La favola della Costituzione

C’era una volta…..

La favola della costituzione

La Costituzione è proprio quello, una favola che racconta del mondo e di come si può rendere migliore. In quel tempo, non esisteva ancora una favola del genere: tutto era molto caotico, non c’era una stella cometa che guidasse il comportamento degli uomini, delle donne e dei bambini. Tutti sapevano cosa poter fare e cosa non poter fare, ma nessuno sapeva cosa fosse realmente importante.

Tanti anni fa, un gruppo di allegri signori con pipa e barba si riunì in una grande sala, elegante e con le poltrone rosse da far invidia alla regina: li chiameremo “i padri costituenti”. In questo luogo, chiamato Parlamento, questi signori, che un po’ somigliano ai nostri nonni, presero carta e penna e decisero di creare qualcosa di importante, che avrebbe cambiato le generazioni future. Pensando ai propri figli e ai propri nipoti, decisero di scrivere una favola, chiamandola Costituzione.

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Impiegarono vari mesi, provarono e riprovarono, cancellarono varie volte, finché non riuscirono a scrivere la favola definitiva. Essa racconta infatti che al mondo vi sono alcune cose più importanti di altre, perché riguardano la vita di tutti noi.

Queste cose non vengono regalate all’uomo, ma l’uomo stesso deve coltivarle, deve piantare dei semini che poi crescendo diventano alberi dall’arbusto forte e resistente.
Gli alberi rappresentano i valori fondamentali della vita , vanno trattati con cura, per rendere la convivenza degli esseri umani migliore. Per farli crescere, serve l’aiuto di tutti, non crescono da soli ma solo con la collaborazione di ogni singolo uomo. Nella favola sono raccontati tutti i segreti per una convivenza pacifica.

Gli uomini vivono tutti insieme sul pianeta terra e nella società civile. Per convivere hanno bisogno di trovare un loro rappresentante, qualcuno che esprima la loro volontà a voce alta e che faccia valere i bisogni di tutti. La favola della Costituzione racconta di un mondo in cui tutti i suoi abitanti siano liberi di decidere chi tra loro debba essere questa persona e questa libertà venne definita sovranità popolare. La favola racconta anche della creazione di una forma di governo, vale a dire un modo per poter vivere tutti insieme civilmente, rispettandosi l’un l’altro.

IL POPOLO É SOVRANO

Un altro albero importante da piantare è quello dell’uguaglianza.Seminare l’uguaglianza vuol dire rendere tutti gli uomini uguali, nonostante le diversità di razza, di lingua, di religione. Nel mondo tutti sono uguali e nessuno deve essere discriminato. I signori con la pipa scrissero a caratteri cubitali questo principio, uno dei più importanti. Un bambino cattolico è uguale a un bambino ebreo, un bambino bianco è uguale a un bambino nero, un bambino italiano è uguale a un bambino africano, un bambino è uguale a una bambina.

SIAMO TUTTI UGUALI

Per abitare il mondo di cui parliamo, tutti gli uomini hanno bisogno di un LAVORO,non solo per guadagnare e poter vivere, ma anche per avere una dignità, per sentirsi bene con se stessi e realizzare la propria persona e i propri sogni.

Per piantare tutti questi alberi, occorre la scienza e il sapere. Solo il conoscere può aiutare gli uomini a diventare migliori.Per far crescere l’albero della conoscenza tutti i bambini hanno il DIRITTO ALL’ISTRUZIONE, anche se non hanno le possibilità economiche per farlo.Lo studio e la scienza sono gli strumenti con i quali poter rendere il mondo in cui si vive un mondo migliore.

LAVORO

DIGNITÀ

Purtroppo non sempre tutto va secondo i piani e questo i padri costituenti lo sapevano bene. Per questo, seduti insieme intorno a quel tavolo, pensarono anche alla pace nel mondo. Nella favola della Costituzione si parla di un albero speciale, l’albero della pace, che deve essere coltivato con cura perché il mondo, in particolare quella parte di mondo abitata da noi, ripudia la guerra come strumento per risolvere i litigi tra gli uomini.

Affinché questo albero della pace cresca sano e forte, ogni essere vivente deve sentirsi libero di esprimere le proprie opinioni, libero di essere se stesso e di vivere nel modo che ritiene più giusto. Questo però non vuol dire far tutto ciò che si vuole, perché la libertà di ognuno diventa un po’ più piccola quando incontra la libertà degli altri: questo, secondo i padri costituenti, è il segreto di una convivenza civile e felice tra gli uomini.

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