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Le alunne e gli alunni dellaScuola Secondaria di Primo Grado
"Aldo Moro" di Binetto (Ba)
Caro lettore,
abbiamo deciso di guidarti in un viaggio straordinario nella Storia, che ci restituirà i ricordi e le memorie del periodo più buio del passato recente.
Anche noi siamo stati guidati in questo percorso nel tempo: una farfalla gialla ci ha indicato la direzione e noi l’abbiamo seguita, febbrili e ansiosi di capire cosa volesse svelarci.
Una nostra compagna ha trovato in una soffitta polverosa un vecchio baule dimenticato, sepolto dal tempo e seminascosto dalle chincaglierie accumulate negli anni. Per la curiosità, le abbiamo chiesto di portarlo a scuola e di aprirlo con noi, per capire cosa nascondesse. In questo baule abbiamo trovato una serie di lettere e delle fotografie ingrigite dal tempo.
abbiamo deciso di guidarti in un viaggio straordinario nella Storia, che ci restituirà i ricordi e le memorie del periodo più buio del passato recente.
Anche noi siamo stati guidati in questo percorso nel tempo: una farfalla gialla ci ha indicato la direzione e noi l’abbiamo seguita, febbrili e ansiosi di capire cosa volesse svelarci.
Una nostra compagna ha trovato in una soffitta polverosa un vecchio baule dimenticato, sepolto dal tempo e seminascosto dalle chincaglierie accumulate negli anni. Per la curiosità, le abbiamo chiesto di portarlo a scuola e di aprirlo con noi, per capire cosa nascondesse. In questo baule abbiamo trovato una serie di lettere e delle fotografie ingrigite dal tempo.
Molte lettere erano pressoché illeggibili: strappate, con l’inchiostro sbiadito dall’umidità. Si leggevano solo alcune parole: paura, angoscia, tormento e poi dei nomi, tanti nomi. Alcune però sono rimaste intatte e abbiamo potuto leggerle.
Tre di queste sono lettere scritte da adolescenti, ragazzini spaventati che piuttosto che i batticuori puberali si sono trovati inghiottiti in un vortice di odio, discriminazione, violenza inspiegabili. Si tratta di Peter, Ben e Sophie. Queste lettere sono l’unica testimonianza del loro passaggio sulla terra. Di loro non conosciamo altro, se non quelle parole di terrore e speranza restituite da quelle pagine ingiallite.
Tre di queste sono lettere scritte da adolescenti, ragazzini spaventati che piuttosto che i batticuori puberali si sono trovati inghiottiti in un vortice di odio, discriminazione, violenza inspiegabili. Si tratta di Peter, Ben e Sophie. Queste lettere sono l’unica testimonianza del loro passaggio sulla terra. Di loro non conosciamo altro, se non quelle parole di terrore e speranza restituite da quelle pagine ingiallite.
Da quello che scrivono e dai riferimenti spazio-temporali delle loro lettere, molti di noi credono che solo Peter sia riuscito a diventare adulto.
La lettera che più ci ha colpito, però, è la lettera scritta da ragazze come noi, del nostro tempo. Queste ragazze parlano di una giornata trascorsa in compagnia di Anne Frank, ma non nell’angusto rifugio dal quale ha scritto il suo celebre diario, non dall’infame campo che le ha fatto trovare la morte: mi fa quasi sorridere scriverlo, perché anche noi siamo rimasti piuttosto increduli.
Scrivono di averla presa per mano e di averla fatta volare via da quella miseria, da quella sofferenza, da tutta quella morte: hanno vissuto con lei alcune ore, nel cielo di Theresienstadt, più leggere dell’inferno che minacciava di inghiottirla per sempre.
La lettera che più ci ha colpito, però, è la lettera scritta da ragazze come noi, del nostro tempo. Queste ragazze parlano di una giornata trascorsa in compagnia di Anne Frank, ma non nell’angusto rifugio dal quale ha scritto il suo celebre diario, non dall’infame campo che le ha fatto trovare la morte: mi fa quasi sorridere scriverlo, perché anche noi siamo rimasti piuttosto increduli.
Scrivono di averla presa per mano e di averla fatta volare via da quella miseria, da quella sofferenza, da tutta quella morte: hanno vissuto con lei alcune ore, nel cielo di Theresienstadt, più leggere dell’inferno che minacciava di inghiottirla per sempre.