Orlando Furioso

Parchment

Italo Calvino e l'Orlando furioso

Nel 1970, Italo Calvino, un importante scrittore italiano, nato però a Santiago de Las Vegas a Cuba, elaborò una riscrittura dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Calvino, con parole più attuali e in prosa, ci racconta la storia di Orlando, dei suoi compagni e dei suoi avversari , guidandoci, con passione e lucidità, nel tortuoso labirinto d’incontri e amori, di scontri e inseguimenti, di duelli e battaglie dell'opera di Ariosto.

Ecco come Calvino riassume, in poco più di dieci righe, le complesse vicende del&nbsp;Furioso: «Tema principale del poema è come Orlando divenne, da innamorato sfortunato d’Angelica, matto furioso, e come le armate cristiane, per l’assenza del loro primo campione, rischiarono di perdere la Francia, e come la ragione smarrita dal folle […] fu ritrovata da Astolfo sulla Luna e ricacciata in corpo al legittimo proprietario permettendogli di riprendere il suo posto nei ranghi. Tema parallelo è quello degli ostacoli che si sovrappongono al compiersi del destino nuziale di Ruggiero e Bradamante, finché il primo non riesce a passare dal campo saraceno a quello franco, a ricevere il battesimo e sposare la seconda. I due motivi principali s’intrecciano alla guerra tra Carlo e Agramante in Francia e in Africa, alle stragi di Rodomonte in Parigi assediata dai Mori, alle discordie in campo d’Agramante, fino alla resa dei conti tra il fior fiore dei campioni dell’uno e dell’altro campo.»

Il secondo filone narrativo è - L'AMORE E LA PAZZIA DI ORLANDO Orlando, il più valoroso paladino di Francia, si innamora perdutamente di Angelica, figlia del re del Catai. Quando lei fugge dal campo dei cristiani, il paladino inizia a inseguirla. Dopo mille peripezie Orlando scopre che Angelica si era sposata con un soldato saraceno, Medoro, ed era partita con lui verso il Catai. Il paladino a questo punto impazzisce dal dolore e il duca Astolfo, in sella all'Ippogrifo, si reca sulla luna a recuperare il senno di Orlando. Recuperata la ragione, Orlando guarisce dall'amore di Angelica e torna a combattere.

Ma l'opera che più di tutte ha ispirato Ariosto e di cui l'Orlando furioso può essere considerato la continuazione è sicuramente l'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo. Anche Boiardo visse a Ferrara alla corte degli Estensi nella seconda metà del Quattrocento. La sua opera sceglie come protagonista l'eroe carolingio Orlando, ma introduce il tema dell'amore (tipico dei romanzi cortesi) grazie alla bellissima principessa del Catai, Angelica. Orlando, da semplice guerriero che lotta per il proprio signore e la fede cristiana, diventa un uomo con sentimenti, passioni e debolezze, un uomo nuovo del Rimascimento.

I temi principali dell'opera sono quelli ricorrenti nei poemi cavallereschi tradizionali (le fede, il coraggio, la lealtà, l'amore) ai quali Ariosto aggiunge una dimensione più umana che eroica, mostrando ai suoi lettori pregi e difetti dei suoi personaggi. Ecco allora che a volte anche i cavalieri hanno paura e gli innamorati si lasciano andare alla gelosia o sono vittima di illusioni.

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, che furo al tempo che passaro i Mori d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, seguendo l’ire e i giovenil furori d’Agramante lor re, che si diè vanto di vendicar la morte di Troiano sopra re Carlo imperator romano.

Orlando furioso, libro I, ottava I

Ariosto dedicò la sua opera al Cardinale Ippolito d'Este, signore di Ferrara, alla cui corte visse e lavorò per gran parte della sua vita.

Piacciavi, generosa Erculea prole, ornamento e splendor del secol nostro, Ippolito, aggradir questo che vuole e darvi sol può l’umil servo vostro. Quel ch’io vi debbo, posso di parole pagare in parte e d’opera d’inchiostro; né che poco io vi dia da imputar sono, che quanto io posso dar, tutto vi dono.

Orlando furioso, libro I, ottava III

L'Orlando furioso è un poema epico cavalleresco scritto da Ludovico Ariosto tra il 1504 e il 1532. Ariosto lavorò alla sua opera per molto tempo e ne scrisse tre versioni, una nel 1516, la seconda nel 1521 con quaranta canti e quella definitiva e completa nel 1532 composta da quarantasei canti. Il poema è scritto in ottave di endecasillabi.

Chalkboard

Approfondimento di Giovanni Bucelli I. C. Severi classe 3 C

La trama è molto complessa e ricca di vicende, ma si possono riconoscere tre filoni narrativi principali. - LA GUERRA TRA CRISTIANI E SARACENI, che si svolge in varie fasi ed ha il suo momento centrale nell'assedio di Parigi con la vittoria dei cristiani e la morte di Agramante, re dei Saraceni, ucciso da Orlando.

Ariosto si ispirò alle "Chanson de geste" medievali in cui si raccontava della guerra tra Cristiani e Saraceni, in particolare alla Chanson de Roland che racconta le vicende di Orlando, paladino di Carlo Magno.

Prese spunto anche dai romanzi cortesi che, come nel caso di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, raccontavano di cavalieri che affrontavano avventure straordinarie e inseguivano l'amore.

Il terzo filone narrativo è -IL CONTRASTATO AMORE DI RUGGIERO E BRADAMANTE, quest'ultima sorella di Rinaldo e valorosa guerriera cristiana, si innamora di Ruggiero, guerriero saraceno. Dopo mille peripezie, il guerriero, convertitosi al cristianesimo riesce a sposare Bradamante; dalla loro unione avrà origine la gloriosa casata degli Estensi, celebrata così da Ariosto, che per lungo tempo fu sotto le dipendenze dei signori di Ferrara ai quali dedicò questa magnifica opera.

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