I Gusti Del Cuore

“Bisogna avere immaginazione e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perchè siete quello che siete: il vostro unico limite sia il vostro cuore”.

PISTUM Nonna Avelia ci descrive questo piatto tipico della Carnia, che si mangiava a Pasqua o nei pranzi di matrimonio.

4) Scienze: i sensi, in particolare il gusto…”il mio problema? Innanzitutto sono un topo e poi ho un senso del gusto e dell’olfatto altamente sviluppati…L’odore sospetto era veleno per topi e da quel giorno mio padre non mi ha più considerato strano: ero molto fiero del mio compito di fiuta-veleni! Se è vero che noi siamo ciò che mangiamo, io non voglio essere spazzatura! So che dovrei odiare gli umani, ma non ci riesco: loro non si limitano a mangiare, ma sperimentano e creano” 5) Arte: “non tutti possiamo diventare dei grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in chiunque”… i piatti tipici delle nostre diverse tradizioni, con brevi interviste raccolte dai bambini nelle famiglie 6) Digitalizzazione del percorso: fermare l’attimo fotografando, scrivendo ma soprattutto registrando le voci dei bimbi per restituire i momenti di lavoro delle mani, degli occhi, della voce e del cuore

“Grazie alle emozioni che raccontano questi piatti, i ricordi di momenti felici non rimangono imprigionati nel passato, ma crescono insieme a noi bambini”.

BAKKLAVA (piatto albanese) La zia Bianca mi ha parlato di questo dolce, che si usava fare a Capodanno come augurio di un anno prospero per tutta la famiglia.

PANE FRITTO La nonna di Rachele ci parla di una merenda molto golosa, preparata semplicemente con pane raffermo, uova e zucchero, che faceva correre nella sua cucina tutti i vicini di casa appena sentivano il suo profumo.

BROVADA E MUSETTO La nonna di Giuseppe racconta che questo piatto si mangiava spesso, perchè non era molto costoso e le famiglie contadine riuscivano a conservare le rape per molto tempo con gli scarti della preparazione del vino.

1) Metodologia didattica prescelta: programmazione con sfondo narrativo. Visione del film cartone “Ratatouille” 2) Colloquio cognitivo: dall’anima del cibo che emerge attraverso il film, al vissuto familiare dei bambini 3) Lingua italiana: l’alfabeto emotivo. Dal film, i passaggi più significativi: “l’alta cucina non è una cosa per pavidi: bisogna avere immaginazione, essere temerari, tentare anche l’impossibile e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perché siete quello che siete, il vostro unico limite sia il vostro cuore”; “l’opera più mediocre ha molta più anima del nostro giudizio che la definisce tale”

PASTA AL SUGO La mamma di Anda racconta che questo profumo delizioso le ricorda la sua mentre cucinava.

Colloquio cognitivo Come dopo ogni storia, l’insegnante invita i bambini a individuare la morale che essa trasmette

Maestra: Bambini, che cosa vi ha insegnato questo film? Alunno: Che gli amici si aiutano a vicenda Alunno: Che si vince solo unendo le forze Maestra: E cosa ha vinto? Alunno: Il piatto Ratatuie Maestra: Perchè era fatto con una ricetta speciale? Cibi particolari? Ricordate la preparazione? Bambino: C’erano verdure Maestra: Quindi ingredienti semplici... Alunno: Ma il topolino ha saputo condirli bene...

GNOCCHI DI CARNEVALE Il nonno li mangiava con le sorelle in occasione del Carnevale e tutti i bambini aiutavano la mamma a cucinare questa ricetta.

IL PASTICCIO ALBANESE La mamma di Melisa quando prepara questo piatto rivive ancora tutti i momenti di quando era piccola.

RISO Lo zio di Holy ci porta in Nigeria, dove si usa spesso il riso come pasto principale, condito con pomodoro e semplici spezie.

FOCACCIA PRIMAVERA Nonna Nelly faceva ogni fine settimana un dolce diverso, che accompagnava i momenti lieti della famiglia e il suo profumo invadeva tutta la casa.

RAVANI Ricetta tipica albanese, che riporta la mamma di Gabriel ai ricordi della sua infanzia, mentre la nonna lo cucinava e la sua casa si riempiva di profumi.

LE POLPETTE Ricetta della trisnonna di Giulia, che ha trasmesso a sua nonna ed ora anche a lei.

COUSCOUS I genitori di Youssef e Akram ci presentano questo piatto tipico dell’Algeria, che viene preparato in occasioni particolar come i matrimoni e le feste mussulmane.

FRITTELLE ALLO YOGURT Dolce tipico della Romania, che ancora oggi la nonna di Daniel prepara a tutta la famiglia quando vanno a trovarla.

SALAME CON L’ ACETO La nonna Armanda racconta che questo piatto, tipoco della tradizione friulana, veniva cucinato in occasione della macellazione dei maiali e tutta la famiglia preparava in cantina salami, salsiccia e bistecche.

MACCHERONI DEL CARBONARO La mamma di Noemi ci descrive un piatto tipico di Napoli, la città dove ha vissuto la sua infanzia.

SOFRET Questa bevanda veniva preparata nelle famiglie contadine friulane, per riscaldare i bambini durante l’inverno, dopo che avevano aiutato i grandi nei campi e nel granaio.

BUREKI Questo piatto albanese veniva cucinato dalla nonna di Kristel, con l’auto della mamma e della sorella; ricorda ancora quanto si divertivano a giocare insieme con la farina e il mattarello!

ANNO SCOLASTICO 2017/2018 Le insegnanti delle classi prime -Calligaris, Iannotta, Pressacco e Scuntaro- in collaborazione con l’esperta Brugnoli del progetto “Storytelling”, hanno elaborato un percorso didattico educativo legato alla tematica centrale del concorso “Alimentare Watson” -“Il cibo è la nostra memoria” prevedendo queste fasi.

CREPES ALLA NUTELLA Questo dolce viene cucinato spesso in casa di Matej ed i sabato sera è diventato la “serata crepes”; anche sua mamma da piccola ne era molto golosa.

ROSNICA (piatto albanese) Questo piatto ricorda le gioventù della nonna di Brandon. Ha imparato a prepararlo fin da piccolina, per dare una mano in famiglia poichè tutti lavoravano. Al suo primo tentativo, il papà scoppiò in una grande risata: aveva messo lo zucchero al posto del sale!

SARMA La mamma di Kristian ci presenta questo piatto di origine Serba, che la riporta ai ricordi della sua infanzia e al suo piccolo paese, dove si usava prepararlo in occasione delle feste più importanti che riunivano la famiglia.

PANCOTTO La nonna di Gabriele ci racconta di questa ricetta fatta con ingredienti semplici, come il pane raffermo, che una volta bastavano per preparare un piatto buono e caldo.

Alunno: Ma il topolino ha saputo condirli bene... Maestra: Allora ha vinto perchè ha incontrato solo il gusto del critico, secondo voi? Alunno: No, perchè l’ha fatto piangere Maestra: Allora dal gusto è arrivato al suo cuore, mi dite? In che modo? Alunno: Quel piatto gli ha ricordato quando era bambino e glielo preparava sua mamma Maestra: Quindi possiamo affarmare che esistono dei piatti che ci raccontano delle storie Alunno: Sì, e ti piacciono di più perchè ti emozionano!

PLATANO ROSSO Il papà di Blessyng ci ha portato con la sua ricetta in Ghana: quando assaggia questo piatto pensa ai momenti in cui la famiglia si sedeva attorno al fuoco, mangiando insieme dallo stesso piatto. Anche la famiglia di Abel usava il platano come ingrediente, per condire i fagioli.

ARANCINE Il papà di Jiayang ci racconta che questa specilità palermitana ricorda il miracolo di Santa Lucia della fine della carestia.

PROGETTO ALIMENTARE WATSON SCUOLA PRIMARIA GIRARDINI CLASSI PRIME Percorso di attivitá di Storytelling realizzata nell’ambito del Catalogo Regionale IC Udine VI a.s. 2017-18

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