#DonaLaScuola

Questa è la storia di un bambino di nome Andrea che nel 2020, in prima elementare, si ritrova da un giorno all’altro chiuso a casa per colpa di un maledetto virus e deve trovare mille soluzioni per poter continuare ad andare a scuola e ad imparare.

Storia donata dalla maestra Laura Greco Illustrazioni donate dalla pittrice Silvia Ziolla Voce narrante donata da Stefano Cavanna

Andrea vive con mamma Claudia, papà Luigi e sua sorella maggiore Milena di 9 anni. Mamma fa l’impiegata in un’azienda e ora lavora in smartworking. Spesso ha bisogno di una stanza dove lavorare da sola perché partecipa ad importanti riunioni e non può essere disturbata.

Papà fa il postino e quando va a consegnare la posta i bambini possono usare il suo computer. In casa c’è solo un tablet a disposizione dei figli, che prima era strumento per lo più di gioco e ora è diventato indispensabile: peccato che sia quasi sempre Milena ad averne più diritto perché lei, essendo più grande, deve fare dei compiti più complicati come scrivere testi digitali, fare delle ricerche su Internet, produrre delle presentazioni con i suoi compagni su argomenti da approfondire.

Il piccolo Andrea ha iniziato la didattica a distanza con molte incertezze perché i bambini ancora non sanno leggere e scrivere e per loro la scuola a distanza è una realtà ancora più complicata che per tutti gli altri alunni. L’unico aspetto che veramente lo consola è che ancora può vedere le sue maestre e i suoi compagni anche se davanti a uno schermo; gli sguardi mezzi persi degli altri bambini lo rincuorano: forse i sentimenti che sta provando lui sono gli stessi degli altri bambini. Peccato che spesso, quando papà lavora da casa col suo computer, a Milena spetta il tablet e lui si ritrova a fare didattica a distanza con lo smartphone della mamma e vedere bene gli diventa quasi impossibile; le poche occasioni per socializzare gli si sono ridotte in uno schermo di 16 x 8 cm. Andrea pensa a quanto vorrebbe un computer tutto per sè, ma sa che ciò è impossibile: anche qualora i genitori riuscissero a comprarne uno nuovo ne avrebbe sempre più diritto sua sorella.

L’anno successivo la didattica a distanza non è scomparsa solo che questa volta la scuola si è attrezzata. La campagna di raccolta fondi dice: “Desideriamo un computer in comodato d’uso per ogni bambino della nostra scuola che non ne possiede uno suo perché i bambini hanno diritto ad imparare, a socializzare, a crescere nonostante tutto. Se ognuno di noi farà la sua parte donando qualcosa riusciremo a raggiungere questo importante obiettivo e i bambini ve ne saranno grati perché avrete supportato il loro percorso di crescita.”

Finalmente Andrea ha a disposizione un computer: sa che è in prestito e appartiene alla scuola, ma se ne prende molta cura perché finalmente ha uno strumento tutto per sé che può utilizzare per vedere i suoi compagni e le maestre nelle lezioni, guardare video, film e ascoltare registrazioni assegnati come compito dagli insegnanti, iniziare a scrivere piccoli testi e disegnare sul computer, caricare documenti, fotografie e video da condividere con le maestre. Andrea ora può partecipare alla vita della scuola e si sente molto felice.

Ciao, mi chiamo Andrea e vado in prima elementare.

Progetto sperimentale di diffusione delle competenze di fundraising nei contesti scolastici, promosso da Fondazione CRT

Che bello! Finalemente anch'io posso fare la scuola del futuro!

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