Raccolta di fiabe e disegni con ambientazione medievale, creata dagli studenti della classe 1A.

Giovani scrittori di fiabe

In quei giorni difficili Elisi sognò una sirena bellissima che gli parlò e disse: - Ciao bell’uomo perché stai facendo questa guerra?” - ed Elisi disse: - Perché tutti si stanno convertendo all’Ufa “- e la sirena disse: - Io ti darò questa chiave, e troverai una bellissima fanciulla” - ed Elisi disse: - Ma cosa ci devo fare con questa chiave?” - e la sirena disse: - “Uffa ma non sai niente! Devi aprire il portale con quella” - ed a queste parole Elisi disse: - Ma come faccio ad aprirlo!?…

Elisi si risvegliò e gli cadde in testa una chiave massiccia d’oro, lui non sapeva come usarla e cercò di puntarla verso l’orologio del Dio del tempo Tok (il suo preferito), e magicamente si aprì un portale. Si teletrasportò davanti le porte di un castello dove c’era una grande folla con strane musiche che facevano, - “tu-ru-ru-ru-tu-ru-tu-ruu” - erano delle carovane dove sopra c’erano delle persone che ballavano. Egli si arrampicò con delle fionde nella parte posteriore e finalmente entrò nel bellissimo castello, altissimo, così alto che sembrava sfiorasse il cielo. Cercò in tutto il castello senza farsi vedere da nessuno e finalmente trovò la ragazza, era bellissima, sembrava una Dea con occhi azzurri e capelli biondo cenere.

Questo cavaliere aveva una dama preferita: Antonietta, una ragazza dai capelli rossi e ricci, che portava sempre abiti raffinatissimi e meravigliosi. Lei era molto modesta e gentile, nonostante la sua bellezza, altro motivo per cui Orlando l’amava.

Intanto, più di mille anni dopo, Clark, un ragazzo orfano, stava insegnando ai suoi alunni il Medioevo. Lui era molto appassionato di storia, nonostante fosse orfano e avesse dei genitori adottivi: Marta Kent e Jonathan Kent. Una sera, mentre Clark stava facendo un aperitivo con Lana, la sua ragazza, tre uomini toccarono l’orologio a pendolo del ristorante e all’improvviso si aprì un portale che prese Clark. Lana preoccupata e addolorata dal fatto che non aveva potuto salvare il suo ragazzo andò via ad avvertire i genitori di Clark. Intanto in Pannonia i cittadini del paese, desideravano fare un dono ai futuri sposi per il loro matrimonio. Peter Quince, Nick Bottom, Francis Fluten, Robin Starvelin, Snug, Toma Snouti, i costruttori più famosi del paese, stavano organizzando un teatrino come dono ai sovrani intitolato “La lotta con i gladiatori”.

Un brutto giorno, però, il cattivissimo Skar, il capo dei vichinghi, rimasto ormai solo perché Ferdinando aveva fatto una strage, disse a Ferdinando: - Se non ti arrenderai io ucciderò la tua amichetta! Ah Ah Ah! Skar, infatti, qualche settimana prima aveva preso sotto ostaggio Alicia, una dama che Ferdinando aveva conosciuto mesi prima nel suo cammino verso la Normandia. La ragazza lo aveva seguito anche se lui le aveva raccomandato di non farlo. Ferdinando non aveva alternative, pur di salvare Alicia stava per ritirarsi dalla battaglia, quando, ad un certo punto, sbucò per la seconda volta il folletto che gli aveva donato forza e bellezza insieme ad altri folletti con denti aguzzi.

Elisi e Marta si sposarono e vissero felici e contenti.

Camminando camminando, ad un certo punto trovò un fosso pieno di lava. Egli si fermò preoccupato e poi venne spinto dentro il lago. Grazie ad una fune riuscì ad arrampicarsi e ad uscire fuori dal fosso. Mentre attraversava il fosso, incontrò una vecchietta che gli disse di seguirlo fino a casa sua. In realtà la vecchietta era una strega cattiva che voleva fregare Lorenzo, infatti quando arrivò a casa, lo rinchiuse in una gabbia. Il giorno dopo lo liberò e gli disse di pulirle la casa! E così fece, ma quando finì gli venne un’idea, quella di far credere alla strega che fuori un mucchio di paglia stava prendendo fuoco e poteva incendiare tutta la casa. In realtà era stato Lorenzo ad appiccare il fuoco e mentre andarono fuori con secchi pieni d’acqua per spegnere il fuoco, Lorenzo spinse la vecchia strega che morì bruciata fra le fiamme.

Il cavaliere propose un duello alla strega, che senza esitare accettò. Il giorno dopo, poco prima dell’incontro, il cavaliere vide una bella fanciulla:” Buon giorno signor cavaliere, so che devi disputare un incontro con quella cattivona; sono qua per aiutarti: tieni questa spada, ti aiuterà a vincere”. Orlando non ebbe neanche il tempo di ringraziare, che la giovinetta scomparve. Il cavaliere continuò per la sua strada… Iniziò l’incontro, la strega partì subito all’attacco lanciando una freccia avvelenata al cavaliere, che schivò l’attacco della strega. Il cavaliere vide la strega scomparire e si confuse, ma la strega riapparve subito dopo, dietro la schiena di Orlando, che si stese a terra dopo l’incantesimo stordente della strega.

Intanto, si svegliò il drago, ancora per metà dormiente, che vide il folletto e si fece spiegare cosa fosse successo. Il drago andò dal suo amico e lo difese lanciando una palla di fuoco alla maga, che, disorientata, cadde a terra. Infine, prese la spada del cavaliere e la conficcò nel cuore della magera. Il cavaliere vinse, la dama si innamorò di lui e lo sposò. E fu così che vissero tutti felici e contenti.

"C'era una volta ..."

Al finire delle parole del drago, la strega non aspettò altro e lanciò un incantesimo che stordì momentaneamente il drago. Approfittando del fatto, la strega, mise in bocca al drago una pozione che lo fece addormentare per un giorno. A questo punto, la strega prese il braccio del drago, e con esso, spinse la leva che aprì la porta. Allora la strega entrò nel villaggio con lo scopo di uccidere il cavaliere e governare il castello.

Chalkboard

Con il passare del tempo i due giovani si innamorarono e hanno avuto 2 figli maschi; quello maggiore si chiamava “Fnidido” e invece il minore si chiamava “Brindido”. Passarono un paio di anni e il re dichiarò un’altra guerra. Il contadino accettò, prese l’armatura e la spada parlante e andò in guerra. La moglie preoccupata non voleva che suo marito morisse però il contadino non l’ascoltò. Quando andò in guerra era sicuro di vincere e nel duello uccise il re con un colpo di spada allo stomaco.

Caro ragazzo in questo momento l’unica che ha bisogno d’aiuto è la Pannonia.&nbsp; Siamo in guerra contro i Normanni e si è creata una spaccatura nel suolo in tutta la regione” - rispose Teseo. In quel momento nella sala entrarono la regina Titania e suo marito il re Oberon insieme alle fate: Fior di Pisello, Falena, Ragnatela, Grano di senape e Puchi, il folletto personale del re Oberon.&nbsp; – Cosa è tutto questo trambusto? -&nbsp; disse il re Oberon.&nbsp; - Amico mio - disse l’imperatore Teseo: Questo ragazzo mi stava raccontando che viene dal futuro -E’ l’unico che ci può salvare! - Clark dovresti guidare tu l’esercito Pannone e in cambio ti rifaccio tornare a casa. - Ok, sono pronto! - disse Clark.

Passarono i giorni e Clark, con un semplice elmo, una spada, uno scudo e una corazza stava già attaccando con ottimi risultati. Intanto, nel futuro, Lana aveva raccontato tutto ai genitori di Clark, ma loro non erano affatto preoccupati perché sapevano che doveva succedere grazie a Joke, il nonno di Clark e papà di Marta; lui sapeva prevedere il futuro con delle profezie. I Normanni, felici di combattere con qualcuno forte come Clark, non attesero neanche un attimo per attaccare la città, ma con grande delusione persero la guerra e vinsero i Pannoni.

Il giovane cavaliere doveva sconfiggere i temutissimi Vichinghi, chiamati anche uomini del nord. Essi erano abilissimi navigatori politeisti, provenienti dalla Danimarca, Norvegia e Svezia, loro navigavano con i drakkar, grandissime navi con remi e vele e, sulla prua, c’erano scolpite spaventosissime bestie feroci come draghi e serpenti. Quando Ferdinando arrivò sul territorio nemico era solo soletto e lo stavano sconfiggendo. 

Un giorno, però, un piccolissimo folletto sbucò dal nulla e gli donò un abbagliante pozione che lo avrebbe reso, non solo più forte, ma anche più bello. Quando il giovane bevve la pozione, tutti i suoi brufoli sparirono, il suo viso pallido divenne lucente, le sue unghie adunche e biforcute sparirono e al loro posto spuntarono splendenti unghie e ovviamente divenne muscolosissimo.

https://api.bookcreator.com/users/v2/HH3M5LGw5vd4z7vyMdt1ruWLkHA2/books/2i7uNZufRJucGV5h6H5DOg/assets/lX57w_n7R32EDHbY6vXTyA.jpg?width=808&height=364

https://api.bookcreator.com/users/v2/HH3M5LGw5vd4z7vyMdt1ruWLkHA2/books/2i7uNZufRJucGV5h6H5DOg/assets/cCZzhazEQ4K1zQ-b9wWhSA.jpg?width=1128&height=508

https://api.bookcreator.com/users/v2/HH3M5LGw5vd4z7vyMdt1ruWLkHA2/books/2i7uNZufRJucGV5h6H5DOg/assets/zuzfFPv2TP-jzN4Wpw75aw.jpg?width=1201&height=916

https://api.bookcreator.com/users/v2/HH3M5LGw5vd4z7vyMdt1ruWLkHA2/books/2i7uNZufRJucGV5h6H5DOg/assets/junxqWvrSTG668oG-NTXqg.jpg?width=781&height=352

Willy era un grande cavaliere. Lui era molto alto e agile, i suoi occhi erano verdi smeraldo, era poderoso, il suo carattere era educato e gentile. Le sue attività giornaliere erano: cacciare, allenarsi e fare i tornei. Un giorno Artù quando non vide più sua moglie ordinò a suo figlio di andare nella foresta, per catturare e un po' di troll. Il padre però gli disse: -Stai attento figlio, i troll sono creature molto pericolose. - Ok padre! -disse Willy.

Il cavaliere Willy andò nella foresta e torno con quattro troll. Willy contento disse al padre: -Padre, ce l'ho fatta! Così il padre lo premiò. Poco dopo il padre gli disse di riandare nella foresta. Willy andò nella foresta a cercare troll, ma invece di trovare il troll, trovò la madre morta uccisa dai troll. Willy portò al padre il corpo della madre e Artù dichiarò guerra ai troll. Nel frattempo Morgana scomparve per allearsi con i troll. Nella battaglia, Morgana con una bandiera fece la notte oscura, infatti per tanti giorni il sole non sarebbe più sorto. La battaglia fu al buio fino a quando intervenne Willy. Willy prima di entrare in battaglia costruì una trappola per intrappolare i Troll.

Con la fine della guerra i sovrani si sposarono. - Il ragazzo è perfetto per il ruolo da testimone - disse Teseo - Maestà la ringrazio, ma io vorrei tornare nel mio vero anno -disse Clark. Ok te lo concedo! - disse il re.

Clark finalmente tornò a casa sua e chiese senza aspettare la mano di Lana così che non si separino più. Si sposarono e vissero tutti felici e contenti.

Alicia e Ferdinando: un amore a corte

C’era una volta, in un luogo molto lontano, Carlo Magno, un imperatore di taglia grossa e robusta, il più alto tra tutti. Carlo era un gran mangiatore, soggetto a violenti scoppi d’ira e quasi analfabeta. L’imperatore un giorno convocò il giovane Ferdinando, un cavaliere, armato di spada, lancia, mazza e scudo che amava i tornei dove si mettevano alla prova le abilità dei cavalieri. Lo convocò ad Aquisgrana, la sua corte preferita, la più amata di tutte.

Aquisgrana era un importante centro culturale, una località termale ed era famosa per la scuola palatina, dove lui riuniva importanti intellettuali e, per l’oreficeria, la miniatura e la pittura.

Poco dopo, Orlando, mentre camminava fischiettando, vide il drago steso a terra e si prese un grande spavento, ma si tranquillizzò subito al sentire il respiro del drago. Il cavaliere era molto confuso e curioso di sapere cosa fosse successo, quando ad un tratto, arrivò un piccolo folletto: “Buon giorno signor cavaliere; cosa sta cercando?” “Cerco di capire cos’è successo al mio amico drago; mi preoccupo molto per lui!”. Il folletto avvisò Orlando della presenza della strega al villaggio e gli raccontò dell’accaduto. “Non posso stare qui fermo a guardare! Devo trovare quella cattivona!”. Allora andò a cercare la strega e la trovò, mentre preparava un intruglio di veleno destinato al cavaliere. “Buon giorno signor cavaliere, sto preparando una pozione che rende più belli e più forti”. Il cavaliere era consapevole della malvagità della strega e quindi disse: “Tu! Cattiva strega, vuoi ingannarmi!”.

C’era una volta un vassallo di nome Luca che viveva in un feudo e aveva due figli valvassori: uno si chiamava Federico II e l’altro Ignazio. Il feudo era diviso in due parti: Paras Dominica e Pars Masaricia. Nella Paras Dominica viveva il signore che si chiamava Carlo III, aiutato da due servi. Il primo si chiamava Giovanni II e il secondo Riccardo I. Nella Paras Masaricia vivevano tre cittadini-coloni che dovevano svolgere i lavori che assegnava loro il signore. Il primo colono si chiamava Fabio, il secondo Samuele II e il terzo Antonio. Nella Paras Masaricia vivevano anche due donne che si chiamavano rispettivamente Carla e Elisa.

I coloni pagavano al signore un affitto in natura costituito da una parte del malto e da prestazioni di lavoro gratuite (le corvee). Il signore aveva autorità civile e militare sugli abitanti del proprio feudo, dei quali costituiva le tasse e ai quali amministrava la giustizia senza che il sovrano potesse interferire.&nbsp;

Ruled paper

Cari lettori, questo libro è frutto del nostro impegno e della nostra fantasia. Abbiamo imparato a conoscere il mondo della fiaba con ambientazione medievale e abbiamo sperimentato il lavoro in gruppo. Abbiamo sfruttato la nostra immaginazione e la nostra vena artistica e sono nati dei piccoli capolavori. Noi siamo soddisfatti e speriamo che le nostre fiabe piacciano anche a voi!

https://api.bookcreator.com/users/v2/HH3M5LGw5vd4z7vyMdt1ruWLkHA2/books/2i7uNZufRJucGV5h6H5DOg/assets/753ZvrUUSHS6Cc7aBf9tyg.png?width=454&height=454

-Hey tu! Cosa ci fai tu qui?! Disse la spada al cavaliere spaventato: - Volevo prenderti come nuova spada perché la mia si è rotta, disse il cavaliere. La spada era insicura di avere un nuovo padrone e il cavaliere le disse: - Se non accetti, non potrai vedere più la luce del sole! La spada così accettò. Quando il contadino, ormai diventato cavaliere, partecipò ad una battaglia, la spada emise un urlo di guerra e così riuscì a vincere la battaglia. Finita la battaglia sì sentì una giovane fanciulla che voleva essere aiutata quindi il cavaliere andò a salvarla. Aveva lunghi capelli rossi, era snella e aveva occhi azzurri.

Artù invece, mentre combatteva con fierezza, fu ucciso da Morgana. Willy attivò la trappola e i troll caddero, poi usò la sua spada magica come chiave e li rinchiuse per sempre in un'altra dimensione. Willy venne incoronato re e si sposò con una bellissima ragazza di nome Armanda.

Passarono un paio di giorni e il contadino riuscì a  scappare e andò nella sua curtis per raccontare tutto al suo signore che si infuriò tanto con il contadino. Dopo qualche giorno il signore decise di allenarlo per la guerra; gli diede un cavallo e una spada e lo mandò a cercare un esercito. Dopo alcuni giorni di cammino, il contadino, ormai diventato cavaliere, trovò un relitto incastrato fra le coste: lì c’era una spada in ferro che parlò:

Loro assalirono il capo vichingo mentre Ferdinando liberò Alicia e trafisse Skar. I giovani scapparono insieme ai folletti che gli diedero permesso di usufruire della loro nave per celebrare il loro matrimonio e festeggiare la luna di miele. In seguito vennero incoronati re e regina dei folletti, ebbero dieci figli di cui: cinque mezze fate e mezze umane e cinque mezzi folletti e mezzi umani. Tutti vissero felici e contenti.&nbsp;

Il cavaliere tornò a casa soddisfatto e la moglie e figli lo abbracciarono. Da quel giorno, tornò nella curtis, ma disse che non voleva fare più il contadino ma il cavaliere; il signore accettò e con la moglie e i due figli visse felice e contento.

Finalmente tornarono dentro la Drakkar. Senza di lui il popolo stava perdendo. Elisi prese la migliore spada rimasta nella Drakkar. Ci fu una brutale battaglia. I Berghesi infine decisero di andarsene. Elisi era sopravvissuto alla guerra non arrendendosi mai e cosi andò al regno e disse ai suoi genitori: - “Padre, madre sono vivo abbiamo vinto e ho trovato una sposa per il mio regno di nome Marta” -. E il re disse: - Festeggeremo domani, sono orgoglioso di te” -. E la madre disse: - Complimenti lo sapevo che avresti vinto! -.

A questo punto Lorenzo scappò e incontrò un mago che gli procurò una spada in acciaio molto forte, uno scudo e un’armatura. Con la spada riuscì ad uccidere il drago e finalmente entrò nell’impero. Qui uccise anche tutte le guardie ed arrivò nella stanza del vassallo Luca. Dalla finestra giunse un piccolo gnomo con una pozione magica che fece bere a Luca per farlo diventare super forte.&nbsp; &nbsp;&nbsp; Durante il combattimento Luca trafisse alla gola con una lancia il povero Lorenzo che cadde a terra e morì in una pozza di sangue. Finalmente il vassallo con i suoi figli Federico e Ignazio vissero felici e contenti.&nbsp;

Poco dopo, Clark, catapultato nel Medioevo, arrivò nel villaggio e sentì qualcuno piangere dalla finestra più alta del palazzo reale. Era la futura imperatrice Ippolita preoccupata per la guerra; così Clark si precipitò al palazzo e bussò. Le porte del palazzo si aprirono. Clark si presentò e chiese il motivo di tutto questo sconforto: -Salve mi presento: sono Clark Kent e sono desolato per avervi disturbato, ma mi serve aiuto; qualcuno mi ha portato qui attraverso un portale. – La verità è che vengo dal futuro e non so come ritornarci.

Un giorno da un paese molto lontano arrivò Lorenzo a cavallo per distruggere l’impero perché in passato era stato cacciato ingiustamente. Durante la notte arrivò la bella fanciulla Irene che gli diede un gomitolo magico e gli disse di farlo rotolare per distrarre Luca. Il mattino seguente Lorenzo provò ad entrare nel feudo, ma non ci riuscì perché c’era un drago ad aspettarlo. Quando se ne accorse scappò via. Lorenzo pensò: Mannaggia! Devo trovare di certo un modo per sconfiggere il drago. Il drago lo inseguì, ma nonostante questo Lorenzo riuscì sempre a scappare.&nbsp;

C’era una volta un castello dove viveva il re dei cavalieri, Artù. Nel castello c’erano tante sale: la sala da ballo, la sala del trono e la sala da pranzo. A cena si accendevano le candele per mangiare nella luce. Al di fuori del castello c’erano due torri, di nome torre ovest e torre est. Al di fuori di tutto il castello c’era la foresta proibita che un giorno fu invasa dai Troll. Nel castello vivevano due maghi, Morgana e Merlino. Morgana era la sorella di Artù. In passato c’era la moglie di Artù, di nome Elena. Un giorno Elena e Morgana andarono nella foresta proibita ed Elena cadde nella tana di un troll e il troll la uccise. Dopo la morte della moglie, Artù aveva adottato il figlio che si chiamava Willy, perché era il nome preferito di Elena.

Lei lo vide e gli chiese: - “Ciao bel fanciullo, cosa ci fai da queste parti?” - ed Elisi rispose- “Sto cercando una bellissima fanciulla di nome Marta, Sei tu?” - e lei disse: - “Sì sono io in persona” -. A un certo punto arrivò un uomo maestoso, con abiti eleganti e una grande corona in testa e disse: - Cosa fai qui “lurido”, come ti permetti di parlare a mia moglie” - ed Elisi disse - Io la voglio portare con me, la amo troppo propongo una sfida a duello: se vincerai tu resterà tua, se vincerò io me la sposerò. E il re disse: - Va bene, tanto perderai e ti caccerò” -.

Così ci fu un duello all’ultimo sangue in cui chi tagliava la testa prima all’altro avrebbe vinto. Vinse Elisi e si portò con sè la bellissima Marta. Il giorno dopo Elisi disse alla fanciulla - “Vuoi venire con me dieci anni indietro per salvare il mio popolo?” – E Marta disse: - Per me va bene, basta che dopo mi sposerai e staremo per sempre insieme - e il soldato rispose: - Certo mia sposa ma dobbiamo solo cercare il portale, solo che si trova fuori il castello, mi puoi aiutare? - Marta disse - Certo mio amore - Cercarono tra la folla, e dopo un po' lo trovarono. Stettero degli attimi dentro il portale.

Anche se nel suo cuore aveva molto timore. Il giorno dopo scelse gli uomini da portare in viaggio, prese la Drakkar più potente del regno e iniziò ad incamminarsi verso la terra dei Berghesi, ma un giorno, prima dell’arrivo, fecero una sosta. Non si erano accorti, però che i Berghesi molto furbi li seguivano da giorni e proprio lì, per una settimana, ci fu una guerra sanguinosa dove molti soldati morirono e non si sono potuti salvare.

C’erano una volta due popoli, gli Islandesi e i Berghesi. Gli Islandesi erano un popolo guerriero, erano degli abili navigatori, erano conosciuti come pagani del nord ed erano politeisti. Avevano degli abili guerrieri ed avevano un esercito di nome Javik. I Berghesi invece erano pirati di mare e derubavano tutti i popoli, e per ora volevano conquistare il territorio degli Islandesi.

I Berghesi inventarono una nuova religione chiamata Ufa. Chi credeva in questa religione quando moriva andava in una stella personale. Il loro Dio si chiamava Uppsala che comandava tutti gli universi esistenti. I Berghesi hanno inventato questa religione per far convertire tutti gli islandesi e far arrabbiare il re così da dichiarare guerra e farli allontanare.

Nel villaggio del cavaliere, non si entrava facilmente, infatti, fuori dalle mura della città, viveva un grande drago, di nome Fuocherello, che poneva un indovinello per entrare. Questo dragone, era il migliore amico del cavaliere, ed era molto legato agli abitanti del villaggio. Un giorno, mentre il drago sorvegliava la porta, comparve una strega:” Buon giorno signor drago, vorresti diventare più grande e più forte?” “Certo! Sarebbe il mio sogno!” “Allora hai trovato la persona giusta per te! Eccoti una pozione magica che realizzerà il tuo desiderio!” “Come posso essere sicuro di potermi fidare di te?”.

L’IMPAVIDO CAVALIERE E IL SUO AMICO DRAGO

C’era una volta, tanto tempo fa, nel più grande tra i reami, un cavaliere, di nome Orlando, che viveva in un bel castello. In questo castello, a governare c’era il marchese di Canigattì. Questo marchese era molto simpatico e affettuoso con gli abitanti del villaggio, ma quando era arrabbiato, diventava molto severo. Orlando, invece, era coraggioso e impavido, soprattutto quando c’era la presenza di dame nei tornei che faceva. Lui era il terzo figlio del marchese, infatti aveva ereditato già l’armatura, il cavallo e la spada dal padre, a differenza dei suoi fratelli, che dovevano aspettare la morte del padre per ricevere le terre.

E vissero tutti felici e contenti ...

C’era una volta, tanto tempo fa, un popolo che viveva ai confini della Pannonia, chiamato Ungari.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Il popolo aveva un esercito molto forte guidato dall’imperatore Teseo e la sua futura sposa Ippolita. I due erano promessi sposi infatti da molte settimane si stava organizzando questo matrimonio. Purtroppo, dopo alcune settimane così belle, un popolo iniziò ad attaccare gli Ungari: i Normanni.

Intanto nel bosco la regina delle fate Titania litigava con Oberon suo marito, re dei folletti, sulla guerra da poco organizzata.&nbsp; -I Normanni non vorrebbero il nostro territorio se non fosse per te, con i tuoi stupidi vantaggi che ogni giorno gli regali- brontolava Titania. Titania, la vita non è solo pace ma è anche fatta di guerre - rispondeva Oberon. Per tutto il pomeriggio i domestici sentirono i sovrani discutere della battaglia.

Giovani scrittori di FIABE

C’era una volta un contadino impiccione che abitava nella curtis e si chiamava Sigfrido. Un giorno vide il signore che caricava le merci nel carro e, mentre il signore era distratto, si intrufolò dentro una cassa. Dopo un po' il carro partì e poi si fermò; dopo un paio di minuti il contadino uscì e si ritrovo in un magazzino. il contadino cominciò a vagare per capire dove era finito. Vagando vagando si ritrovò nel castello di Carlo Magno che appena lo vide lo catturò perché gli sembrava un infiltrato.

Da contadino a cavaliere

Al re Islandese non piacque questa religione perché si stava convertendo tutto il suo popolo. Grazie ad un servo il re riuscì a scoprire che il suo popolo aveva conosciuto questa religione da un marinaio Berghese e quindi disse con voce furiosa: - Io dichiarerò guerra ai Berghesi e la guerra si svolgerà in mare! Fra l’esercito Javik c’era un soldato di nome Elisi, era fifone, aveva i capelli biondi e gli occhi verdi, aveva un‘armatura molto vecchia tramandata da generazioni in generazioni.&nbsp; Il re convocò Elisi e gli disse che doveva subito recarsi al regno. Il re disse ad Elisi: - Tu devi andare in guerra soldato Elisi perché la vita degli Islandesi è in pericolo e senza di te tutti si convertiranno all’Ufa” -. Elisi rispose: - Per proteggere il mio popolo farò questo e altro! -.