
Il medioevo


Miniatura del XII secolo. Papa Gregorio Magno detta i suoi canti a un monaco benedettino.
Suonatori - Dal Codice Manessiano


Loading...
MonodiaLoading...
Loading...
Musica sacraLoading...

Loading...

Loading...

Loading...
Musica profanaLoading...
Loading...

Loading...

Loading...

Polifonia
Perotino

Leonino

Gli strumenti
La maggior parte delle notizie sugli strumenti musicali usati nel Medioevo ci arriva da testi letterari, da dipinti, dalle vetrate di cattedrali, da miniature nei codici, da statue e decorazioni delle chiese.
La viella, uno strumento ad arco che può avere da tre a cinque corde, è molto diffusa soprattutto fra i menestrelli che la utilizzano per accompagnarsi
nel canto.
nel canto.



Il salterio, piccolo e facilmente trasportabile, ha corde che vengono pizzicate con le dita: il suono e le dimensioni lo rendono adatto per accompagnare il canto.
Gli strumenti
Girando di castello in castello, i menestrelli diffondono in tutta Europa un altro strumento a corde, la ghironda, che diventa molto popolare. Si trova per le strade, suonata da mendicanti girovaghi. Nelle versioni più antiche ha l’aspetto di una piccola cassetta di legno che racchiude le corde fatte vibrare grazie ad una ruota in legno fatta muovere
da una manovella.
da una manovella.


Facile da trasportare è l’organo portativo, così piccolo da poter essere appoggiato sulle ginocchia, viene suonato con la sola mano destra, mentre la sinistra aziona il
mantice che spinge l’aria nelle canne.
mantice che spinge l’aria nelle canne.
Le immagini di danza mostrano flauti a becco e tamburi di diverse dimensioni. Compare spesso una coppia di strumenti suonati da un solo musicista: il tabor pipe (“flauto e tamburo”). Il flauto ha tre fori e può essere suonato con una sola mano, mentre l’altra percuote con una bacchetta un tamburino appeso al polso, o un tamburo più grande portato a tracolla

La Rotta - Musica Medievale del XIV secolo, autore anonimo. Sorgente: British Museum