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L'EDICOLA DELLA 3B

by piamaria pellegrino

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L'edicola della III B
IC "V.Padula" classe III B
a.s 2020-2021
Marzo/ Maggio 2021
"Young Business Game"
Comic Panel 1
"L'EDITORIALE"
di Roberto Saporito
Il Progetto Pon “Young business game”, riservato alla classe Terza B, si è prefisso l’obiettivo, pienamente raggiunto, di stimolare la capacità degli allievi/redattori nella lettura e nell’analisi di articoli di giornali e riviste ma soprattutto nella redazione di articoli. E’ stata costituita una vera e propria redazione con un direttore responsabile, un vice e redattori. La produzione di scritti, l’importanza dell’informazione on line, i suoi vantaggi e svantaggi, le insidie e le opportunità, il riconoscere le fake news, hanno costituito la modalità principale di verifica dell'efficacia del Progetto. Gli alunni sono stati indotti ad interessarsi di argomenti di attualità o di altro genere, secondo le indicazioni dell’esperto e del tutor. In particolare ci si è soffermati su tematiche riguardanti la legalità per dare continuità al Progetto che ha coinvolto l’intero istituto Padula dal titolo “La giustizia adotta una sculola.” In tal senso gli studenti sono stati impegnati nel resoconto delle iniziative che hanno visto ospiti giornalisti, scrittori e studiosi. Essi, inoltre, sono stati stimolati a conoscere le tecnologie del web ma soprattutto ad utilizzare un corretto uso del mezzo linguistico. Questo Progetto, inoltre, ha voluto contribuire ad ampliare e consolidare le loro abilità di scrittura, lettura e comprensione e ad abituarsi al pensiero critico e acquisire conoscenze di base del linguaggio giornalistico.
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Gli alunni hanno imparato a riconoscere una notizia ed a cimentarsi nella redazione di un articolo seguendo la regola delle 5 W; What (Che cosa), Who (Chi), Where (Dove), When (Quando), Why (Perché). Tra gli obiettivi formativi, incrementare l'aspetto cooperativo-comunicativo nella ricerca e nella produzione dei testi scritti, sviluppare la capacità di lavorare in gruppo, facilitare e migliorare l'apprendimento della lingua italiana per scopi giornalistici, redigere articoli di varia natura, conoscere il funzionamento di una redazione e i ruoli utili alla pubblicazione di un giornale Web, conoscere le varie parti di un giornale Web e le sue potenzialità, imparare ad impaginare un giornale Web. Ricercare e rielaborare tematiche di attualità, cronaca, avvenimenti sportivi e culturali, raccontare eventi scolastici. Gli allievi sono stati guidati nelle attività di scrittura e di produzione di materiale per il sito della scuola e per alcune testate giornalistiche locali, gli alunni si sono aiutati vicendevolmente nel lavoro in piccoli gruppi, condividendo la responsabilità della loro produzione scritta. Tra gli obiettivi anche miglioramenti nell’approccio alla produzione scritta, con testi articolati e ricchi di considerazioni personali, conoscenza di un uso diverso del web. Oltre alla redazione di articoli sono stati affrontati gli aspetti che coinvolgono il giornalismo ed il giornalista; la Carta del giornalista, il profilo giuridico e la deontologia professionale, i limiti e le prerogative, le fake news, vantaggi e svantaggi dell’informazione on line, diritti e doveri. Mi auguro che Progetti come questi possano continuare al fine di contribuire alla crescita ed alla libertà di pensiero degli studenti. 
L’Ic “Padula” in prima linea nel Progetto “La giustizia adotta la scuola”

Tante le iniziative con studiosi, scrittori e giornalisti
“La Giustizia adotta la Scuola”, è un progetto voluto dal Miur e dalla Fondazione Occorsio che, in via sperimentale, quest’anno ha interessato 40 Istituti scolastici, due per ogni Regione d’Italia. A rappresentare la Calabria nelle scuole del Primo ciclo,  l’Istituto Comprensivo “V. Padula” di Acri. Il progetto prevede l’adozione di una classe da parte di un magistrato che condurrà studentesse e studenti in un percorso di conoscenza e conservazione della memoria degli anni Settanta. L’Istituto “Padula” è stato adottato dal Magistrato  Maria Giovanna De Marco. L’iniziativa ha previsto lo svolgimento di una serie di incontri su una particolare vicenda legata al terrorismo, che viene scelta dal magistrato "tutor" insieme ai docenti delle scuole.  Agli incontri dei magistrati tutor si sono affiancati anche incontri con testimonial. “Ringrazio moltissimo la Fondazione e la famiglia Occorsio per questa iniziativa. Le nostre scuole hanno bisogno di essere accompagnate, in particolare sui terreni così impervi come quello della memoria”, così il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi  intervenuto all’inaugurazione del Progetto spiegando “che la storia degli anni va raccontata come la storia di un Paese che è riuscito a reagire, è riuscito a trasformare il sacrificio di molti uomini dello Stato in una lezione di vita collettiva, in una straordinaria lezione di Educazione civica.” “Il terrorismo, come la pandemia oggi, è piombato a sorpresa nelle nostre vite. Ci ha sconvolto. Sembrava invincibile, ma lo Stato italiano, che è uno Stato forte, fatto di tanta gente per bene, ha resistito e ha saputo sconfiggerlo”, ha detto il Presidente della Fondazione Vittorio Occorsio, Eugenio Occorsio. “I magistrati, che insieme alle altre forze del Paese custodirono negli anni Settanta la tenuta dello Stato democratico, consentiranno ora di guidare le classi in un percorso di conoscenza e approfondimento”. Giovanni Salvi, Procuratore Generale della Corte di Cassazione e Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Vittorio Occorsio ha precisato che “l’idea del progetto è quella di coinvolgere le classi in un percorso guidato per arrivare a una conoscenza più approfondita di quanto non sia consentito da un semplice incontro isolato. Una vera adozione nello studio di argomenti che sono stati sinora al di fuori dei programmi scolastici”. Tante le iniziative tenutesi con studiosi, scrittori e giornalisti per parlare di alcuni omicidi e stragi che hanno caratterizzato gli anni ’70. 


Ds dott.ssa Simona Sansosti
Comic Panel 1
Il giornalista e scrittore Leporace incontra gli alunni delle classi terze
I difficili anni 1970-80 in Calabria
Il primo ospite, in remoto, nell’ambito del Progetto sulla legalità, “La giustizia adotta una scuola”, è stato Paride Leporace. Giornalista e scrittore, calabrese di Cerisano, Leporace è stato incalzato, per quasi due ore, dalle domande degli studenti, della dirigente Sansosti e dei docenti. Leporace non si è smentito neanche questa volta; competente, ammaliante, preciso. Non solo ha risposto alle domande sugli anni di piombo in Calabria ma ha fornito utili elementi di discussione ad un periodo, quello degli anni ’70 e ’80, caratterizzato da morti e attentati. Tantissimi i riferimenti ma anche gli aneddoti. Prima, però, Leporace ha spiegato cosa lo ha spinto a diventare giornalista o meglio, come ama definirsi, cronista di strada. Ha lavorato in molti giornali calabresi e attualmente collabora con La Gazzetta del sud. Quindi gli approfondimenti sulla rivolta di Reggio Calabria, avvenuta subito dopo la proclamazione di Catanzaro come capoluogo di regione e sul deragliamento del treno Siracusa-Torino, meglio conosciuto come la strage di Gioia Tauro, che provocò la morte di sei persone, con il ruolo importante di militanti di estrema destra e quello dei partiti. Riflettori anche sul misterioso incidente che causò la morte di cinque ragazzi anarchici, Gianni Aricò, Annelise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi Lo Celso, diretti a Roma. Accenni anche al libro di Eugenio Occorsio, figlio del magistrato ucciso nel 1976, Vittorio Occorsio, dal titolo “Non dimenticare, non odiare” che gli studenti hanno letto e analizzato. Eppoi i richiami ai vari Concutelli, Piperno, Delle Chiaie, Alasia. Leporace ha elogiato l’iniziativa dell’I.C. Padula “che ha il coraggio di affrontare tematiche forti e difficili” ed ha invitato a ricercare la verità dei fatti attraverso la lettura dei libri e la consultazione di fonti accreditate. Infine, un cenno sul suo ultimo lavoro letterario, “Cosangles”, undici racconti della Cosenza degli anni ’70-’80.
Leporace
Comic Panel 1
La Strage di Gioia Tauro
Comic Panel 1
Comic Panel 1
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I cinque anarchici
La rivolta di Reggio Calabria
Progetto legalità.
L' IC "Padula" intervista Fabio Cuzzola 
Il Progetto nazionale “La giustizia adotta una scuola”, procede a vele spiegate con ricerche, incontri e seminari. Il secondo ospite, dopo Paride Leporace, è stato Fabio Cuzzola. Insegnante e scrittore, calabrese di Reggio Calabria, è stato sottoposto alle domande di noi alunni, della dirigente Sansosti, dei docenti e di Roberto Saporito, esperto esterno del Pon “Young business game” per la III B. Non solo ha risposto alle domande ma ha dato anche molte informazioni inedite sui cinque anarchici morti nel 1970. Cuzzola ha scoperto di avere la passione per la scrittura grazie a suo nonno che aveva una grande bibloteca e dove lui andava spesso. I libri che ha scritto sono frutto di fonti orali e scritte ma anche di documenti inediti. Cuzzola usa un linguaggio non tecnico ma semplice e scorrevole, adatto anche a noi. I suoi libri sono stati scritti pincipalmente per raccontare la storia di Gioia Tauro e quella dei cinque anarchici. Da menzionare, “Cinque anarchici del sud, una storia negata”, “Reggio 1970: storie e memorie della rivolta” e “Fuori dalle barricate: fotoracconto della rivolta di Reggio”. Lo scopo di questo Progetto e di questi incontri é quello di sensibilizzare noi studenti nei confronti di vicende che hanno segnato fortemente la nostra regione dal punto di vista sociale ed istituzionale. I cinque ragazzi persero la vita in un misterioso incidente stradale nella notte del 26 settembre 1970 in viaggio verso Roma per consegnare, a dei loro referenti, materiale di denuncia riguardante i fatti della rivolta di Reggio Calabria.
Gianni Aricò, la fidanzata Annelise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi Lo Celso, svolsero opera di documentazione su due eventi accaduti nell'estate del 1970 noti come le giornate di Reggio. Quando giudicarono di aver raccolto abbastanza materiale decisero di recarsi nella capitale per consegnarli alla redazione di Umanità Nova. Il viaggio, programmato in contemporanea all'arrivo a Roma del presidente statunitense Richard Nixon, e della manifestazione di protesta indetta il 27 settembre, termina a 58 km da Roma, tra Ferentino e Frosinone, dove la loro Mini Morris fu travolta da un camion. Angelo Casile, Franco Scordo e Luigi Lo Celso morirono sul colpo e gli altri due entrarono in coma e morirono poco dopo. 
L’incontro con il giornalista e scrittore Arcangelo Badolati
Le differenze tra verità storica, verità processuale e verità politica
I ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria “V.Padula”, nell’ambito del Progetto “La Giustizia adotta una scuola”, hanno intervistato Arcangelo Badolati. Giornalista professionista, laureato in Giurisprudenza, è una delle più note firme del giornalismo calabrese. Caposervizio del quotidiano “Gazzetta del Sud” e autore di numerose pubblicazioni sulle devianze criminali e i misteri calabresi, ha seguito, negli ultimi venti anni, i più importanti processi celebrati in Calabria. Tra le sue opere “ ‘Ndrangheta eversiva”, volume al centro dell’interesse degli alunni della “Padula” per la ricostruzione che in esso viene fatta del ruolo della ‘ndrangheta nel periodo della strategia della tensione che negli anni ’70 ha visto protagonista la nostra Regione. In un’ora e mezza, Badolati ha spiegato il ruolo gel giornalista e della stampa anche nella ricerca della verità dei fatti, spiegando le differenze sostanziali tra verità storica, verità processuale e verità politica. Ha parlato del ruolo dei pentiti anche nelle vicende degli anni di piombo, del ruolo dei servizi deviati, delle strategie del terrorismo nero e di quello rosso, dei moti di Reggio Calabria e della strage di Gioia Tauro, di come la criminalità calabrese tentò il salto di qualità approfittando della strategia della tensione, del tentato Golpe del dicembre 1970 e del giornalista  Mauro de Mauro misteriosamente sparito per lupara bianca, dei legami tra Juno Valerio Borghese e Delle Chiaie con la Calabria, della solitudine di Vittorio Occorsio, ieri, e di Gratteri, oggi. Un’ora e mezza di appassionata conversazione conclusa con una calorosa e struggente difesa della nostra terra e un invito a restare per cambiare <<Credo che in qualsiasi posto si vada lontano dalla propria terra - ha detto Badolati – non si riconosce il cielo. Perché il cielo della tua terra è unico e dovunque si vada si sentirà sempre la nostalgia e un sottile filo di malinconia. In qualunque altro posto del mondo che non sia la tua terra, cercherai sempre i colori del tuo cielo e non li troverai. Cercherai di immaginarlo. Rimanere nella propria terra, rimanere in Calabria, è sì una scelta coraggiosa, ma è anche una scelta meravigliosa perché significa riconoscersi ogni giorno e difendere le proprie radici>>.
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