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L'EDICOLA DELLA 3B

by piamaria pellegrino

Pages 4 and 5 of 13

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Il giornalista e scrittore Leporace incontra gli alunni delle classi terze
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I difficili anni 1970-80 in Calabria
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Il primo ospite, in remoto, nell’ambito del Progetto sulla legalità, “La giustizia adotta una scuola”, è stato Paride Leporace. Giornalista e scrittore, calabrese di Cerisano, Leporace è stato incalzato, per quasi due ore, dalle domande degli studenti, della dirigente Sansosti e dei docenti. Leporace non si è smentito neanche questa volta; competente, ammaliante, preciso. Non solo ha risposto alle domande sugli anni di piombo in Calabria ma ha fornito utili elementi di discussione ad un periodo, quello degli anni ’70 e ’80, caratterizzato da morti e attentati. Tantissimi i riferimenti ma anche gli aneddoti. Prima, però, Leporace ha spiegato cosa lo ha spinto a diventare giornalista o meglio, come ama definirsi, cronista di strada. Ha lavorato in molti giornali calabresi e attualmente collabora con La Gazzetta del sud. Quindi gli approfondimenti sulla rivolta di Reggio Calabria, avvenuta subito dopo la proclamazione di Catanzaro come capoluogo di regione e sul deragliamento del treno Siracusa-Torino, meglio conosciuto come la strage di Gioia Tauro, che provocò la morte di sei persone, con il ruolo importante di militanti di estrema destra e quello dei partiti. Riflettori anche sul misterioso incidente che causò la morte di cinque ragazzi anarchici, Gianni Aricò, Annelise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi Lo Celso, diretti a Roma. Accenni anche al libro di Eugenio Occorsio, figlio del magistrato ucciso nel 1976, Vittorio Occorsio, dal titolo “Non dimenticare, non odiare” che gli studenti hanno letto e analizzato. Eppoi i richiami ai vari Concutelli, Piperno, Delle Chiaie, Alasia. Leporace ha elogiato l’iniziativa dell’I.C. Padula “che ha il coraggio di affrontare tematiche forti e difficili” ed ha invitato a ricercare la verità dei fatti attraverso la lettura dei libri e la consultazione di fonti accreditate. Infine, un cenno sul suo ultimo lavoro letterario, “Cosangles”, undici racconti della Cosenza degli anni ’70-’80.
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Leporace
Comic Panel 1
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La Strage di Gioia Tauro
Comic Panel 1
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I cinque anarchici
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La rivolta di Reggio Calabria
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Progetto legalità.
L' IC "Padula" intervista Fabio Cuzzola 
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Il Progetto nazionale “La giustizia adotta una scuola”, procede a vele spiegate con ricerche, incontri e seminari. Il secondo ospite, dopo Paride Leporace, è stato Fabio Cuzzola. Insegnante e scrittore, calabrese di Reggio Calabria, è stato sottoposto alle domande di noi alunni, della dirigente Sansosti, dei docenti e di Roberto Saporito, esperto esterno del Pon “Young business game” per la III B. Non solo ha risposto alle domande ma ha dato anche molte informazioni inedite sui cinque anarchici morti nel 1970. Cuzzola ha scoperto di avere la passione per la scrittura grazie a suo nonno che aveva una grande bibloteca e dove lui andava spesso. I libri che ha scritto sono frutto di fonti orali e scritte ma anche di documenti inediti. Cuzzola usa un linguaggio non tecnico ma semplice e scorrevole, adatto anche a noi. I suoi libri sono stati scritti pincipalmente per raccontare la storia di Gioia Tauro e quella dei cinque anarchici. Da menzionare, “Cinque anarchici del sud, una storia negata”, “Reggio 1970: storie e memorie della rivolta” e “Fuori dalle barricate: fotoracconto della rivolta di Reggio”. Lo scopo di questo Progetto e di questi incontri é quello di sensibilizzare noi studenti nei confronti di vicende che hanno segnato fortemente la nostra regione dal punto di vista sociale ed istituzionale. I cinque ragazzi persero la vita in un misterioso incidente stradale nella notte del 26 settembre 1970 in viaggio verso Roma per consegnare, a dei loro referenti, materiale di denuncia riguardante i fatti della rivolta di Reggio Calabria.
Gianni Aricò, la fidanzata Annelise Borth, Angelo Casile, Franco Scordo, Luigi Lo Celso, svolsero opera di documentazione su due eventi accaduti nell'estate del 1970 noti come le giornate di Reggio. Quando giudicarono di aver raccolto abbastanza materiale decisero di recarsi nella capitale per consegnarli alla redazione di Umanità Nova. Il viaggio, programmato in contemporanea all'arrivo a Roma del presidente statunitense Richard Nixon, e della manifestazione di protesta indetta il 27 settembre, termina a 58 km da Roma, tra Ferentino e Frosinone, dove la loro Mini Morris fu travolta da un camion. Angelo Casile, Franco Scordo e Luigi Lo Celso morirono sul colpo e gli altri due entrarono in coma e morirono poco dopo. 
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