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Streghe (I C e I D)

by Flavio Massaro

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Da Roald Dahl...
alle classi I C e I D
della Scuola Secondaria di 1° grado "T. Schipa"
di Muro Leccese
PREMESSA
L'ebook Le nostre streghe è la tappa finale di un progetto di lettura durato un anno scolastico, realizzato dalle classi 1 C e 1 D (a tempo prolungato) della Scuola Secondaria di I grado di Muro Leccese. Il progetto didattico si è articolato in un lungo percorso di lettura e di riscrittura del libro Le streghe di Roald Dahl, percorso sviluppato per attività integrate, quali la lettura interpretativa, l’analisi linguistica e il commento del testo, il dibattito, la drammatizzazione, la riscrittura di episodi, di filastrocche e di dialoghi. Queste attività hanno mirato a valorizzare il "bene libro" e a condividere a scuola un "piacere di sempre": il piacere essenziale e in serenità della lettura.

Le streghe di Roald Dahl ha fatto presa su 29 piccoli lettori per senso dell'umorismo, situazioni a sorpresa e simpatici e amabili personaggi. L'esilarante racconto delle streghe è stato letto in più modalità, è stato indagato, rimaneggiato, chiosato, sintetizzato, riscritto… fino ad arrivare a un autentico atto di "appropriazione collettiva". Da qui il titolo Le nostre streghe. Da qui l'ebook.
L'avventura è stata quella di intercettare, nel testo di Roald Dahl, spie, temi e motivi per poi sintetizzarli, rielaborarli e arricchirli. A partire da una situazione letta, si sono ricostruiti trame e suggestioni con l'ausilio delle tecnologie e attraverso il procedimento dell'analogia e della riformulazione espressiva.
Le pagine sono corredate di immagini e, in alcuni casi, di brevi interventi sonori (segnalati con un simbolo grafico, quello dell’altoparlante), che spesso aggiungono la voce degli alunni a quella già impostata dal programma, dotato di sintesi vocale che rende il testo fruibile automaticamente anche come audiolibro.

Le nostre streghe nasce in un contesto di didattica laboratoriale, che ha mirato prevalentemente al potenziamento della lettura e allo sviluppo delle competenze nella lingua madre, e non alla pubblicazione di un prodotto editoriale compiuto e rifinito. Conserva quindi la specificità di "un lavoro artigianale", tutt'altro che "pulito" rispetto alla definizione audio e video e alla cura dell'editing. Il risultato più importante, per noi, è stata la condivisione delle esperienze (degli alunni delle due classi, ma anche degli insegnanti), che ha messo in gioco diversi stili, competenze, modi di interagire. L’aggettivo “nostre”, quindi, si riferisce certamente alla rielaborazione e personalizzazione del romanzo Le streghe, ma mira anche a sottolineare l’importanza del “noi”, del gruppo, e il valore della collaborazione e della partecipazione.

Flavio Massaro
Maria Domenica Muci
Capitolo 1.
Attenti alle streghe!

In questo libro non si parla delle classiche streghe delle fiabe, quelle con ridicoli cappelli neri e neri mantelli, che volano a cavallo delle scope...
No, si parla delle STREGHE VERE!










Una VERA STREGA può essere scambiata per una donna qualunque, ma odia i bambini di un odio feroce, furibondo e forsennato, al punto che passa tutto il tempo a pensare nuovi piani per eliminarli.
Ecco un motto delle streghe:

"Spiaccicati , stritolati,
Ben tritati, poi frullati e oplà...
Eccoli spariti!"

Inquietante, eh? Eccone un altro:

Ma che buon profumino!
In pentola cuoce un bambino
che, accompagnato con del vino,
è un ottimo spuntino! 
Vuoi sentire la mia risata malvagissima?
Speech Bubble
Non è certo facile riconoscere delle streghe a una prima occhiata. Esse, però, hanno in comune alcune particolari caratteristiche fisiche e piccole strane abitudini: vi basterà conoscerle e tenerle bene a mente per avere almeno una possibilità di scampare alla loro potente e malefica magia! 
Capitolo 2. 
La nonna
Il simpatico protagonista della nostra storia, di cui non sappiamo dirvi sfortunatamente il nome, a otto anni ebbe la disavventura di imbattersi in una strega… Se è ancora vivo, però, lo deve alla sua straordinaria nonna. 

Lei era una nonna speciale: era norvegese e sapeva tutto sulle streghe. 
Anche i genitori del bambino erano di origini norvegesi, ma il papà lavorava in Inghilterra, dove il nostro protagonista era nato e cresciuto.  
A Natale e in estate la famiglia tornava in Norvegia per stare con la nonna, che era la loro unica parente...  
Quando il bambino aveva appena compiuto sette anni, i suoi genitori lo portarono in Norvegia per le vacanze di Natale, ma lungo la strada la macchina sbandò e precipitò in un burrone. Il papà e la mamma morirono, mentre lui si salvò miracolosamente... 
Il bambino fu così affidato alla nonna e restò con lei in Norvegia. 
La nonna lo intratteneva raccontandogli incredibili storie, soprattutto... storie di streghe. 
La vittima successiva si chiamava Solveg Christiansen. 
Anche lei scomparve misteriosamente e dopo un po' venne ritrovata dai genitori... in un quadro del soggiorno, ritratta nell’atteggiamento di dar da mangiare alle anatre presso un laghetto. 
Una sera, all'incredulo nipote spiegò di aver conosciuto almeno cinque bambini scomparsi misteriosamente... 
La prima ragazzina, Ranghild Hansen, venne portata via da casa da una misteriosa signora con i guanti bianchi e non se ne seppe più nulla. 

Il quadro, poi, finì in un famoso museo di Oslo...
La terza bambina, Birgit Svenson, fu trasformata in una gallina e …  le buonissime uova che faceva venivano usate dalla madre per fare frittate! 
Il quarto, Harald, fu mutato in pietra e… da quel momento venne usato come appendiabiti!

 
Il quinto, Leif, divenne un delfino dopo essersi tuffato in un fiordo.
Dopo aver sentito queste storie inquietanti, il nipotino andò a dormire. Ma addormentarsi non fu facile...  
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