Fantasticando

Mio cugino Giovannino Un giorno mio cugino Giovannino inciampò sopra un sassolino il sassolino roteò e lui subito cascò povero il mio cugino Giovannino Noro Andrea

Pino di Fiumicino Mi chiamo Pino e abito a Fiumicino Sono qui vicino e sono bellino Se un giorno cadrò E non scalerò sarà perché mi è cascato il dentino Perinelli Emanuele

Non abbiamo mai capito da dove fosse arrivato il robot , ma quell’esperienza ci fece capire quanto fosse stato importante unire le nostre forze, usare le nostre conoscenze e soprattutto fidarsi gli uni degli altri. Giurgi Ionut Fabian Florin Colagiacomo Nicolò

Il naso a patatina A&nbsp;Roma si trovava&nbsp;Giuseppina che purtroppo aveva il naso a patatina e tutte le persone che la vedevano in faccia le ridevano poverina la nasona Giuseppina Giurgi Ionut Fabian Florin

Giordano Giordano è un merlo indiano proviene dalle Filippine ed è proprio anziano è un vero chiacchierone da staccargli il suo beccone ma Giordano quando vola sembra un vero aeroplano Lombardi Mattia

Pippo di Pantanello Pippo di Pantanello Ogni tanto prende il motorello Quando passa suona E saluta la biondona In risposta una borsetta al povero Pippo di Pantanello Tomei Riccardo

Brusco risveglio Mi sveglio e lascio alle spalle una biondina alle sei di minuti ne mancano una quarantina apro gli occhi e dico a mamma: che vuoi? chi sei? e lei: alzati se non vuoi che ti prendo a schiaffi di prima mattina! Zika Heneriko

Il gattino Chichi Il gattino Chichi se n'è andato il padrone è preoccupato ha cercato da qualunque parte ma non l’ha trovato da nessuna parte Torna a casa e sorpresa! Finalmente l’ha trovato! Kapllani Klavio

Arturo e la palestra Arturo va in palestra dimagrisce e mangia la minestra ma quando vede una ciambella non resiste e la farcisce di Nutella Arturo il golosone corre subito in palestra Monticelli Alessio

La mia scuola era una scuola molto grande, con un edificio che si presentava come un abbraccio geometrico: a sinistra il bar, luogo in cui tutti noi studenti ci radunavamo durante la ricreazione per mangiare e parlare e alcuni anche per fumare; al centro un grande piazzale con una striscia alberata, come una lingua d’ombra fatta dagli alberi sotto i quali le chiacchiere e le risate ci facevano compagnia e a destra i laboratori di meccanica, che ci sembrava l’officina degli apprendisti stregoni. Al piano terra c’erano le aule, i vari uffici, la presidenza, la vicepresidenza, i bagni, l’aula magna, la palestra e al primo piano, altri laboratori come quello di elettronica, informatica e chimica per imparare a mettere le mani sul mondo che doveva venire e dietro l’edificio, i campi da calcio, da basket e la pista d’atletica, dove a volte abbiamo preso a calci la nostra rabbia ed infine la casa del custode abbandonata e un po’ misteriosa.

CONCORSO ARTE E MESTIERI

Il pescatore di Arquata Una volta un pescatore di Arquata&nbsp; voleva pescare in zona riservata ma nulla abboccò&nbsp; è a mani vuote se ne andò quel povero pescatore di Arquata&nbsp; Noro Giuseppe

Luigi il pescatore Il mio amico Luigi pescatore di Filettino un giorno pescò un bel pesciolino&nbsp; quel pesciolino pesava nemmeno un etto tornò frustrato, si lanciò e ruppe il letto così Luigi poverino ne comprò uno a Filettino Tranquilli Matteo

Il mio albero di Natale Il mio albero di Natale è proprio bello e un pochino speciale sa suonare la chitarra è una cosa assai bizzarra ed è il mio albero di Natale Bruni Alessio

Lino e suo figlio Lino nella cantina&nbsp; beve tutto il vino Quello rosso e quello frizzantino Poi arriva il figlio ubriacone che beve un bicchierone Beve un po’ nella cantina e pure sotto al portone Entrambi stupefatti: ma dov’è finito questo vino? Giovannetti Sergio

La barista&nbsp; La barista di Artena Si ritrova in una situazione oscena Trova il bar vuoto Va a comprare gli ingredienti a nuoto Tutti fanno una cantilena alla barista di Artena Alteri Alessandro

Sbadata della Basilicata La sbadata cammina per la Basilicata guardando la mappa stropicciata il palo è lì tra i presenti sbatte e si rompe tutti i denti la sbadata: ahi, ahi, ahi che facciata! Burgio Rosario

Una mattina con i miei compagni, come sempre, eravamo andati in classe, dopo essere stati al bar. Durante la prima ora Emanuele chiese al professore di poter andare al bagno e il professore gli rispose che sì poteva. Dopo diversi minuti il professore, vedendo che non rientrava, chiese a Daniel di andarlo a cercare. Ad un certo punto sentimmo Daniel gridare come un pazzo e allora tutti noi andammo a vedere cosa era successo. Lo vedemmo, bianco in volto, indicare verso l’uscita e lì c’era Emanuele bloccato fra le braccia meccaniche di un “robot” gigantesco. Tutti noi spaventati ci mettemmo a gridare per la paura di essere catturati, ma per fortuna un gruppetto di noi disse di mantenere la calma e di provare a scoprire un modo per liberare Emanuele e anche uscire dalla scuola.

Annetta Un giorno per strada Annetta aveva una grande fretta un ragazzo la incontrò e la testa gli girò per Annetta così bella ragazzetta Bucci Gabriele

Franco di Fiumicino Franco di Fiumicino Guidando il camioncino Cascò dal tettuccio Finì nel capannuccio Così Franco il guidatore ruppe il suo dentino Colagiacomo Nicolò

Il sindaco di Colleferro Il sindaco di Colleferro Sanna si fece una canna la polizia lo trovò e in caserma lo portò Complimenti! disse il furbetto sindaco Sanna Vitelli Emanuele

Alcuni professori tentarono di chiamare i soccorsi, ma non c'era più campo, né linee telefoniche attive. Così decisero di portarci tutti in aula magna per metterci al sicuro e intanto escogitare un modo per aiutare Emanuele. Fuori dell’edificio il silenzio più assoluto non ci permetteva di capire cosa stava succedendo. Il professore di Matematica allora tentò di uscire per raggiungere Emanuele, ma appena fu fuori il piazzale, si sentì un rumore spaventoso e non lo vedemmo più. Il terrore ci immobilizzò. Intanto incominciava a scendere la sera e nessuno sapeva cosa fare. La stanchezza mista alla paura ci impediva di pensare, quando Alessio si alzò in &nbsp; piedi e gridando disse: “Dobbiamo distruggere il robot. Dobbiamo liberare Emanuele”

Il bambino di Formello Il bambino di Formello Cavalcò un rastrello Tentando di volare&nbsp; Sembrava un giullare Il fantasioso bambino di Formello Pica Alessandro

Il professore di Bari Un professore della città di Bari Si prese un bel Campari La barista glielo lanciò E lui le sparò L’iracondo professore se ne andò su una Ferrari Proietto Patrick

Il motorino di Torino Una volta un motorino di Torino andava in giro con un ragazzino il motorino si ribaltò e l’ambulanza arrivò l’ospedale ospitò quel motorino di Torino Ciani Simone

Nicola di Ciampino Nicola un ragazzo di Ciampino Vuole acquistare un telefonino Il telefono non trovò ma i messaggi comunque lui mandò Nicola furbacchion usò un piccione ballerino Palombi Christian

Allora Mattia si rese conto che anche gli altri professori erano scomparsi, non c’erano più, erano svaniti e noi eravamo soli. Qualcuno si mise in un angolo a piangere, altri cercavano di consolarlo e intanto il tempo passava. Trascorsa la notte, ci ritrovammo tutti ancora in aula magna. Ad un certo punto qualcuno disse che nei nostri laboratori potevamo tentare di creare qualcosa che potesse distruggere il robot e così decidemmo di dividerci in gruppi. Mattia incuriosito dalla presenza di una piccola porta in fondo all’aula magna, la aprì e vide un corridoio stretto e lungo. Insieme ad un gruppetto di cinque compagni decise di vedere cosa ci fosse. Ci prese l’ansia mentre aspettavamo che tornassero e poi con grande sorpresa, tornarono pieni di provviste che avevano preso nel bar, raggiunto proprio dal passaggio sotterraneo. Ci sembrò un segnale. Potevamo farcela.

LE CORONEIDI

Il cane Bobby Il cane Bobby è in giardino mentre mangia un biscottino Ma quando arriva il gatto Gli ruba tutto il piatto Ma il cane birichino mangia pure il gattino Tarantino Luca

Francesco il camionista Francesco il camionista si innamora a prima vista va a bere un bibitone e si mangia un pentolone così Francesco che pasticcia va a correre sulla pista Temperini Lorenzo

A quel punto un altro gruppo sotto la mia guida, si diresse al laboratorio di elettronica; volevamo creare insieme un robot, piccolo, ma forse in grado di distruggere o danneggiare l’altro. Nel frattempo il gruppo di Nicolò si recò al laboratorio di meccanica a costruire una mazza chiodata che doveva servire a colpire quel mostro meccanico; contemporaneamente il gruppo di Cecilia raggiunse il laboratorio di chimica per preperare un acido capace di distruggere il robot dal suo interno. Volevamo provocare un corto circuito, ma soprattutto volevamo attaccare quel mostro in ogni modo. Passate due settimane, stremati dalla fatica, finimmo tutti i nostri lavori. Dovevamo però decidere una strategia.

Nella confusione delle varie discussione, mi venne un’idea, quella di unire tutte queste pensate, cioè di equipaggiare il nostro mini robot con il bastone chiodato e l’ampolla di acido e di utilizzarle contro il nostro nemico. Alessandro che era un mago con i videogiochi prese i comandi della consolle per guidare Jack, come avevamo battezzato la nostra creazione. Nel piazzale il robot si accorse subito di Jack e cercò di raggiungerlo, ma Alessandro lo schivò, facendo sferrare un colpo a Jack con il bastone chiodato. Poi approfittando dell’effetto sorpresa, versò l’acido sul robot che indietreggiando, si accasciò a terra. Sembrava distrutto e con nostra sorpresa vedemmo uscire dai rottami fumanti il nostro amico Emanuele.

Cianello orecchie a pipistrello In giro per Paliano c’è un matto di nome Cianello&nbsp;&nbsp; con le orecchie a pipistrello&nbsp; Luciano è il suo vero nome&nbsp; ma noi tutti non sappiamo il cognome dello snomato matto Cianello Coltellacci Manuel

Franco al supermercato Franco al supermercato era affamato e così a casa se n'è andato ha mangiato tutta la pasta e la madre gli ha detto: basta! E Franco golosone pure da suo padre vien pestato Nardoni Davide

Il cagnolino del Monviso C’era un estroverso cagnolino del Monviso che ad ogni passante leccava il viso. Un giorno volle leccarlo al presidente ma sbagliò mira e si ruppe un dente quel leccaviso cagnolino del Monviso. Morelli Matteo

L’atletico Gaggi Gaggi Yatarov di Milano Fa la planche con una mano e salita in verticale ma poi si fa male ora lo spericolato Gaggi riposa sul divano Mucchetto Matteo

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