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di Francesco SorbaraQuando nel mondo regnava miseria e carestia, due cattivi genitori a capo di una famiglia di boscaioli decisero di abbandonare i loro sette figli nel bosco, perché erano stanchi di occuparsene.
Tra questi ragazzi, Pollicino, per fare un dispetto ai suoi genitori, mise nella sua tasca dei sassolini bianchi per ritornare a casa. Nel frattempo il padre, che aveva ottenuto del denaro dal signore del villaggio in cambio della vendita di alcuni oggetti dei propri figli, vedendo tornare a casa i suoi ragazzi fu costretto a dividere anche con loro il cibo comprato. Il giorno dopo, tuttavia, il padre fece la stessa cosa, lasciandoli da soli nel bosco. Stavolta Pollicino, non avendo dei sassolini, fu costretto a buttare delle molliche di pane, che però poi vennero mangiate dagli uccelli.
Fu così che i ragazzi si persero nel bosco, ma improvvisamente videro un grande castello in cui il padrone purtroppo era un orco e la moglie era una mangiatrice di bambini.
L'orco li accolse ma li avvertì dicendogli che con la moglie non sarebbero durati più di 1 giorno.
I ragazzi, dunque, fuggirono dal palazzo ma la padrona se ne accorse e si affrettò a mangiarli ma portò con sé degli stivali delle sette leghe, non sapendo che facevano stancare chi li indossava.
Quindi la padrona si addormentò e Pollicino glieli prese.
I ragazzi, dunque, fuggirono dal palazzo ma la padrona se ne accorse e si affrettò a mangiarli ma portò con sé degli stivali delle sette leghe, non sapendo che facevano stancare chi li indossava.
Quindi la padrona si addormentò e Pollicino glieli prese.
Si recarono, dunque, dall’orco fingendosi preoccupati e dicendogli che la moglie era stata rapita e che la banda voleva un riscatto immediato. Pollicino si offrì come corriere.
Grazie all’oro dell’orco i fratelli ritornarono dalla famiglia e finalmente poterono permettersi tutto il cibo che volevano.
Così tutti vissero felici e contenti, compreso l'orco rimasto senza la moglie che continuò a dormire in eterno.
Grazie all’oro dell’orco i fratelli ritornarono dalla famiglia e finalmente poterono permettersi tutto il cibo che volevano.
Così tutti vissero felici e contenti, compreso l'orco rimasto senza la moglie che continuò a dormire in eterno.