A new book

Blue polka dot border

''Allora alzi la voce o no?'' ''Non ci riesco'' ''Ma sei sordo da quell'orecchio gigantesco?'' ''Come hai detto?'' ''Scusa eh!!! Senza gola, senza lingua, senza labbra, come faccio?'' ''Impossibile, una voce senza labbra non esiste! Mi prendi in giro o non hai il cervello?'' ''In effetti mi è capitato pure quello, di restare senza cervello. Ho la febbre, le alluniciazioni'' ''Si dice allucinazioni, sono esperto in correzione''.

Bright ideas border

Clouds pattern

Progetto Legger...mente

Ernesto fu portato immediatamente in ospedale e rimase due settimane a letto con impacchi e panni umidi sulla fronte e, nei giorni di ricovero si agitava e delirava. ''Alza la voce, scienziato senza cervello! Non vale... non vale! Lillo molla il telefono! Devo telefonare a Giulia per chiederle se poi Cappuccetto Rosso ha mangiato anche la nonna!'' ''Povero mio bimbino, guarirà mai dalla telefonite acuta!'' '' Che cosa assurda dice il mio ragazzo? Chi sarà mai questo scienziato senza cervello?E chi è questo Lillo? Ma a mangiare la nonna di Cappuccetto Rosso non era il cacciatore?'' ''Ma no...Ora voglio proprio controllare, faccio una rapida ricerca su internet e...'' ''Dammi qua, molla questo telefonino che per ora ha fatto tanti danni''

Blue polka dot pattern

Alla fine gli scienziati trovarono un accordo e decisero di provare su se stessi gli effetti del telefono. Fecero così per 7 giorni di fila senza dormire! Uno di fronte all'altro, occhi negli occhi nel silenzio più totale. Durante la notte avevano subito una trasformazione... e che trasformazione!!

Ernesto lassù in cielo stava male, la febbre stava ancora aumentando, aveva la nausea, le allucinazioni e aveva paura perché era sballottato dal vento in ogni direzione. ''Mamma!!! Aiuto! Mi sta friggendo la zucca! Prometto che non usero' più il telefonino, lo usero' solo se ne avro' bisogno! Aiutooooo!!!'' Ad un tratto il vento cesso' ed Ernesto comincio' a scendere lento finché plano' dolcemente verso le antenne televisive di un grande condominio. Vicino a casa sua. Fu la sua fortuna. Il bambino afferro' l'asta di un'antenna. ''Mamma! Sono qui!'' La mamma, trenta metri più in basso della loro casa, sentì la voce di Ernesto dal telefonino acceso. ''Ernesto dove sei? Dove sei, bambino mio?'' Guardando in alto.

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Ernesto che era nel cielo sogno' che era a Orecchilandia dove c'era la vasca dei bambini piangenti. Questi bimbi piangevano perché volevano la loro famiglia, infatti dovevano fare il bagno nella vasca per dimenticarsi dei genitori.

Siamo nella casa di Ernesto che da tanto tempo insiste per avere un telefonino. ''Hai sentito mamma cosa hanno detto alla televisione, che il cellulare non fa male?'' ''Oggi è il tuo compleanno e...guarda un po'... Ma mi raccomando, usalo come si deve altrimenti ci farai spendere troppi soldi. Ernesto iniziò a fare chiamate senza senso e la settima notte si svegliò perché aveva caldo e gli bruciavano le orecchie, aprì la finestra e volò via. ''MAMMAAAAA.....AIUTO.....MAMMAAAAA....''

''Sono così contento di vedervi'' ''Anche noi! Dai, stasera ti chiamo al cellulare e mi racconti tutto!'' ''No, No... Domani andiamo a giocare a tennis o a pallone!'' '' Credo di aver imparato la lezione!''

Warp blue

Gli alunni della classe 3B Primaria Passo di Salto presentano

Kamishibai: la magia del teatro di carta

''Bambino, ascolta, come ti chiami?'' ''Sssst! Inizia la partita'' Inizia la partita e i bambini seguono una pallina immaginaria girando il capo a destra e a sinistra come se assistessero a una partita di tennis. Ad un tratto uno dei due giocatori segna un punto e meta' dei bambini si alza in piedi e urla esultante. ''SIII!! Bravoooo!!!!'' ''SIII!!! Bravooo!!!!'' ''Ma è una specie di tennis?'' ''SSSTTT! Non lo sai che non si deve parlare durante gli incontri? Si disturbano i giocatori!'' ''Si pero'...volevo solo...'' Alla fine, dopo 9 ore e 14 minuti di gioco, non vinse nessuno la partita.

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Nessuno Aveva avuto l'idea di guardare in alto. E invece Ernesto era proprio lassù! ''Mamma! Mamma! Sono qui, mi vedi? Ohi, Ohi, quanto mi fanno male. E' come se in testa avessi uno sciame di api...zzzz....zzz...PSSTT...PSSTT'' ''Ehi, mi senti? Ciao bambino mi metto qua un pochino!'' ''Bambino! Chi è che mi chiama?'' ''Sono io, sono qui, dentro il tuo orecchio da gigante, che pare proprio da elefante!'' ''Sei tu? Tu chi?'' ''La voce dello scienziato che é diventato uno smemorato'' ''Imbranato? Non sento alza la voce!'' '' Non riesco, non riesco''.

All'improvviso da uno scatolone di cartone spuntò un omino. ''Fermi Tutti, silenzio!!!'' ''E tu chi sei?'' ''Come chi sono?'' ''Sono l'omino delle istruzioni, vengo apposta dall'America per spiegarvi come funzionano questi macchinari''.

''Chiamiamo subito i pompieri!'' Arrivarono i pompieri che organizzarono il salvataggio. ''Ecco l'ho preso!'' ''Ohi , Ohi! Che terribile scarica elettrica, ho la zucca che frigge!''

Attraverso la lettura animata e divertente del libro '' Telefonino, non friggermi la zucca!'', e la rappresentazione con il Kamishibai, si e' voluto trattare un argomento serio e importante come l'uso eccessivo dei dispositivi tecnologici.

Ernesto con un filo di vento volo' via. Si ritrovò in un prato che non aveva mai visto. Fece fatica ad alzarsi e si accorse che c'era una strada segnata da paletti rossi. E' là in fondo aveva visto alcune persone muoversi su e giù, a passo veloce e poi lento e di nuovo veloce in una specie di danza ad elastico. Ernesto cercò di raggiungerla e vide un cartellone con scritto: "BENVENUTI AL TORNEO DI ORECCHINGTON''

Un giorno per ordine del governo, si riunì una commissione di scienziati che doveva stabilire se le radiazioni dei telefonini facevano male alla salute. Gli scienziati erano dieci come le dita delle mani! Ognuno di loro arrivò a risultati diversi... Tutti volevano avere ragione! Scoppiò una lite pazzesca e cominciarono a prendersi per i capelli.

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