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Musica_Il Medievo

by Pasqualina Russo

Pages 2 and 3 of 7

Il medioevo
Miniatura del XII secolo. Papa Gregorio Magno detta i suoi canti a un monaco benedettino.
Suonatori - Dal Codice Manessiano
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Monodia
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Significato Monodia= una sola linea melodica cantata da più voci

Le musiche dei Greci e dei Romani non sono state scritte e così scomparvero nel corso dei secoli.
L’antico repertorio di musica cristiana riuscì a vivere nei secoli giungendo fino ad oggi poiché venne scritto e conservato.
Si tratta di musica sacra conosciuta come
Canto Gregoriano ma che sarebbe più corretto definire Monodia Liturgica Cristiana.
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Musica sacra
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Musica profana
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La Chiesa si occupa di musica sacra ma circolano sempre di più danze e canti popolari vivaci e allegri. La vita nei castelli diventa più tranquilla e gentile e i signori cominciano a dedicarsi anche ad attività di pace e di cultura. Molti nobili amano passare le giornate leggendo, suonando musica, componendo versi e, a volte, anche cantando i versi scritti. In Francia nasce la poesia cortese che dona grande importanza alla figura della nobildonna, ammirare e amata dai trovatori (nella Francia del sud) e dai trovieri (nella Francia del nord).
I testi delle poesie-canzoni dei trovatori parlano di amore, natura e imprese cavalleresche. Guardando i disegni dell’epoca, il trovatore canta da solo e qualche volta insieme ad un menestrello che suona la viella.
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Polifonia
Significato Polifonia=due o più voci che cantano nello stesso momento melodie differenti

Dopo l'anno 1000 nacque la polifonia, con questo tipo di musica, due o più persone cantavano o suonavano insieme una diversa melodia. Quando in Francia il canto gregoriano si trasformò aggiungendo un’altra linea melodica improvvisata alla prima melodia, nacque la polifonia (cioè: molti suoni). Questa pratica si sviluppò soprattutto nelle cattedrali.
A Parigi, nella cattedrale di Notre-Dame, nasce una scuola polifonica grazie a due musicisti: Leonino e Perotino, che scrivono le prime composizioni polifoniche
Perotino
Leonino
Gli strumenti
La maggior parte delle notizie sugli strumenti musicali usati nel Medioevo ci arriva da testi letterari, da dipinti, dalle vetrate di cattedrali, da miniature nei codici, da statue e decorazioni delle chiese.
La viella, uno strumento ad arco che può avere da tre a cinque corde, è molto diffusa soprattutto fra i menestrelli che la utilizzano per accompagnarsi
nel canto.
Il salterio, piccolo e facilmente trasportabile, ha corde che vengono pizzicate con le dita: il suono e le dimensioni lo rendono adatto per accompagnare il canto.
Gli strumenti
Girando di castello in castello, i menestrelli diffondono in tutta Europa un altro strumento a corde, la ghironda, che diventa molto popolare. Si trova per le strade, suonata da mendicanti girovaghi. Nelle versioni più antiche ha l’aspetto di una piccola cassetta di legno che racchiude le corde fatte vibrare grazie ad una ruota in legno fatta muovere
da una manovella.
Facile da trasportare è l’organo portativo, così piccolo da poter essere appoggiato sulle ginocchia, viene suonato con la sola mano destra, mentre la sinistra aziona il
mantice che spinge l’aria nelle canne.
Le immagini di danza mostrano flauti a becco e tamburi di diverse dimensioni. Compare spesso una coppia di strumenti suonati da un solo musicista: il tabor pipe (“flauto e tamburo”). Il flauto ha tre fori e può essere suonato con una sola mano, mentre l’altra percuote con una bacchetta un tamburino appeso al polso, o un tamburo più grande portato a tracolla
La Rotta - Musica Medievale del XIV secolo, autore anonimo. Sorgente: British Museum
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