stata: "i meme sono solo un'inutile distrazione giovanile o possono anche essere forieri di cultura e insegnamento?" Sul solco di questo quesito, gli studenti sono stati invitati a studiare la storia del fascismo in Italia e, conseguentemente, a elaborare dei veri e propri meme che, in aggiunta al principale scopo degli stessi, cioè di provocare una risata (spesso ingenua, quasi mai amara), producessero anche un significato storico.

Se, da un lato, ironizzare su un periodo oscuro della storia italiana può apparire fuori luogo, dall'altro la commistione del linguaggio comico tipico dei meme e del linguaggio scolastico tipico dell'ora di lezione permette di elaborare dei contenuti la cui conseguente risata non è più solo "di pancia" (come capita nella stragrande maggioranza di casi simili), ma diviene satirica e, per questo, amara. Un riso che, in altri termini, è foriero di cultura e di pensiero: lo studio e la comprensione della storia del fascismo si fa così "conditio sine qua non" per l'analisi e l'interpretazione dei contenuti esposti in questo libro.

La speranza di chi scrive è che, da un lato, tanto i genitori, quanto molti insegnanti - coloro che spesso vengono dispregiativamente etichettati dalle nuove generazioni come "boomer" - possano attraverso questo testo avvicinarsi a un linguaggio spesso avvertito come improprio, e che, dall'altro, gli stessi studenti incrementino la propria coscienza nei confronti di quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio linguaggio e che, come tale, non può essere circoscritto a un'unica tipologia di espressione stilistica. D'altronde, quando i tempi cambiano, si impone spesso un cambiamento anche per noi.

Tutti i meme che seguono sono stati realizzati dagli studenti della classe terza media, che hanno anche scritto di proprio pugno un breve testo contenente la chiave di lettura dei propri lavori.
IMAGE CAPTION Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit.
"Il meme che ho realizzato parla di come Mussolini, per prendere il potere e fondare un regime, abbia elaborato molte strategie per ottenere il consenso dei cittadini. Prima di arrivare al consenso, impiegò molto tempo, passando anche attraverso elezioni fallimentari come quella del 1919."

L. B.
"FATTO STORICO: Impresa di Fiume.
Agli inizi del Novecento il Regno Italiano e il a Regno Serbo/Croato si contesero molte ricchezze possedimenti tra cui la città di Fiume.
Il poeta Gabriele d'Annunzio partì il 12 Settembre 1919 insieme ad una squadra per raggiungere Fiume con l'intento di incorporare la città nel Regno d'Italia.
Con il ritorno di Giolitti nel governo ci furono maggiori ostacoli per d'Annunzio infatti il 12 Novembre 1920 venne istituito il Trattato di Rapallo in cui vennero spartiti i territori tra Regno Italiano e Regno Serbo-Croato e Fiume sarebbe diventata uno Stato indipendente. 
D'Annunzio non fu d'accordo con il trattato e non si fece abbattere. 
Il 12 Dicembre 1920 Giolitti, con l'aiuto del governo, usò la forza per cacciare il poeta dalla città e di conseguenza D'Annunzio si ritirò ufficialmente dalla missione. 

SPEIGAZONE MEME: nell'immagine ci sono due personaggi: Giolitti che tiene al guinzaglio D'Annunzio. 
D'Annunzio nonostante la sua impresa a Fiume fu subito bloccato dall'intervento di Giolitti che non gli lasció alcuna via d'uscita se non ritirarsi. In questo senso quindi rappresentiamo d'Annunzio come un cane "arrabbiato" legato e controllato da Giolitti, il padrone."

V. B.
"Questo meme rappresenta Mussolini indeciso tra due alternative: perseguire con la violenza gli avversari politici e manipolare con la propaganda il popolo italiano.
L’epoca di mussolini si colloca negli anni venti del novecento un periodo storico caratterizzato da totalitarismi in cui non esisteva una scelta politica. L’espressione “perseguire gli avversari politici” Mussolini l’ha esplicitata stabilendo leggi che condannavano gli oppositori politici al carcere, all’esilio e fino anche alla morte. Gli antifascisti furono soprattutto intellettuali che Mussolini temeva per il seguito che potevano avere e per questo li ha perseguiti duramente e con violenza. Con la seconda espressione si intende ciò che Mussolini ha messo in piedi per ottenere il consenso, cioè un vero e proprio sistema di propaganda fascista che si basava sul controllo dei giovani e quindi della scuola, dello sport, della radio compresi anche i giornali e del cinema."

G. C.
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