GUIDA AI VIAGGI DI ISTRUZIONE AS 2019_2020

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Il Museo&nbsp;è costituito da: una&nbsp;Sala d’Ingresso&nbsp;, nella quale&nbsp;sono esposti degli originali costumi d’epoca insieme a fotografie, variamente datate, che ritraggono alcuni momenti salienti delle passate manifestazioni, una&nbsp;Sala Proiezioni&nbsp;&nbsp;,&nbsp;dotata di 40 posti a sedere, e la&nbsp;&nbsp;Sala degli Ingegni&nbsp;,&nbsp;dove è possibile visionare nel dettaglio le tredici macchine, scoprendo le peculiarità strutturali ed artistiche che le rendono uniche al mondo.

Ogni anno a Campobasso, nella domenica del Corpus Domini, la processione dei Misteri sfila per le strade della città dando vita ad uno spettacolo raro e suggestivo, a testimonianza della devozione popolare e dell'amore dei campobassani per questa tradizione. Da oltre due secoli e mezzo, infatti,&nbsp;angeli, diavoli, madonne e santi, sospesi nel vuoto, sfilano per le vie della città. Le attuali macchine dei&nbsp;<a href="http://www.regione.molise.it/WEB/korai/korai_cim.nsf/026b140610752d65c1256c5900329165/59c491fb708525bcc1256c7900436ba4?OpenDocument">Misteri</a>&nbsp;furono ideate dallo scultore campobassano,&nbsp;<a href="http://www.regione.molise.it/WEB/korai/korai_cim.nsf/026b140610752d65c1256c5900329165/a5470ec5419e2a12c1256c60003b7499?OpenDocument">Paolo Saverio Di Zinno</a>&nbsp;intorno al&nbsp;1740. Di Zinno&nbsp;studiò un'armatura verticale su piattaforma di legno, da portare a spalla, che avrebbe retto dei bambini su sapienti diramazioni, mentre alla base si sarebbero collocati&nbsp;gli adulti. Si suppone che essi, commissionati da tre&nbsp;Confraternite&nbsp;della città, sfilarono per la prima volta per le vie di Campobasso nel&nbsp;1748. In origine i Misteri erano 18, oggi ne sfilano 13, poiché gli altri sono andati distrutti.

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La cittadina di Altilia,&nbsp;a pianta quadrangolare, fu edificata lungo gli assi formati dal tratturo Pescasseroli-Candela (I secolo a.C.) e dal piccolo tratturo proveniente dal Matese. Per la sua edificazione vennero seguiti i canoni dell'edilizia romana, per cui la città fu ubicata all'incrocio di due assi viari, il decumanus maximus (decumano massimo) e il cardo maximus (cardine massimo) corrispondenti ai due tratturi.

Lungo il tratturo Pescasseroli-Candela, sorse in epoca sannitica e trovò il suo sviluppo in epoca romana, la città di&nbsp;Saepinum, oggi conosciuta con l'appellativo di Altilia. Sepino apparteneva all'antica tribù dei Sanniti Pentri, i quali erano insediati nelle montagne in una zona denominata oggi Terravecchia di Sepino.

L'area occupa una superficie di circa dodici ettari ed è circondata da una cinta muraria reticolata voluta dall'imperatore Augusto.&nbsp;Lungo la cinta muraria si aprono quattro porte in corrispondenza degli assi stradali principali, il Cardo e il Decumano: Porta Bojano, Porta Tammaro, Porta Benevento, Porta Terravecchia e al suo interno si ergevano trentacinque torri (oggi sono visibili solo ventisette), distanti tra loro circa 100 piedi (30-35 m) ed hanno una disposizione regolare.

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MUSEO EGIZIO di TORINO

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Museo Egizio di Torino - Virtual Tour

Museo Egizio

Nella romana&nbsp;Larinum&nbsp;furono costruite 4 terme, disposte in diversi punti della città.Un impianto è sotterrato, un secondo è conservato in parte, un terzo complesso termale è scomparso e il quarto si trova a sud-est dell'anfiteatro presso il parco di Villa Zappone. E'costituito da ambienti sotterranei di forme diverse, di cui uno absidato, con pavimentazione di lastre di laterizi. I&nbsp;mosaici&nbsp;che decorano i pavimenti, nei quali sono rappresentati motivi geometrici, delfini e animali marini fantastici , furono ultimati alla fine del II sec. d.C. e testimoniano un investimento continuo da parte dei magistrati locali sulla struttura.&nbsp; La pavimentazione del&nbsp;calidarium, grazie alla tecnica dell'ipocausto, garantiva un riscaldamento efficiente, che si otteneva facendo circolare l'aria calda proveniente da fornaci alimentate dal personale delle terme attraverso un'intercapedine posta al di sotto del piano di calpestio. Quest'ultimo era sostenuto da colonnine quadrate realizzate in laterizio, chiamate&nbsp;suspensurae. La presenza di impianti termali a&nbsp;Larinum&nbsp;prova l'agiatezza raggiunta dalle classi dirigenti e in generale lo sviluppo economico della città, posta sin da epoca molto più antica al centro di una rete di traffici, la cui vivacità è testimoniata dai materiali archeologici rinvenuti. ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Appartenuta all'avvocato&nbsp;Filomeno Zappone, progettata dall'ingegnere Enrico Vetta e terminata nel 1900, la villa in stile&nbsp;liberty&nbsp;è dotata di&nbsp;scuderie&nbsp;che testimoniano una fase storicamente importante nello sviluppo della società del Molise. All'interno delle scuderie oggi si conserva uno splendido&nbsp;armadio in legno&nbsp;utilizzato per riporre le selle. Vi si trova inoltre un&nbsp;condotto fognario&nbsp;perfettamente conservato che, probabilmente, alimentava le acque delle&nbsp;<a href="https://www.italyformovies.it/location-detail.php?id=17849&amp;name=impianto-termale-romano-parco-archeologico-anfiteatro-roman">antiche terme</a>&nbsp;vicine.

In origine il palazzo era un castello edificato nell'XI secolo dai Normanni e fu usato come dimora dalle famiglie più abbienti. La struttura di fortezza rimase sino al 1683, quando la famiglia De Sangro la trasformò in palazzo gentilizio. Il palazzo ha forma quadrata con torre angolare collocata a nord-est, ed è accessibile da un ingresso preceduto da due gradini in pietra. Si percorre quindi una lunga scalinata che conduce a un atrio porticato, che a sua volta sostiene un loggiato scandito da ampi archi a tutto sesto. L'androne di ingresso presenta sulla sinistra un'edicola funeraria romana, con due busti, uno maschile e l'altro femminile. L'atrio ospita il museo civico con la biblioteca comunale e il Municipio. Nel Museo civico ci sono&nbsp;tre pavimentazioni romane tratte dagli scavi di Larinum, sono il mosaico degli Uccelli, del Leone e della Lupa. Nella prima sala si trovano affisse alle pareti delle epigrafi, iscrizioni e reperti archeologici d'età romana.

CENTRO STORICO DI CAMPOBASSO...alla ricerca dell'arte

Costruita nel 1504, fu seriamente danneggiata dal terremoto del 1805 e poi ricostruita in stile neoclassico. Successivamente fu realizzato il prònao esastilo con colonne di ordine ionico. L’interno, a tre navate senza transetto, presenta affreschi del pittore campobassano&nbsp;<a href="http://www.centrostoricocb.it/pagine/personaggi/trivisonno.htm">Amedeo Trivisonno</a>&nbsp;visibili al di sopra del portone d’ingresso e nelle cappelle del SS.Sacramento e della Madonna del Rosario. Fu dichiarata Cattedrale nel 1927.

Il castello, simbolo della città di Campobasso, è comunemente denominato castello Monforte perchè Cola Monforte si occupò della ristrutturazione del castello avvenuta dopo il terremoto del 1456. L’ingresso originario del castello era rivolto verso la città sottostante, era staccato dal suolo da un fossato artificiale secco sul quale anticamente scendeva il ponte levatoio. Ad oggi l’unico ingresso praticabile è il vecchio ingresso secondario, aperto sul piazzale posto di fronte alla&nbsp;<a href="http://www.centrostoricocb.it/pagine/chiese/santa%20maria%20maggiore.htm">Chiesa della Madonna</a>. L’interno del castello, scoperto, presenta un grande spazio vuoto lungo i cui muri sono visibili le divisioni in piani e le tracce delle scale, è poi presente una sala coperta adibita dal 1937 a sacrario per i caduti in guerra. Da una rampa di scale, in cui sono visibili le feritoie, si accede al terrazzo da cui si coglie un ampio panorama; è infatti possibile scorgere i resti delle mura riconosciute da alcuni come sannite, il centro storico, spaziando fino alle pianure pugliesi. Dal terrazzo si può accedere al mastio, a 870 metri sul livello del mare, e qui è installata la stazione meteorologica dell’Aviazione Italiana.

Fu inaugurata nel 1896 con l’idea di creare uno spazio organizzato per un mercato dove i contadini provenienti dalle campagne circostanti potessero esporre le proprie merci. Costruita interamente con i laterizi, ha la forma di una "L". Il perimetro interno è protetto da portici. Ha due ingressi chiusi da due cancellate di ferro lavorato: uno posto lungo via Marconi, l’altro su via Palombo.Nella prima metà del XIX secolo quest’ultimo luogo, recintato da mura realizzate con pietra locale, era adibito a passeggio per i detenuti reclusi nella vicina struttura. Attualmente sotto i portici sono collocate una serie di botteghe artigianali.

La Palazzina di Caccia di Stupinigi è uno dei gioielli monumentali&nbsp;di Torino, a 10 km da Piazza Castello. Riaperta al pubblico dopo importanti lavori di restauro, la Palazzina di Caccia -fra i complessi settecenteschi&nbsp;più straordinari in Europa- ha piena dignità museale&nbsp;con i suoi arredi originali, i dipinti,i capolavori di ebanistica e il disegno del territorio. La costruzione della Palazzina di Caccia inizia nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra, e continua fino alla fine del XVIII sec. con&nbsp;interventi di ampliamento e completamento di Benedetto Alfieri e di altri architetti quali Giovanni Tommaso Prunotto, Ignazio Birago di Borgaro. È luogo scelto per la caccia nella vita di corte sabauda, sontuosa e raffinata dimora prediletta dai Savoia per feste e matrimoni durante i secc. XVIII e XIX, nonché residenza prescelta da Napoleone nei primi anni dell’800. Agli inizi del XX secolo è scelta come residenza dalla Regina Margherita, e dal 1919 è anche sede del Museo dell’Arredamento.

museo del cinema

Mole Antonelliana  - Torino

Torino e Dintorni-Il Duomo di Torino

Gli appartamenti della Regina a Stupinigi in 4K

PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI (TORINO)

Destinazione: MUSEO PROVINCIALE SANNITICO -Campobasso

Il Museo provinciale sannitico si trova nel Palazzo Mazzarotta,&nbsp;nel centro storico di Campobasso. Espone&nbsp;reperti provenienti dal territorio dell’antico Sannio, che vanno dalla tarda preistoria fino al Medioevo. Nella sezione dedicata alla formazione della cultura sannitica, si torna indietro fino al secondo millennio avanti Cristo, quando si formano le società guerriere, maestre nella lavorazione dei metalli: nelle vetrine sono esposti alcuni dei prodotti dei primi artigiani del bronzo, le armi e i gioielli dei primi guerrieri e delle loro dame. Con il primo millennio avanti Cristo inizia la formazione dell’ identità etnica dei popoli preromani, i cui capi gestiscono i contatti commerciali e culturali con le regioni vicine. Le tombe delle classi dominanti sono eccellenti fonti di informazioni, con i loro corredi ricchi di materiali esotici: ceramiche, bronzi ed ambre.

Al museo rivivono gli aspetti della vita quotidiana, dei riti e delle credenze di un popolo che per molto tempo si oppose al dominio di Roma in Italia, come ad esempio il culto di Ercole, praticato nei santuari montani, che è testimoniato da numerose statuine votive in bronzo. Le terrecotte architettoniche originali dei luoghi di culto sulle pareti delle sale, fanno rivivere parte dell’aspetto esteriore dei santuari. Le offerte nei tesoretti, ricche di ceramiche, terrecotte e gioielli, rispecchiano la devozione dei Sanniti e delle Sannite. Successivamente, nel Sannio, arriveranno l’ arte e il modo di vivere tipico del mondo romano. Dalle città romane, come Sepino, provengono diversi oggetti che ci parlano chiaramente della vita del Sannio romano: l’acqua corrente, il vetro soffiato, la scultura in marmo, la toilette femminile, l’uso delle lucerne.Con la caduta dell’ impero romano anche il Sannio iniziò ad essere aperto alle scorribande di tribù barbariche. Tra queste quelle dei Bulgari che nel settimo secolo dopo Cristo marcano la loro presenza nella valle di Boiano con centinaia di tombe. In queste i guerrieri a cavallo barbari, come le loro donne, sono sepolti con tutta la loro opulenza.

Un viaggio nel Sannio prima, durante e dopo i Sanniti attraverso ambre, ceramiche, bronzi, avori, marmi e contesti funerari.

Museo Sannitico di Campobasso

Flash yellow

"ll vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi." Marcel Proust Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo

A cura di : Funzione Strumentale AREA 3 Prof.ssa Clementina Columbro clementina.columbro@istitutocomprensivobojano.edu.it

Torre del Meridiano: situata nella parte della città nuova a Rio Vivo, la torre è a pianta circolare ed è di particolare importanza perché ritenuta il punto d'incrocio tra il 42º parallelo Nord e il 15º Meridiano Est; era per questo usata come torre di avvistamento per prevenire attacchi via mare, la sua posizione dominava sino alla foce del Biferno. Torre del Sinarca : si trova sulla costa tra Termoli e Petacciato. Fu realizzata nel XVI secolo da Carlo V di Spagna per fortificare tutta la costa adriatica del Regno. Si conserva in perfetto stato, ha pianta quadrangolare con grandi merlature al piano superiore, e beccatelli. Torretta Belvedere: si trova in via del Porto ed è il principale ingresso al paese vecchio dal Corso Nazionale. Si pensa che abbia origini normanne e poi, con la fortificazione sveva del borgo, assunse il ruolo di vedetta sul mare per prevenire gli attacchi. Fu dotata successivamente anche di cannoniera al livello della scogliera, per assicurare la copertura del muraglione occidentale. Presenta ancora la decorazione quattrocentesca e a merli e beccatelli. Torre Tornola: si trova sulla riviera del viale dei Trabucchi ed oggi ne rimane solo la base a pianta circolare. Faceva parte dell'antico sistema difensivo del borgo, realizzata nella metà del Duecento, e completava la cinta muraria di 8 torri, oggi scomparse.

&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;I TRABUCCHI Antiche e affascinanti macchine da pesca. Questi sono i trabucchi, che anticamente permettevano ai pescatori e alle loro famiglie di pescare anche quando il mare in burrasca impediva alle barche di uscire per mare. Il primo trabucco di Termoli venne costruito intorno al 1850. Oggi i trabucchi sono fra i simboli che caratterizzano la città di Termoli. Per osservarli in tutta la loro bellezza si può percorrere la ‘Passeggiata dei trabucchi’ che dai piedi del Castello Svevo si snoda lungo tutta la cinta muraria del Borgo Antico fino ad arrivare al Porto.

Nella citta' di Termoli&nbsp;si incrociano&nbsp;il 42º parallelo Nord e il 15º meridiano Est;&nbsp;quest'ultimo&nbsp;è il meridiano centrale del fuso orario di Berlino, Parigi e Roma .&nbsp;Il meridiano è denominato&nbsp;Termoli-Etna&nbsp;e questo fa della città adriatica una "Greenwich"&nbsp;italiana. L'incrocio tra le due linee immaginarie avviene&nbsp;sulla spiaggia di Rio Vivo&nbsp;e più precisamente presso&nbsp;la marina di San Pietro.

Il&nbsp;porto di Termoli&nbsp;è un&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Porto">porto</a>&nbsp;passeggeri, peschereccio e turistico. L'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Infrastruttura">infrastruttura</a>&nbsp;è caratterizzata dalla presenza di tre&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Molo">moli</a>: quelli&nbsp;sud&nbsp;della marina di San Pietro adibiti a porticciolo turistico e porto peschereccio, e quello&nbsp;nord&nbsp;che ospita i cantieri navali di Termoli . Da qui partono quotidianamente e per tutto l'anno le navi dirette alle <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Tremiti">Isole Tremiti</a>&nbsp;

REJECELELLE È larga nel suo punto più stretto 34 cm, 41 centimetri in quello più largo ed è il vicolo più stretto d’Italia. "A Rejecelle", la viuzza, così la chiamano i termolesi doc, si trova tra i vicoli del paese vecchio ed è una sorpresa trovarsela davanti e attraversarla fino in fondo per continuare ad esplorare e scoprire i segreti dell’antico borgo marinaro di Termoli.

CURIOSITA' : ci furono due brevi periodi nei quali la capitale fu trasferita altrove, durante la&nbsp;Seconda Guerra&nbsp;Mondiale. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, dopo l’armistizio con gli Alleati e la fuga di Vittorio Emanuele III da Roma, la città di&nbsp;Brindisi&nbsp;offrì rifugio all’ intera dinastia Savoia e ai vertici militari diventando a tutti gli effetti capitale d’Italia. Dal febbraio 1944 e fino alla liberazione di Roma (inizio giugno 1944) la capitale fu invece&nbsp;Salerno, dove si trasferirono la famiglia reale e il governo, dopo lo sbarco degli Alleati. &nbsp;

Faggeta, costituita da faggi, alberi&nbsp;con corteccia liscia, chioma vasta e gemme lunghe . E' il principale componente della foresta montana di latifoglie che si estende in una fascia compresa tra 1250 e i 1800 metri circa. Fiorisce in maggio e i suoi frutti eduli, chiamati faggiole, sono cibo appetito dagli animali del sottobosco (scoiattoli, moscardini, ghiandaie ecc.). Il suo legno duro serve a fare mobili ed è ottimo come combustibile

– Angolo delle farfalle&nbsp;Settore dedicato alla entomofauna. La presenza di acqua e l’introduzione di piante nettanifere favoriscono lo sviluppo di numerose specie di farfalle locali.

Aiuola delle piante aromatiche ed officinali diffuse nell’ambiente montano appenninico. Tra queste Genziana maggiore&nbsp;(Gentiana lutea L.) Possiede una grossa radice a fittone, di colore bruno-giallastro, ricca di sostanze amare ad azione stomachica, tonica, vermifuga e antifermentativa. Per infusione insieme al vino bianco si ottiene un amaro dagli effetti aperitivi e digestivi. Valeriana&nbsp;(Valeriana officinalis L) La radice contiene principi attivi con azione tranquillante, sedativa e analgesica, che favoriscono il sonno e calmano il dolore. L’azione dei principi attivi si esplica sul sistema nervoso centrale e su quello vegetativo riducendo l’ansia e abbassando la tensione arteriosa. Belladonna&nbsp;(Atropa bella-donna L.) Contiene vari principi attivi utilizzati in medicina, principalmente atropina, josciamina e scopolamina. L’atropina, alcaloide estratto dalle foglie, viene utilizzata soprattutto in oculistica, ma ha trovato un numero elevato di impieghi nel campo della sedazione e dell’anestesia preoperatoria, inoltre, è utile nella cura delle ulcere ed è un efficace antidoto nei casi di intossicazione da funghi.

– Angolo delle rocce&nbsp;quest’angolo offre la possibilità di osservare 11 campioni di rocce rappresentativi delle principali formazioni geologiche della Regione Molise. –

La chiesa, intitolata a Santa Maria della Purificazione, venne edificata nel&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1037">1037</a>&nbsp;sopra i resti di un tempio pagano dedicato a&nbsp;Castore e Polluce, due&nbsp;personaggi mitologici figli di Zeus.L'attuale edificio venne costruito fra il&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/XII_secolo">XII</a>&nbsp;ed il&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/XIII_secolo">XIII secolo</a>, ma la cattedrale subì alcuni cambiamenti,con il&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto">terremoto</a>&nbsp;del&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1464">1464</a>&nbsp;e l'attacco dei turchi del&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/1566">1566</a>. Durante altri lavori vennero trovate le reliquie di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Basso_di_Lucera">san Basso</a>&nbsp;e quelle di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Timoteo_vescovo">san Timoteo</a>, patroni della città. La cattedrale è alta 22 metri e la facciata presenta un doppio ordine di interventi divisi da un'elegante cornice: la parte bassa corrisponde alla costruzione originaria,in stile romanico, quella alta risale al restauro post sisma, in stile gotico. Sulla mensola a sinistra della lunetta del portale c'è una statuetta di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/San_Basso">San Basso</a>, inoltre vi sono figure animali sporgenti sopra i pilastri, come draghi e grifoni. Molto ricca è anche la decorazione scultorea dei capitelli e quella delle bifore cieche. La parte architettonica del piano inferiore presenta sette archi, di cui quello centrale più ampio e più alto, l'ingresso alla cattedrale. La fiancata destra si presenta ornata da dodici archi ciechi con esili lesene. Anche all'interno, come all’esterno, si coglie il doppio impianto: la chiesa più antica, parzialmente conservata, nella parte inferiore e la chiesa superiore, in cui sono presenti caratteristiche romanico gotiche. La pianta della chiesa superiore è di tipo basilicale, priva di transetto, composta da tre navate con absidi, ben visibili all'esterno, e ripete la scansione della chiesa sottostante. Sul lato sinistro vi è la cappella del S. S. Sacramento, incorporata nell'attuale Palazzo Vescovile, da cui si accedeva mediante una porta. In prossimità della terza campata, su entrambi i lati, sono situate le scale di accesso alla cripta .La navata centrale è coperta a capriate, mentre le laterali con volte a crociera. All'interno della cattedrale si trovano le reliquie dei due santi,Basso e Timoteo,&nbsp;patroni della città.

Una testimonianza dalla letteratura Latina; lettera di Plinio, testimone dell'eruzione,  a Tacito

Pompei, 79 dopo Cristo  La città com'era prima dell'eruzione

VESUVIO lettera di Plinio a Tacito

Pompei, l'interno di una casa 

"...Intanto su più parti del Vesuvio risplendevano larghe strisce di fuoco e alti incendi, il cui bagliore e la cui luce venivano aumentati dall'oscurità della notte...Dalla parte orientale, un nembo nero e orrendo, squarciato da guizzi sinuosi e balenanti di vapore infuocato, si apriva in lunghe figure di fiamme: queste fiamme erano simili a folgori, anzi maggiori delle folgori.Non molto tempo dopo quel nembo discende sulle terre e copre la distesa del mare.&nbsp;"

Resti di Pompei al Museo archeologico di Napoli

La Pompei mai vista nei depositi del Museo Archeologico di Napoli

ultimi giorni di pompei

"...Alla fine quella tenebra diventò quasi fumo o nebbia e subito ritornò la luce del giorno, rifulse anche il sole: un sole livido come suole essere quando si eclissa. Dinanzi ai miei occhi spauriti tutto appariva mutato: c'era un manto di cenere alta come di neve".

Buongiorno a tutti…anche per quest’anno il nostro Istituto aveva programmato&nbsp;i viaggi di istruzione, le uscite didattiche, le nostre gite, per intenderci…ma adesso? Le scuole sono chiuse, siamo tutti a casa… CHE PECCATO… E invece NO L’Amatuzio- Pallotta&nbsp;non si ferma, ed abbiamo escogitato un modo per scoprire le meraviglie del nostro Paese senza muoverci da casa. Entreremo in castelli e chiese,&nbsp;percorreremo vicoli, strade delle città e sentieri di boschi... Vedremo piante, animali, opere d’arte e&nbsp;potremo entrare anche in luoghi di solito chiusi al pubblico. Siete pronti a partire per il nostro Tour? Benissimo, accendete i vostri computer e la vostra mente e... Buon Viaggio a tutti

LA SOCIETA’ I ritrovamenti archeologici informano sulle modalità di produzione degli strumenti litici, sulle attività di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Caccia">caccia</a>&nbsp;e&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Macellazione">macellazione</a>&nbsp;degli animali. L'organizzazione degli spazi abitativi rivela una società con una precisa divisione dei compiti su basi sessuali: le donne e i bambini si occupavano della raccolta di erbe, radici e frutti selvatici, mentre gli uomini si occupavano della caccia. Gli ominidi erano radunati in piccoli gruppi a carattere familiare, composti da poche decine di individui. Si presume che possedessero un&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Codice_di_comunicazione&amp;action=edit&amp;redlink=1">codice di comunicazione</a> <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Linguaggio">linguistica</a>&nbsp;non limitato ai soli gesti In base al ritrovamento di chiazze di argilla rossastra e di ossa che, a seguito di analisi, sono risultate essere state esposte a fonti di calore, si ipotizza che fosse conosciuto l'uso del&nbsp;fuoco

Homo Aeserniensis Il ritrovamento di un&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Cranio">cranio</a>&nbsp;nella campagna di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ceprano">Ceprano</a>, conservato nell'istituto di anatomia patologica dell'università&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/La_Sapienza">La Sapienza</a>, permette la ricostruzione della fisionomia dell'uomo presente nel sito, con fronte sfuggente e piatta e statura bassa e robusta. La collocazione di questo uomo, ribattezzato come&nbsp;Homo Aeserniensis, è in un' epoca tra l'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_erectus">Homo erectus</a>&nbsp;e l'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens">Homo sapiens</a>.

Il sito conserva un giacimento risalente al&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Paleolitico">Paleolitico</a>&nbsp;che ha restituito abbondante materiale sia&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Archeologia_preistorica">archeologico</a>&nbsp;che&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Paleontologia">paleontologico</a>&nbsp;ed è considerato di grande importanza per la ricostruzione dei primi popolamenti dell'uomo in Europa. Il giacimento comprende quattro fasi di occupazione, sigillate da depositi alluvionali o depositi di cenere vulcanica, relative ad accampamenti umani datati a circa 700.000 anni fa. I rinvenimenti occupano un'area di circa 30.000&nbsp;m² e comprendono numerosi manufatti in&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Selce">selce</a>, spessi e di piccole dimensioni.

TERMOLI 

 La Citta' e i Tesori del Borgo Antico -

Il&nbsp;castello svevo di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Termoli">Termoli</a>&nbsp;caratterizza con il suo profilo l'immagine del Borgo vecchio della città. La sua costruzione viene fatta risalire al XIII secolo, periodo in cui&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Federico_II_di_Svevia">Federico II di Svevia</a>&nbsp;fece ristrutturare e fortificare un antico edificio di origini normanne. Il Castello è formato da una torre che poggia su una base a&nbsp;tronco di piramide quadrata. Sui quattro angoli della base si innestano altrettante&nbsp;torri cilindriche. La struttura si sviluppa soprattutto in altezza sul lato nord a ridosso del mare. Questo lascia comprendere che il castello aveva una funzione di postazione d'avvistamento e difensiva. La parte inferiore del castello aveva una funzione di magazzino e deposito, la parte superiore del castello era adibita a deposito e abitazione, ma soprattutto aveva il ruolo difensivo. Gli ambienti posti al primo piano sono, infatti, denominati "Corridoio degli arcieri", hanno tutti una pianta rettangolare, sono coperti da volte a botte e sono caratterizzati da numerose feritoie che permettevano agli arcieri e ai balestrieri di colpire i nemici dall'alto. Su questo piano si sviluppano le torrette circolari e qui, in origine, si apriva l'unico accesso al castello La terrazza del corpo superiore del Castello presenta ancora oggi resti di mensole in pietra destinate, un tempo, a sostenere apparati e impalcature mobili per il tiro piombante. Il castello subì diverse modifiche strutturali nel corso dei secoli. Con l'avvento delle armi da fuoco le feritoie vennero parzialmente trasformate in archibugiere e quando il castello perse la sua funzione difensiva ,le stesse feritoie subirono un'ulteriore trasformazione e divennero finestre. Nel XVIII secolo&nbsp;le sale inferiori del castello furono utilizzate come carcere. Oggi il Castello è sede di&nbsp;una stazione meteorologica della Marina militare e le sale del castello vengono utilizzate per mostre e rassegne musicali .

E dopo le Maitine...Tappa agli zoo di Napoli, Fasano e Roma...Quale sarà il più bello?

Destinazione: Zoo delle Maitine, Pesco Sannita (BN)

Zoo delle Maitine

Una passeggiata allo zoo delle Maitine

Zoo di Napoli

mappa_ZooDelleMaitine.pdf

Lo Zoo delle Maitine nasce dalla passione di&nbsp;Bartolomeo Maio&nbsp;per la natura, l’etologia e gli animali, che lo ha portato a realizzare uno Zoo innovativo, il primo in Italia, che ha aperto al pubblico nel 2015.

ZOOSAFARI Fasano - Full HD

Una passeggiata al bioparco di Roma. 

Il mondo delle Api - Cartone Animato educativo -

Di seme in seme, i tesori dell'orto e del frutteto

Margherita gioca con la frutta primaverile

Margherita gioca con la frutta primaverile | Giochi per bambini

 Reggia di Caserta -

La&nbsp;Reggia di Caserta&nbsp;risale ai tempi di Carlo di Borbone, re di Napoli e di Sicilia (1716-1788), che riorganizzò il suo regno sotto il profilo militare-amministrativo e culturale. A questo scopo volle realizzare una fastosa reggia che avesse l’eleganza e lo splendore della&nbsp;Reggia di Versailles, dall’aspetto di un palazzo moderno ma che celebrasse i fasti dei Borbone, che elevasse il Regno di Napoli allo stesso rango degli altri europei e che diventasse il centro amministrativo della nuova capitale del regno, Caserta. Per realizzare il grandioso progetto fu chiamato un architetto e ingegnere all’epoca assai stimato:&nbsp;Luigi Vanvitelli. Per l’edificio principale Vanvitelli progetta un corpo di fabbrica rettangolare, lungo 247 metri sui lati maggiori e 184 su quelli minori, con quattro cortili interni immaginati come piazze d’armi e definiti da due bracci perpendicolari. Allo stesso tempo, la facciata ha andamento uniforme, appena rotto da sporgenze al suo centro e ai lati. E se all' esterno la residenza ha un’eleganza contenuta, all’ interno si mostra sfarzosa: il vestibolo centrale, l’immenso scalone d’onore, le milleduecento stanze, distribuite su tre piani, moltiplicano le vedute prospettiche in uno straordinario gioco di rimandi.

Visita Virtuale - Reggia di Caserta 

Piero & Alberto Angela   storia   La Reggia di Caserta

La Camera dei deputati è ospitata nel&nbsp;Salone dei Cinquecento&nbsp;di Palazzo Vecchio riadattato per l'occasione, che ospita pure il ministero degli Affari esteri. Il Senato invece trova sede dapprima nella Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio e poi l'antico Teatro Mediceo degli Uffizi.

La Sala delle Dinastie e le Sale del Cinquecento veneziano | Le Gallerie degli Uffizi

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Palazzo Vecchio&nbsp;è il simbolo politico della città di Firenze, il cui progetto originale viene attribuito ad&nbsp;Arnolfo di Cambio, il quale nel 1299 disegnò una solida fortezza che doveva sorgere sulle rovine delle torri ghibelline degli Uberti. L’imponente costruzione si appoggia sulle antiche rovine del&nbsp;teatro romano di Florentia, datato I° sec. d.C., ancora visibili lungo un circuito che si snoda nel livello sotterraneo del Palazzo. Il corpo originale di Palazzo Vecchio fu progettato per ospitare il&nbsp;Consiglio della Repubblica di Firenze, composto dai Priori. Oggi il Museo ospita meravigliose sale e appartamenti privati frutto di trasformazioni architettoniche rinascimentali.

Raffaello ''virtuale'' - 

La&nbsp;Galleria degli Uffizi, è uno dei più importanti&nbsp;musei&nbsp;del mondo. Vi si trovano la più cospicua collezione esistente di&nbsp;Raffaello&nbsp;e&nbsp;Botticelli, oltre a nuclei fondamentali di opere di&nbsp;Giotto,&nbsp;Tiziano,&nbsp;&nbsp;Caravaggio,&nbsp;ed altri ancora.La Galleria , che ospita una raccolta di opere d'arte&nbsp;inestimabili, è divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico; l'esposizione mostra opere dal XII al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo di opere del&nbsp;Rinascimento fiorentino. Di grande pregio sono anche la collezione di statuaria antica e soprattutto quella dei disegni e delle stampe che è una delle più cospicue ed importanti al mondo.

Florence in 3D

Raffaello

Andiamo a far visita ai nostri amici di Benevento

Virtual Tour

Guerre sannitiche

I SANNITI di Leonardo Celi

Situato in&nbsp;Piazza Castello, nel pieno cuore di Torino,&nbsp;Palazzo Madama vanta una storia secolare e gloriosa e giunge al suo momento di massimo splendore&nbsp;nel 1637, quando&nbsp;Maria Cristina di Borbone di Francia, reggente di Savoia, fa del palazzo la sua residenza.&nbsp;Con lei ha inizio il processo di abbellimento che ne farà una dimora lussuosa e sfarzosa, sia all’ esterno che negli interni.&nbsp;&nbsp;Oggi&nbsp;Palazzo Madama ospita una vasta collezione di sculture e di opere d’arte&nbsp;dei diversi secoli della sua storia, oltre a una delle più importanti&nbsp;collezioni di porcellane&nbsp;al mondo, che rendono questo meraviglioso palazzo&nbsp;una delle mete turistiche più visitate della città di Torino.

Palazzo Carignano, sede del primo Parlamento Italiano

Torino - Palazzo Carignano (sede del primo Parlamento Italiano)

Il&nbsp;Palazzo Reale di&nbsp;Torino&nbsp;è la prima e più importante tra le&nbsp;residenze sabaude in Piemonte, teatro della politica degli&nbsp;Stati sabaudi&nbsp;per almeno tre secoli.È collocato nel cuore della città, nella&nbsp;Piazzetta Reale&nbsp;adiacente alla centralissima&nbsp;Piazza Castello, da cui si dipartono le principali arterie del centro storico.

TORINO - Palazzo Madama

TORINO - Palazzo Reale

Progettata dall’architetto Amedeo di Castellamonte per volontà del duca Carlo Emanuele II che voleva farne la sua residenza di caccia e costruita in pochissimo tempo, dal 1658 al 1679,&nbsp;la Reggia di Venaria è sicuramente una delle maggiori e più belle&nbsp;residenze sabaude. Il complesso, di cui fa parte la reggia include il parco ed il borgo storico di Venaria e gli splendidi&nbsp;giardini del complesso della reggia di Venaria&nbsp;con gli spazi dei Giardini all’Inglese, quello dei Fiori e delle Rose, e l’area dei boschetti sono stati designati nel 2019 come i giardini più belli d’Europa.

La Venaria Reale. 

Reggia Venaria 4k

Galleria Borghese - La cultura non si ferma

Michelangelo: Giudizio Universale (Cappella Sistina)

Le Stanze di Raffaello nei musei vaticani

Il Pantheon di Roma: Leggende e curiosità • 

Raffaello 1520-1483. Una passeggiata in mostra

RAFFAELLO IN MOSTRA NELLE SCUDERIE DEL QUIRINALE

Museo Ebraico, Roma

Rome in 4K

Pompei fu fondata intorno all’VIII secolo a.C. dagli Osci che si insediarono, distinti in 5 villaggi, alle pendici meridionali del Vesuvio, non molto distanti dal fiume Sarno, allora navigabile. Dal numero cinque, in lingua osca, molto probabilmente deriva il toponimo della città. I primi insediamenti risalgono all’Età del Ferro, ovvero al IX – VII secolo a. C. Pompei, in quell’epoca, era un centro commerciale molto rilevante, così entrò nelle mire espansionistiche dei Greci e degli Etruschi prima, dei Sanniti poi. In seguito Pompei fu conquistata dai Romani ed entrò a pieno titolo nel circuito economico romano; Pompei, gran produttrice di vino e di olio, fu in grado di esportare le proprie merci fino in Provenza e in Spagna. In quest’epoca ci fu un forte impulso architettonico: furono ricostruiti il Foro rettangolare ed il Foro triangolare e nacquero importanti edifici come il Tempio di Giove, la Basilica e la Casa del Fauno che ha le dimensioni di un palazzo ellenistico.Nella stessa epoca fu eretto anche il Tempio di Iside, chiara testimonianza degli scambi commerciali di Pompei con l’Oriente. Sotto il dominio di Roma Pompei divenne prima municipium e poi colonia governata dal dittatore Publio Cornelio Silla che la conquistò nell’89 a.C. Pompei divenne la "residenza di villeggiatura" del patriziato romano ed, in età imperiale, molte famiglie favorevoli alla politica di Augusto, si trasferirono qui e fecero costruire edifici come il Tempio della Fortuna Augusta e l’Edificio di Eumachia.

Pompei vista dal drone - Teatri

 Mappa interattiva di Pompei

Sotto Nerone la Campania subì ingenti danni a causa di un sisma verificatosi nel 62 o 63 d.C.Il Senato romano ne ordinò subito la ricostruzione, ma tutto fu vano, perché il 24 Agosto del 79 d. C., quando erano ancora in corso le opere di rifacimento della cittadina, una disastrosa eruzione del Vesuvio cancellò del tutto Pompei e con essa Ercolano, Stabia ed Oplonti. Non ci fu scampo quasi per nessuno e della fiorente Pompei rimase solo un manto lavico spesso fino a tre metri che cementificò gli abitanti e distrusse ogni sorta di vita. I calchi di gesso sono la testimonianza sconcertante di come perirono gli abitanti della città.

Scavi di Pompei 

Palazzo Chigi è la sede del Governo italiano dal 1961.La storia architettonica di Palazzo Chigi attraversa più di tre secoli nel corso dei quali si sono succeduti diversi progetti e continui adattamenti alle nuove esigenze del Palazzo. Nel corso del 1800 il palazzo diventa il luogo di accordi ed alleanze e dal 1878 diventa sede dell'ambasciatore d'Austria-Ungheria presso il Quirinale. Nel 1916 lo Stato acquista Palazzo Chigi con l'intenzione di destinarlo a ministero delle Colonie. Nel 1922, Mussolini trasferisce altrove questo ministero nel Palazzo della Consulta, e destina Palazzo Chigi a sede del Ministero degli Esteri e ne diventa il nuovo inquilino. Palazzo Chigi rimane sede del ministero degli Esteri fino al 1961, anno in cui avviene il trasferimento

L'edificio , sede del SENATO ITALIANO, venne terminato all'inizio del '500 e fu la dimora dell'influente famiglia de' Medici fino alla decadenza politica della casata.Il nome del Palazzo deriva da Margherita d'Austria (Madama di Roma, vedova di Alessandro de' Medici), che vi soggiornò per un lunghissimo periodo. Il palazzo rimase ai Medici ed ai Granduchi di Toscana fino al XVIII secolo, quando&nbsp;fu acquistato da Papa Benedetto XIV e divenne palazzo pubblico dello Stato Pontificio. Il palazzo fu interessato da importanti interventi di ristrutturazione: fu aperto un secondo cortile dove oggi c'è l'Aula del Senato e fu sistemata la piazza antistante la facciata. Negli anni successivi vi furono installati, fra l'altro, gli uffici del tribunale e la sede della polizia e dal 1851 l'edificio ospitò anche gli uffici delle poste pontificie. Nel febbraio del 1871 palazzo Madama venne scelto come sede del Senato del Regno. Questo evento rese necessari ampi lavori di adattamento: nello spazio del cortile delle poste pontificie, fu realizzata l'Aula dove il Senato del Regno si riunì per la prima volta il 28 novembre 1871. Attualmente a palazzo Madama hanno sede l'Aula, alcuni Gruppi parlamentari, gli uffici della Presidenza e del Segretariato generale, nonché alcuni servizi ed uffici più direttamente connessi con l'attività parlamentare.

Il&nbsp;Campidoglio, detto anche&nbsp;Monte Capitolino&nbsp;(Mons Capitolinus), è uno dei&nbsp;sette colli&nbsp;su cui venne fondata&nbsp;Roma. La sua altezza è di 48 m s.l.m. sull'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Arce_capitolina">Arx</a>&nbsp;(attuale&nbsp;Basilica di S. Maria in Aracoeli), di 35,9 m s.l.m. nell'Asylum&nbsp;(attuale&nbsp;Piazza del Campidoglio) e di 44,7 m s.l.m. sul&nbsp;Capitolium&nbsp;propriamente detto (Palazzo Caffarelli).&nbsp;Il&nbsp;Campidoglio&nbsp;è anche la sede di rappresentanza del&nbsp;comune di Roma.

Porta Bojano:&nbsp;l'unica delle quattro porte quasi interamente ricostruita. Si presenta ad apertura unica con due torri circolari laterali. La chiave di volta riporta un personaggio barbuto, probabilmente Ercole. In alto è presente un'iscrizione che ricorda Druso e Tiberio, finanziatori della costruzione della cinta muraria. Ai lati di questa iscrizione trovano posto due statue di prigionieri germanici, seminudi e in catene quale testimonianza delle vittorie in Gallia e come monito agli eventuali nemici della città. L'ingresso era protetto da una saracinesca e all'interno vi è un cortile di sicurezza chiuso verso la città da un portone ligneo. Nell'atrio erano eseguiti i controlli sui visitatori, che dovevano pagare una tassa sul bestiame

Teatro: si trova a ridosso della cinta muraria ed è circondato da case settecentesche. Diversi erano gli accessi: due tetraplii ai lati terminali del semicerchio, che servivano per le persone di rango e le vomitorie, ricavate nelle gradinate che servivano per la plebe. La struttura era costituita da due parti: l'edificio scenico e la cavea. Fra il frontescena e le gradinate trovava posto l'orchestra, lo spazio per i musicisti (oppure per i gladiatori). La cavea era divisa in tre settori: l'ima cavea per i più abbienti, la media cavea e la summa cavea per i ceti più poveri, oggi scomparsa. La capienza del teatro è stimata in circa tremila posti a sedere.

Basilica: risale alla fine del primo secolo a. C. ed ha una pianta rettangolare con tre ingressi, uno principale e due laterali. Era un edificio pubblico polifunzionale, collocato all'incrocio tra il Cardo e il Decumano. Al suo interno si ammirano venti colonne con basi e capitelli in stile ionico. Intorno all’IV-V secolo la basilica fu restaurata e adibita a culto cristiano.

Macellum: risalente al primo secolo d. C., era il centro commerciale destinato alla vendita di generi alimentari. Sorge accanto alla basilica. Un breve corridoio immette nell'atrio esagonale in cui si aprono le botteghe. Il corridoio di accesso all’edificio era affiancato da due tabernae per la vendita al minuto. La sala maggiore del mercato ha forma esagonale, e reca al centro un bacino con una vasca circolare; all’interno del macellum sono presenti altre tabernae di forma trapezoidale.&nbsp;

Museo della città e del territorio di Altilia

Molise DRM Museo della città e del territorio Altilia

L'AGRITURISMO Immerso nel paesaggio montano del Sannio, l'agriturismo si trova nel comune di Cercemaggiore, in provincia di Campobasso. L'azienda è nata nel 2004 e si sviluppa su 30 ettari di terreno coltivati a cereali, ortaggi e frutteto. In azienda vengono allevati suini, bovini, ovini e pollame e si produce miele.

Azienda Agrituristica L'oasi della Ginestra

Destinazione: Fattoria didattica "La ginestra", Cercemaggiore

Cercemaggiore E' un comune montano a 1.000 metri slm, in provincia di Campobasso- Il territorio, ricco di risorse naturali e di sorgenti d'acqua, è stato dichiarato nel 2009 di rilevante valore storico, ambientale e paesaggistico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Numerose sono le contrade rurali che coprono quasi completamente il territorio. Il paesaggio è dominato dal monte Saraceno che rappresenta la vetta più alta del comprensorio. L'economia è caratterizzata dalla presenza di piccole aziende a conduzione familiare, impegnate nella pastorizia e nell'agricoltura.

MONTECITORIO

“Benvenuti, il Quirinale è uno dei luoghi principali in cui si svolge la vita della Repubblica italiana... Il Quirinale è un Palazzo vivo e vitale per la nostra democrazia, protagonista oggi come ieri della storia del Paese, e come tale costituisce a pieno titolo la Casa degli italiani.” Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

L’attuale&nbsp;sede della Camera dei Deputati&nbsp;sorge sull’area già occupata dal cinquecentesco Palazzo Gaddi. Nel 1871 il palazzo fu destinato a sede della Camera dei Deputati ma, rivelatosi insufficiente per la nuova funzione, ne fu deciso l’ampliamento su progetto di Ernesto Basile, che aggiunse il nuovo corpo contenente l’attuale aula parlamentare e realizzò il prospetto su Piazza del Parlamento. All’interno si segnalano, oltre alla grande Aula parlamentare fittamente decorata, il corridoio detto "dei passi perduti" e l’altro noto come "il Transatlantico", tutti ambienti decorati con pregevoli arredi e preziose opere d’arte antica e contemporanea.

Il&nbsp;Palazzo del Quirinale, residenza ufficiale del&nbsp;Presidente della Repubblica&nbsp;domina sulla città dall'alto del colle da cui prende il nome e nacque alla fine del 1500 come residenza estiva di&nbsp;papa Gregorio XIII. Diversi Papi vi abitarono ed il palazzo subì modifiche ed ampliamenti, cui partecipò anche Gian Lorenzo Bernini.Dopo il 1870 con la fine del potere temporale dei pontefici, il&nbsp;palazzo del Quirinale&nbsp;diventò la dimora dei&nbsp;Savoia.&nbsp;Nel 1947 diventò la residenza del&nbsp;Presidente della Repubblica, con relativi appartamenti e uffici, anche se i primi due presidenti italiani vissero altrove. Il palazzo ospita numerose collezioni d'arte di ogni tipo: dai dipinti alle statue, dagli arazzi agli orologi, dai mobili alle porcellane senza contare la collezione di lampadari in vetro di murano e di carrozze! Un altro gioiello del&nbsp;Quirinale&nbsp;è costituito dai&nbsp;Giardini, dai quali si domina Roma . Subito di fronte, sulla piazza, il palazzo delle&nbsp;Scuderie del Quirinale, famoso per mostre fra le più belle e celebrate della capitale.

Attorno alla Reggia di Caserta si estende un parco di oltre 120 ettari: qui, fra boschetti, fontane e giochi d’acqua, sbucano ovunque statue di eroi e divinità della mitologia classica, che spesso alludono alla passione per la caccia dei regnanti. Vanvitelli è anche l’autore del progetto per l’Acquedotto Carolino (iniziato nel 1753), che nasce per alimentare le fontane della Reggia di Caserta e per il rifornimento idrico di Napoli. I lavori furono avviati&nbsp;nel 1752, ma a causa del trasferimento di Carlo sul trono di Spagna (1759) e della morte di Luigi Vanvitelli (1773), la Reggia fu completata solo nel 1847 da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi e da&nbsp;altri architetti che si erano formati alla scuola del grande Vanvitelli

Reggia di Caserta, "SguardiOltre" 

7 cose da conoscere sulla Reggia di Caserta

Reggia di Caserta #iorestoacasa

«La posizione è di eccezionale bellezza, nella più lussureggiante piana del mondo, ma con estesi giardini che si prolungano fin sulle colline; un acquedotto v'induce un intero fiume, che abbevera il palazzo e le sue adiacenze, e questa massa acquea si può trasformare, riversandola su rocce artificiali, in una meravigliosa cascata. I giardini sono belli e armonizzano assai con questa contrada che è un solo giardino.» Johann Wolfgang von Goethe,&nbsp;Viaggio in Italia

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Musei italiani per bambini: tour virtuale. Pronti a seguirci? - Viaggiapiccoli

Molise, il giro delle sette chiese romaniche

ROMANIC@MENTE

tour virtuali per bambini - Google Search

 Gite virtuali - Loescher Editore

#iorestoacasa, ma vado al Museo! Proposte online per vivere l'arte | FamilyGO

Molise virtuale: Campobasso, Isernia, Gambatesa, Sepino, Venafro

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Infinito@home - kids - Planetario di Torino

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Un viaggio virtuale nell’arte molisana

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E NON FINISCE QUI!!! ORA PRONTI PER UNA VISITA AL CENTRO STORICO DELLA CITTA'???

Il Museo dei Costumi del Molise racchiude una collezione che si compone di 35 costumi completi e oltre 100 elementi d’abbigliamento, tutti pezzi originali, che provengono da quei paesi del Molise che hanno, più di altri, mantenuto nel tempo l’uso dell’abbigliamento consuetudinario della tradizione. Particolarmente ricca la sezione — ben 1000 pezzi — dedicata all’oreficeria popolare, in massima parte prodotta ad Agnone che, al pari di Napoli, capitale del Regno, si affermò per l’eccellenza e la raffinatezza delle lavorazioni. Il Museo accoglie anche una sezione documentale e una biblioteca tematica.

La cattedrale di San Pietro Apostolo è l'edificio di culto cattolico più importante della città di Isernia, chiesa madre della diocesi di Isernia-Venafro e sede dell'omonima parrocchia. Si trova in piazza Andrea d'Isernia, nel centro storico della città e sorge su un antico tempio pagano italico del III secolo a.C.; il suo aspetto odierno è il risultato di numerosi interventi, effettuati sia dopo i numerosi terremoti, sia in seguito a progetti di rinnovamento dell'edificio.

Quindi...Tutti al MUSEO CIVICO DELLA MEMORIA E DELLA STORIA

PROSEGUIAMO VERSO IL MUSEO DI SANTA MARIA DELLE MONACHE

Ubicato in piazza Celestino V, il Museo racchiude l’orgoglio e le ferite della città di Isernia. Uno spazio, infatti, è dedicato al bombardamento americano del 10 settembre 1943, quando sulla città furono scaricate tonnellate di bombe per sbarrare la strada ai tedeschi in ritirata. Qui sono esposte le divise dei vari eserciti che combatterono a ridosso della linea Gustav, gli effetti personali dei soldati, le loro armi e ciò che resta di alcune delle gigantesche bombe sganciate dagli alleati, ma soprattutto, in una sorta di sacrario, sono riportati tutti i nomi delle persone che quel giorno persero la vita. La seconda sezione del Museo è riservata a Celestino V - il Papa del "gran rifiuto" nella concezione dantesca - cui Isernia diede i natali. La terza sezione rappresenta un viaggio nella storica arte del tombolo, il merletto isernino.&nbsp;

Museo di Santa Maria delle Monache

La "fontana Fraterna" è una fonte pubblica, nonché simbolo, della città di Isernia. Annoverata fra le più belle d'Italia, con sei getti d'acqua, dalle inusuali forme di un loggiato, realizzata con blocchi di pietra calcarea compatta, è una delle opere più significative e più importanti del comune pentro.&nbsp;

Destinazione:Giardino della flora appenninica-Capracotta

– Campo sperimentale “Leguminose Molisane”, per la conservazione, la valorizzazione e il recupero delle varietà di leguminose locali, (fagiolo, cece, fava, lenticchia, cicerchia ecc.&nbsp;

&nbsp;Il&nbsp;Giardino della Flora Appenninica di Capracotta&nbsp;è uno degli orti botanici naturali più alti d’Italia; situato a 1525 m s.l.m. tra il paese omonimo e Prato Gentile, nei suoi 10 ettari conserva e tutela specie vegetali della flora autoctona dell’Appennino centro-meridionale. Costituito nel 1963, il giardino si è da poco arricchito di un nuovo percorso pluri-sensoriale concepito per facilitare la fruizione di questa preziosissima oasi naturalistica anche alle persone con disabilità visiva. Simbolo del giardino è l'acero di Lobelius &nbsp;

Giardino della Flora Appenninica di Capracotta

Grazie alle diverse caratteristiche del terreno, ospita numerosi habitat naturali, dal palustre al rupicolo, dalla faggeta all’arbusteto Il Giardino è strutturato in differenti habitat naturali:

Le meraviglie del Giardino della flora appenninica  -

Aiuola delle piante d’alta quota&nbsp;Le piante introdotte sono specie microterme, adattate, cioè, a vivere in ambienti con clima particolarmente rigido e con forti escursioni termiche. Molte di esse, come ad esempio la Sassifraga del Gran Sasso, lo Spillone della Majella e la Peverina di Thomas sono specie endemiche delle catene montuose dell’Appennino centrale. Altre invece sono relitti glaciali: specie di origine alpina o artica, spinte verso sud dall’avanzata dei ghiacci durante l’ultima glaciazione . Ne sono un esempio il Papavero alpino, l’Eliantemo rupino, la Cinquefoglia di Crantz

– Abetina&nbsp;L’Abete bianco, ha un portamento maestoso con chioma slanciata e conica e può raggiungere i 50 metri di altezza. I rami portano aghi appiattiti all’apice, di colore verde scuro di sopra e con 2 linee longitudinali bianche di sotto, da cui il nome di abete bianco. Le pigne dell’abete bianco hanno la caratteristica di essere rivolte verso l’alto come candelabri, non cadono ma restano sul ramo dove si sgretolano squama per squama.

La cattedrale di Larino è una delle più importanti opere d’arte dello stile romanico dell’Italia meridionale. L’edificio risale al 1319 La chiesa è dedicata all’ Assunta ed al patrono S. Pardo, vescovo di Larino. La facciata è divisa in due piani da una cornice ed è caratterizzata dalla presenza di un particolare rosone a tredici raggi (12 apostoli +Cristo). Il rosone è sormontato da una cornice all’interno della quale sono rappresentati i 4 simboli degli evangelisti e l’agnello mistico in posizione centrale. Al vertice della cornice è raffigurato S. Pardo in abiti episcopali. La facciata superiore è arricchita da due bifore, anche esse incorniciate e riccamente scolpite. L’interno della cattedrale ha tre navate di larghezza e lunghezza disuguale.&nbsp;Si conservano tracce di affreschi sulle pareti databili al XIV secolo: l’affresco più importante è costituito da S. Orsola e il rapimento delle Vergini, mentre, quasi completamente illeggibile, è quello dell’annunciazione del 1532. inoltre si possono ammirare alcuni bassorilievi sia in pietra di incerta datazione che in legno: La cripta di San Pardo è stata recuperata con i restauri del 1998 ( navata sinistra), con tracce di affreschi estremamente alterate. Sulla navata destra si trova la tela raffigurante san Pardo attribuita a Luca Giordano. Per quanto riguarda la parte presbiteriale si può notare che l’abside è quadrata&nbsp;&nbsp;con volta a crociera, l’altare maggiore di stile barocco oggi non più visibile, e attualmente le reliquie di S. Pardo sono conservate all’interno del nuovo altare.

Percorso delle Tre Fontane: un percorso naturalistico, dove è possibile praticare dello sport per la presenza di un campetto di calcio, passeggiare in totale tranquillità, sostare nelle aree all'uopo attrezzate come punti di ristoro. Si può osservare l'Antica Fontana di S. Francesco, la Fontana Nuova, alle spalle del Palazzo Ducale. Nella parte più a valle del Borgo, è situata la “Font Ebball”. Tale Fonte ricorda una delle due porte di accesso all’antico Borgo, Porta di Basso. Al di fuori del Borgo, dirigendosi verso il Piano San Leonardo, in via San Rocco, è visibile la Fonte di San Pardo.Il 24 maggio presso questa fonte si celebra la benedizione dei buoi e delle mucche, protagoniste della festa patronale in onore di San Pardo che ha luogo nei successivi giorni del 25, 26 e 27 Maggio. &nbsp;

ISTITUTO COMPRENSIVO "F.AMATUZIO-PALLOTTA" BOJANO

Molise DRM Museo Paleolitico di Isernia

Destinazione: Museo nazionale del Paleolitico - Isernia

Il Museo nazionale del paleolitico di Isernia si inserisce all’interno di un progetto di parco archeologico che si sviluppa attorno al giacimento di Isernia La Pineta che, data la sua importanza e la sua antichità, è considerato uno dei principali siti archeologici preistorici per la comprensione dei modi di vita e delle dinamiche di popolamento nell’area del Mediterraneo nel corso della Preistoria.

La scoperta e l’analisi dei ritrovamenti consentono oggi di avere un quadro di abitudini, aspetti quotidiani,&nbsp;della vita e degli accampamenti&nbsp;in cui vissero le comunità&nbsp;di circa 700.000 anni fa.&nbsp; Il Museo nazionale del paleolitico è diviso in un due grosse aree: l’area archeologica&nbsp;o sala espositiva e il&nbsp;padiglione didattico&nbsp;&nbsp; Sala espositiva La Pineta Nei circa 65 mq della sala espositiva sono presenti materiali&nbsp;e&nbsp;reperti originali restaurati, tra questi&nbsp;una gran&nbsp;quantità di manufatti litici e resti ossei di grandi erbivori quali il bisonte, l’elefante, il rinoceronte, il megacero, l’ippopotamo e l’orso. Alle&nbsp;pareti sono collocati pannelli e quadri illustrativi che aiutano il visitatore nella scoperta&nbsp;del museo paleolitico&nbsp;di Isernia&nbsp;gli scavi archeologici, il ritrovamento e il&nbsp;restauro. Padiglione didattico Il padiglione didattico di 800 mq&nbsp;espone&nbsp;le scoperte archeologiche attraverso un percorso che racconta le fasi più importanti dell’evoluzione umana,&nbsp;dal Paleolitico all’Età dei Metalli, con particolare riguardo&nbsp;alla&nbsp;fase pre e protostorica in Molise. Il padiglione didattico ospita tre sezioni contraddistinte da differenti colori (rosso, ocra e verde):

&nbsp;La struttura La Pineta è concepita come un laboratorio nel quale i visitatori possono assistere ai lavori e dove i reperti provenienti dallo scavo possono essere restaurati, studiati ed esposti al pubblico direttamente sul posto. Momentaneamente i reperti provenienti dall'accampamento sono esposti nella sede di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_nazionale_di_Santa_Maria_delle_Monache">Santa Maria delle Monache</a>.

La realizzazione del museo "La Pineta" Isernia

Suolo paleolitico La Pineta Isernia

Dentino Nel 2014, nell'area di scavo, è stato ritrovato un dente da latte (precisamente primo incisivo superiore sinistro da latte) di un bambino di circa 6-7 anni risalente a 586&nbsp;000 anni fa ed è grande circa 7 millimetri<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Isernia_La_Pineta#cite_note-Il_pi%C3%B9_antico_resto_umano_d'Italia-7">]</a>. È, ad oggi, il reperto di bambino più antico d'Italia e, oltre ad essere un reperto di importanza eccezionale, fornisce una testimonianza ancor più certa del passaggio dell'uomo in quell'area.

Il presidente del Consiglio La Marmora sceglie come sede, insieme al ministro dell'Interno,&nbsp;Palazzo Medici Riccardi, il primo palazzo dei Medici, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo e Botticelli.&nbsp;Oggi è un museo e sede del Consiglio provinciale

Alla scoperta di Palazzo Medici Riccardi

Palazzo Pitti&nbsp;è stata la residenza del&nbsp;Granduca di Toscana, abitata dai&nbsp;Medici, dagli&nbsp;Asburgo-Lorena&nbsp;e, dopo l'Unità d'Italia, dai&nbsp;Savoia. Oggi al suo interno è ospitato un complesso museale composto da gallerie e&nbsp;musei&nbsp;di diversa natura: la&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Galleria_Palatina">Galleria Palatina</a>&nbsp;,che conserva capolavori di&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Raffaello">Raffaello</a> e&nbsp;<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Tiziano">Tiziano</a>, gli&nbsp;Appartamenti Reali, l'Appartamento della Duchessa d'Aosta&nbsp;e il&nbsp;Quartiere del Principe di Napoli&nbsp;, la&nbsp;Galleria d'arte moderna&nbsp;,con le opere dei&nbsp;macchiaioli, e altri musei specializzati: il&nbsp;Tesoro dei Granduchi, il&nbsp;Museo della moda e del costume, il maggiore museo italiano dedicato alla moda, il&nbsp;Museo delle porcellane&nbsp;e il&nbsp;Museo delle carrozze L'intero complesso museale di Palazzo Pitti, comprende anche il Giardino monumentale di Boboli, uno dei migliori esempi nel mondo di&nbsp;giardino all'italiana.

CLICCA e DIVERTITI&#160;

SOLUZIONI.pdf

Teatro Mediceo degli Uffizi, seconda sede fiorentina del Senato italiano

CRUCIMEDICIRICCARDI.pdf

Palazzo Pitti, Firenze: Galleria Palatina e Appartamenti Reali - Pitti Palace in Florence

FIRENZE - Galleria del Costume a Palazzo Pitti - 

teatro mediceo degli Uffizi 1589

Infine... il&nbsp;convento di Santa Maria Novella&nbsp;diventa sede del Ministero dei Lavori Pubblici e il&nbsp;convento di San Firenze&nbsp;del ministero dell’Istruzione. Nell’ Antica Gendarmeria di piazza S. Marco trova sede il Ministero della Guerra. Nel&nbsp;Palazzo Da Cepparello&nbsp;si insedia il Ministero di Grazia e Giustizia e nel Palazzo Galli-Tassi quello dell’Agricoltura.

Tour virtuale di Larino

Parco archeologico&nbsp;di Larinium

·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; E' l'area pubblica della città romana, posta a 100 mt. a nord-est dell'anfiteatro: è composta di un edificio sacro a pianta quadrata elevato su alto basamento, realizzato con la tecnica dell'opus latericium, ed altri ambienti posti a livello inferiore, rispetto al tempio. Questi ambienti erano formati da piattaforma sorretta da un muro in opus mixtum, da un porticato colonnato, da aule rettangolari, e una zona absidata caratterizzata da una serie di nicchie.

L’anfiteatro si trova nel cuore dell’antica Larinum ed è stato realizzato tra l’ 80 e il 150 d.C, durante il dominio dei Flavi, grazie alla generosità del senatore larinense Quinto Capito.La struttura era di medie dimensioni e poteva contenere circa 18.000 spettatori. Di forma ellittica presenta quattro Porte: Porta Nord, la porta dei gladiatori o delle bestie vincenti, Porta Sud, la porta dei vinti, e Porta Ovest ed Est, entrate laterali che consentivano l’accesso agli spettatori.&nbsp;L’Anfiteatro è caratterizzato da una parte scavata nel tufo e dall’altra in elevato. L’Arena, scavata nel tufo, è leggermente bombata al centro, per rendere più facile il fluire dell’acqua verso la canaletta di scolo (euripo) che copre l’intera circonferenza della struttura. Al centro è visibile ancora una fossa quadrangolare che permetteva alle bestie l’acceso nell’arena, attraverso una piattaforma mobile.&nbsp;Gli spettatori potevano raggiungere facilmente il proprio posto a sedere percorrendo l’ambulacrum e dirigendosi verso i dodici vomitoria distribuiti equamente su tutta la cavea.&nbsp;A ciascun spettatore spettava un posto a sedere in base al proprio rango sociale. I cavalieri assistevano agli spettacoli dal podio, le famiglie patrizie nell’ima cavea, ai più ricche era riservata la media cavea, infine i cittadini più poveri trovavano posto nella summa cavea, di cui oggi non abbiamo più traccia perché costruita in legno.&nbsp;In epoca medievale alcuni settori furono adibiti ad abitazioni e ad attività artigianali, in epoca alto-medievale altri settori furono utilizzati per accogliere diverse sepolture.&nbsp;&nbsp;