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PROGETTO MEMORIALA SHOAH SPIEGATA DAI RAGAZZI AI RAGAZZI
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La IIIA sulle pagine di "La bambina dietro gli occhi", Y. KleinmanI.C. Giovanni XXIII San Nicolò a Tordino, Teramo
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Anna27 gennaio
GIORNO DELLA MEMORIA
GIORNO DELLA MEMORIA
Daria
Una testimonianza.
Il Ricordo di Yehudith Kleinman nel testo "La bambina dietro gli occhi". Un booktrailer per presentare la storia di una ragazzina che resiste alla Shoah.
Il Ricordo di Yehudith Kleinman nel testo "La bambina dietro gli occhi". Un booktrailer per presentare la storia di una ragazzina che resiste alla Shoah.
Daria e Mia
La banalità del male.
Perché l'antisemitismo?
Perché l'antisemitismo?
Dario
I pregiudizi sugli Ebrei. Sui libri di scuola.
Come è buona abitudine di ogni dittatura, il nazismo non si era
disinteressato dell’infanzia e dei giovani in età scolare.
L’antisemitismo diretto ai bambini costituisce una vera scuola dell’odio, dove nulla viene trascurato per colpire il bersaglio.
Tre sono i testi per ragazzi che vogliamo portare alla vostra attenzione: "Non ti fidare di una volpe", "Il fungo velenoso", "Pudelmopsdachelpinscher".
In essi, le immagini sono uno strumento essenziale per la manipolazione delle menti: l’ebreo ha sempre, al centro dell'ingombro, caratteristiche che devono suscitare disgusto; il suo corpo è deforme, il corpo di una persona che non lavora e non combatte. Un corpo ben diverso da quello del tedesco, fatto per la battaglia e per la vittoria. Sul volto dell'ebreo è raffigurata un'espressione di odio per chi non è come lui. Nel primo dei testi citati, le immagini sono scaltre perché raffinate: il segno è sottile, i colori brillanti.
disinteressato dell’infanzia e dei giovani in età scolare.
L’antisemitismo diretto ai bambini costituisce una vera scuola dell’odio, dove nulla viene trascurato per colpire il bersaglio.
Tre sono i testi per ragazzi che vogliamo portare alla vostra attenzione: "Non ti fidare di una volpe", "Il fungo velenoso", "Pudelmopsdachelpinscher".
In essi, le immagini sono uno strumento essenziale per la manipolazione delle menti: l’ebreo ha sempre, al centro dell'ingombro, caratteristiche che devono suscitare disgusto; il suo corpo è deforme, il corpo di una persona che non lavora e non combatte. Un corpo ben diverso da quello del tedesco, fatto per la battaglia e per la vittoria. Sul volto dell'ebreo è raffigurata un'espressione di odio per chi non è come lui. Nel primo dei testi citati, le immagini sono scaltre perché raffinate: il segno è sottile, i colori brillanti.