Andrea Terreni

Paroxetina

Note della quarta di copertina...

"Paroxetina illude di portarti oltre e t'incatena allo stesso punto sino alla fine".

Nell'anima di ogni individuo si creano crepe più o meno ampie.
Ogni crepa è un sasso gettato dentro al pozzo dell'esperienza, dei ricordi, della crescita. Capita raramente che dalle voragini che si creano fuoriescano altri pezzi di noi. E sono demoni, lingue di fuoco infernali, macchie che agganciano il destino e stridono dentro ai pezzi di cervello restati illesi.
Non puoi controllare la fuoruscita di te da te stesso. E lì che ognuno cerca riparo in qualche caverna di fortuna e spera che la pioggia possa dare una tregua e abbandonare i giorni.
Paroxetina è una terapia. È chimica ricerca di benessere, scientifica accettazione di sé stessi, materno abbandono alla guida. E un graffio sulle pareti della coscienza, un lento scendere per risalire, una nuova, improvvisa forza prima dell'abbandono definitivo.

Note della quarta di copertina...

Nell'anima di ogni individuo si creano crepe più o meno ampie.
Ogni crepa è un sasso gettato dentro al pozzo dell'esperienza, dei ricordi, della crescita. Capita raramente che dalle voragini che si creano fuoriescano altri pezzi di noi. E sono demoni, lingue di fuoco infernali, macchie che agganciano il destino e stridono dentro ai pezzi di cervello restati illesi.
Non puoi controllare la fuoruscita di te da te stesso. E lì che ognuno cerca riparo in qualche caverna di fortuna e spera che la pioggia possa dare una tregua e abbandonare i giorni.
Paroxetina è una terapia. È chimica ricerca di benessere, scientifica accettazione di sé stessi, materno abbandono alla guida. E un graffio sulle pareti della coscienza, un lento scendere per risalire, una nuova, improvvisa forza prima dell'abbandono definitivo.

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"Mi risvegliai in una febbre che faticavo a rendere umana, di assenza pulsava il mio sguardo vuoto sulla parete, che rendeva cieco il mio desio al di fuori di questo dolore.
Eri bianca mentre riuscivo a scorgerti proiettata tra le ombre che vivevano su quella superficie. Avvertii per un attimo un respiro che cessò appena il girotondo d’aria fece sbattere le saracinesche, volasti via dalla memoria, eri assente nel naso e fugace alla vista."

passo tratto dalla silloge dal titolo "Corde"

uno dei due ha scoperto un giorno la paroxetina
e come si scioglie quel nodo.
Basta ho finito.
Mi rassegno al noi.
Deglutisco.
Vivo.

passo tratto dalla silloge dal titolo "Corde"

Essere in due è una condizione che andrebbe sentita vibrare sulla propria pelle. Essere in due è quel timore
di esser scoperti a parlar con sé. È comunque la salvezza quando l’altro massaggia il magone dentro il diaframma. Due nello stesso corpo, che resistono vicendevolmente, esistono.

uno dei due ha scoperto un giorno la paroxetina
e come si scioglie quel nodo.
Basta ho finito.
Mi rassegno al noi.
Deglutisco.
Vivo.

Una delle poesie più profonde di "Paroxetina",
quella che sembra racchiudere l'essenza profonda di tutto il testo.

«Io sono malato»
gli dissi senza coraggio
con occhi dentro alle scarpe,
«non tengo una destinazione
arranco, mi sento scivolare,
come questi qui che mi sono intorno,»
non fu impressionata,
titubò e forse s’offese,
non ebbe dubbi però a tenermi
la mano, «non avere paura.»
La sento ogni giorno, oggi,
«una malattia non è prigione,
vai e liberati, puoi voltarti verso riva
e vedermi, quando sarai pronto
io sarò qui sul bagnasciuga.»
Sono ancora malato, ma cammino,
e di lei aspetto
la mano che porta
la mia pena
alla salvezza.

Biografia Autore

Sperimentatore letterario e sostenitore della scrittura come terapia non ama avere una categoria di ambito. A tratti poeta o scrittore, giornalista o intrattenitore, sviluppa la sua creatività su più livelli.
Dirige il blog/rivista "La Locomotiva - Quaderni di Poesia" all'interno del quale instaura collaborazioni e legami. Giornalista presso alcune testate online e creatore di contenuti presso la rivista FUL Florence Urban Lifestyle.