Quaresima 2022

Purple polka dot border

Luce dei miei passi 

Quaresima tentazioni - jigsaw puzzle (24 pieces)

DANILO (PAPÀ): Ragazzi, il brano del Vangelo di questa prima Domenica di Quaresima ci parla delle tentazioni di Gesù. Questo avviene all’ inizio della sua missione, quasi a dirci che chi vuole impegnarsi davvero deve prepararsi alle tentazioni. CLAUDIA (MAMMA): Le tentazioni fanno parte del cammino di ognuno, non si possono evitare ma lo Spirito rimane accanto a Gesù e oggi anche a noi. PAOLO (FIGLIO): Gesù si ritira nel deserto a pregare e lì viene tentato! DANILO (PAPÀ): Sì! Ma Gesù rifiuta la tentazione del pane che riduce l’uomo a vivere intorno alle “cose”: denaro, lavoro, vacanze, vestiti. Gesù rifiuta le tentazioni del potere e del successo, dalle quali troppe volte noi siamo attratti. CLAUDIA (MAMMA): Gesù rifiuta la tentazione di strumentalizzare Dio&nbsp;a proprio vantaggio. Al diavolo che, citando le Scritture, lo invita a

Che cos'è bene? Che cos'è male?

Gesù nel rispondere al tentatore&nbsp;non entra in dialogo, ma risponde alle tre sfide soltanto con la Parola di Dio. Questo ci insegna che con il diavolo non si dialoga, non si deve dialogare, soltanto gli si risponde con la Parola di Dio. Approfittiamo dunque della Quaresima, come di un tempo privilegiato per purificarci, per sperimentare la consolante presenza di Dio nella nostra vita.

a leggere, con l'aiuto di uno dei genitori, ogni giorno il Vangelo che mi indicherà la via giusta da seguire. Per non dimenticare il mio impegno costruisco "il calendario degli impegni settimanali".

Puzzle Quaresima

Costruiamo il calendario degli impegni settimanali. occorrente: 1 foglio di cartellone medio colorato, 1 foglio cartoncino A4 bianco, forbici, colori, matita e nastro di velcro. - si disegna sul foglio bianco il segno di questa settimana, che sarà la Bibbia, e si ritaglia. (Ogni settimana verrà proposto un segno diverso) - si attacca dietro al segno un quadretto di velcro - realizzare il calendario sul quale verrà spostato giornalmente il segno per ricordarci dell' impegno. - Prendiamo il cartellone e realizziamo una tabella con i giorni della settimana, come nella foto. In corrispondenza di ogni giorno applichiamo un quadretto di velcro, che costituisce l'appoggio per il segno. - Il calendario potrà essere colorato e decorato a piacere.

Preghiera semplice

Insieme sul monte

Dal &nbsp;Vangelo secondo Luca (9,28-36) “In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno;ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura.”

“IL  SUO VOLTO CAMBIÒ D’ASPETTO E  LA SUA VESTE  CANDIDA IDIVENNE CANDIDA”.

Vangelo animato - CQ020 - Lc 9,28-36 - Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto

&nbsp; Colora il disegno e scrivi&nbsp;il nome proprio di ogni personaggio&nbsp; &nbsp;

Chiara(figlia): Papà &nbsp;cosa è successo a Gesù&nbsp;e ai discepoli sul monte? Danilo(papà): Beh, un’esperienza straordinaria, dove Gesù entra in un’intima relazione d’amore con il Padre e il Padre stesso fa intendere la sua voce e mostra in Gesù il Figlio amato. Tutto questo spaventa i discepoli, che non riescono a comprendere ancora questa unione intima d’amore tra il Padre e il Figlio che coinvolge loro e tutti gli uomini. Paolo (FiGLIO) :&nbsp;Ma come si fa a credere all’amore di dio se non lo vediamo? Claudia (Mamma):&nbsp;Tu quando eri nel mio grembo non mi vedevi&nbsp;eppure sentivi il mio amore, il mio nutrimento, perché io nutrendo me nutrivo anche te… e così&nbsp;siamo noi nel grembo di Dio. Danilo (papà) : tu e chiara siete stati e siete il frutto del nostro amore… &nbsp;Chiara(figlia) : Davvero? ma allora siamo una cosa bella ! Claudia (mamma) Bellissima! siete una parola d’amore detta a voi da dio che vi ha fatto il dono della vita. Danilo(Papà)&nbsp;E siete&nbsp;una parola d’amore detta da Dio a noi che si è fidato&nbsp;del nostro amore e&nbsp;ci ha chiamato ad essere e ad amarvi come vostri genitori. Paolo(Figlio): Quindi noi siamo amati da dio e capiamo che dio ci ama dal vostro amore …? Danilo(papà): e’ proprio così paolo, hai compreso bene …! Chiara(figlia): allora non dobbiamo avere paura quando siamo soli..?

Claudia (mamma): certo, non dobbiamo avere paura perché dio ci ama e non siamo mai soli. Chiara (Figlia): e volevo chiedervi anche&nbsp;una&nbsp;cosa: voi, a volte,&nbsp;vi guardate&nbsp;sorridendo&nbsp;e rimanete&nbsp;in silenzio.&nbsp;ma perché state in silenzio? Claudia (mamma): vedi chiara, nel silenzio si ascolta meglio l’altro e, se lo guardiamo con amore capiamo, dal suo sguardo, non solo dalle sue parole, che cosa vuole dirci. Danilo (papà): nel silenzio è il nostro cuore che ascolta, non sono le nostre orecchie... e nel silenzio capiamo meglio il cuore dell’altro. Paolo (figlio): allora per capire il cuore di dio anche noi dobbiamo&nbsp;fare silenzio? danilo (papà): sei un figlio in gamba… capisci subito quello che vogliamo dirvi. Chiara (figlia): e anch’io ho capito che non dobbiamo avere paura... perchè siamo amati da Dio e da voi… claudia (mamma): e anche tu sei una figlia in gambissima…

“...Gesù ci assicura che la croce, le prove, le difficoltà nelle quali ci imbattiamo hanno la loro soluzione e il loro superamento nella Pasqua. Perciò, in questa Quaresima, saliamo anche noi sul monte con Gesù! Ma in che modo? Con la preghiera. Saliamo al monte con la preghiera; la preghiera silenziosa, la preghiera del cuore, la preghiera … Sempre cercando il Signore. Rimaniamo qualche momento in raccoglimento, ogni giorno un pò, fissiamo lo sguardo interiore sul suo volto e lasciamo che la sua luce ci pervada e si irradi nella nostra vita.”&nbsp;

a fare ogni giorno, per qualche minuto, la PREGHIERA DI SILENZIO, per ascoltare Gesù CHE PARLA AL MIO CUORE e vuole renderlo più luminoso. (aggiungo il segno nel "calendario degli impegni").

Quiz sulla trasfigurazione

Grazie Gesù - Canzoni di Nuovi Sogni

CREARE&nbsp;nel luogo dell’incontro di catechesi&nbsp;e ognuno a casa nella propria camera,&nbsp;UN ANGOLINO DI&nbsp;PREGHIERA sistemare decorosamente sopra un tappetino: ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;BIBBIA ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Candela ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Croce ·&nbsp;&nbsp;&nbsp; Corona ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Icona della Madonna ·&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Vaso con&nbsp;fiori o piccola pianta

Dal Vangelo di Lc 13, 1-9 IN QUEL TEMPO SI PRESENTARONO ALCUNI A RIFERIRE A GESÙ IL FATTO DI QUEI GALILEI, IL CUI SANGUE PILATO AVEVA FATTO SCORRERE INSIEME A QUELLO DEI LORO SACRIFICI. PRENDENDO LA PAROLA, GESÙ DISSE LORO: «CREDETE CHE QUEI GALILEI FOSSERO PIÙ PECCATORI DI TUTTI I GALILEI, PER AVER SUBITO TALE SORTE? NO, IO VI DICO, MA SE NON VI CONVERTITE, PERIRETE TUTTI ALLO STESSO MODO. O QUELLE DICIOTTO PERSONE, SULLE QUALI CROLLÒ LA TORRE DI SÌLOE E LE UCCISE, CREDETE CHE FOSSERO PIÙ COLPEVOLI DI TUTTI GLI ABITANTI DI GERUSALEMME? NO, IO VI DICO, MA SE NON VI CONVERTITE, PERIRETE TUTTI ALLO STESSO MODO». DICEVA ANCHE QUESTA PARABOLA: «UN TALE AVEVA PIANTATO UN ALBERO DI FICHI NELLA SUA VIGNA E VENNE A CERCARVI FRUTTI, MA NON NE TROVÒ. ALLORA DISSE AL VIGNAIOLO: "ECCO, SONO TRE ANNI CHE VENGO A CERCARE FRUTTI SU QUEST' ALBERO, MA NON NE TROVO. TAGLIALO DUNQUE! PERCHÉ DEVE SFRUTTARE IL TERRENO?". MA QUELLO GLI RISPOSE: "PADRONE, LASCIALO ANCORA QUEST'ANNO, FINCHÉ GLI AVRÒ ZAPPATO ATTORNO E AVRÒ MESSO IL CONCIME. VEDREMO SE PORTERÀ FRUTTI PER L'AVVENIRE; SE NO, LO TAGLIERAI".

"PADRONE, LASCIALO ANCORA QUEST'ANNO, FINCHÉ GLI AVRÒ ZAPPATO ATTORNO E AVRÒ MESSO IL CONCIME. VEDREMO SE PORTERÀ FRUTTI...".

Vangelo animato - CQ030 - Lc 13,1-9 - Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo

DOPO AVER CENATO INSIEME, LA FAMIGLIA DIOCIGUARDI SI CONCEDE UN PO' DI TEMPO ATTORNO AL CAMINETTO DEL SOGGIORNO, DAVANTI ALLA TV, AL TERMINE DI UNA DELLE SETTIMANE INVERNALI. LA MAMMA, INCURIOSITA DAL VEDERE IL FIGLIO COL TELEFONINO ATTENTO A LEGGERE E SCRIVERE MESSAGGI, DISTOGLIE LO SGUARDO DAL PROGRAMMA TELEVISIVO E CHIEDE A PAOLO: CLAUDIA (MAMMA): MA CHE TI SUCCEDE? E’ DA OGGI POMERIGGIO, DA QUANDO SEI TORNATO DALLA SCUOLA CALCIO CHE CONTINUI A LEGGERE E MANDARE MESSAGGI. QUALCOSA NON È ANDATA BENE IN CAMPO? PAOLO (FIGLIO): VERAMENTE QUALCOSA C’È STATA. QUESTO ALLENATORE IO PROPRIO NON LO CAPISCO. HA FATTO GIOCARE TUTTO IL TEMPO ANDREA, NONOSTANTE NON FACESSE GOAL. BASTAVANO DIECI MINUTI PER CAPIRE CHE NON SAPEVA GIOCARE. IN CAMPO TUTTI NOI GLI DICEVAMO DI USCIRE, CHE NON CI AVREBBE FATTO VINCERE E INVECE, CHE HA FATTO IL MISTER? LO HA FATTO GIOCARE, LASCIANDO IN PANCHINA MARCELLO, UN VERO BOMBER DEL CALCIO. ADESSO IL MISTER MI VUOLE CONVINCERE CHE È STATO MEGLIO COSÌ, MA IO NON CAPISCO.

DANILO (PAPÀ): SECONDO ME, PAOLO, IL MISTER CONOSCE ANDREA PIÙ DI QUANTO LO CONOSCIATE VOI. SONO SICURO CHE FACENDO TANTE PROVE E TANTI ALLENAMENTI VEDRAI CHE FINIRÀ PER FAR GOAL E FARVI VINCERE. IL MISTER HA MOLTA PAZIENZA CON TUTTI VOI. CHIARA (FIGLIA): SAI MAMMA, IERI AL "CATECHISMO" DON PINO CI HA SPIEGATO CHE UN CONTADINO AVEVA TANTI ALBERI CHE DAVANO FRUTTO E UNO IN PARTICOLARE ERA SECCO. IL PROPRIETARIO LO VOLEVA TAGLIARE, MA IL CONTADINO DISSE CHE LO AVREBBE CURATO PERCHÉ SICURAMENTE AVREBBE DATO I SUOI FRUTTI. UN PO' COME STA FACENDO IL MISTER CON ANDREA, NON È COSÌ, PAPÀ? DANILO (PAPÀ): CERTO, PENSO PROPRIO DI SI. IL GIORNO DOPO DI RITORNO DAL CALCETTO, PAOLO ERA STRAFELICE: LA SUA SQUADRA AVEVA VINTO LA QUALIFICAZIONE AL CAMPIONATO REGIONALE. LA PARTITA ERA FINITA CON LA VITTORIA DI 3 A 0. PAOLO (FIGLIO): ORA HO CAPITO MAMMA, IL MISTER AVEVA RAGIONE, HA CREDUTO NELLE CAPACITÀ DI ANDREA E DOPO TANTI ALLENAMENTI FINALMENTE HA RIPORTATO LA VITTORIA PER LUI, MA ANCHE PER TUTTA LA SQUADRA. MAMMA, SE CI IMPEGNIAMO A DARE IL MEGLIO DI NOI STESSI FAREMO VINCERE GLI ALTRI. DA DOMANI LO VORREI FARE ANCH’IO, COSÌ DIVENTERÒ UN VERO CAMPIONE E FORSE GIOCHERÒ IN NAZIONALE AL PROSSIMO MONDIALE!!!

IL CAPITALE UN RICCONE ARRIVÒ IN PARADISO. PER PRIMA COSA FECE UN GIRO PER IL MERCATO E CON SORPRESA VIDE CHE LE MERCI ERANO VENDUTE A PREZZI MOLTO BASSI. IMMEDIATAMENTE MISE MANO AL PORTAFOGLIO E COMINCIÒ A ORDINARE LE COSE PIÙ BELLE CHE VEDEVA. AL MOMENTO DI PAGARE PORSE ALL’ANGELO, CHE FACEVA DA COMMESSO, UNA MANCIATA DI BANCONOTE DI GROSSO TAGLIO. L’ANGELO SORRISE E DISSE: «MI DISPIACE, MA QUESTO DENARO NON HA ALCUN VALORE». «COME?», SI STUPÌ IL RICCONE. «QUI VALE SOLTANTO IL DENARO CHE SULLA TERRA È STATO DONATO», RISPOSE L’ANGELO. OGGI, NON DIMENTICARE IL TUO CAPITALE PER IL PARADISO. DIVENTA UN ALBERO PIENO DI FRUTTI DA DONARE, SARAI RICOMPENSATO E NON TI SCORDARE DI RINGRAZIARE CHI È STATO PAZIENTE CON TE .&nbsp;&nbsp;

“QUESTA SIMILITUDINE DEL VIGNAIOLO MANIFESTA LA MISERICORDIA DI DIO, CHE LASCIA A NOI UN TEMPO PER LA CONVERSIONE. TUTTI NOI ABBIAMO BISOGNO DI CONVERTIRCI E LA PAZIENZA DI DIO, LA MISERICORDIA, CI ACCOMPAGNA IN QUESTO. NONOSTANTE LA STERILITÀ, CHE A VOLTE SEGNA LA NOSTRA ESISTENZA, DIO HA PAZIENZA E CI OFFRE LA POSSIBILITÀ DI CAMBIARE. LA POSSIBILITÀ DELLA CONVERSIONE NON È ILLIMITATA; PERCIÒ È NECESSARIO COGLIERLA SUBITO“.

A CAMBIARE LE MIE CATTIVE ABITUDINI E A RINGRAZIARE DIO PER LA PAZIENZA CHE HA NEI MIEI CONFRONTI. (aggiungo l'immagine nel "calendario degli impegni").&nbsp;

ATTIVITÀ PER I RAGAZZI. IL QUADRO UMANO DIVIDERE I RAGAZZI IN GRUPPI DI MINIMO TRE PERSONE E CON IL PROPRIO CORPO RAFFIGURARE LA PARABOLA DEL FICO STERILE, REALIZZANDO UN QUADRO UMANO.

Il giardino della vita 

Il Figlio ritrovato

Parabola del Padre misericordioso

Osserva le immagini e ricostruisci la storia di questo padre che ha due figli. poi confrontala con la parabola del Vangelo di questa IV Domenica di Quaresima.

Dal&nbsp;Vangelo di Luca 15, 1-3. 11-32 In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio".

DANILO (PAPÀ): IL VANGELO DI QUESTA QUARTA SETTIMANA DI QUARESIMA CI RACCONTA UNA PARABOLA: QUELLA DEL PADRE MISERICORDIOSO. CLAUDIA (MAMMA): VI RICORDATE CHE COS’È UNA PARABOLA? PAOLO (FIGLIO): SI, MAMMA. UNA PARABOLA È&nbsp;IL MODO IN CUI GESÙ ERA SOLITO PREDICARE. DANILO (PAPÀ): MOLTO BENE. LE PARABOLE INFATTI PARTONO DALL'ESPERIENZE DI VITA VISSUTA E CI RACCONTANO TUTTO DI DIO. CHIARA (FIGLIA): MAMMA MA DI COSA RACCONTA QUESTA PARABOLA? CLAUDIA (MAMMA): RACCONTA DI UN UOMO CHE AVEVA DUE FIGLI. UNO DI QUESTI, IL FIGLIO MINORE, È STATO DISOBBEDIENTE E TESTARDO. DECISE DI ANDARSENE DI CASA, CHIEDENDO LA PARTE DELLA SUA EREDITÀ, E DI VIVERE LONTANO DAL PADRE, PER DIMOSTRARE A SE STESSO CHE DA SOLO ERA IN GRADO DI FARCELA. IL VERO PROTAGONISTA PERÒ È IL PADRE DI QUESTO FIGLIO, CHE RAPPRESENTA DIO. È UN PADRE COMPRENSIVO E GENEROSO, CHE LASCIA LIBERO SUO FIGLIO E ACCETTA LA SUA DECISIONE.&nbsp; DANILO (PAPÀ): È PAZIENTE, LO ATTENDEVA E TUTTI I GIORNI SI AFFACCIAVA DAL SUO TERRAZZO PER VEDERE SE IN LONTANANZA LO RICONOSCEVA PER LA VIA. AL SUO RITORNO NON LO PUNISCE E NON LO RIMPROVERA. NON GLI DICE “ME LA PAGHERAI”, ANZI LO ACCOGLIE CON AMORE E FA FESTA PER CELEBRARE CHE SIA TORNATO A CASA SANO E SALVO.

CHIARA (FIGLIA): QUINDI È UN PADRE CHE RICONCILIA? CLAUDIA (MAMMA): ESATTAMENTE, PROPRIO COSÌ. PAOLO (FIGLIO): QUALI SONO STATI I SENTIMENTI DEL FIGLIO MAGGIORE ALLA NOTIZIA DEL RITORNO DEL FRATELLO? CLAUDIA (MAMMA): ANCHE LUI AVEVA BISOGNO DI MISERICORDIA, COME TUTTI I GIUSTI. QUESTO FIGLIO RAPPRESENTA NOI QUANDO CI DOMANDIAMO SE VALE LA PENA FATICARE TANTO ANCHE SE NON RICEVIAMO NULLA IN CAMBIO. INFATTI QUANDO VENNE A SAPERE DEL RITORNO DEL FRATELLO PARLÒ AL PADRE CON DISPREZZO, CHIEDENDOGLI COME ABBIA FATTO A PERDONARE IL FIGLIO INGRATO E CHIEDENDOGLI PERCHÉ PER LUI, FIGLIO DEVOTO E SERVIZIEVOLE, NON ABBIA MAI FATTO FESTA. GESÙ CI RICORDA CHE NELLA CASA DEL PADRE NON SI RIMANE PER AVERE UN COMPENSO MA PER STARE INSIEME A LUI, CHE HA DONATO SE STESSO SULLA CROCE SENZA MISURA. DANILO (PAPÀ): ALLE VOLTE CI COMPORTIAMO COME IL FIGLIO MAGGIORE QUANDO PENSIAMO DI FARE LA COSA GIUSTA MA IN REALTÀ SIAMO CIECHI E NON VEDIAMO CHE LA VERA GIOIA È VIVERE CON IL PADRE! CHIARA (FIGLIA): CHE COSA BELLA LA TENEREZZA DEL PADRE! LA SUA MISERICORDIA È TRABOCCANTE ED INCONDIZIONATA.

100 punti per il paradiso Una buona cristiana si presentò alla porta del Cielo. Era tutta intimorita. San Pietro la ricevette cordialmente. Cercò di rassicurarla, ma le disse serio: “Per entrare in Paradiso, ci vogliono cento punti!” La brava donna cominciò a elencare: “Sono stata fedele a mio marito per tutta la vita. Ho educato cristianamente i miei figli; non ci sono riuscita tanto, ma ho fatto tutto quel che ho potuto. Sono stata catechista per ventidue anni. Ho fatto volontariato per le Missioni e ho dato una mano alla Caritas. Ho cercato sempre di sopportare le persone che mi stavano accanto, soprattutto il parroco e i miei vicini di casa …” Quando si fermò a tirare il fiato, San Pietro le disse: “Due punti e mezzo.” Per la donna fu un pugno nello stomaco. Allora riprovò: “E … Ah sì! Ho assistito i miei vecchi genitori. Ho perdonato a mia sorella che mi faceva la guerra per via dell’eredità … e … Ecco! Non ho mai saltato una Messa la domenica, eccetto che per la nascita dei miei figli. Ho anche partecipato a dei ritiri e alle conferenze quaresimali … Ho recitato sempre le preghiere … E il rosario nel mese di maggio …”. San Pietro le disse: “Siamo a tre punti.”

La donna si demoralizzò. Come poteva arrivare a cento punti? Aveva detto l’essenziale e le riusciva difficile trovare ancora qualcosa. Con le lacrime agli occhi e la voce tremante, disse: “Se è così, posso contare solo sulla misericordia di Dio!” “Cento punti! Prego, si accomodi, la stavamo aspettando!” esclamò San Pietro. Anche se avessi sulla coscienza tutti i peccati che si possono commettere, andrei, col cuore spezzato dal pentimento, a gettarmi tra le braccia di Gesù, poiché so quanto egli ama il figliol prodigo che ritorna a lui.

“Penso a quanti hanno fame di misericordia e di perdono e credono di non meritarlo … In qualunque situazione della vita, non devo dimenticare che non smetterò mai di essere figlio di Dio, essere figlio di un Padre che mi ama e attende il mio ritorno, anche nella situazione&nbsp;più brutta della vita, Dio mi attende, Dio mi aspetta, vuole abbracciarmi.”&nbsp;

a fine giornata di riflettere sugli errori compiuti e di chiedere perdono per meritare l'abbraccio di Dio. (Aggiungo il segno al mio "calendario degli impegni").

IL PADRE MISERICORDIOSO 

Canzone "Lettera del figlio prodigo a suo padre"

Dopo aver letto il vangelo di Luca, prova attraverso alcuni suggerimenti pratici a realizzare la DRAMMATIZZAZIONE della Parabola del Padre Misericordioso. Ogni catechista nel proprio gruppo ha dato sfogo alla propria creatività e fantasia e ha recuperato degli accessori per “impreziosire” la scena: - 2 Kippah (tipico copricapo ebreo) per i due figli - Un turbante per il Padre (fatto con un foulard) - Un bastone x il figliol prodigo - Delle monete - Delle carrube - Delle ghiande - Un cartellone con disegnati dei maiali o delle mascherine con faccia di maiale - Un vestito tutto a brandelli - Una pashmina larga e preziosa x il vestito più bello - Un bel anello vistoso (bigiotteria) - Dei sandali - Dei grembiuli per la servitù

Adultera - jigsaw puzzle (45 pieces)

Tutto nasce dal cuore

LA BATTAGLIA DELLE PIETRE DI CARTA Materiali: carta, nastro adesivo di carta o nastro adesivo colorato Giocatori: 4-16 Regole: Accartocciando dei vecchi giornali, si realizzano delle palline di carta e se ne consegnano 3 per ciascun giocatore; Si divide lo spazio in due campi. Divisi i giocatori in due squadre, si collocano in linea retta ai bordi del campo; se il gioco si svolge in una stanza, posiziona i giocatori sulle due pareti opposte della camera. Al “Via!”, i giocatori delle due squadre dovranno lanciare le loro palline di carta nel campo opposto, poi dovranno cercare di rilanciare le palline che sono nella propria aria del campo, il tempo a disposizione è di 3 minuti. Allo scadere del tempo, la squadra che avrà più palline di carta nella sua area avrà perso la partita.

DAL VANGELO di Gv 8,1-11 IN QUEL TEMPO, GESÙ SI AVVIÒ VERSO IL MONTE DEGLI ULIVI. MA AL MATTINO SI RECÒ DI NUOVO NEL TEMPIO E TUTTO IL POPOLO ANDAVA DA LUI. ED EGLI SEDETTE E SI MISE A INSEGNARE LORO. ALLORA GLI SCRIBI E I FARISEI GLI CONDUSSERO UNA DONNA SORPRESA IN ADULTERIO, LA POSERO IN MEZZO E GLI DISSERO: «MAESTRO, QUESTA DONNA È STATA SORPRESA IN FLAGRANTE ADULTERIO. ORA MOSÈ, NELLA LEGGE, CI HA COMANDATO DI LAPIDARE DONNE COME QUESTA. TU CHE NE DICI?». DICEVANO QUESTO PER METTERLO ALLA PROVA E PER AVERE MOTIVO DI ACCUSARLO. MA GESÙ SI CHINÒ E SI MISE A SCRIVERE COL DITO PER TERRA. TUTTAVIA, POICHÉ INSISTEVANO NELL’INTERROGARLO, SI ALZÒ E DISSE LORO: «CHI DI VOI È SENZA PECCATO, GETTI PER PRIMO LA PIETRA CONTRO DI LEI». E, CHINATOSI DI NUOVO, SCRIVEVA PER TERRA. QUELLI, UDITO CIÒ, SE NE ANDARONO UNO PER UNO, COMINCIANDO DAI PIÙ ANZIANI. LO LASCIARONO SOLO, E LA DONNA ERA LÀ IN MEZZO. ALLORA GESÙ SI ALZÒ E LE DISSE: «DONNA, DOVE SONO? NESSUNO TI HA CONDANNATA?». ED ELLA RISPOSE: «NESSUNO, SIGNORE». E GESÙ DISSE: «NEANCH’IO TI CONDANNO; VA’ E D’ORA IN POI NON PECCARE PIÙ».&nbsp;

«CHI DI VOI È SENZA PECCATO, GETTI PER PRIMO LA PIETRA CONTRO DI LEI».

Vangelo bambini: 5 domenica quaresima 

PAOLO (FIGLIO): SAI PAPÀ, OGGI DURANTE LA PREDICA, HO RIPENSATO ALLA PICCOLISSIMA STORIA CHE&nbsp;LA MAESTRA CI HA FATTO LEGGERE . DANILO (PAPÀ): AH SI! RACCONTALA COSÌ CI SPIEGHI PERCHÉ TE NE SEI RICORDATO GIUSTO OGGI. PAOLO (FIGLIO):&nbsp;E’ UNA STORIA SCRITTA DA ESOPO CHE VISSE PRIMA DELLA NASCITA DI GESÙ,&nbsp;SI INTITOLA “LE DUE BISACCE”. VOGLIO RACCONTARVELA. L'UOMO HA SULLE SPALLE DUE BISACCE,&nbsp;UNA PIENA DEI DIFETTI DEGLI ALTRI E L'ALTRA PIENA DEI PROPRI DIFETTI;&nbsp;QUELLA CON I PROPRI DIFETTI PENZOLA SULLA SCHIENA MENTRE L'ALTRA SUL DAVANTI. ECCO PERCHÉ L'UOMO VEDE SUBITO I DIFETTI ALTRUI E NON I PROPRI. CHIARA (FIGLIA): Sì, LA CONOSCO È STATA IL TESTO DI UNA VERSIONE FATTA A SCUOLA … MI HA COLPITO MOLTO … MA IL TESTO CONCLUDEVA CHE L’UOMO DIVENTA CENSORE DELLE AZIONI DEGLI ALTRI. PAOLO (FIGLIO): COSA SIGNIFICA CENSORE ? CLAUDIA (MAMMA): I CENSORI ERANO DEI GIUDICI, QUINDI ESOPO NELLA SUA STORIA SOTTOLINEA&nbsp;CHE È PIÙ FACILE&nbsp;GIUDICARE GLI ALTRI E NON NOI STESSI . PAOLO (FIGLIO): INFATTI È QUELLO CHE DON MARIO HA LETTO OGGI IN CHIESA NEL VANGELO. GLI SCRIBI E I FARISEI PORTARONO UNA DONNA A GESÙ E LA GIUDICARONO COLPEVOLE&nbsp;… VOLEVANO ADDIRITTURA LANCIARLE DELLE PIETRE.&nbsp;

DANILO (PAPÀ): Sì,&nbsp;PERÒ NEL VANGELO C’È SCRITTO ANCHE ALTRO. COSA HA FATTO GESÙ, COME HA REAGITO? PAOLO (FIGLIO): GESÙ NON SI È FATTO INFLUENZARE DALLA FOLLA, È RIMASTO A SCRIVERE PER TERRA. CLAUDIA (MAMMA): INFATTI CON IL SUO MODO DI&nbsp;FARE HA INVITATO TUTTI ALLA CALMA, A NON AGIRE SULL’ONDA DELL’IMPULSIVITÀ, E A CERCARE LA GIUSTIZIA DI DIO. CHIARA (FIGLIA) : E&nbsp;POI HA PARLATO CON LORO, GLI HA FATTO UNA DOMANDA CHIARA: «CHI DI VOI È SENZA PECCATO, GETTI PER PRIMO LA PIETRA CONTRO DI LEI». DANILO (PAPÀ): INFATTI CON QUESTA DOMANDA, CHE NON SI ASPETTAVANO,&nbsp;LI HA INVITATI A GUARDARSI DENTRO, A NON DIVENTARE GIUDICI DEGLI ALTRI.&nbsp;COSÌ SI ALLONTANARONO CONSAPEVOLI DI AVERE PECCATO ANCHE LORO&nbsp;. PAOLO (FIGLIO): MA LA DONNA AVEVA SBAGLIATO PERÒ… CLAUDIA (MAMMA): Sì, MA A GIUDICARLA NON DEVONO ESSERE&nbsp;SCRIBI E FARISEI MA DIO CON IL SUO SGUARDO PIENO DI MISERICORDIA. COSÌ GESÙ DICENDOLE: « NEANCHE IO TI CONDANNO; VA’ E D’ORA IN POI NON PECCARE PIÙ» LA RIEMPIE DELL’AMORE CHE PERDONA E LA ESORTA A CAMBIARE VITA E CAMMINARE IN UNA STRADA NUOVA“.

GUARDA DOVE VAI! NEI TEMPI REMOTI, IN GIAPPONE, SI USAVANO LANTERNE DI CARTA E DI BAMBÙ CON LE CANDELE DENTRO. UNA NOTTE, A UN CIECO CHE ERA ANDATO A TROVARLO, UN TALE OFFRÌ UNA LANTERNA DA PORTARSI A CASA. «A ME NON SERVE UNA LANTERNA», DISSE IL CIECO. «BUIO O LUCE PER ME SONO LA STESSA COSA». «LO SO CHE PER TROVARE LA STRADA A TE NON SERVE UNA LANTERNA», RISPOSE L’ALTRO,«MA SE NON L’HAI, QUALCUNO PUÒ VENIRTI ADDOSSO. PERCIÒ DEVI PRENDERLA». IL CIECO SE NE ANDÒ CON LA LANTERNA, MA NON ERA ANCORA ANDATO MOLTO LONTANO QUANDO SI SENTÌ URTARE CON VIOLENZA. «GUARDA DOVE VAI!», ESCLAMÒ IL CIECO ALLO SCONOSCIUTO. «NON VEDI QUESTA LANTERNA?». «LA TUA CANDELA SI È SPENTA, FRATELLO», RISPOSE LO SCONOSCIUTO. CHI NON CONOSCE QUELLE PERSONE ARROGANTI CHE FENDONO IL MONDO IN MODO PRESUNTUOSO, SENZA ACCORGERSI DI ESSERE CIECHI CHE PORTANO IN MANO UNA LAMPADA SPENTA? EPPURE MOLTI DI LORO SI FANNO CHIAMARE «MAESTRO» O «DOTTORE» O «ONOREVOLE». MA NON ERA QUESTO IL PENSIERO E NON È QUESTO LO STILE DI GESÙ.

“CARI FRATELLI E SORELLE, QUELLA DONNA RAPPRESENTA TUTTI NOI, CHE SIAMO PECCATORI,… DAVANTI A DIO, TRADITORI DELLA SUA FEDELTÀ&nbsp;. DIO NON CI INCHIODA AL NOSTRO PECCATO, NON CI IDENTIFICA CON IL MALE CHE ABBIAMO COMMESSO. ABBIAMO UN NOME, E DIO NON IDENTIFICA QUESTO NOME CON IL PECCATO CHE ABBIAMO COMMESSO. CI VUOLE LIBERARE, E VUOLE CHE ANCHE NOI LO VOGLIAMO INSIEME CON LUI. VUOLE CHE LA NOSTRA LIBERTÀ SI CONVERTA DAL MALE AL BENE, E QUESTO È POSSIBILE – È POSSIBILE! – CON LA SUA GRAZIA“.&nbsp;

A RIFLETTERE SUI MIEI ERRORI E A NON GIUDICARE GLI SBAGLI DEGLI ALTRI.&nbsp; (Aggiungo il segno al mio "calendario degli impegni").

frase ADULTERA

L'amore - Canzoni di Nuovi Sogni

ATTIVITÀ PER I RAGAZZI. Lancia la tua pietra per abbattere i pregiudizi. Si preparano delle scatole da scarpe sulle quali vengono scritte queste parole, una per ogni scatola: BRUFOLOSO/A, SFIGATO/A, SECCHIONE/A, ASOCIALE, PRECISINO/A, SCHIAPPA. Le scatole sono disposte a piramide, una sopra l’altra, appoggiate su un piano, come per i giochi del tiro ai barattoli. Per prima cosa, si consegnano ai ragazzi dei post-it che ciascuno, dopo averci pensato qualche istante, attacca alla scatola in cui è scritta la parola che spesso gli altri gli abbinano. Fatto questo, i ragazzi a turno, uno alla volta, lanciano una pietra (una patata ricoperta di carta alluminio) facendo a gara a chi riesce a far cadere più scatole. Finita la gara si aiutano i ragazzi a riflettere sul gesto significativo che hanno compiuto nel gioco: abbattere i muri dei pregiudizi.

CANTO DELLA DOMENICA DELLE PALME: OSANNA A GESU'

LA DOMENICA DELLE PALME

Risolvi il cruciverba e scopri il significato della parola "Osanna"

1. PAROLA CANTATA PER FESTEGGIARE GESù 2. LO CAVALCA GESù 3.CITTà DOVE GESù VIENE FESTEGGIATO 4.EDIFICIO PRESENTE SOLO A GERUSALEMME 5.VENGONO AGITATI DALLE PERSONE 6.VENGONO MESSI PER TERRA E SUL DORSO DELL'ASINO 7.SONO I 12 AMICI SPECIALI DI GESù 8.GESù ANDAVA A GERUSALEMME PER LA FESTA DI ...

DAL VANGELO di LC 19,28-40 IN QUEL TEMPO, GESÙ CAMMINAVA DAVANTI A TUTTI SALENDO VERSO GERUSALEMME. QUANDO FU VICINO A BÈTFAGE E A BETÀNIA, PRESSO IL MONTE DETTO DEGLI ULIVI, INVIÒ DUE DISCEPOLI DICENDO: «ANDATE NEL VILLAGGIO DI FRONTE; ENTRANDO, TROVERETE UN PULEDRO LEGATO, SUL QUALE NON È MAI SALITO NESSUNO. SLEGATELO E CONDUCETELO QUI. E SE QUALCUNO VI DOMANDA: PERCHÉ LO SLEGATE?, RISPONDERETE COSÌ: IL SIGNORE NE HA BISOGNO». GLI INVIATI ANDARONO E TROVARONO COME AVEVA LORO DETTO. MENTRE SLEGAVANO IL PULEDRO, I PROPRIETARI DISSERO LORO: «PERCHÉ SLEGATE IL PULEDRO?». ESSI RISPOSERO: «IL SIGNORE NE HA BISOGNO». LO CONDUSSERO ALLORA DA GESÙ; E GETTATI I LORO MANTELLI SUL PULEDRO, VI FECERO SALIRE GESÙ. MENTRE EGLI AVANZAVA, STENDEVANO I LORO MANTELLI SULLA STRADA. ERA ORMAI VICINO ALLA DISCESA DEL MONTE DEGLI ULIVI, QUANDO TUTTA LA FOLLA DEI DISCEPOLI, PIENI DI GIOIA, COMINCIÒ A LODARE DIO A GRAN VOCE PER TUTTI I PRODIGI CHE AVEVANO VEDUTO, DICENDO: «BENEDETTO COLUI CHE VIENE, IL RE, NEL NOME DEL SIGNORE. PACE IN CIELO E GLORIA NEL PIÙ ALTO DEI CIELI!». ALCUNI FARISEI TRA LA FOLLA GLI DISSERO: «MAESTRO, RIMPROVERA I TUOI DISCEPOLI». MA EGLI RISPOSE: «IO VI DICO CHE, SE QUESTI TACERANNO, GRIDERANNO LE PIETRE».

«BENEDETTO COLUI CHE VIENE, IL RE, NEL NOME DEL SIGNORE. PACE IN CIELO E GLORIA NEL PIÙ ALTO DEI CIELI!».

Gesù entra a Gerusalemme -

PAOLO (FIGLIO): MAMMA, PERCHE’ GESù HA SCELTO DI ESSERE PORTATO IN TRIONFO? SOLITAMENTE ERA CONTRARIO ALLE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE! CLAUDIA (MAMMA): ACCETTA PERCHE’ SI STA AVVICINANDO IL MOMENTO IN CUI VERRA’ RICONOSCIUTO COME RE. MA NON COME I RE CHE CONOSCIAMO, MA UN RE CHE FINIRà SULLA CROCE. DANILO (PAPA’): E’ PROPRIO COSI’! LA GENTE LO ACCLAMAVA FESTOSA COME SI FA CON I RE, MA ANCORA NON AVEVA BEN COMPRESO QUALE FOSSE IL REGNO DI CUI PARLAVA. CHIARA (FIGLIA): PERCHE’ PAPA’ DI QUALE REGNO PARLAVA GESU’? DANILO (PAPA’): IL REGNO DEI CIELI. UN REGNO FATTO DI LUCE. GESU’ SI E’ DONATO PER NOI PER DARCI LA VITA ETERNA. PAOLO (FIGLIO): ALLORA DOBBIAMO IMPEGNARCI A&nbsp;LODARLO E RINGRAZIARLO PERCHE’ LUI CI HA DONATO LA FELICITA’

IL BAMBU’ IN UN MAGNIFICO GIARDINO CRESCEVA UN BAMBÙ DAL NOBILE ASPETTO. IL SIGNORE DEL GIARDINO LO AMAVA PIÙ DI TUTTI GLI ALTRI ALBERI. ANNO DOPO ANNO, IL BAMBÙ CRESCEVA E SI FACEVA ROBUSTO E BELLO. PERCHÉ IL BAMBÙ SAPEVA BENE CHE IL SIGNORE LO AMAVA E NE ERA FELICE. UN GIORNO, IL SIGNORE SI AVVICINÒ AL SUO AMATO ALBERO E GLI DISSE: “CARO BAMBÙ, HO BISOGNO DI TE”. IL MAGNIFICO ALBERO SENTÌ CHE ERA VENUTO IL MOMENTO PER CUI ERA STATO CREATO E DISSE, CON GRANDE GIOIA: “SIGNORE, SONO PRONTO. FA' DI ME L'USO CHE VUOI”. LA VOCE DEL SIGNORE ERA GRAVE: “PER USARTI DEVO ABBATTERTI! ” IL BAMBÙ SI SPAVENTÒ: “ABBATTERMI, SIGNORE? IO, IL PIÙ BELLO DEGLI ALBERI DEL TUO GIARDINO? NO, PER FAVORE, NO! USAMI PER LA TUA GIOIA, SIGNORE, MA PER FAVORE, NON ABBATTERMI”. “MIO CARO, BAMBÙ”, CONTINUÒ IL SIGNORE, “SE NON POSSO ABBATTERTI, NON POSSO USARTI”. IL GIARDINO PIOMBÒ IN UN PROFONDO SILENZIO. ANCHE IL VENTO SMISE DI SOFFIARE. LENTAMENTE IL BAMBÙ CHINÒ LA SUA MAGNIFICA CHIOMA E SUSSURRÒ: “SIGNORE, SE NON PUOI USARMI SENZA ABBATTERMI, ABBATTIMI”. “MIO CARO BAMBÙ”, DISSE ANCORA IL SIGNORE, “NON SOLO DEVO ABBATTERTI, MA ANCHE TAGLIARTI I RAMI E LE FOGLIE”. “MIO SIGNORE, ABBI PIETÀ. DISTRUGGI LA MIA BELLEZZA, MA LASCIAMI I RAMI E LE FOGLIE! ”. IL SOLE NASCOSE IL SUO VOLTO, UNA FARFALLA INORRIDITA VOLÒ VIA.&nbsp;

NELL’INGRESSO A GERUSALEMME, GESÙ CI MOSTRA “LA VIA”, QUELLA “DELL’UMILTÀ”, RISPETTO A QUELLA DEL “TRIONFALISMO” INDICATA DAL DEMONIO, CHE È&nbsp;IL “MALIGNO”, IL “PRINCIPE DI QUESTO MONDO”. IL TRIONFALISMO CERCA DI AVVICINARE LA META PER MEZZO DI SCORCIATOIE, DI FALSI COMPROMESSI. PUNTA A SALIRE SUL CARRO DEL VINCITORE. IL TRIONFALISMO VIVE DI GESTI E DI PAROLE CHE PERÒ NON SONO PASSATI ATTRAVERSO IL CROGIOLO DELLA CROCE; SI ALIMENTA DEL CONFRONTO CON GLI ALTRI GIUDICANDOLI SEMPRE PEGGIORI, DIFETTOSI, FALLITI… UNA FORMA SOTTILE DI TRIONFALISMO È LA MONDANITÀ SPIRITUALE, CHE È IL MAGGIOR PERICOLO, LA TENTAZIONE PIÙ PERFIDA CHE MINACCIA LA CHIESA. GESÙ HA DISTRUTTO IL TRIONFALISMO CON LA SUA PASSIONE.

A DONARE UN RAMO D’ULIVO O UNA PALMETTA BENEDETTA CON UN BIGLIETTO D'AUGURIO AD UNA PERSONA CHE SI TROVA IN DIFFICOLTA’ E CHE NON HA POTUTO PARTECIPARE ALLA BENEDIZIONE, PER TESTIMONIARE LA MIA FEDELTA’ A GESU’. (AGGIUNGO IL SEGNO AL "CALENDARIO DEGLI IMPEGNI").

LA SETTIMANA SANTA A FUMETTI

CANTO DELLA DOMENICA DELLE PALME: OSANNA A TE, GESU'

Risolvi le operazioni e completa la frase

CANTO DI PASQUA: GESU' E' RISORTO

LA PASQUA DI GESU'

Subito, non lo riconobbero. Materiali: biglietti, penne, cestino. Giocatori: 1-99 Regole: Ognuno scrive su un biglietto una propria caratteristica, fisica o caratteriale, che lo distingue e permette agli altri di riconoscerlo. Piegato il biglietto si mette in un cestino e dopo averli mescolati il conduttore del gioco invita ciascuno a prenderne uno e a dire a chi appartiene.

Dal Vangelo di Lc 24,13-35 Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme,&nbsp;e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.&nbsp;Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro.&nbsp;Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.&nbsp;Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste;&nbsp;uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?».&nbsp;Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;&nbsp;come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso.&nbsp;Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.&nbsp;Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba&nbsp;e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.&nbsp;Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto».&nbsp;Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti!&nbsp;Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».&nbsp;E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Danilo (Papà): Perché hai quella faccia, Paolo? Paolo (Figlio): Sono molto triste! Claudia (Mamma): Che succede? Brutta giornata a scuola? Paolo (Figlio): Oggi Stefano, il mio migliore amico e compagno di banco, ci ha comunicato che il suo papà è stato trasferito in un’altra città e che lui e la sua famiglia dovranno presto raggiungerlo. Troppo brutta sta cosa. Non ci vedremo più! È brutto perdere un amico. Gli raccontavo tutto e lui mi diceva le sue cose. E poi ci eravamo promessi che saremmo stati per sempre insieme! Sono troppo deluso! Non voglio più amici. Le mie cose le terrò per me. Danilo (Papà): Paolo, ma sei serio?! L’amicizia e l’affetto che hai per Stefano non finirà di certo per la distanza! Potrete continuare a sentirvi per telefono e quando ci sarà la possibilità, vi incontrerete e, ti assicuro, vi farete una festa grande! Paolo (Figlio): Dici sul serio? Danilo (Papà): Certo, l’amicizia, quella vera, ha basi solide. Tu e Stefano le avete costruite. Claudia (Mamma): Dai, corri a fare i compiti e poi vai da Stefano, così state insieme questo pomeriggio.

L’AQUILONE di Bruno Ferrero Una tersa e ventilata mattina di marzo, un bambino, aiutato dal nonno, fece innalzare nel cielo un magnifico aquilone. Portato dal vento, l’aquilone saliva e saliva sempre più in alto, ma il nonno aveva legato saldamente un'estremità del filo al polso del bambino. Lassù, nell’azzurro, l’aquilone dondolava tranquillo e sicuro, seguendo le correnti. Due grassi piccioni chiacchieroni, che volavano pigramente, si affiancarono all’aquilone e cominciarono a fare commenti sui suoi colori. “Sei vestito proprio in ghingheri, amico”, disse uno. “Dai, vieni con noi. Facciamo una gara di resistenza” disse l’altro. “Non posso”, disse l’aquilone. “Perché?”. “Sono legato al mio padroncino, laggiù sulla terra”. I due piccioni guardarono in giù. “Io non vedo nessuno”, disse uno. “Neppure io lo vedo”, rispose l’aquilone. “Ma sono sicuro che c’è perché ogni tanto sento uno strattone al filo”. Sii felice se ogni tanto Dio dà uno strattone al tuo filo. Non lo vedi, ma è legato a te. E non ti lascerà perdere. Mai.

“...Quella croce issata sul Calvario era il segno più eloquente di una sconfitta che non avevano pronosticato. Se davvero quel Gesù era secondo il cuore di Dio, dovevano concludere che Dio era inerme, indifeso nelle mani dei violenti, incapace di opporre resistenza al male. Così, quella mattina della domenica, questi due fuggono da Gerusalemme.&nbsp;Quella festa di Pasqua, che doveva intonare il canto della liberazione, si era invece tramutata nel più doloroso giorno della loro vita. Lasciano Gerusalemme per andarsene altrove, in un villaggio tranquillo. Hanno tutto l’aspetto di persone intente a rimuovere un ricordo che brucia. Sono dunque per strada, e camminano, tristi. L’incontro di Gesù con quei due discepoli sembra essere del tutto fortuito. I due discepoli marciano pensierosi e uno sconosciuto li affianca. È Gesù; ma i loro occhi non sono in grado di riconoscerlo. E allora Gesù incomincia la sua “terapia della speranza”. Gesù, camminando con loro, in maniera discreta, riesce a ridare speranza".

Ad aprire gli occhi e a riconoscere la presenza di Gesù nelle persone che mi circondano e nelle bellezze del creato. (Aggiungo il segno nel "calendario degli impegni").

I discepoli di Emmaus 

PAOLO (FIGLIO): Papà, anche quest'anno è arrivato il tempo della Quaresima! DANILO (PAPÀ): Bene! Vi ricordate di cosa si tratta? CHIARA (FIGLIA): Sì! è un tempo lungo quaranta giorni che ci condurrà alla gioia di Cristo Risorto: alla Pasqua! DANILO (PAPÀ): Brava! Un tempo dove non c'è spazio per la tristezza ma per renderci conto quanto siamo fortunati ad essere figli amati da Dio. CLAUDIA (MAMMA): La Quaresima è il tempo per ritrovare&nbsp;la rotta della vita. Perché nel percorso della vita, come in ogni cammino, ciò che davvero conta è non perdere di vista la meta.&nbsp; PAOLO (FIGLIO): Sì, lo ha detto oggi il sacerdote prima di segnarci con la cenere il capo. DANILO (PAPÀ): Ecco, avete ascoltato che&nbsp;il lieve strato di cenere che abbiamo ricevuto è per dirci, con verità: di tante cose che hai per la testa, dietro cui ogni giorno corri e ti affanni, non resterà nulla!&nbsp;

Dal Vangelo secondo Luca 4,1-13 In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui;sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”;e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

Vangelo bambini: 1 domenica quaresima C 2019

il fico da abbattere Materiali: carta, bottiglia di plastica o birillo Giocatori: 6 - 10 Regole: Accartocciando dei vecchi giornali, si realizzano delle palline di carta e se ne consegnano 3 per ciascun giocatore. Disegnare un grande cerchio per terra, al centro porre una bottiglia di plastica o un birillo che rappresenta il fico. Divisi i giocatori in due squadre, una squadra sta all'interno della circonferenza e l'altra all'esterno. Al via del conduttore la squadra esterna deve colpire il birillo con le palle a disposizione mentre la squadra interna deve respingerle il più lontano possibile. Quando il birillo o la bottiglia cade per la quarta volta si stoppa il tempo, poi si invertono i ruoli. Vince la squadra che ha impiegato minor tempo ad abbattere quattro volte il birillo.

Realizza la tua palma intrecciata&nbsp;di ulivo.

Realizzare palma intrecciata  di ulivo. 

LA QUARESIMA

Le altre accettarono con entusiasmo. E tanto dissero che l’allodola decise di restare.&nbsp; “Tutti quelli che hanno le ali vogliono andare in alto”.&nbsp; L’allodola cominciò una vita molto diversa da quella a cui era abituata.&nbsp; Durante il giorno volava alta nel cielo e la sera tornava tra le sue placide compagne. Teneva allora un piccolo concerto che riempiva di sogni meravigliosi la testolina delle tartarughe. Poi andavano tutti a dormire: l’allodola su un ramo e le tartarughe nel loro guscio a scacchi.. In questo modo, però, l’uccellino si faceva vedere solo all’alba e al tramonto. Allora le tartarughe si riunirono a consiglio, e la più anziana disse: “Certo che è un peccato che l’allodola stia così poco con noi. Dovremmo trovare un modo per trattenerla più a lungo”. “Dici bene”,risposero le altre&nbsp;“ma è nella sua natura volare in alto, andare lontano, e ci sembra impossibile convincerla a restare sempre in nostra compagnia”.&nbsp; “Io, invece, credo che ci riuscirei”,&nbsp;disse la tartaruga anziana. “Lasciatemi provare”. Al tramonto, quando l’uccello calò in picchiata e salutò le amiche, la

Dal Vangelo di Mt 6, 1-6. 16-18 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

TREMANDO, IL BAMBÙ DISSE FIOCAMENTE: “SIGNORE, TAGLIALI”. “MIO CARO BAMBÙ, DEVO FARTI ANCORA DI PIÙ. DEVO SPACCARTI IN DUE E STRAPPARTI IL CUORE. SE NON POSSO FARE QUESTO, NON POSSO USARTI”. IL BAMBÙ SI CHINÒ FINO A TERRA E MORMORÒ: “SIGNORE, SPACCA E STRAPPA”. COSÌ IL SIGNORE DEL GIARDINO ABBATTÉ IL BAMBÙ, TAGLIÒ I RAMI E LE FOGLIE, LO SPACCÒ IN DUE E GLI ESTIRPÒ IL CUORE. POI LO PORTÒ DOVE SGORGAVA UNA FONTE DI ACQUA FRESCA, VICINO AI SUOI CAMPI CHE SOFFRIVANO PER LA SICCITÀ. DELICATAMENTE COLLEGÒ ALLA SORGENTE UNA ESTREMITÀ DELL'AMATO BAMBÙ E DIRESSE L'ALTRA VERSO I CAMPI INARIDITI. LA CHIARA, FRESCA, DOLCE ACQUA PRESE A SCORRERE NEL CORPO DEL BAMBÙ E RAGGIUNSE I CAMPI. FU PIANTATO IL RISO E IL RACCOLTO FU OTTIMO. COSÌ IL BAMBÙ DIVENNE UNA GRANDE BENEDIZIONE, ANCHE SE ERA STATO ABBATTUTO E DISTRUTTO. QUANDO ERA UN ALBERO STUPENDO, VIVEVA SOLO PER SE STESSO E SI SPECCHIAVA NELLA PROPRIA BELLEZZA. STRONCATO, FERITO E SFIGURATO ERA DIVENTATO UN CANALE, CHE IL SIGNORE USAVA PER RENDERE FECONDO IL SUO REGNO. NOI LA CHIAMIAMO “SOFFERENZA”. DIO LA CHIAMA “HO BISOGNO DI TE”.

Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato".

Parabola del padre misericordioso

Ancora una volta arriva la Quaresima! Un tempo prezioso, utile per "fare il tagliando" alla nostra vita. Tante cose da rimettere a posto, altre da togliere, altre ancora da aggiungere. Un tempo per riscoprire che il Signore si fa continuamente nostro compagno di strada e vuole trasmetterci speranza. Sfruttiamo tutte le occasioni che la Chiesa ci offre, per giungere ad esultare, nel giorno di Pasqua, per la risurrezione di Cristo. Buon Cammino!

Don Angelo e l'equipe dell'ufficio diocesano per la catechesi

CLAUDIA (MAMMA): Ecco dove ci invita a guardare la Quaresima:&nbsp;verso l’Alto, con la preghiera, che libera da una vita orizzontale, piatta, dove si trova tempo per l’io ma si dimentica Dio. E poi&nbsp;verso l’altro, con la carità, che libera dalla vanità dell’avere, dal pensare che le cose vanno bene se vanno bene a me. Ci invita a guardarci&nbsp;dentro, col digiuno, cioè digiunare da tutto ciò che ci allontana da Dio.&nbsp;

Alla ricerca di Dio

La preghiera ci riannoda a Dio; la carità al prossimo; il digiuno a noi stessi. Dio, i fratelli, la mia vita: ecco le realtà che non finiscono nel nulla, su cui bisogna investire. Preghiera, carità, digiuno: tre investimenti per un tesoro che dura. La Quaresima mostra questo percorso: inizia con la cenere arriva al fuoco della notte di Pasqua, mostra che “la carne di Gesù non diventa cenere, ma risorge gloriosa”. E questo vale anche per noi. “Se con le nostre fragilità ritorniamo al Signore, se prendiamo la via dell’amore, abbracceremo la vita che non tramonta. E saremo nella gioia”.

a ritagliare del tempo delle mie giornate da dedicare all'altro, aiutando un amichetto nei compiti o  la mamma nelle faccende domestiche oppure facendo visita ai nonni per dare loro compagnia.

Con Gesù 

con il cartoncino marrone fare delle palline

ritagliare le striscie lasciando i 2 cm finali

Incollare alla base: spine e corona

Costruiamo la corona dell' amore di Gesù. Non è una corona regale ma quella che Gesù ha indossato sulla croce: la corona di spine. La corona ci permetterà di contare le sette domeniche che ci separano dalla Pasqua. Cinque sono le domeniche della Quaresima, segue la domenica delle Palme e l'ultima è la Pasqua. Ad ogni tappa aggiungeremo un fiore di colore diverso a quella spina che diventerà il suo gambo. Alla fine avremo una corona di fiori bellissima. occorrente: un sotto torta di cartone, 1 foglio di cartellone medio marrone (per la corona), alcuni fogli di cartoncino A4 colorati (per i 7 fiori), 1 foglio di cartoncino A4 verde (per le spine), forbici, matita, colla vinilica, spillatrice. Seguire le immagini ...

Poi vide che era proprio così: l’allodola si muoveva solo a piccoli balzi.&nbsp; “Per mia nonna Mangiaconigli, per mio zio Scannagalline, questo si che è un boccone da re!”,&nbsp;bofonchiò la donnola con l’acquolina in bocca.&nbsp; L’agile predatore prese lo slancio e balzò fuori dall’erba. L’allodola se ne accorse e cominciò a strillare: “Aiuto, tartarughe!”.&nbsp; Ma le sue amiche, terrorizzate, si nascosero ciascuna nel proprio guscio.&nbsp; Allora l’uccello provò a infilarsi in una delle corazze, ma là dentro non c’era posto. La donnola l’aveva afferrata con le sue robuste mandibole e la trascinava via.&nbsp; L’allodola sentì che da ogni guscio filtravano pianti e lamenti. “Insomma, non sapete far altro che piangere?”,&nbsp;gridò.&nbsp; “Cara figlia, la donnola è più veloce di noi, e ha i denti aguzzi! Non possiamo aiutarti”,&nbsp;risposero quelle, in coro. “Mi sta bene”,&nbsp;disse l’allodola. “Da uccello mi son fatta tartaruga, e ho rinunciato all’unica mia salvezza, le ali! Ho dato retta agli sciocchi e ai paurosi, e adesso merito la mia fine!”.&nbsp; Poi nascose la testa sotto l’ala e si rassegnò alla sua sorte.

GERMOGLI DI GRANO MATERIALE OCCORRENTE: 1. VASCHETTA IN ALLUMINIO; 2. COTONE IDROFILO; 3. SEMI DI GRANO O LENTICCHIE; 4. DECORAZIONI (NASTRINI, CARTA CRESPA). PROCEDIMENTO: RIEMPIRE LA VASCHETTA CON IL COTONE IDROFILO, ADAGIARVI I SEMI DI GRANO O LE LENTICCHIE, INUMIDIRE CON UN PO’ DI ACQUA. DECORARE LA PARTE ESTERNA DELLA VASCHETTA. CONSERVARE IN UN LUOGO AL BUIO E OGNI DUE GIORNI METTERE QUALCHE GOCCIA DI ACQUA. CON LA PAZIENZA E LE CURE I SEMI GERMOGLIERANNO.

Come preparare i GERMOGLI DI PASQUA - "I Lavurielli"

QUESTO E' IL TEMPO 

Verso la Pasqua

DOPO AVER ASCOLTATO IL VANGELO METTI IN ORDINE

«Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui;sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”;e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».

«Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».

«Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».

“A poco a poco volare ti sarà sempre più difficile, e alla fine smetterai senza neppure accorgetene. E poi vivrai insieme a noi nel giardino, potrai bere l’acqua fresca e mangiare la frutta e l’insalata che gli uomini ci regalano ogni giorno. Come saremo felici, senza ansie, senza preoccupazioni!”. “Questo è un boccone da re!”&nbsp; Da quel giorno, l’allodola badò a strapparsi una piccola penna ogni mattina e alla fine si ritrovò con le ali completamente spennate.&nbsp; Ora non poteva alzarsi in volo, ma in compenso che pace, e che belle mangiate! L’allodola razzolava e becchettava nel terreno come un pollo. Ingrassava e si divertiva a giocare con le tartarughe. Erano finite, finalmente, le fatiche mattutine per volare verso il sole in cerchi concentrici, trillando come tutte le altre brave allodole. Non inventava più canzoni nuove, ma alle sue amiche, in fondo, piacevano anche quelle vecchie. Finchè un giorno, nel giardino capitò una donnola affamata.&nbsp; Quando vide una grassa allodola che saltellava tra le tartarughe, non credette ai suoi occhi. Strisciò cautamente nell’erba, con i baffi che frustavano l’aria.&nbsp; Sulle prime temette una trappola.

E la preghiera del cuore è proprio aprire la finestra e lasciarsi &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;illuminare dalla luce della Parola di Dio &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;e lasciarsi scaldare dal calore del suo Amore.

furba tartaruga lo chiamò in disparte e gli disse: “Cara la mia allodola, per tutte noi sei come una figlia, lo sai. Ti vogliamo tanto bene che abbiamo chiesto al Re delle Tartarughe come farti felice, e lui ci ha risposto che la felicità massima, sulla terra, è starsene con i piedi ben piantati al suolo. Che ne diresti di non lasciarci più e rinunciare a volare? Al mondo sono i fatti che contano, e camminare è un fatto, non puoi negarlo!”. “Se lo dici sarà così”,&nbsp;rispose l’allodola.&nbsp;“Solo che io sono un uccello, e non posso fare diversamente. Tutti quelli che hanno le ali vogliono andare in alto, verso la luce!”. “Parli bene e dici il vero”,&nbsp;disse la tartaruga, facendo segno di sì con la testa.&nbsp;“Però gli uccelli sono proprio da compatire. Volare è faticoso! Tutti gli animali, tranne voi, non desiderano altro che riposare e avere la pancia piena. E poi, non hai mai pensato che il falco potrebbe piombarti addosso, e il cacciatore colpirti con le sue frecce?”.&nbsp; L’allodola, pensierosa, finì per rispondere:&nbsp;“Credo che tu abbia ragione, amica mia. Ma come posso vincere la mia natura? Che debbo fare per restare sempre qui con voi?”.&nbsp; La tartaruga anziana, tutta contenta, le suggerì di strapparsi ogni giorno una piuma dalle ali.

IL GIARDINO DELLE TARTARUGHE Un re dei tempi antichi aveva, intorno al suo palazzo, un immenso giardino, in cui viveva e prosperava una popolazione di grosse tartarughe, che si muovevano lente dall’ombra al sole e dal sole all’ombra, guardando il mondo, un po’ disincantate, con i loro occhietti tondi.&nbsp; Un giorno, nel giardino delle tartarughe scese un’allodola. Era affaticata dal caldo e dal lungo volo migratorio. Si posò su un ramo, all’ombra di alcune foglie fresche.&nbsp; Le tartarughe la trovarono così graziosa che cominciarono a coprirla di complimenti. “Che belle piume” Che graziose zampette! Che beccuccio delicato! Certo questo uccellino è tra i più belli che esistono!”. &nbsp;L’allodola, confusa, per ringraziarle cantò la canzone più dolce e brillante del suo repertorio. Le lente tartarughe andarono in visibilio. “E’ un’artista! Che talento! Che gorgheggi e che senso dello spettacolo! Stupendo! Magnifico!”.. Gli applausi si sprecarono.&nbsp; “Chiediamole di fermarsi a vivere con noi!”,&nbsp;propose una tartaruga.

cercare da Dio un miracolo eclatante, Gesù oppone di nuovo la ferma decisione di rimanere umile, rimanere fiducioso di fronte al Padre. CHIARA (FIGLIA): Satana ci indica tre strade per ingannarci:&nbsp;l’avidità di possesso&nbsp;– avere, avere, avere –,&nbsp;la gloria umana e la strumentalizzazione di Dio.&nbsp;Sono tre strade che ci porteranno alla rovina, a non essere liberi. PAOLO (FIGLIO): Anche noi vogliamo farci aiutare da Gesù a scegliere la via giusta da seguire ed essere liberi! CLAUDIA (MAMMA): Si! Gesù, ad ogni tentazione, risponde con un passo della Parola di Dio: il segreto è proprio lì, la Parola. Per poter scegliere abbiamo un strada: confrontarci sempre con la sua Parola. DANILO (PAPÀ): Un altro aiuto ci può venire dai Sacramenti e dalla preghiera dove incontriamo Gesù e possiamo lasciarci trasformare da Lui se siamo disposti ad accoglierlo.

La festa del perdono

“Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.

IL SEGRETO DEL PASTORE Un uomo aveva sempre il cielo dell'anima coperto di nere nubi. Era incapace di credere alla bontà. Soprattutto non credeva alla bontà e all'amore di Dio. Un giorno mentre errava sulle colline che attorniavano il suo villaggio, sempre tormentato dai suoi scuri dubbi, incontrò un pastore. Il pastore era un brav'uomo dagli occhi limpidi. Si accorse che lo sconosciuto aveva l'aria particolarmente disperata e gli chiese: «Che cosa ti turba tanto, amico?». «Mi sento immensamente solo». «Anch'io sono solo, eppure non sono triste». «Forse perché Dio ti fa compagnia...». «Hai indovinato».&nbsp;«Io invece non ho la compagnia di Dio. Non riesco a credere al suo amore. Com'è possibile che ami gli uomini uno per uno? Com'è possibile che ami me?». «Vedi laggiù il nostro villaggio?», gli disse il pastore. «Ne vedi ogni casa? Vedi le finestre di ogni casa?». «Vedo tutto questo». «Allora non devi disperare. Il sole è uno solo, ma ogni finestra della città, anche la più piccola e la più nascosta, ogni giorno viene baciata dal sole, nell'arco della giornata. Forse tu disperi perché tieni chiusa la tua finestra».

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.&nbsp;Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro.&nbsp;Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.&nbsp;Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.&nbsp;Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».&nbsp;Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,&nbsp;i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!».&nbsp;Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

«Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto».

Emmaus

Io sono come un albero

Albero 

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